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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/alimentiessenzialicosasono.htm
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Per la vitamina K2 e la sua essenzialità
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminaK2base.htm
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Tutta la documentazione in nostro possesso inerente i dottori
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/dottoribase.htm
Tutto sul BICARBONATO DI SODIO "DEMONIZZATO" dalla medicina
ed il perchè:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/bicarbonatodisoephBASE.htm
In merito la pagina recita:
"Messo delle basi ferme, ora sapendo che l'ORMONE detto vitamina D3 questo tre
stà ad indicare che questo ORMONE ha tre forme.
La prima forma che NON E' ATTIVA chiamata COLECALCIFEROLO, è la forma che ci si
AUTOPRODUCE esponendosi al sole, oppure è quella che si ingoia sia nei cibi che
nei detti "integratori"
La seconda forma che è chiamata CALCIDIOLO, è quella forma ATTIVA, attivata nel
fegato ad una quantità necessaria ad ogni corpo, ed è quella che circola nel
sangue la cui quantità viene rilevata dal laboratorio analisi, la quale forma è
dichiarata INTOSSICANTE sopra il valore 100 ng/ml, che ritengo pienamente FALSO
in quanto non riesco ad ammettere che il mio corpo possa ATTIVARNE di più del
necessario per causarsi AUTONOMAMENTE DEI DANNI.
Dato che questo "ALIMENTO ESSENZIALE" è un ORMONE, questa forma si dedica ai
vari suoi compiti, ma NON alle ossa.
Ed ora, ecco che arriva la terza forma detta CALCITRIOLO, la quale è il
risultato della seconda forma detta CALCIDIOLO trasformata nei reni, la quale è
quella che si dedica al FOSFORO ed al CALCIO per le ossa.
Altra pagina recita:
"La vitamina D è una vitamina cosiddetta liposolubile, vale a dire
che si scioglie nei grassi. Ne esistono in natura due forme principali: la
vitamina D2 (ergocalciferolo) di origine vegetale, e la vitamina D3 (colecalciferolo)
di origine animale.
La vitamina D è una vitamina sui generis: le vitamine, infatti, sono molecole
essenziali che l’organismo non può produrre da solo e devono essere introdotte
attraverso l’alimentazione. La vitamina D, invece, anche se presente in alcuni
alimenti è prodotta dall’organismo in seguito all’esposizione della pelle al
sole. La radiazione ultravioletta, infatti, trasforma un grasso, simile al
colesterolo, presente nella pelle in vitamina D3 (colecalciferolo). La vitamina
D prodotta nella pelle, o introdotta con la dieta e assorbita nell’intestino,
passa poi nel sangue dove si lega a una proteina specifica che la trasporta ai
diversi organi e tessuti. Nel fegato e nel rene la vitamina D viene trasformata
prima in calcidiolo e poi in calcitriolo, la molecola dotata di attività
biologica.
La funzione principale e più nota della vitamina D è quella di favorire il
processo di mineralizzazione dell'osso, aumentando l'assorbimento intestinale di
fosforo e calcio, e diminuendo l’escrezione di calcio nell’urina. La quasi
totalità delle cellule dell’organismo è in grado di legare la vitamina D
attraverso una proteina presente all’interno della cellula, detta recettore
della vitamina D, ed è pertanto sottoposta all’azione della sua forma
biologicamente attiva (calcitriolo). Oltre alle azioni sul tessuto osseo, la
vitamina D ne svolge numerose altre, raggruppate comunemente sotto il termine di
azioni extra-scheletriche della vitamina D. Oltre alle azioni sul tessuto osseo,
la vitamina D ne svolge numerose altre raggruppate comunemente sotto il termine
di azioni extra-scheletriche. Tra queste è di particolare importanza il
contributo della vitamina D al buon funzionamento del sistema di difesa
dell’organismo (sistema immunitario). In particolare, la vitamina D è importante
per l’attivazione della prima linea di difesa contro alcuni microrganismi
patogeni poiché aumenta la capacità delle cellule del sistema immunitario,
preposte a questa funzione, di eliminare microrganismi. Inoltre la vitamina D ha
la capacità di modulare la risposta infiammatoria controllando il grado di
attivazione di molte cellule del sistema immunitario e la produzione di fattori
che intervengono nell’infiammazione.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminad3forme.htm
Mentre altra pagina recita:
"Esame/Analisi: VITAMINA D-1,25OH
Sigla e sinonimi:
INFORMAZIONI PER PAZIENTI
Significato diagnostico
Il nome vitamina D è un termine generale comunemente utilizzato per identificare
i componenti di una famiglia di molecole strettamente connesse fra di loro, che
derivano da un precursore comune, il 7-deidrocolesterolo o previtamina D3,
presente in natura.
