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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/alimentiessenzialicosasono.htm

Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm

Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Per la vitamina K2 e la sua essenzialità
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminaK2base.htm

Per il SILICIO ORGANICO, secondo elemento sul pianeta, quindi indispensabile per ogni essere vivente
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/silicioorganicoevitaminaK2.htm

Devo premettere un dato di fatto moltissimo importante, dal quale si capirà meglio il fine dei cervelloni della medicina di quel tempo rispetto alla salute dei loro simili manipolando le scoperte fatte dei loro contemporanei in modo da ricavarne per loro e la congregazione i maggiori benefici possibili.
A questo proposito riporto quanto scrive il dottor William Osler, considerato il capostipite della medicina ai suoi tempi nel secolo scorso:
"Sotto trovi il detto del dottor Wiliam Osler, considerato il capostipite moderno della medicina attuale:
La persona che prende una medicina deve guarire 2 (due) volte:
deve guarire dalla malattia e
deve guarire dalla medicina
William Osler
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/williamoslerdottore.htm

e se vuoi la sua scritta clicca sul link
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/williamoslerdottorea.htm

I fatti a testimonianza:
Noi sappiamo che nel 1931 il chimico Albert Szent-Gyorgyi (1893-1986), figlio di una famiglia colta e benestante, cominciò i suoi studi a Budapest e, dopo un periodo di ricerche all'estero, diventò professore di chimica medica nell'Università di Szeged negli anni trenta del secolo scorso. Le ricerche di Szent-Gyorgyi erano concentrate sul meccanismo con cui le cellule viventi "bruciano", con ossigeno, le molecole organiche liberando energia e anidride carbonica, il fenomeno inverso della fotosintesi con cui i vegetali fissano l'anidride carbonica atmosferica "fabbricando" molecole organiche. Szent-Gyorgyi pensò che l'energia non viene liberata dalla ossidazione del carbonio, ma dall'ossidazione dell'idrogeno presente nelle molecole organiche e che la vita consista in fenomeni, come si dice, di ossido-riduzione catalizzate da speciali enzimi.

Oggi i biologi sanno molte altre cose su questi meccanismi, ma ai tempi del giovane Szent-Gyorgyi i suoi studi furono rivoluzionari: un ruolo importante nei fenomeni di ossidoriduzione aveva un certo acido esuronico il quale mostrò anche di possedere la proprietà di curare e di prevenire lo scorbuto. Durante i grandi viaggi oceanici, cominciati nel 1500, lo scorbuto mieteva molte vittime fra i marinai, fino a quando, nel Settecento, si vide che le morti diminuivano se le navi portavano a bordo delle scorte di agrumi che, apparentemente, contenevano qualche sostanza curativa. Szent-Gyorgyi scoprì che si trattava proprio dell'acido esuronico che egli ribattezzò acido ascorbico e che oggi è noto come vitamina C. Per proseguire gli esperimenti occorreva disporre di una certa quantità della sostanza e Szent-Gyorgyi scoprì che proprio i peperoni, coltivati su larga scala intorno a Szeged, dove insegnava, ne avevano una elevata concentrazione. Le prime prove di estrazione furono fatte nel 1931 quando la stagione di raccolta era alla fine e fornirono pochi grammi; l'anno dopo l'estrazione cominciò all'inizio della campagna agricola e fornì qualche chilogrammo di acido ascorbico che poté essere distribuito ad altri laboratori.
Per queste sue ricerche Szent-Gyorgyi ebbe il premio Nobel per la medicina nel 1937; Szent-Gyorgyi fu attivo nella resistenza antinazista e lasciò poi l'Ungheria nel 1948 trasferendosi negli Stati uniti dove ha diretto, nel Massachusetts, ricerche per la cura del cancro; è stato anche impegnato come difensore dei diritti civili e nella protesta contro la guerra nel Vietnam (un suo libro di sostegno alla contestazione giovanile, "Uomo o scimmia pazza ?", è stato tradotto anche in italiano).

Oggi l'acido ascorbico, contenuto nella verdura e nella frutta, specialmente negli agrumi, viene prodotto artificialmente su larga scala, partendo dal glucosio, e trova impiego anche come antiossidante, oltre che in medicina. Di certo ha un ruolo fondamentale nella sintesi del collagene e in molte altre funzioni biologiche. Il chimico Linus Pauling, anche lui premio Nobel per la chimica (e per la pace) (si veda Altronovecento n. 5) ha sostenuto per tutta la vita che l'acido ascorbico cura anche i tumori. E tutto è cominciato con i peperoni ungheresi.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/albertszentgyorgyi.htm

Ora mi e vi chiedo, ma perchè il PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA e non per un altro premio?
Non potevano per un altro, poichè tutti sapevano che l'ACIDO ASCORBICO è considerato come una MEDICINA, dato che CURA LO SCORBUTO ed il suo nome è stato dato proprio usando parte di questa parola "SCORB" aggiungendo la lettera A e le lettere ICO, come voluto da Albert.
Però questi cervelloni sapevano anche che chiunque sapendolo avrebbe potuto curare le persone di SCORBUTO, il che non era il loro fine.
BENE, allora noi CERVELLONI, cambiamo il nome della malattia in TUMORE o CANCRO, in modo che nessuno possa più collegare i due, ma non solo, denominando anche vitamina C l'ACIDO ASCORBICO, sarebbe stato ancora più difficile collegare questa malattia a quella polverina.
Nel contempo hanno inventato la parola IPERVITAMINOSI, cha sappiamo tutti quale è il suo significato, per spaventare le persone che avessero voluto provare ad ingoiarne di più dalla RDA di 60 mg come stabilito a quel tempo. Valore mantenuto per moltissimi anni come si può rilevare dalla RGR fino al 30 ottobre 2012.
http://acidoascorbico.altervista.org/Immagini/razionerg.htm

