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Piano piano, giorno dopo giorno, ecco che si scopre che la medicina, oltre a
creare INGANNI, tipo che a lavarsi i denti col BICARBONATO DI SODIO, usandolo
questo "ALIMENTO ESSENZIALE", ti rovina lo smalto ai denti, cerca di evitare che
l'umanità venga a conoscenza di certe informazioni come questa del CARBONE
VEGETALE, che ritengo sia importantissimo conoscere, onde evitare che usando
questo CARBONE VEGETALE, egli possa annullare i danni che possono causare questi
medicinali disattivandoli.
La pagina in oggetto recita:
"Cos’è il carbone vegetale?
Antiveleno
È efficace contro il gonfiore?
Dopo quanto fa effetto?
Quando e come prenderlo? Prima o dopo i pasti?
Per quanto tempo si può prendere?
Si può usare per depurarsi dalle tossine (?) nel quotidiano?
cosa significa adsorbimento?"
Ora ogni mia parola la ritengo inutile e vi lascop alla pagina.
Carbone vegetale (o attivo): a cosa serve ed effetti collateraliIntroduzione
Cos’è il carbone vegetale?
Antiveleno
È efficace contro il gonfiore?
Dopo quanto fa effetto?
Quando e come prenderlo? Prima o dopo i pasti?
Per quanto tempo si può prendere?
Si può usare per depurarsi dalle tossine (?) nel quotidiano?
Cosa significa adsorbimento?
Effetti indesiderati
Dosi elevate (uso come antiveleno)
Controindicazioni
Fonti e bibliografia
Introduzione
Il carbone attivo (o carbone vegetale) è un farmaco usato con due diverse
indicazioni:
antiveleno, utile in caso di avvelenamenti che si sono verificati per via orale
anti-gonfiore intestinale (contro il meteorismo).
Gli effetti collaterali più comuni, anche nelle basse dosi usate contro il
gonfiore, comprendono feci nere, diarrea e stitichezza.
Viene anche talvolta consigliato contro il colesterolo alto, i postumi di una
sbornia e il mal di stomaco, ma non ci sono prove che sia efficace in questi
casi.
L’uso in gravidanza e allattamento al seno è considerato ragionevolmente sicuro,
in quanto la sostanza non viene assorbita ma agisce solo a livello locale, ma si
raccomanda comunque il preventivo parere del ginecologo.
Il carbone attivo rientra, come antiveleno, nella lista dei farmaci considerati
essenziali dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Capsule e compresse di carbone attivo
Shutterstock/Pixel-Shot
Cos’è il carbone vegetale?
Il carbone è una roccia sedimentaria di origine organica che nasce dal processo
di fossilizzazione di piante e materiali vegetali nell’arco di milioni di anni;
più in particolare si forma quando gli strati di vegetazione morta si accumulano
in aree paludose o in fondali marini, dove vengono sepolti e sottoposti a
pressione e temperatura elevate nel corso di un lungo periodo di tempo. Durante
questo processo l’umidità e gli elementi volatili vengono espulsi, lasciando
come unico residuo una sostanza solida e carboniosa (carbone).
Il carbone attivo viene prodotto riscaldando il carbone in presenza di un gas;
questo processo fa sì che il carbone sviluppi numerosi spazi interni (pori), che
sono poi responsabili del meccanismo d’azione a livello intestinale
(intrappolando veleni o, eventualmente gas in eccesso).
Antiveleno
Il carbone attivo trova applicazione nel trattamento delle intossicazioni e
avvelenamenti di numerose sostanze, ad esempio farmaci (carbamazepina,
paracetamolo, aspirina, barbiturici, antidepressivi triciclici, teofillina,
fenitoina) e la maggior parte dei materiali inorganici e organici.
L’efficacia del carbone attivo dipende dalla rapidità con cui viene
somministrato e, ovviamente, anche dal veleno ingerito e dalla dose; quanto
prima viene somministrato carbone attivo dopo l’ingestione di un farmaco o di
una sostanza chimica, tanto meglio funziona e in genere si considera necessario
che la somministrazione avvenga entro un’ora.
Il carbone attivo adsorbe le tossine ingerite all’interno del tratto
gastrointestinale impedendo l’assorbimento sistemico di quella tossina (ne
previene cioè il passaggio in circolo). Il carbone attivo è in grado di
assorbire solo le tossine che si trovano disciolte nei liquidi di
stomaco/intestino (l’assorbimento avviene per contatto diretto).
Poiché l’adsorbimento delle tossine da parte del carbone attivo si basa
sull’equilibrio tra la quantità di tossina libera e il complesso carbone
attivo/tossina, quando si opta per il suo utilizzo lo si fa con dosi elevate, in
rapporto 10:1 con la tossina (queste dosi possono diventare impraticabili quando
il paziente dovesse aver ingerito abbondanti quantità di veleno).
