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La pagina in oggetto recita:
50 ANNI DI RICERCHE SULL’ACIDO ASCORBICO E SULLA GENETICA DELLO
SCORBUTO:
Da una birra aromatizzata all’Homo Sapiens Ascorbicus di Irwin Stone, Dott. In
Scienze Mediche
Questo è il documento che Irwin Stone avrebbe dovuto presentare al simposio
annuale dell’Accademia di Psichiatria Ortomolecolare a Los Angeles in maggio. La
sua morte prematura avvenne improvvisamente quando arrivò alla conferenza
(1984).
Gli omaggi al Dr. Stone e al suo collega, il Dr. Klenner appaiono a pagina 285.
[AscorbateWeb Ed: Vedi anche questo tributo ]
Una cosa certa è, che in qualsiasi programma di ricerca a lungo termine, non
importa da dove inizi, non hai idea di come andrà a finire.
Nel 1934, a capo di un neonato laboratorio per le ricerche sulla fermentazione e
sugli enzimi commerciali, ebbi l’opportunità di analizzare i problemi della
tecnologia industriale per l’aumento della stabilità dell’aroma di una birra
confezionata. Il problema era stato risolto positivamente utilizzando le uniche
proprietà chimiche di una nuova sostanza, scoperta e descritta solo due anni
prima da Albert Szent-Gyorgyi, Dott. in Medicina e Ph.D. – l’Acido Ascorbico.
Continuai fino al 1939, anno in cui ricevetti la prima licenza americana (US)
per l’utilizzo industriale dell’acido ascorbico, mentre Albert Szent-Gyorgyi
riceveva nel 1937 il premio Nobel in Medicina grazie alla sue scoperte.
Non ebbi il minimo presentimento che nel 1965, (31 anni dopo) avrei individuato
un difetto umano congenito, fino ad allora sconosciuto, causato dalla mutazione
di un gene difettoso nel patrimonio genetico umano. A chiunque mi ponesse
l’imbarazzante domanda, “Perché le ricerche sono durate così a lungo?”,
risponderei “a causa della mancanza di fondi adeguati per la ricerca medica”.
Le industrie che mi finanziavano non erano interessate alla genetica dello
scorbuto, e cosa fareste voi se foste due secoli avanti ai vostri principali
revisori medici che gestiscono i finanziamenti?
Feci del mio meglio nel mio tempo libero e usai le scarse risorse economiche a
mia disposizione.
Nel periodo tra il 1934 e il 1965, un’idea nella ricerca chiamò la successiva e
così molti problemi biochimici industriali ed enzimatici furono risolti, dando
vita a circa 60 pubblicazioni tecniche e a diversi brevetti medici americani.
Ebbi immediatamente la consapevolezza, dalle mie ricerche in biblioteche sugli
aspetti medici dell’ acido ascorbico, che le dosi minime giornaliere
raccomandate, chiamate “RDA”, del multifunzionale ione di ascorbato, che quasi
tutti, aderendo alla fuorviante campagna nutrizionale del 1912, considerano come
traccia di un prodotto alimentare, la “vitamina C”, sembravano essere ben al di
sotto di quelle che un chimico si aspetterebbe fossero richieste per ottenere
un’ottimale ratio di reazioni per una grande varietà di funzioni biochimiche in
un corpo umano di 70kg.
Ricercai, inoltre, nella letteratura nutrizionista, coloro che, con le infinite
risorse economiche dell’industria alimentare, dominarono ogni singolo campo
della ricerca sullo scorbuto nel ventesimo secolo. Non riuscii a trovare un
singolo documento che riportasse una ricerca correttamente concepita,
caratterizzata da un doppio blind-test a lungo termine, per determinare
l’ottimale bisogno giornaliero di acido ascorbico nell’essere umano in
condizioni di salute, malattia e stress vari.
Ancora oggi, a più di 40 anni di distanza da quando è diventato disponibile
commercialmente l’acido ascorbico puro, i nutrizionisti non ci hanno fornito
dati critici di vitale importanza. Al contrario, si sono fossilizzati sulle
antiquate ipotesi nutrizionali del 1912, secondo le quali lo scorbuto può
semplicemente essere curato con la dieta, con particolare regime alimentare che
preveda l’assunzione di abbondanti quantità di frutta fresca e verdura.