Guarda caso però questa parola IPER è stata attribuita anche agli altri "ALIMENTI ESSENZIALI" (INTEGRATORI): MAGNESIO, POTASSIO, CALCIO, FERRO ecc. in IPERMAGNESEMIA, IPERPOTASSEMIA, IPERCALCEMIA ecc..  Quindi sia per le vitamine che per i sali minerali che guarda caso sono nel SANGUE di tutti gli animali, nella LINFA di tutti i vegetali ed ancora più importante nel liquido seminale maschile di TUTTI i maschi animali al mondo.
Ma non basta, si sono dati da fare parecchio per contrastare chi ha avuto il coraggio di andare controcorrente. Difatti i libri di Linus Pauling, come sappiamo due volte Premio Nobel, di Irwin Stone, dei dottori Klenner, Kathcart e moltissimi altri, SCIENZIATI del secolo scorso, che sono andati contro le regole, non li trovate da nessuna parte. Solo in parte su questa mia pagina
http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/scienziati.htm

Riguardo a quanto ho riportato sopra, Lins Paulin sul suo libro egli riporta che un medico nel 1854 ha fatto la autopsia ad una persona morta di SCORBUTO ed ha descritto quello che ha visto, ma nel 1973-1974 un altro medico ha fatto la autopsia ad una persona morta di tumore ed ha descritto le stesse cose. Dal libro:
pagina 173/340------le relazione tra scorbuto e cancro con AUTOPSIA nel 1753 e nel diciottesimo secolo è uguale al tumore
La terapia radiante fu altrettanto energica per entrambi i gruppi. La risposta all'irradiazione fu significativamente maggiore nelle pazienti del primo gruppo che in quelle del gruppo di controllo, rispettivamente di 97,5 rispetto a 63,3.
Questi dati fanno pensare che negli ammalati di cancro sottoposti a radioterapia si determini una richiesta maggiorata di acido ascorbico e che, soddisfacendo tale richiesta, si possa proteggerli dagli effetti dannosi dell'irradiazione, potenziando al contempo la risposta terapeutica.
A quanto pare, il primo a rendersi conto del fatto che le alterazioni generalizzate del tessuto connettivo che si manifestano nello scorbuto sono identiche a quelle localizzate osservate nelle immediate vicinanze di cellule neoplastiche fu il defunto dottor William McCormick, di Toronto (McCormick, 1959).
Egli avanzò l'ipotesi che il nutritivo (la vitamina C) che notoriamente preveniva il manifestarsi di tali alterazioni generalizzate nello scorbuto potesse avere un effetto analogo in caso di cancro. La carenza di ascorbato che si riscontra
quasi invariabilmente nei malati di cancro pare confermare tale ipotesi.
Esistono altre interessanti analogie tra scorbuto e cancro. La letteratura storica contiene molte allusioni alla maggiore frequenza di «cancri e tumori» nelle vittime dello scorbuto. Un tipico referto di un'autopsia (Lind, 1753) dovuto a James Lind contiene espressioni come le seguenti: «Tutte le parti si erano talmente mescolate e fuse formando un'unica massa, o ammasso, che i singoli organi non erano più identificabili», espressione nella quale si può facilmente riconoscere la descrizione, fatta da un anatomopatologo del Diciottesimo secolo, di un'infiltrazione neoplastica. Nel cancro umano avanzato i sintomi premortali
consistenti in anemia, cachessia, stanchezza estrema, emorragie, ulcerazioni, vulnerabilità alle infezioni e livelli anormalmente bassi di ascorbato nei tessuti, nel plasma e nei leucociti, e alla fine collasso delle surrenali, sono praticamente identici ai sintomi premortali dello scorbuto umano avanzato.
L'epidemiologia ha accertato che l'incidenza di cancro in vasti gruppi demografici è inversamente proporzionale all'assunzione quotidiana di ascorbato.
Tra le numerose ricerche pubblicate, convergenti tutte essenzialmente verso una stessa conclusione, citerò quella del ricercatore norvegese Bjelke, che nel 1973 e nel 1974 ha pubblicato i resoconti della sua ampia indagine sul cancro gastrointestinale, effettuata sorvegliando per posta la dieta dei pazienti e controllando direttamente un certo numero di casi.
Il suo lavoro coinvolse più di trentamila persone negli Stati Uniti e in Norvegia, delle quali vennero accertati sia il consumo di determinaci alimenti sia le abitudini relative al fumo, insieme con altri fattori. Bjelke riscontrò una correlazione
negativa tra consumo di frutta, frutti di bosco, ortaggi e vitamina C e l'incidenza del cancro gastrico, mentre i farinacei, il caffè e il pesce sotto sale mostrarono una correlazione positiva. Egli concluse che i fattori più importanti erano la quantità totale di ortaggi e di vitamina C ingeriti. Maggiore era tale quantità, minore era l'incidenza del cancro.
Nel 1973, mi recai al National Cancer Institute per mostrare a una decina di specialisti i casi clinici dei primi quaranta pazienti affetti da cancro in stadio avanzato, ricoverati al Vale of Leven Hospital di Loch Lomondside, in Scozia, e trattati con 10 g. di vitamina C al giorno dal dottor Ewan Cameron; il mio obiettivo era di chiedere a questi specialisti di effettuare un esperimento controllato con la vitamina C. Essi non diedero grande importanza ai dati da me mostrati né alla possibilità di acquisire un certo controllo sul cancro usando grandi dosi di questa vitamina in associazione all'appropriata terapia convenzionale.
Mia moglie, che mi aveva accompagnato, disse in seguito che non aveva mai visto un gruppo di ricercatori medici meno interessato alle nuove idee.
Essi mi dissero che il National Cancer Institute non avrebbe fatto uso della vitamina C fino a quando non fossero state fatte delle ricerche su animali. Essi, tuttavia, mi suggerirono di fare una domanda al National Cancer Institute per ottenere un sostegno economico per il nostro Istituto in California, allo scopo di effettuare tale ricerca. Feci immediatamente a tale Istituto una domanda di finanziamento per la ricerca sulla vitamina C in relazione al cancro, in topi e porcellini d'India. La domanda fu valutata come scientificamente valida dai consulenti dell'Istituto, ma fu respinta. Le mie sette domande successive sortirono lo stesso risultato. Finalmente il National Cancer Institute ci diede un sostegno economico che finanziò parzialmente un'approfondita ricerca sulla vitamina
C in relazione al cancro spontaneo del seno nei topi, ricerca che noi effettuammo
nel nostro Istituto di Palo Alto dal 1981 al 1984. Tale ricerca è di
gran lunga lo studio più attento e attendibile che sia mai stato fatto sulla relazione
tra vitamina C e il cancro negli animali (PAULING e colleghi, 1985).
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/originalelp.pdf

