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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/alimentiessenziali.htm
Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm
Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm
Medicina: la VERITA'
A memoria d'uomo ho sentito dire che la medicina "ha fatto e
fà ogni giorno dei passi in avanti" rispetto alle malattie che dilaniano
l'umanità.
Questo è quanto si dice da sempre.
Analizziamo ora se queste parole rispecchiano la realtà oppure no.
Cominciamo coll'elencare quali e quante sono le malattie debellate completamente
nel tempo con i mezzi a disposizione di questa medicina.
Non sono quì per fare ricerche approfondite, poichè non ne vedo la necessità, ma
basta una parola per rendere l'idea della triste realtà: "NESSUNA".
"Questi sono gli unici passi avanti fatti fatti dalla medicina ortodossa.
Questo perchè i PRODOTTI CHIMICI, il corpo di qualsiasi essere vivente non può e
non potrà mai riconoscerli in quanto non sono scritti nel suo DNA, mentre gli
"ALIMENTI ESSENZIALI" SI'.
La dimostrazione pratica è chiara:
Quando un medico ti fà la richiesta degli ESAMI DEL SANGUE, NON richiede di
vedere e controllarne il livello, se dentro il nostro sangue vi è il cosi detto
PRINCIPIO ATTIVO della medicina che stiamo ingoiando, ma il livello di quegli
"ALIMENTI ESSENZIALI" nei quali sei stato anche tu GENERATO:
CALCIO, POTASSIO, MAGNESIO, SODIO che fanno parte di quella "pompa
sodio-potassio" che è la base di ogni cellula, FERRO, VITAMINA D, VITAMINA E, IL
GRUPPO DELLE VITAMINE B, ECC.
Questo non te la dice lunga su questo fatto?
Questo big pharma ed i dottori lo sanno benissimo, ma non avendo altro a
disposizione sfruttano la SPERANZA della guarigione per arricchirsi.
Infatti questa è la parola su cui è basata la vita umana:
LA SPERANZA
Basta guardarsi intorno, iniziando dalle chiromanti, cartomanti, maghi ed altre
professioni, passando per i dottori e per finire alle religioni.
TUTTO IL MONDO E' BASATO SULLA PAROLA "SPERANZA".
Purtroppo in contrapposizione vi è la parola:
DELUSIONE
Tutto questo perchè per il denaro ognuno promette quello che NON POSSIEDE, pur
di ottenerne un compenso, quindi si deve capire che queste persone svolgono
solo una
INVENTATA PROFESSIONE
che gli permette di poterlo fare, che spacciano
per UTILI alla società, mentre invece sono solo puri INGANNI fatti per LUCRO."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/malattieguarite.htm
Sono certo che l'AUTOGUARIGIONE ed il forzato cambio di ALIMENTAZIONE hanno
contribuito in maggior parte a queste guarigioni. Quindi quelle malattie che si
credeva di aver debellato, nei momenti più
naspettati sono riapparse come per incanto.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/medicina.htm
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/malattiedeisani.htm
Per gli altri articoli sulla mammografia
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/mammogrbufalamedica.htm
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/mammografiacancro.htm
http://acidoascorbico.altervista.org/Immagini/mortetrattmed.htm
Beppe Grillo, la Bayer e i malati sani.
http://youtu.be/TD53qyhm-Ek
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/malattiedeisani.htm
Per ovviare a tutte le malattie inventate come spiegato negli articoli, basta ingoiare giornalmente gli "ALIMENTI ESSENZIALI" di cui l'ACIDO ASCORBICO ne è il primo e più importante, data la AUTUPRODUZIONE di ogni essere vivente escluso l'uomo purtroppocome descritto sul link sopra.
Tumori: Svezia, lo screening mammografico non incide sulla mortalità
Uno studio ha mostrato che lo screening mammografico non ha avuto impatti sulla
mortalità per cancro al seno fra le donne svedesi che hanno fra 40 e 69 anni.