La previtamina D3, principalmente di origine alimentare, subisce una fotosintesi
a livello della pelle regolata dall'esposizione ai raggi ultravioletti che la
converte in vitamina D3 o colecalciferolo che è biologicamente inattivo.
Quando il colecalciferolo entra in circolo,viene prima di tutto assorbito dal
fegato dove viene metabolizzato in 25-idrossivitamina D3 (25 -OH-D3);
successivamente la 25-OH-D3 viene trasportata a livello renale dove una piccola
parte subisce un'ulteriore trasformazione a 1,25 diidrossivitamina D( 1,25-OH
D), che è un potentissimo ormone calcio-tropico.
La vitamina D 1,25-OH infatti rappresenta uno dei principali regolatori del
metabolismo del calcio e dei fosfati: stimola l'assorbimento di calcio da parte
dell'intestino e aumenta il riassorbimento osseo. Inibisce la produzione
dell'ormone paratiroideo (PTH) sia con azione diretta sulle paratiroidi, sia
indiretta aumentando i livelli di calcio nel siero. A sua volta, la produzione
di vitamina D 1,25-OH è regolata dal PTH, determinando quindi un efficace
sistema di controllo.
Proprio per il ruolo essenziale che riveste nell'assorbimento attivo ed efficace
di calcio e fosforo, la determinazione della vitamina D 1,25-OH è importante per
l'individuazione di malattie e condizioni che interessano il normale metabolismo
di calcio e fosforo.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminadlaverita.htm
Specificato quanto sopra, ora possiamo concludere senza ombra di dubbio
dichiarando che l'INGANNO è la quantità INGOIATA o AUTOPRODOTTA esponendosi al
sole nella forma detta COLECALCIFEROLO, la quale è importantissima questa
quantità, in quanto se è POCA e questa POCA viene attivata nella seconda forma
detta CALCIDIOLO, è comprensibile che non può che essere POCA, ma è anche
comprensibile che se è POCA e con valori rilevati sotto il 30, come potrà il
corpo trasformarne in CALCITRIOLO, unica forma che si dedica allo scheletro?
Per cui ecco la principale causa della OSTEOPOROSI, ma NON dimentichiamo degli
ANTIDOLORIFICI e dei "bifosfonati" che ne sono subito la seconda causa sul cui
"foglio illustrativo" di questi problemi NON SE NE PARLA.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/osteoporosieloormone.htm
L’incremento dell’assunzione di integratori contenenti vitamina D3,
non determina incremento dei casi di tossicità.(1)
Qual è il margine di sicurezza per quanto riguarda l’assunzione di vitamina D?
Cosa dobbiamo sapere per assumere in sicurezza questa vitamina vitale.
Dott. Dimitris Tsoukalas
Medico Chirurgo
L’importanza della vitamina D per la nostra salute è ampiamente riconosciuta, e
la misurazione dei suoi livelli ematici fa ormai parte degli esami del sangue di
routine in un numero significativo di specialità mediche.
Tale misurazione è spesso prescritta da endocrinologi, pediatri, neurologi,
reumatologi, ortopedici, internisti e altri. Inoltre, sempre più medici
prescrivono la vitamina D nel tentativo di rimediare alla sua carenza. Si tratta
di un enorme passo avanti che può apportare benefici sostanziali al
miglioramento della salute, in modo semplice ed efficace.
Vitamina D e tossicità
Ma per trarre il massimo dei benefici che la vitamina D può offrire, dobbiamo
mantenere alti i suoi livelli ematici: oltre i 50 ng/dl per tutto l’anno(2,3).