Tutto questo mi pare che si possa chiaramente provare in quanto intanto le malattie sono diventate ereditarie, croniche, autoimmuni, degenerative ma sopratutto MOLTE NUOVE di cui non si conoscono le origini, avendo prove quindi che nessuna malattia è mai stata guarita da nessun così chiamato "principio attivo" in tutti questi anni.

Ciò premesso, ora eccomi all'articolo in oggetto che vuole continuare nella DISINFORMAZIONE, anche se, come credo, è fatto con uno scopo solo, vendere, vendere, ed ancora vendere, dato che non ha citato alcuna informazione che abbiamo noi al riguardo.

Riguardo alla BIBLIOGRAFIA dell'articolo, Linus Pauling, sul suo libro riporta BIBLIOGRAFIA sconosciuta ai più, dalla pagina 293 alla pagina 340 che dimostra la malafede di chi guida il SISTEMA che vuole mantenere nel silenzio queste informazioni, per mantenere il proprio dominio, quindi addirittura di 48 pagine.
E questo furono 2 (due) motivi per i quali all'ACIDO ASCORBICO fù dato il nome di vitamina C dalla medicina, ma ve ne è ancora u terzo, il più aberrante, quello di rendere sconosciuta questa scoperta.
Difatti quando si parla di vitamina C nessuno sà cosa sia ed a cosa serva poichè non vi è mai occasione di parlarne, ed è chiaro che tra le vitamine la più conosciuta è la vitamina D.
Concludendo, lo scopo studiato agli inizi del secolo scorso è stato da questi CERVELLONI, raggiunto pienamente a discapito della intera popolazione mondiale. 
Pertanto mi vergogno di far parte di questi miei coetanei così vigliacchi e subdoli da causare dolori alla umanità, con il solo scopo di far aprire loro la tasca con i denari.

Ciao Mauro Rossetto, scusami, arrivo ancora. Ho letto l'articolo ed ho tirato le mie conclusioni che ora vado a descrivere. Prima di tutto devo far presente che dietro questo articolo vi è una azienda agricola con vendita di cibi. Al riguardo, a mio modesto parere, non è che questo possa sminuire l'articolo, ma questo influenza il giudizio sulla vitamina C della frutta e la verdura.

Difatti l'articolo dichiara che la vitamina C contiene: "Oltre all’acido ascorbico, la vitamina C include tutta una serie di altri elementi quali:
►L’acido L ascorbico
►Il glicoside flavonoico Rutina
►Il complesso di Bioflavonoidi
► L’enzima Tirosinasi
► L’ammina e coenzima Colina
► La vitamina K
►Il complesso di minerali in dosi adeguate (come il rame)"
che ritengo completamente fuori dal possibile, in quanto anche il Ministero della Salute, che nella RGR (Razione Giornaliera Raccomandata, riporta in questa SOLO la vitamina C e non l'ACIDO ASCORBICO, che se fosse come dichiara l'articolo dovrebbe elencarli entrambi: http://acidoascorbico.altervista.org/Immagini/razionerg.htm

A conferma al riguardo ecco quanto scrive il dott.. Marco Rho
"pagina 5/8------naturale o sintetico
Da un punto di vista chimico non c'è differenza.
Non vi è, quindi, nessuna controindicazione all'uso quotidiano e prolungato delle forme raffinate. Quasi sempre, proprio a causa del processo farmaceutico di raffinazione, questi prodotti garantiscono per iscritto livelli di impurità bassissimi.
Ciò è richiesto ai prodotti naturali, ma estremamente importante in quanto l'integrazione avviene in grammi al giorno invece che in milligrammi al giorno. L'ACIDO ASCORBICO, usando fonti naturali richiederebbe, per esempio l'uso di 100-200 kg di arance al giorno (contenuto medio fra i 15 ed i 50 mag. per arancia)!
Pertanto una maniera pratica e poco costosa di integrare ACIDO ASCORBICO è quella di prenderlo in forma sintetica raffinata, il che permette ampi dosaggi, e di prendere separatamente, poi, le sostanze nutrienti che si ritengono opportune.
Dubito che l'ACIDO ASCORBICO da fonte naturale abbia una maggior "biodisponibilità". Vi possono comunque essere altre sostanze nutrienti antiossidanti (bioflavonoidi e,,) che migliorano la complessiva capacità antiossidante conferita al corpo.

pagina 8/8------differenza tra sintetico e naturale
Il nostro corpo non può rilevare una differenza tra la versione "sintetica" e quella prodotta dalla natura in piante ed animali. Noi riteniamo che la forma "sintetica" di ACIDO ASCORBICO che è esattamente quella prodotta dai reni e dal fegato dei mammiferi, Gli animali non producono bioflavonoidi o rosa canina.
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/acidoascorbicosintnatur.pdf

a piena conferma fra, per esempio la ACEROLA e l'ACIDO ASCORBICO PURO "SINTETIZZATO", sappiamo che il Brasile è il maggior produttore di questo frutto, ma risulta a voi che i brasiliani vivano più a lungo e senza malattie? mentre personalmente che ingoia l'ACIDO ASCORBICO PURO dal 1992 a 74 anni ora nel 2014 ti mostro la mia salute su questa pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/VolontariWEB.com_files/lettura.htm