La ricerca è stata condotta dall'Istituto Internazionale per la Prevenzione e la
Ricerca francese ed è stata pubblicata sulla rivista Journal of The National
Cancer Institute. Dal 1974, in Svezia, le donne di questa fascia d'età sono
state incluse in un programma di prevenzione del cancro alla mammella che ha
offerto loro uno screening mammografico: la copertura del Paese ha raggiunto il
suo picco nel 1997.
Gli studiosi hanno allora cercato di capire in che modo questo sforzo si
rifletta sul tasso di mortalità per il cancro al seno. Gli scienziati hanno
analizzato i dati provenienti dallo Swedish Board of Health and Welfare fra il
1960 ed il 2009: i risultati hanno mostrato negli anni successivi con un tasso
che è rimasto praticamente inalterato dall'aumento degli screening mammografico.
Sembra paradossale, ma il trend della mortalità ha continuato ad essere in calo
in modo simile al periodo prescreening: era come se quei controlli non fossero
mai avvenuti. Le statistiche di mortalità svedesi mostrano un impatto limitato,
Philippe Autier, che ha guidato il gruppo di ricerca.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/mammografianonserve.htm
- Quali sono i benefici e i rischi della partecipazione ad un programma di
screening per il tumore al seno?
- Quante donne beneficeranno della mammografia e quante subiranno un danno?
- Quali sono le evidenze scientifiche?
Tra i più importanti centri di ricerca per una medicina basata sull'evidenza (Evidence
Based) c'è sicuramente Cochrane.
Un'organizzazione indipendente di operatori sanitari e ricercatori che produce
revisioni sistematiche degli studi clinici di tutto il mondo, affinchè sia i
medici sia i pazienti abbiano la possibilità di essere pienamente informati per
prendere decisioni nel campo della salute.
(per intenderci, Cochrane è la stessa organizzazione che l'anno scorso ha
compiuto la famosa e clamorosa revisione sul medicinale Tamiflu)
Nel 1999, quando in Danimarca fu sollevato il dubbio circa la validità dello
screening mammografico, il Consiglio Nazionale della Salute chiese al medico e
scienziato Peter C Gøtzsche, del Centro Cochrane Nordico, di valutare gli studi
esistenti.
Il rapporto fatto dal Centro Cochrane divenne in seguito molto approfondito,
dando vita ad una revisione Cochrane: la revisione più completa degli studi
sullo screening mammografico.
Della revisione venne fatto un opuscolo divulgativo, che il Center for Medical
Consumers degli Stati Uniti ha dichiarato possa considerarsi "il primo esempio
di informazione onesta sulla mammografia per le donne, scritta da professionisti
in ambito sanitario".
Questo opuscolo offre le informazioni necessarie di base sui benefici e sui
danni dello screening preventivo, in modo da consentire alla donna, insieme alla
sua famiglia e al suo medico, di prendere una decisione libera e informata in
merito alla partecipazione allo screening.
Infatti, le informazioni che una donna riceve, sia a livello mediatico sia
quando viene invitata a partecipare, sono generalmente insufficienti o superate,
a volte sostenute da intenti commerciali o addirittura errate.
Per esempio, le lettere di invito allo screening sottolineano i benefici ma non
riportano i possibili danni conseguenti, quali l'eccesso di diagnosi e l'eccesso
di cure.
Riporto qui sotto il riassunto introduttivo dell'opuscolo di Cochrane aggiornato
al 2012:
Quando abbiamo pubblicato questo opuscolo per la prima volta nel 2008, il
riassunto riportava quanto segue:
"Può essere ragionevole sottoporsi ad uno screening mammografico per il tumore
al seno, ma può anche essere ragionevole non farlo, perché lo screening comporta
sia benefici che rischi.
Se 2.000 donne effettuano la mammografia regolarmente per 10 anni, una ne
beneficerà perché eviterà di morire di tumore al seno.