Non è invece efficace nel caso di:
acidi o basi forti,
metalli come ferro, litio, arsenico,
elettroliti come magnesio, potassio o sodio,
metanolo, alcool o glicole etilenico.
È efficace contro il gonfiore?
Biscotti a base di carbone furono venduti in Inghilterra a partire dall’inizio
del XIX secolo, originariamente come rimedio alla flatulenza e ai disturbi di
stomaco. A distanza di più di due secoli il carbone attivo viene ancora usato
nel trattamento di diversi disturbi dell’apparato digerente, tra cui diarrea,
indigestione e la flatulenza (eccesso di gas intestinali), anche se la maggior
parte della letteratura disponibile si concentra proprio su quest’ultima
indicazione.
Si tratta purtroppo di studi condotti negli anni ’90 del XX secolo, con una
potenza statistica limitata e con risultati contrastanti; anche il possibile
meccanismo d’azione non è mai stato del tutto chiarito, anche se l’ipotesi più
comune verte sulla possibilità che il carbone attivo possa adsorbire il gas (o
gli agenti che ne promuovono la formazione).
A complicare la situazione subentra il fatto che molte ricerche hanno valutato
combinazioni di carbone attivo e simeticone, rendendo impossibile distinguere
l’efficacia dei due principi attivi.
In ultima analisi è possibile concludere che, sebbene le prove non siano del
tutto convincenti, l’elevata tollerabilità dell’integratore ne consenta una
tentativo senza troppe preoccupazioni (si veda il paragrafo relativo alla
controindicazioni).
Dopo quanto fa effetto?
Affinché faccia effetto è necessario che arrivi nello stomaco e nell’intestino,
quindi i tempi sono variabili da pochi minuti a qualche ora a seconda della
quantità e della posizione del gas.
Matt Carbone Attivo Vegetale, 37.8g
Quando e come prenderlo? Prima o dopo i pasti?
In genere si assume lontano dai pasti, alle dosi riportate sulla confezione
dell’integratore scelto.
Per quanto tempo si può prendere?
Si raccomanda di assumere il carbone attivo solo per brevi periodi a causa del
rischio di sequestro dei micronutrienti a livello intestinale (vide infra).
Si può usare per depurarsi dalle tossine (?) nel quotidiano?
No, a questo scopo è sufficiente un’alimentazione ricca di fibra.
Cosa significa adsorbimento?
L’adsorbimento è un fenomeno che consiste nell’accumulo di una o più sostanze
fluide (liquide o gassose) sulla superficie di un solido/liquido, nel caso del
carbone vegetale l’adsorbimento avviene sulla superficie porosa di quest’ultimo.
Effetti indesiderati
Se assunto per via orale alle dosi normalmente consigliate il carbone attivo è
considerato sicuro; gli effetti collaterali più comuni comprendono stitichezza e
colorazione nera delle feci (che non è quindi dovuta a sangue).
Dosi elevate (uso come antiveleno)
L’aspirazione polmonare e la conseguente polmonite ab ingestis sono i rischi più
preoccupanti della somministrazione di carbone attivo in regime di urgenza in
caso di avvelenamento; a causa del potenziale rischio fatale derivante
dall’aspirazione del vomito, oltre che da sondini nasogastrici fuori posto,
prima della somministrazione di carbone attivo è richiesta al medico un attento
calcolo del rapporto rischio/beneficio, che prevede necessariamente un’adeguata
valutazione delle vie aeree.
Sebbene il vomito sia un effetto avverso comune, dopo la somministrazione di
carbone attivo sono state segnalate anche altre complicanze gastrointestinali,
come ostruzioni intestinali.
Controindicazioni
È necessaria grande cautela in caso di contemporanea assunzione di altri
farmaci, il cui assorbimento potrebbe venire ridotto dalla presenza di carbone
attivo; ad esempio la contemporanea assunzione della pillola anticoncezionale
potrebbe ridurre l’efficacia di quest’ultima, diminuendo l’efficacia
contraccettiva.
Per prevenire queste possibili interazioni si raccomanda di assumere il carbone
attivo almeno 3 ore dopo o 12 ore prima della pillola anticoncezionale o di
altri farmaci.
Si consiglia inoltre di evitarne un’assunzione a lungo termine, perché potrebbe
ridurre anche la biodisponibilità di alcuni micronutrienti (vitamine e sali
minerali).
Al contrario, il consumo di alcolici potrebbe rendere il carbone attivo meno
efficace nell’intrappolare veleni e altri prodotti chimici responsabili di
intossicazione.
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