Dato che sul web si trovano articoli e scritti che dichiarano che l'ACIDO ASCORBICO non è la vitamina C e ne riportano degli studi a riprova, posso solo dichiarare che è TUTTO FALSO poichè gli interessi sono ENORMI e la dimostrazione pratica è un ragionamento, quello sopra, da solo dimostra esattamente il contrario, senza contare gli studi fatti riportati dal libro di Linus Pauling che sono stati fatti con ACIDO ASCORBICO SINTETICO e di cui le ultime 47 pagine su 340.
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/originalelp.pdf

Lo smentisce anche Irwin Stone che l'ACIDO ASCORBICO lo ha ingoiato e studiato per più di 50 anni e scrive: "pagina 1/10------sostanza fondamentale
L'ACIDO ASCORBICO è una sostanza ubiquitaria fondamentale nel processo vitale. Tutti gli organismi viventi o la producono o la prendono dal nutrimento oppure periscono. I sistemi enzimatici per la produzione dell'ACIDO ASCORBICO sono di antica origine e si sono formati molto presto nello sviluppo del processo vitale su questo pianeta, probabilmente mentre le forme più altamente sviluppate erano ancora forme primitive unicellulari.
pagina 1/10------solo embrione ma produce molto ACIDO ASCORBICO
L'evidenza della embriologia sia delle piante che degli animali corrobora questo punto di vista dal momento che il seme dormiente della pianta e l'uovo dell'animale sono privi di ACIDO ASCORBICO. C'è una produzione immediata di ACIDO ASCORBICO nel seme che germina o nell'uovo in sviluppo, perfino quando l'embrione non è niente più che un grumo di alcune cellule.
pagina 1/10------alta produzione sia in piante che animali
Anche la sua diffusa presenza in tutti gli odierni organismi pluricellulari, sia piante che animali, lo testimonia. Possiamo anche dedurre che la produzione di ACIDO ASCORBICO era ben sviluppata prima che gli organismi viventi divergessero nelle forme di piante e di animali.
pagina 2/10------RENI E FEGATO
Il luogo degli enzimi per la produzione dell’acido ascorbico nei vertebrati a sangue freddo, i pesci, gli anfibi ed i rettili, è nei reni. I più altamente attivi mammiferi a sangue caldo tutti sintetizzano il loro acido ascorbico nel fegato. Una delle principali
funzioni dell’acido ascorbico nella fisiologia animale è il mantenimento della omeostasi biochimica sotto stress. Più grande è lo stress a cui è sottoposto l’animale, più acido ascorbico produce.
Circa 165 milioni di anni fa, quando la natura aveva in vista l’evoluzione dei più attivi e stressanti mammiferi, doveva essere presa una importante decisione morfologica e fisiologica. I reni, pure adeguati come sito di sintesi dell’acido ascorbico per i lenti vertebrati a sangue freddo, erano inadeguati per le aumentate richieste di acido ascorbico per i più altamente stressati mammiferi. La soluzione vincente di questo problema fu il trasferimento degli enzimi per la produzione dell’acido ascorbico dai
relativamente piccoli e biochimicamente affollati reni al più spazioso fegato, che è il più grande organo del corpo. Tutti gli odierni mammiferi capaci di sintetizzare acido ascorbico lo producono nel fegato perché ogni antica forma che non effettuò tale
passaggio era così handicappata biochimicamnte che fu eliminata dalle forze della evoluzione.
...racconta l'EVOLUZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI E L'ACIDO ASCORBICO
e spiega la perdita di produrcelo autonomamente
pagina 6/10------l'ACIDO ASCORBICO è un metabolita per tutti gli animali e non una VITAMINA
Stone 20. Negli ultimi 60anni, l'ACIDO ASCORBICO è stato visto come"vitamina C" quando in realtà è un metabolita del fegato e certamente non una "vitamina" per la miriade di mammiferi che hanno intatto il gene per lo L-gulonolactone ossidase. Tali mammiferi non prendono lo scorbuto, anche se hanno una dieta completamente priva di vitamina C.
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/irwinstorianaturale.pdf

Il quale conferma e senza ombra di dubbio che la medicina per ragioni sue particolari lo ha chiamato vitamina C. Di motivi ne ha avuto addirittura due, che riporterò in altra occasione. Quindi penso di aver dato chiare prove che la prima parte dell'articolo è completamente FALSA in quanto all'autore mancano queste chiare informazioni.
Mi permetto ancora di riportare quanto scrive Irwin Stone sulla dose sua e dei suoi amici di ACIDO ASCORBICO, che personalmente ritengo questi personaggi SCIENZIATI al suo pari, dei quali ho radunato i loro libri su questa pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/scienziati.htm

....e scrive:
"La mia dose giornaliera raccomandata di acido ascorbico si avvicinerebbe molto a quella sintetizzata quotidianamente dai mammiferi con il gene del il GLO intatto. In condizioni di stress le dosi devono essere incrementate Ho preso per molti anni circa 20 grammi di acido ascorbico giornalmente, oltre trecento volte l’attuale RDA, godendo sempre di ottima salute per tutto il periodo. Nelle mie pubblicazioni del 1983 relative agli effetti del regime mega-ascorbico sull’invecchiamento e sulla sindrome di Alzhaimer, cito come esempi lampanti del potere che l’acido ascorbico ha nel mantenere una lunga e sana vita attiva, senza malattie, i miei vecchi amici e colleghi: Albert Szent-Gyorgyi (età 91); Linus Pauling ( età 83); Frederick Klenner (età 77); me stesso (età 77). Stanno tutti lavorando
ancora sodo e nessuno mostra la minima traccia di Alzhaimer. "
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/irwinstone50anni.pdf