Nello stesso tempo, 10 donne sane saranno considerate malate di tumore a causa
dell’esame, e verranno inutilmente sottoposte a trattamento. Queste donne
potranno subire l’asportazione di una parte o tutta la mammella, spesso
riceveranno una radioterapia e in taluni casi una chemioterapia.
Inoltre, circa 200 donne sane incorreranno in un falso allarme.
Gli effetti psicologici - nel periodo di attesa della diagnosi esatta, ma anche
successivamente - possono essere gravi."
Questi dati derivano da trial randomizzati effettuati sullo screening
mammografico.
Tuttavia la cura del tumore al seno è migliorata in maniera considerevole
rispetto al periodo in cui questi trial sono stati eseguiti.
Studi più recenti suggeriscono che lo screening mammografico può non essere
efficace nel ridurre il rischio di morte dal tumore al seno.
Lo screening può risultare positivo per donne sane che non avrebbero mai
sviluppato sintomi di tumore al seno.
La cura a cui sono sottoposte queste donne sane aumenta il loro rischio di
morte, per esempio per malattie cardiache o tumori.
Pertanto non sembra ragionevole sottoporsi a screening del tumore al seno.
Infatti, evitando di sottoporsi allo screening, si diminuiscono le probabilità
di avere una diagnosi per tumore al seno.
Tuttavia, nonostante questo, alcune donne vorranno continuare a sottoporsi a
screening.
Scarica l'originale integrale dell'opuscolo in PDF
http://nordic.cochrane.org/sites/nordic.cochrane.org/files/uploads/images/mammography/mammografia-it.pdf
Se i benefici sono perfettamente noti al pubblico, i rischi segnalati da Cochrane sono altamente sottostimati se non occultati.
D'altra parte è anche chiaro che le evidenze scientifiche richiedono un certo
tempo per essere acquisite e integrate nelle consuetudini.
Nel frattempo, attraversando le turbolenze della comunicazione di massa,
possiamo essere non più vittime inermi ma, con tutte le informazioni disponibili
certificate e con l'aiuto del nostro medico, possiamo diventare persone
autodefinite e attive nelle scelte per la nostra salute.
Aggiornamento del 10/01/2017
Si aggiunge oggi un altro studio osservazionale di Cochrane sulle campagne di
screening nazionali eseguite tra il 1980 e il 2010.
Le conclusioni: gli screening per il cancro al seno non sono associati ad una
riduzione nell'incidenza di cancro allo stadio avanzato.
È probabile che 1 caso su 3 di tumore invasivo e di carcinoma duttale in situ
diagnosticati durante gli screening rappresenti sovra-diagnosi (con aumento
dell'incidenza del 48,3%).
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/mammografiapericolosa.htm
Studio shock: Le mammografie sono una bufala medica, oltre un milione di
donne americane danneggiate da "trattamenti" non necessari per tumori che non
hanno mai avuto.
La mammografia è una crudele bufala medica. Come ho descritto qui su Natural
News più di una volta, lo scopo principale della mammografia non è "salvare"
donne dal cancro, ma reclutarle come falsi positivi per spaventarle e portarle a
sottoporsi a trattamenti costosi e tossici come la chemioterapia, le radiazioni
e la chirurgia.
Il "piccolo sporco segreto" dell'industria del cancro è che proprio gli stessi
oncologi che terrorizzano le donne con la falsa credenza di avere un cancro sono
quelli che realizzano enormi profitti vendendo loro i chemioterapici. Il
conflitto di interessi e l'abbandono dell'etica nell'industria del cancro lascia
senza fiato.
Ora, un nuovo studio scientifico ha confermato esattamente quello da cui ho
messo in guardia i lettori per anni: la maggior parte delle donne con "diagnosi"
di cancro tramite mammografia non hanno mai avuto il cancro, ed è solo l'inizio.