Dosi elevate possono indurre tossicità? La risposta è che in teoria ciò può
accadere, ma in pratica è impossibile.
In letteratura sono riportati singoli casi di assunzione accidentale di elevate
dosi di vitamina D, 2.400.000 o 1.680.000 UI di vitamina D al giorno.(4) Le
vittime di suddetta assunzione accidentale hanno manifestato sintomi di
tossicità da vitamina D, quali crampi, nausea e vertigini per 5 mesi. Per
giungere ad un tale sovradosaggio di vitamina D, bisognerebbe consumare oltre
800 capsule da 2.000 UI al giorno, il che è praticamente impossibile.
La vitamina D3 non è così tossica come si pensava una volta.
Prof. Michael Holick, MD, Phd.
Mayo Clinic Proceedings(5)
Vitamina D e calcio
Una delle preoccupazioni comuni di medici e farmacisti riguardo all’assunzione
di dosi elevate di vitamina D, è la manifestazione di tossicità causata
dall’incremento dei livelli ematici di calcio(6).
Una revisione degli studi sull’argomento, dimostra che non ci sono casi di
tossicità da calcio corrispondente a livelli ematici di vitamina D – nella sua
principale forma circolante (25OHD3) – fino a sette volte superiori a quelli
normali (700 ng/dl). I livelli ematici normali sono fino a 100 ng/dl(4).
Le summenzionate dosi sicure, raccomandate dall’American Association of Clinical
Endocrinologists (Associazione Medici Endocrinologi), senza il monitoraggio e la
misurazione dei suoi livelli da parte un medico, sono di 10.000 UI al giorno per
gli adulti, e di 4.000 UI per i bambini di età compresa tra 8 e 18 anni.
L’assunzione di dosi superiori a 10.000 UI al giorno, al fine di ripristinare
una carenza significativa di vitamina D, deve avvenire previa prescrizione
medica ed essere soggetta a misurazioni continue dei livelli ematici.
Le dosi di cui sopra sono completamente normali ed attese, poiché il corpo
umano, dopo l‘esposizione al sole in estate, produce 10-20.000 UI di vitamina D
in circa 15 minuti. Valori di 5 a 10.000 UI al giorno, per gli adulti,
rappresentano la dose minima per ottenere un risultato biologico sufficiente.
Secondo Robert Heany, professore di endocrinologia e pioniere della ricerca
sulla vitamina D a livello mondiale, in letteratura non sono stati riportati
casi di tossicità fino a una dose giornaliera di 30.000 UI di vitamina D e
livelli ematici fino a 200 ng/dl per lunghi periodi di tempo.
Dati recenti suggeriscono che la vitamina D è più sicura in dosi molto più
elevate di quanto precedentemente ritenuto in termini di limiti di
sicurezza.(1,3,5). È opportuno ricordare che la vitamina D deve essere assunta
in associazione alla vitamina K2 e al magnesio, che rappresentano i principali
cofattori che contribuiscono al raggiungimento del massimo effetto benefico.
Bibliografia
Changing Incidence of Serum 25-Hydroxyvitamin D Values Above 50 ng/mL: A 10-Year
Population-Based Study Daniel V. Dudenkov, MD et. al. Mayo Clinic Proceedings
Vitamin D in Health and Disease Robert P. Heaney Creighton University.
Clin J Am Soc Nephrol 3: 1535–1541, 2008.
Evidence that Vitamin D Supplementation Could Reduce Risk of Influenza and
COVID-19 Infections and Deaths by William B. Grant et. al. https://www.mdpi.com/2072-6643/12/4/988/htm
Risk assessment for vitamin D. John N Hathcock, Andrew Shao, Reinhold Vieth, and
Robert Heaney. Am J Clin Nutr 2007;85:6–18
Vitamin D Is Not as Toxic as Was Once Thought: A Historical and an Up-to-Date
Perspective Michael F. Holick, PhD, MD Mayo Clinic Proceedings. DOI: https://doi.org/10.1016/j.mayocp.2015.03.015
Evaluation, Treatment, and Prevention of Vitamin D Deficiency:
J Clin Endocrinol Metab, July 2011, 96(7)1911–1930
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