Vorrei chiedere allo scrivente del'articolo in oggetto il dottor Liborio Quinto su che esperienze si basa per fare queste dichiarazioni. Ma sopratutto, come può pretendere di annullare le esperienze di molti personaggi del secolo scorso che personalmente mi permetto di definirli SCIENZIATI, i quali ci hanno lasciato così tanti scritti provati dalle loro esperienze di molti anni. Avendo questi scritti, al che mi posso permettere di dichiarare FALSE e TENDENZIOSE le sue dichiarazioni, le quali dimostrano senza ombra di dubbio i veri fini della congregazione alla quale è così attivamente legato. Dimostrando sotto quanto siano lontane dalle esperienze di questi SCIENZIATI le sue dichiarazioni, tenendo conto che nessuno di loro può provare senza ombra di dubbio le VERE CAUSE di questi CALCOLI RENALI, lascio pertanto che ognuno di voi, avendo questi scritti, che possa tirare le proprie personali conclusioni.
Personalmente ho la mia su un tumore al colon DOCUMENTATA, ingoiando alte dosi di ACIDO ASCORBICO e non solo, che si trova su questo link:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/ricanalizzazione.htm

Inoltre riporto le esperienze di molti SCIENZIATI del secolo scorso come il due volte Premio Nobel Linus Pauling, un chimico come chimico lo è anche il dottor Irwin Stone, che l'ACIDO ASCORBICO (vitamina C) lo ha ingoiato e studiato per più di 50 anni, fino alla morte a 87 anni, che con la loro esperienza di anni sui CALCOLI RENALI ci riportano notizie molto diverse da quelle da lui dichiarate.
L'articolo cita una fonte bibliografica, mentre mi permetto di riportare quelle fonti che cita Linus Pauling sul suo libro e ne cita per pagine intere dalla pagina 293 alla pagina 340,  quindi addirittura di 48 pagine, che dimostra la malafede di chi guida il SISTEMA che vuole mantenere nel silenzio queste informazioni, col fine di mantenere il proprio dominio,
Ho certezza che l'autore dell'articolo fà parte di questo SISTEMA, quindi ha tutto l'interesse di fare IL CONTRARIO DI TUTTO.
Devo far quindi rilevare che a parlare dell'ACIDO ASCORBICO ed alle sue controindicazioni, contrappongo al dottor Liborio Quinto due CHIMICI che sono coadiuvati dai lo amici; i dottori: Frederick  Robert Klenner e Robert F. Cathcart, ed altri ancora che come potremo notare che ingoiando costantemente l'ACIDO ASCORBICO  hanno vissuto una lunga vita che mi pare non sia la media di quel periodo. La loro età la troveremo più sotto.
Questi dottori come molti altri citati da Linus Pauling sul suo libro, ci hanno lasciato dei libri delle loro esperienze di medici, guarendo molte persone da ogni tipo di malattie.
In proposito riporto la tabella di Cathcart che riporta le dosi di ACIDO ASCORBICO per guarire da molti disturbi:
"TAVOLA I – DOSI USUALI TOLLERATE DALL’INTESTINO
CONDIZIONE------------GRAMMI NELLE 24 ORE-----------NUMERO DI DOSI NELLE 24 ORE
normale---------------------------------------4-15-------------------------------------------------- 4-6
lieve raffreddore--------------------------30-60------------------------------------------------- 6-10
raffreddore forte------------------------ 60-100+-----------------------------------------------8 - 15
influenza ----------------------------------100 - 150----------------------------------------------8 - 20
ECHO, coxsackievirus----------------100 - 150----------------------------------------------8 - 20
mononucleosi----------------------------150 - 200+--------------------------------------------12 - 25
polmonite virale------------------------100 - 200+---------------------------------------------12 - 25
febbre da fieno, asma-------------------15-50-------------------------------------------------- 4 - 8
allergia ambientale ed ai cibi---------0.5-50-------------------------------------------------- 4-8
ustioni, ferite, chirurgia--------------25 - 150+----------------------------------------------- 6 - 20
ansietà, esercizio ed altri stress lievi--15-25------------------------------------------------4- 6
cancro-------------------------------------15 - 100-------------------------------------------------4 - 15
spondilite anchilosante---------------15 - 100-------------------------------------------------4 - 15
sindrome di Reiter----------------------15-60---------------------------------------------------4 - 10
uveite acuta anteriore----------------30 - 100-------------------------------------------------4 - 15
artrite reumatoide--------------------15 - 100--------------------------------------------------4 - 15
infezioni batteriche-------------------30 - 200+-----------------------------------------------10 - 25
epatite infettiva-----------------------30 - 100--------------------------------------------------6 - 15
candidiasi------------------------------15 - 200+-------------------------------------------------6 - 25
FIGURA 1. DOSI RAPPRESENTATIVE PER TRATTARE I SINTOMI ACUTI DELLA
MALATTIA IN PAZIENTI MOLTO TOLLERANTI VERSO L’ACIDO ASCORBICO

GRAMMI DI ASCORBATO NELLE 24 ORE
1) Notare che le curve dei sintomi della malattia indicano un effetto molto piccolo sui
sintomi acuti finché le dosi non raggiungono l’80-90% del livello di tolleranza
intestinale. Forse è solo in prossimità delle dosi di tolleranza che l’ascorbato è spinto
dentro i siti primari della malattia.
2) La soppressione dei sintomi in alcuni casi potrebbe non essere totale, ma
usualmente è lto significativa e spesso il miglioramento è completo e rapido.
3) L’epatite può richiedere da 30 a 100 grammi.
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/cathcart_Vit_C_ITA.pdf