Il 93% delle "diagnosi precoci" non ha alcun beneficio per il paziente
Questa è la conclusione del pionieristico studio pubblicato sul New England
Journal of Medicine. (1)
"Abbiamo riscontrato che l'introduzione dello screening ha portato 1,5 milioni
di donne alla diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale" scrive il
co-autore dello studio Dr. Gilbert Welch.
Ora, a prima vista questa potrebbe sembrare una buona notizia. Potreste pensare
"Beh, la diagnosi precoce salva delle vite, proprio come ci hanno detto Komen e
le associazioni no-profit riguardo il cancro". Ma sbagliereste. Come scoperto
dal team del Dr. Welch, virtualmente non vi è stata riduzione degli stadi
terminali del cancro alla mammella a partire da tutte queste diagnosi precoci, e
questo significa che alla maggior parte delle donne a cui è stato detto di avere
il cancro alla mammella dopo una mammografia è stato mentito.
Così continua il dottore
"Abbiamo scoperto che ci sono state solo 0,1 milioni di donne in meno con una
diagnosi di cancro alla mammella in fase terminale. La discrepanza significa che
c'è stata molta diagnosi inutile ed esagerata: a più di un milione di donne è
stato detto di avere un cancro in fase iniziale -molte delle quali hanno subito
chirurgia, chemioterapia o radiazioni per un cancro che non le avrebbe mai fatte
stare male. Anche se è impossibile sapere chi siano queste donne, il danno è
evidente e serio".
Si, lo è. Infatti, se fate il calcolo, 0,1 milioni di donne in meno con un
cancro in fase terminale rispetto ad 1,5 milioni di diagnosi precoci significa
che si ha avuto un falso positivo nel 93% dei casi; questo significa che non si
sarebbe in ogni caso arrivati alla fase di cancro terminale.
Chemioterapia, radiazioni e chirurgia oncologica sono in gran parte bufale
Secondo quanto detto dagli scienziati, "il cancro alla mammella è stato
over-diagnosticato (cioè sono stati trovati tumori in fase di screening ma
questi non avrebbero mai portato a sintomi clinici) in almeno 1,3 milioni di
donne americane negli ultimi 30 anni."
Gli oncologi di queste donne hanno mentito: "se non acconsentite al trattamento,
morirete entro sei mesi" (o due anni, o qualsiasi tipo di scansione fraudolenta
essi usino).
Sotto la minaccia di questa paura, la maggior parte delle donne si piegava e
acconsentiva a iniziare il trattamento - spesso nello stesso giorno della falsa
diagnosi. Questo cosiddetto trattamento consiste in una iniezione di sostanze
chimiche mortali che fanno la fortuna degli oncologi che le vendono ai loro
stessi pazienti. Si, è così: le cliniche oncologiche e i centri di trattamento
del cancro fanno profitti enormi sui chemioterapici che vendono ai loro pazienti
- gli stessi pazienti che spaventano e dirigono verso il trattamento con
mammografie falsamente positive.
Ignorando il quasi totale fallimento della mammografia da un punto di vista
scientifico, la propaganda continua a spingere verso questa tecnica in maniera
assordante. Come il Dr. Welch spiega in questo articolo del New York Times (2):
"Nessun altro test clinico è stato tanto pubblicizzato come la mammografia - gli
sforzi sono andati oltre la persuasione e sono arrivati alla coercizione. E chi
la proponeva ha usato le più fuorvianti statistiche di screening a disposizione:
i tassi di sopravvivenza. Una recente campagna Komen esemplifica questo aspetto:
in breve, dite a chiunque che ha il cancro, e i tassi di sopravvivenza
aumenteranno a dismisura."
Komen for the cure, ovviamente, è stata scoperta a mentire sui presunti
"benefici" della mammografia (3). Il loro trucco statistico frega la maggior
parte delle donne, tristemente, e le convince a subire chemioterapie tossiche
per un cancro alla mammella che non hanno mai avuto.