I livelli attuali di acido ascorbico nel cibo sono talmente bassi che quando,
negli ultimi decenni, hanno calcolato la RDA (razione minima raccomandata) per
gli adulti, sono arrivati a stabilire quantità che variano tra i 45 e i 75
milligrammi di acido ascorbico (vitamina C) al giorno. Questa minuscola RDA
giornaliera è resa nota, in una nuova edizione ogni 5 anni, dall’Accademia
Nazionale delle Scienze di Washington su una pubblicazione intitolata “RAZIONE
DIETETICA RACCOMANDATA”; ha un valore semi ufficiale ed è la bibbia per i
nutrizionisti e la Food and Drug Administration americana.
L’ultima edizione raccomanda una dose di 60 milligrammi di acido ascorbico come
RDA giornaliera raccomandata, dichiarando che la stessa rappresenta un fattore
di sicurezza. Per superare gli stress della gravidanza, raccomandano di
aggiungere altri 20milligrammi.
Più avanti ci saranno ulteriori approfondimenti quando discuteremo della
Sindrome da Morte Improvvisa nei neonati.
I due medici che per primi e in maniera individuale hanno riconosciuto
l’inadeguatezza fisiologica di queste minuscole dosi giornaliere di acido
ascorbico, sono il medico studioso canadese William J. McCormick, che ha
praticato Medicina dal 1904, e il pioniere della tesi medica mega ascorbica, il
“medico di campagna“, Frederick R. Klenner. Nel 1947, anno caratterizzato da
un’epidemia di poliomelite, il Dott. Klenner salvò sua figlia dalla paralisi e
dalla morte con mega dosi di acido asorbico.
Entrambi gli studiosi pubblicarono ampiamente le loro opinioni e i loro studi e
io ebbi la fortuna di incontrarli. Mentre le loro idee innovative rimanevano
inascoltate dalla medicina ortodossa, fecero una profonda impressione su di me e
contribuirono al proseguo dei miei lavori in questo strano e frustrante campo
della medicina ortodossa, dove gran parte dei medici sembrava non avere nessuna
voglia di apprendere nulla di nuovo ed innovativo, specialmente da uno che non è
Dottore Medico in chimica.
A partire dagli anni ‘30, quando l’acido ascorbico divenne commercialmente
disponibile, io e la mia famiglia diventammo le cavie di noi stessi,
sperimentando gli effetti di queste mega dosi sulla nostra salute e sul nostro
benessere. Al diminuire del prezzo dell’acido ascorbico aumentarono le nostre
dosi giornaliere. Sviluppai presto anche una terapia, efficace al 95% secondo i
miei test , per interrompere il comune raffreddore.
Non ho mai avuto un raffreddore per oltre quarant’anni.
A partire dalla metà degli anni ’40 ho avuto nel mio laboratorio confezioni da
100 grammi circa di acido ascorbico e di ascorbato di sodio, che vendevo ai
nostri impiegati al prezzo di costo. Notai un calo di assenteismo dovuto a
malattia e quando erano al lavoro era come se avessero più resistenza, erano
meno stanchi e sembravano più intelligenti delle loro controparti “scorbutiche”
.
Nel maggio del 1960, all’incontro di Minneapolis, fui eletto Vice Presidente
della Società Americana dei mastri birrai, un’associazione alla quale ho
partecipato a lungo. Questo significava che sarei diventato presidente nel
1962-63. Dopo l’incontro decidemmo di trascorre una vacanza alle Black Hills nel
Sud Dakota e visitare il monte Rushmore ma non ci arrivammo mai. Fuori Rapid
City, Sud Dakota, fummo vittime di un grave incidente automobilistico, in cui un
ubriaco che guidava contromano a 150 Km/h fece una collisione frontale con la
nostra vettura.
Mia moglie ed io fummo gravemente feriti e l’unica ragione per cui ci salvammo
fu che prendevamo regolarmente mega dosi di acido ascorbico da decenni. Non
andammo mai in shock profondo, condizione letale per la maggior parte delle
vittime di incidenti, e fui personalmente in grado di verificare le notevoli
qualità curative dell’ascorbato, assumendone una dose da 50 fino a 60grammi al
giorno durante la nostra convalescenza. Mia moglie si rimise presto e mi fece da
“infermiera”.
