http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/esamegen22.htm<
Ora vi lascio alla lettura dell'articolo in oggetto:
Astratto
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte negli Stati Uniti.
Fino a poco tempo fa, la riduzione del colesterolo nella dieta faceva parte
delle linee guida dell'American Heart Association (AHA) e dell'American College
of Cardiology (ACC) sulla gestione dello stile di vita, nonostante prove
inconcludenti a sostegno della raccomandazione. Considerando che le uova sono
una ricca fonte di colesterolo alimentare (in genere contengono 141-234 mg per
uovo), si consiglia alle persone con un aumentato rischio di CVD di non
consumare uova. Inoltre, sulla base delle linee guida AHA/ACC del 2012, alle
persone a basso rischio di CVD è stato precedentemente consigliato di evitare il
consumo di uova a causa dell'elevato contenuto di colesterolo nella dieta.
Piuttosto che limitare rigorosamente l'assunzione di colesterolo, le linee guida
AHA e ACC ora raccomandano modelli dietetici che enfatizzano frutta, verdura,
cereali integrali, latticini a basso contenuto di grassi, pollame, pesce e noci
come approccio per alterare favorevolmente i livelli di lipidi nel sangue. Da
notare che le linee guida dietetiche per gli americani 2015-2020 hanno rimosso
la raccomandazione di limitare l'assunzione di colesterolo a non più di 300 mg
al giorno; tuttavia, le linee guida consigliano che le persone dovrebbero
mangiare meno colesterolo possibile pur consumando un modello alimentare sano.
Lo scopo di questa revisione è riassumere i rischi per la salute documentati del
consumo di uova in soggetti a basso e alto rischio di CVD e determinare se le
raccomandazioni attuali sono giustificate sulla base della letteratura
disponibile. Miriamo anche a fornire una guida per studi futuri che aiuteranno a
chiarire ulteriormente l'effetto modulante sulla salute delle uova.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28359368/
Mentre l'articolo in oggetto recita:
"Automiglioramento Salutariano
Pubblicato da Linda Matonti · ·
Dott. Giulio Maria Ranalli - Biologo Nutrizionista
·
MENO UOVA, PIÙ ZUCCHERO, MENO COLESTEROLO, PIÙ OMOCISTEINA... QUALCUNO CI VUOLE
MALE?!
Nel 1800 avveniva una grande scoperta... Il colesterolo!
Diversi anni prima, altri scienziati, avevano identificato una “sostanza” che
era solubile nell’alcol ottenuta da calcoli biliari e dal grasso dei cadaveri.
Dalla sua scoperta però è poi iniziata la ricerca del sapere e la scienza
(quale?) ha indagato tanti aspetti legati a questa molecola:
- il trasporto del colesterolo nel sangue ed i suoi rapporti con l’aterosclerosi;
- la trasformazione epatica del colesterolo in acidi biliari ed il ruolo di
questi nell’assorbimento intestinale dei lipidi;
- la conversione del colesterolo negli ormoni steroidei;
- il ruolo del colesterolo come componente fondamentale delle membrane
cellulari;
- le ricerca di farmaci in grado di modificare il metabolismo del colesterolo;
- l’importanza della dieta nel modulare i livelli di colesterolo nel sangue.
Riflettendo su queste funzioni biologiche è facile supporre come la natura abbia
fatto sì che ogni cellula possa approvvigionarsi di colesterolo attraverso vie
in perfetto equilibrio tra loro.
Questo equilibrio è finemente gestito da un sistema complesso che garantisce un
normale contenuto cellulare e un normale livello nel sangue.
In oltre 200 anni di storia del colesterolo si possono elencare una serie di
passaggi scientifici che hanno avuto una peculiarità ovvero correlare i livelli
del colesterolo con la mortalità per malattie cardiovascolari.
Questa ricerca spasmodica per una CURA ha portato: 1) le società scientifiche a
redigere curiose linee guida ANTI-colesterolo e 2) le persone a ridurre il
consumo di determinati alimenti, favorendo di contro - e per ovvie ragioni - il
consumo di altri.
Il primo grande effetto (deleterio, ma non si è mai detto) è la riduzione del
consumo di uova, di carne e di burro e l'aumento del consumo di carboidrati
(fruttosio, amidi, dolcificanti).