Lo starnazzare dell'oncologia moderna
Quando le donne iniziano una chemioterapia per un cancro che non hanno iniziano
anche a sperimentare quello che gli oncologi chiamano "sintomi del cancro". I
capelli cadono. L'appetito scompare. I muscoli si atrofizzano. Diventano deboli,
confuse e cronicamente stanche. Il dottore del cancro dice poi loro "devi essere
forte per sopportare tutto questo mentre le medicine fanno effetto"
Pure chiacchiere! Potreste fare meglio invocando il voodoo o semplicemente
sperando di guarire. Perché tutto quel che gira attorno all'esperienza del
cancro nella medicina moderna -la diagnosi, il trattamento, le autorità
sanitarie-- è maliziosamente fabbricato per generare un profitto all'industria
del cancro.
"Migliori" tecnologie portano a più falsi positivi
Non c'è miglior esempio delle chiacchiere della medicina moderna che quello
dell'industria del cancro. Armato con le ancora-più-precise macchine per la
mammografia, il tasso di falsi positivi ha sfondato il soffitto.
Come il Dr. Welch scrive sul New York Times (4):
Sei anni fa, un follow up a lungo termine di un trial randomizzato mostrò come
un quarto dei tumori riscontrati con lo screening fosse un caso di over-diagnosi.
Questo studio rifletteva le potenzialità dei macchinari degli anni 80. I nuovi
macchinari digitali riscontrano molte più anormalità e le stime
dell'over-diagnosi sono salite compatibilmente: ora siamo probabilmente tra un
terzo e metà dei tumori diagnosticati con questa metodica.
Capito la storia? Molte delle diagnosi di cancro da mammografia sono false. Ma
sono un'ottima tecnica di terrorismo per trovare donne-adepte a quello che può
solo che esser chiamato "culto del cancro" dove vengono manipolate fino ad auto
avvelenarsi con le medicine. Verranno più tardi chiamate "sopravvissute al
cancro", se il veleno non riuscirà ad ucciderle.
Queste sopravvissute al cancro, ovviamente, sono vittime di un malizioso culto
medico che io chiamo "culto di Komen". In quasi tutti i casi non è stato il
cancro ad ucciderle, ma il trattamento!
fiocco_rosa--470x200.jpg
Il culto di Komen
Le persone di oggi storcono il naso al suicidio di massa del 1978 del culto di
Jim Jones pensando "come è possibile che i membri siano stati tanto stupidi da
avvelenarsi a morte da soli?"
Guardatevi attorno gente, perché l'industria del cancro ha preso la stessa
formula di quel culto e l'ha moltiplicata per un milione. Il "culto di Komen" è
una versione moderna del culto suicida di Jim Jones. Si tratta di un culto dove
le persone "credono" nella promessa di salvezza di un indottrinamento chimico ma
che in realtà si vedono dare morte, dolore, sofferenza e umiliazione. (Molti
chirurghi oncologici hanno letteralmente amputato mammelle a seguito di diagnosi
falsamente positive, sfigurando quelle donne per il resto della vita).
Una delle caratteristiche chiave di questo culto è l'adorazione
dell'auto-mutilazione. Non si tratta solo di donne che vengono manipolate fino a
farsi amputare le mammelle dai chirurghi; si tratta anche di donne manipolate
fino a farsi iniettare veleni mortali che distruggono i loro reni, i loro fegati
e i loro cervelli. L'effetto collaterale numero 1 della chemioterapia, peraltro,
è il cancro.
Come ogni culto, quello dell'industria del cancro spinge su una propaganda
carica di contenuto emotivo e su simboli potenti (i fiocchi rosa). Milioni di
donne vengono innocentemente intrappolate in manifestazioni e raccolte fondi,
apparentemente senza indizio del fatto che la maggior parte dei soldi per le
"cure" finisce col pagare altre mammografie e quindi altre false diagnosi che
costringeranno ancora più donne a cadere nel racket.