Mentre Frederick Robert Klenner, M.D., F.C.C.P., A.A.F.P.,
Private practice, Reidsville, N. C.
Frederick Robert Klenner, B.S., M.S., M.D., F.C.C.P., A.A.F.P., dopo essersi laureato presso la
Duke University School of Medicine, nel marzo del 1936, si addestrò per tre anni all’ospedale e
quindi inziò la pratica di medico privato a Reidsville, N.C. Sebbene specialista di malattie toraciche,
il Dott. Klenner è impegnato in una limitata pratica generale che gli ha permesso di fare
osservazioni sull’uso di grandi dosi di acido ascorbico in malattie virali come pure in altre sindromi
patologiche. Ha pubblicato 28 articoli scientifici su queste osservazioni ed ha tenuto numerose
conferenze a svariati gruppi di cittadini. Il Dott. Klenner è un membro della American Association
for Advancement of Science, membro e diplomato del The International College of Applied
Nutrition, membro della The Royal Society of Health, London, England, membro onorario della The
International Academy of Preventive Medicine e membro di molte altre organizzazioni mediche e
scientifiche.
Introduzione
La American Medical Association, nella introduzione al Nostrums, Quackery and Pseudo-
Medicine, dichiara: ”Nell’80-90% di tutti i casi di malanni umani, è probabile che l’individuo starà
meglio sia che faccia qualcosa per la sua indisposizione, sia che non faccia nulla. Il potere guaritivo
della natura, fortunatamente per la perpetuità biologica, funziona in questo modo.” Queste
percentuali sono relative. L’aumentata popolazione e più grandi concentrazioni in termini di
modelli di vita, come pure altri tipi di insulti al corpo, cambieranno frequentemente questo indice.
Come medici abbiamo il dovere di fare tornare in salute il paziente, a prescindere dalla sua fortuna
nell’auto-guarigione con diete o erbe. Ippocrate una volta dichiarò: “dei vari rimedi, i medici
dovrebbero scegliere i meno sensazionali.” La vitamina C sembrerebbe soddisfare questa esigenza.
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/klenneraltedosicolester.pdf

dalla pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminacFALSEINFORMAZIONI.htm

Colgo l'occasione per confermare che personalmente ingoi ACIDO ASCORBICO dal 1992 e che quindi questo mese 2019 sono esattamente 27 anni che lo faccio con costanza. Ora potendolo fare vorrei chiedere all'autore dell'articolo se è informato che denominando "integratore" questo "ALIMENTO ESSENZIALE" ammette di essere stato GENERATO dentro degli "integratori", ma peggio ancora ammette di avere degli "integratori£ che circolano nel suo sangue.
Tornando all'articolo però ho rilevato molte informazioni che l'autore documenta e che non avevo riguardo alla malattia lo SCORBUTO e l'uso di questa sostanza per gurarire questa termenda malattia. Quindi personalmente lo ringrazio per questa sua certosina ricerca e ne faccio tesoro. ciaooo Franco

La maggior parte della vitamina C venduta negli integratori e nelle bevande non è quella vera che funziona bene.

Non buttare via i tuoi soldi. Non cascarci!

L’articolo in un colpo d’occhio

La maggior parte della vitamina C che è in commercio è acido ascorbico che è solamente una frazione dell’ingranaggio che è la vitamina C. Numerosi studi, hanno accertato che Il suo effetto è inferiore e non sempre benefico rispetto alla composizione completa di antiossidanti, bioflavonoidi, polifenoli, tirosinasi, ascorbinogeno, vitamina K, colina e metalli colloidali, tutti componenti della vera vitamina C.

La storia della vitamina C è legata alla “malattia dei marinai”: lo scorbuto.

Dopo che lo scorbuto è stato debellato l’acido ascorbico, è stato isolato e identificato.

Quasi tutti sanno che la vitamina C fa bene. La possiamo trovare in moltissimi e variegati spazi di vendita, dal piccolo negozio all’ipermercato.

È sempre chiamata con il termine “acido ascorbico” o “vitamina C”.

Questa dicitura apparentemente sembra intercambiabile, come se i due termini indicassero la stessa identica sostanza. Infatti, in molte etichette troviamo ugualmente sia acido ascorbico sia vitamina C.

In realtà si tratta di aggiunte di acido ascorbico e non della vitamina C naturalmente contenuta all’interno dell’alimento.

Anche tu, molto probabilmente, quando hai l’occasione di assumerla lo fai volentieri, perché sai che fa bene alla salute.

E hai ragione, ma le due sostanze non sono equivalenti e possiedono caratteristiche molto diverse.

L’acido ascorbico non è la vera vitamina C!

È errato parlare di vitamina C come l’equivalente dell’acido ascorbico.

Di conseguenza anche gli effetti non saranno gli stessi.

La vitamina C non è una sola e unica sostanza e non è l’equivalente dell’acido ascorbico.

La verità è che l’acido ascorbico (come del resto molte vitamine) è solamente un elemento isolato, una frazione della vitamina C naturale, a suo tempo isolata e creata artificialmente.

Oltre all’acido ascorbico, la vitamina C include tutta una serie di altri elementi quali:

?L’acido L ascorbico

?Il glicoside flavonoico Rutina

?Il complesso di Bioflavonoidi

? L’enzima Tirosinasi

? L’ammina e coenzima Colina

? La vitamina K

?Il complesso di minerali in dosi adeguate (come il rame)

L’acido ascorbico nella grande maggioranza degli integratori vitaminici è solo una copia fabbricata in laboratorio, ottenuta per sintesi dal glucosio, ed è solo una parte dell’intero meccanismo.

SISTEMA VITAMINA C

Nello schema sopra, l’acido ascorbico rappresenta solo l’involucro esterno che impedisce l’ossidazione degli elementi contenuti all’interno del “sistema vitamina C”. Cioè funziona come conservante naturale impedendo l’ossidazione dei suoi componenti.