Nei primi anni del '900, invece, è stata scoperta l'omocisteina che, a quanto
pare, non desta troppa preoccupazione... Perché?
È per caso dovuto al fatto che i farmaci per abbattere il colesterolo costano un
occhio della testa e la iperomocisteinemia si abbassa con una corsa al giorno,
tanta verdura e vitamine del gruppo B che non costano nulla?
Riflettiamo silenziosamente...
Nel 2020 continuano a fare terrorismo psicologico e a screditare i cibi grassi
ribadendo la necessità di ridurne il consumo.
Nel frattempo, però, aumenta il consumo di zucchero, carboidrati, obesità e
diabete...nel mondo e nel nostro BEL paese mediterraneo...
Riflettiamo anche ora in religioso silenzio!
Ci riempiono di farmaci anti-colesterolo ma nessuno parla dell'omocisteina.
Per tanti anni le uova sono state messe “all’indice” e la ben nota
raccomandazione, che risuonava ogni qual volta il colesterolo fosse "asteriscato",
era “non più di 2 uova a settimana”.
Così veniva alimentata l'ignoranza e l'ingiustizia.
Un uovo, per amor di cronaca, contiene mediamente 70 kCal, vitamina A, C, D,
B12, B6, K, ferro, zinco, fosforo, potassio, #selenio e circa 6 grammi di
proteine e, udite udite, TUTTI i 9 aminoacidi essenziali (fenilalanina,
isoleucina, istidina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano, valina).
Le più recenti acquisizioni scientifiche ci confermano che non c’è correlazione
tra un elevato consumo di uova (2 al giorno) e aumento del rischio
cardiovascolare, piuttosto che del peggioramento dell’insulino-resistenza o
dell’aumento dell’incidenza della sindrome metabolica, anzi.
È proprio l’esatto contrario.
Relazione inversa tra consumo di uova e sindrome metabolica, ipercolesterolemia
LDL, iperglicemia, resistenza insulinica, peso corporeo.
Occorre precisare anche un altro aspetto molto importante.
Secondo molti studi l'associazione tra consumo di uova (2 o 3 al giorno) e una
dieta a RIDOTTO CONTENUTO DI CARBOIDRATI è essenziale nel ridurre il colesterolo
#LDL, aumentare HDL, ridurre i trigliceridi, ridurre i marker di infiammazione –
proteina C reattiva, TNF alfa – sia in soggetto a rischio, sia in soggetti con
Sindrome Metabolica, sia in soggetti con Diabete Mellito tipo 2.
Non c'è correlazione tra colesterolo e aumento di mortalità per eventi cardiaci
mentre c'è una correlazione tra consumo di grassi saturi e/o trans e mortalità
per malattia cardiovascolare.
L’obesità e l’insulino-resistenza sono due tra i principali fattori di rischio
(indipendente) per le malattie cardiovascolari e per patologie metaboliche
(diabete, ipertensione, sindrome metabolica, steatosi epatica, ecc.) e la
drastica riduzione dei carboidrati migliora TUTTI i parametri ematici,
metabolici, antropometrici e funzionali, riducendo il rischio di eventi avversi
ma nel contempo bisogna avere un adeguato apporto di proteine e grassi SALUTARI
e, tra questi, le uova sono la prima scelta (secondo me).
Siamo circondati da tacchini ignoranti, molti dei quali sono ancorati a vecchie
e sorpassate convinzioni scientifiche, molti non si aggiornano e sono delle
mummie fossilizzate, molti sono semplicemente dei burocrati statali con una
laurea scientifica.
Il colesterolo è fondamentale per la nostra salute e senza di esso non potremmo
sopravvivere a differenza dello zucchero.
L'omocisteina anche è importante per molti processi metabolici ma diventa molto
pericola se inizia ad aumentare, molto più del colesterolo.
Lasciamo i tacchini ignoranti nel loro piccolo e malcurato recinto e cerchiamo
di combatterli con le loro stessi armi, la scienza in primis.
Non essere schiavo dell’ignoranza perché la conoscenza rende liberi.
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Fonti:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28359368/...
http://www.sisa.it/upload/GIA_2015_n4_1.pdf
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6024687/
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