Così, le stesse donne che partecipano alle raccolte fondi in questi eventi
promossi dal culto dei fiocchi rosa, stanno partecipando a pagare le macchine
per le mammografie che recluteranno altre donne nello stesso culto tramite
diagnosi inutili seguite da "campagne di paura e terrore" portate avanti dagli
oncologi. Quel che oggi l'industria del cancro sta facendo è, senza mezze
misure, un crimine contro le donne. Si tratta anche di una forma di mutilazione
culturale nei confronti delle donne, più o meno come abbiamo visto con gli
Aztechi, i Maya e varie culture africane durante il corso della storia.
Il culto di Komen è un'operazione criminale? Quasi certamente. Su base
scientifica? Neanche per sogno. Non esiste nulla di scientifico nella moderna
industria del cancro se non la scientifica manipolazione delle paure e delle
emozioni femminili. Quel che manca a Komen e all'industria in campo etico,
scientifico o dei fatti viene ampiamente bilanciato dalle tattiche di
influenzamento linguistico, di coercizione e di deliberata menzogna sui benefici
della mammografia.
L'industria del cancro non è un business della cura del cancro, in fin dei
conti; di fatto è il business della propaganda del culto del cancro. Come spiega
il Dr.Welch:
"I sostenitori dello screening incoraggiano il pubblico a credere in due cose
false e conosciute come tali. Primo, che ogni donna che ha avuto il cancro
diagnosticato con una mammografia ha avuto la sua vita salvata" (pensate a
quelle T-shirt con scritto "La mammografia salva le vite. Io ne sono la prova").
La verità è che queste "sopravvissute" sono molto più probabilmente vittime di
over-diagnosi.
Così, tutte quelle donne che marciano indossando le T-Shirt rosa che dicono "la
mammografia salva la vita" stanno in realtà dichiarandosi come vittime
incoscienti di una campagna scientifica mirata alle donne e tesa a spaventarle e
portarle verso trattamenti che non necessitano e che le mutileranno con farmaci
tossici o bisturi chirurgici.
Se quelle magliette dicessero la verità, dovrebbero dire "Sono sopravvissuta
all'industria del cancro".
La grande domanda in tutto questo, ovviamente, è: per quanto tempo la cultura
occidentale continuerà a vivere sotto l'influenza del culto di Komen? Quanti
altri milioni di donne dovranno sacrificarsi sotto le chiacchiere della
mammografia e la truffa dell'oncologia moderna?
Ma soprattutto, perché le famiglie consentono alle loro madri, figlie, zie e
nonne di essere avvelenate e mutilate proprio davanti ai loro occhi standosene
sedute ascoltando le finte autorità mediche che di fatto praticano nulla più che
chiacchiere?
L'oncologia moderna è il medioevo della medicina occidentale
Verrà il giorno, come ho predetto più volte, in cui la moderna pratica della
chemioterapia verrà relegata nei libri di storia come malasanità insieme al
respirare vapori di mercurio o al rimuovere chirurgicamente organi del corpo per
curare malattie psichiatriche. Fino a quel giorno, un numero incalcolabile di
donne innocenti verrà ingannato e portato alla mutilazione, all'intossicazione
chimica e alle radiazioni da dottori malvagi che francamente non si interessano
minimamente di quante donne mutilano o uccidono fintanto che questo viene loro
rimborsato.
Questa è la verità sull'industria del cancro che non sentirete da Komen (né da
qualsiasi altro adepto del culto del fiocco rosa).
La conclusione dagli autori dello studio
Nonostante il sostanziale incremento delle diagnosi di cancro alla mammella in
fase iniziale, lo screening mammografico ha solo marginalmente ridotto il numero
di donne che si presentano con un cancro avanzato. Anche se non è chiaro quali
fossero le donne realmente affette, questo squilibrio suggerisce una sostanziale
over-diagnosi in circa un terzo delle nuove diagnosi e che lo screening ha,
nella migliore delle ipotesi, solo un minimo effetto sui tassi di morte da
carcinoma alla mammella.
Mike Adams
Fonte: www.naturalnews.com
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