Sostenere che la vitamina C e l’acido ascorbico sono la stessa cosa è come dire che una ruota ha lo stesso valore dell’automobile cui appartiene.

Ovviamente si tratta solo di una piccola parte dell’intera vettura che da sola non può offrire i benefici del veicolo integro.

A questo punto avrai un gran desiderio di voler capire di più.

Meno male che è così, questo vuol dire che sei ancora cerebralmente vivo e che non hai perso l’abitudine di porti delle domande.

Noi ti accontentiamo subito andando a esaminare le informazioni utili per te in questo momento.

Non ci interessa sfoggiare un nozionismo fine a se stesso bensì stimolare la consapevolezza di ognuno della realtà che lo circonda.

In questo primo articolo esamineremo da vicino il perché si è venuto a costituire il mito dell’acido ascorbico come panacea per tutti i mali.

ACIDO ASCORBICO – LA STORIA

Se non comprendi la storia che sta dietro all’acido ascorbico, non potrai capire veramente la questione, quindi abbi un po’ di pazienza nel leggere come si è arrivati alla sua scoperta nel tempo.

Si tratta di una sostanza inscindibilmente legata da sempre a una patologia conosciuta sin dall’antichità: lo scorbuto. I sintomi erano rigonfiamenti della pelle delle ossa, debolezza, apatia, perdita dei denti, emorragie, morte. Malattia ben conosciuta dai marinai e dai soldati perché spesso non potevano cibarsi di frutta e verdura fresche.

La prima traccia di questa patologia che deforma l’apparato scheletrico è stata il ritrovamento dei resti datati 3800/3600 a.C., nel villaggio di Nag el-Qarmila, non lontano da Assuan, in Egitto, da una missione bioarcheologica congiunta dell’Università di Bologna e dell’Università di Yale, attiva dal 2005 nella regione e diretta dalla professoressa Maria Carmela Gatto e dal professor Antonio Curci.

Lo scorbuto fu citato già nelle cronache egizie dal 1500 a.C. e, anche Ippocrate di Kos (460 a.C.-377°.C.), famoso medico e geografo greco antico, ne cita gli effetti.

Anche noto come la “malattia del marinaio” perché falcidiava principalmente due tipologie d’individui: i soldati che combattevano per lunghi periodi e i marinai che trascorrevano mesi interi in mare privi di verdure e frutta.

Dalla lettura dei diari di bordo del ‘500 i marinai inglesi somministravano all’equipaggio tè con del cedro.

Due famosi esploratori portoghesi di questo periodo sperimentarono personalmente la devastazione dei rispettivi equipaggi.

Si tratta di Ferdinando Magellano (1480-1521) che nella sua circumnavigazione del globo si ritrovò con l’ottanta per cento di marinai in meno e di Vasco da Gama (non de Gama) (1469-1524) che nel suo riuscito tentativo di raggiungere le Indie orientali e gestire così il monopolio del commercio delle spezie con l’Europa, in quattro mesi perse per lo scorbuto novantatre marinai su centoquarantotto.
Nel libro “Disguised as the devil how lyme disease created witches and changed history” di M.M. Drymon (White Avenue Press), si afferma che nel periodo delle esplorazioni (1500-1800) morirono oltre due milioni di marinai per lo scorbuto.

Felix Platter (1536-1614) medico e botanico svizzero, raccomanda le arance come rimedio antiscorbutico.

Nel 1605 il capitano ammiraglio James Lancaster (1554-1618) sulla sua nave Dragon, conduceva una missione per conto della Compagnia delle Indie con altre quattro navi ai suoi ordini.

Giunto al Capo di Buona Speranza, solo il suo equipaggio non fu decimato dallo scorbuto, poiché lui dava a ogni marinaio che mostrava i primi sintomi, tre cucchiaini al giorno di succo di limone che si era preventivamente portato in delle bottiglie.

Il capo medico della Compagnia delle Indie scrisse un libro “The surgeon’s mate”nel quale raccomandava l’uso del succo di limone in base all’esperienza del Capitano Lancaster.

Il suo studio fu adottato dalla marina britannica solo nel 1795, per quasi duecento anni quasi nessuno si accorse di quante vite potevano essere salvate, se non pochi uomini dalla vivida intelligenza.

Franz de le Böe (1614-1672), professore di medicina a Leyden, disse che le arance curavano lo scorbuto.

James Lind (1716-1794) fu un intelligente medico scozzese, prestava servizio nella marina britannica come capitano ammiraglio. Nel suo libro “A Treatise of the Scurvy” Lind descrive il suo esperimento prendendo un campione di dodici marinai ammalati di scorbuto.

Il 20 maggio 1747 suddivise i marinai in coppie e somministrò diversi tipi di alimenti a ogni coppia.

Le sue conclusioni furono: « La conseguenza fu che i più lampanti e ben visibili effetti curativi furono ottenuti dall’uso di arance e limoni; uno dei due marinai che li ha assunti nel giro di sei giorni è diventato un uomo pronto per il suo dovere. L’altro ebbe il miglior recupero rispetto agli altri nella sua condizione; e stando già abbastanza bene, è stato nominato infermiere per il resto dei malati. Le arance hanno avuto più effetto del sidro».

Il capitano James Cook (1728-1779) esploratore, navigatore e cartografo britannico, rimarrà famoso per come ha convinto gli uomini dell’equipaggio dell’Endeavour (la sua prima nave) a mangiare broccoli e crauti.

Cook era un uomo di grande capacità intellettiva e studioso appassionato, certamente aveva avuto notizia dai suoi predecessori circa l’utilizzo di frutta e verdura fresca.

La Royal Society incaricò Cook di fare un viaggio nell’oceano Pacifico per osservare il transito di Venere del 1769 davanti al Sole. Durante il primo viaggio (1768-1771).

Cook non ebbe neanche un malato di scorbuto a bordo.

Faceva spesso sosta e rifornimento di verdure fresche.

Occorse il problema che l’equipaggio non gradiva i broccoli e i crauti.

Escogitò allora una strategia psicologica molto efficace.

Cominciò a fare servire queste verdure solamente al tavolo del quadrato degli ufficiali, EVITANDO DI DISTRIBUIRLO AI MARINAI CHE VEDEVANO SOLTANTO PASSARE I PIATTI DELLE PORTATE.

Quest’atteggiamento ingenerò invidia nell’equipaggio fino a chiedere espressamente di avere lo stesso tipo di trattamento.

Nei suoi viaggi Cook non ebbe mai mancanza di uomini poiché era ben noto il fatto che con lui si “tornava a casa”.

Nel XVIII e XIX secolo fu usato il termine di antiscorbutico per tutti quei cibi che erano in grado di prevenire la comparsa dello scorbuto.

Tra essi, oltre ai limoni, alle arance e ai lime, vi sono: i crauti, il cavolo salato, il sidro, il malto e il brodo portatile, la geniale invenzione di Justus von Liebig, che nel diciannovesimo secolo ideò la magica tavoletta per riprodurre rapidamente il gusto del brodo, anche fuori di casa.

Nel 1912 Cazimierz Funk (1884-1967), chimico polacco naturalizzato statunitense, nel 1911 coniò il termine “vitamine”, ipotizzando la carenza di tali composti come causa di molte malattie fra le quali incluse lo scorbuto.

Le definiva: «sostanze non-minerali nutrienti fondamentali per la vita da assumersi con la dieta».

L’isolamento dell’acido ascorbico ha avuto una vita travagliata.

Tra il 1928 e il 1933 due gruppi di ricerca erano in “competizione” per isolare il misterioso agente: quello dell’ungherese Albert Szent-Györgyi Von Nagyrapolt e quello dell’americano Charles Glenn King.

Nel 1928 Szent-Györgyi (1883-1986), durante la sua permanenza alla Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, Usa), era riuscito a isolare l’acido hexuronico dal surrene di un modello animale e ne aveva studiato le sue proprietà antiscorbutiche.

Cercava di capire se quest’acido potesse essere identificato con la vitamina C.

Nel frattempo Charles Glenn King (1896-1988) lavorava assiduamente allo studio dell’effetto antiscorbutico del succo di limone e aveva isolato da quest’ultimo un acido da lui denominato ascorbico.

Tra questi due laboratori faceva la spola Joseph L. Svirbely (1906-1994) che fornì a King un campione dell’acido hexuronico di Szent-Györgyi.

Il 4 aprile 1932, King riuscì a dimostrare che i due acidi erano uguali.

Con due settimane di ritardo, anche Szent-Györgyi arrivò alla medesima conclusione.

Szent-Györgyi nel 1937 prese il nobel per la medicina, mentre Charles Glenn King fu il padre del nome “acido ascorbico”.

I primi a produrre Vitamina C di sintesi furono i chimici inglesi Sir Walter Norman Haworth (1883-1950) i quali nel 1937 prese il premio Nobel per la chimica e Sir Edmund Hirst (1898-1975), tra il 1933 e il 1934, anni in cui anche il chimico polacco Tadeus Reichstein (1897-1996) raggiunse il medesimo risultato.

Il processo di sintesi parte dal D-glucosio e affida i vari step di trasformazione a reazioni chimiche e/o a processi fermentativi di natura microbica (batteri).

Una volta ottenuto, l’acido L-ascorbico può essere salificato o esterificato con acidi grassi.

Nel primo caso l’idrofilia (solubile in acqua) della molecola è mantenuta e se ne riduce l’acidità. Nel secondo, invece, si ottiene una sostanza lipofila (che si scioglie nei grassi) e come tale addizionabile a oli e grassi per prevenirne l’irrancidimento.

I sali dell’acido L-ascorbico sono chiamati “ascorbati” e prendono il nome del minerale che li caratterizza (ascorbato di potassio, ascorbato di sodio, ascorbato di calcio ecc.).

Ovviamente, però, assumere 100 mg di acido ascorbico non è come mangiarsi, un kiwi di grosse dimensioni.

Nonostante le quantità di acido ascorbico ingerite siano pressapoco le stesse, il kiwi e in generale tutti i vegetali contengono moltissime altre sostanze ad azione sinergica, benefiche per l’organismo che offrono effetti molto superiori.

La storia dell’acido ascorbico è interessante perché evidenzia come ci si è avvicinati sempre più alla soluzione dello scorbuto partendo da frutta e verdura. I vegetali in genere hanno donato la soluzione.

Ci rendiamo conto che un biologo non può altro che dire che l’acido ascorbico è la vitamina C. Infatti, l’esame per stabilire con precisione la presenza di vitamina C corrisponde alla misurazione dell’acido ascorbico contenuto nell’alimento indagato.

Ovvero scientificamente i due termini definiscono la stessa cosa ed è per questo motivo che il nostro articolo potrebbe essere inteso come fuorviante.

La stessa scienza conosce bene gli antiossidanti, i polifenoli, le vitamine e i minerali.

Esiste tutta una serie di esami per stabilire la presenza e la quantità di tutti gli altri elementi che abbiamo indicato nel “sistema della vitamina C”.

Prossimamente esamineremo a fondo il perché si è formato il mito dell’acido ascorbico quale panacea e i suoi reali effetti sull’organismo. Indagheremo anche gli effetti di tutte le sostanze indicate e soprattutto dove trovarle, come assumerle e in quali quantità.

Per adesso è importante che ti accorga che non tutto quello che è detto è fondato su verità assolute e che sta a noi, uomini e donne capaci di pensare criticamente in maniera autonoma, scoprire ciò che è bene per ognuno, senza mai delegare ad altri questo compito.

Albert Einstein diceva: «La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre».

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