Subii cinque operazioni serie senza nessun trauma chirurgico e le mie numerose
lesioni alle ossa guarirono così in fretta che fui in grado di lasciare
l’ospedale in meno di tre mesi; fare un viaggio in treno verso casa per più di
3500 km e solo dopo ancora due mesi essere già in grado di tornare al lavoro nel
mio laboratorio. Lasciai l’ospedale coi miei mezzi, con le stampelle, camminando
con delle gambe che il dottore predisse non sarei stato in grado di usare per
almeno un anno. La mia laringe fu danneggiata da una parte del volante che mi
ferì profondamente la gola e i dottori persero la speranza, dicendomi che non
avrei più proferito parola.
Con l’aiuto di megadosi di ascorbati, risolsi lentamente il problema e fui in
grado di riprendere a tenere discorsi pubblici in qualità di presidente della
società scientifica, anche se con un tono di voce leggermente diverso. Se
chiedete a mia moglie vi dirà che ora parlo anche troppo! Ancora più importante,
questo incidente mi ha impresso la necessità di pubblicare immediatamente i dati
medici sui mega-ascorbici e sulla genetica dello scorbuto che stavo raccogliendo
da anni. Inizialmente avevo previsto di pubblicare le mie tesi mediche dopo
essere obbligatoriamente andato in pensione all’età di 65 anni, libero da
qualsiasi legame lavorativo.
I primi quattro documenti, relativi alla genetica dello scorbuto e “…all’innato
errore umano nel metabolismo dei carboidrati”, l’Ipoascorbemia, comparvero nel
periodo 1956-57.
L’ipoascorbemia è una malattia genetica degli enzimi epatici potenzialmente
fatale, un difetto congenito, causato da un gene difettoso del patrimonio
genetico, atto a sintetizzare l’ enzima proteico, il L-gulonolactone oxidase (GLO).
Il difetto sembra essere presente nel 100% della popolazione umana ed è la
ragione biochimica per cui il fegato umano risulta essere incapace di completare
la conversione di zucchero nel sangue, il glucosio, in acido ascorbico in
normali condizioni di stress.
Questo è un percorso biochimico vitale che, in maniera normale e continua,
supporta il gene intatto del il GLO durante tutta la vita di un mammifero non
Primato, producendo grandi quantità giornaliere di acido ascorbico nel fegato in
condizioni di stress. Condotto direttamente nel circuito sanguigno garantisce la
necessaria elevata dose di acido ascorbico richiesta dai tessuti e dal sangue
per il mantenimento dell’omeostasi biochimica dell’organismo.
I mammiferi con il gene intatto del GLO posseggono anche un meccanismo
biochimico ereditario di feedback, che aumenta la sintesi di acido ascorbico da
parte del fegato in risposta alle varie tipologie di stress. Questo meccanismo
di feedback fu un’importante fattore nell’assicurare ai mammiferi la
sopravvivenza e la dominazione sulla terra negli ultimi 165 milioni di anni di
evoluzione. Alcuni miei recenti studi indicano come alcuni grandi gruppi di
mammiferi si estinsero durante questo periodo, in quanto incapaci di produrre
una dose giornaliera sufficiente di acido ascorbico che avrebbe garantito loro
la sopravvivenza.
L’Homo Sapiens ha pagato un forte tributo in termini di decessi, malattie e
debolezze durante gli ultimi milioni di anni di evoluzione, cercando di
sopravvivere senza i benefici derivanti dal gene intatto del GLO. Considero
l’”Homo” come il mammifero più a rischio, prevedendo la sua estinzione nel
ventunesimo secolo a causa dell’inquinamento da sovrappopolamento, a meno che
non decida di prendere in mano il proprio destino evolutivo e si trasformi nella
sua robusta sottospecie, l’Homo Sapiens Ascorbicus. Leggete i miei documenti
sull’”Homo Sapiens Ascorbicus”; ne ho pubblicati diversi sin dal 1979.
Vorrei mostrarvi a questo punto un campione di tre provette.
La prima contiene la quantità di acido ascorbico che un essere umano di 70 kg
produce giornalmente nel suo fegato. La provetta è vuota.
La seconda è piena per più della metà di acido ascorbico, ovvero contiene 13.000
milligrammi ( 13 grammi ) che una capra di 70 kg, in condizioni normali, produce
giornalmente nel suo fegato. In condizioni di stress la provetta non sarebbe
abbastanza capiente da contenere tutto l’acido ascorbico prodotto.
La terza piccola provetta contiene l’attuale RDA di acido ascorbico, 60
milligrammi appena sufficiente per coprire la base della provetta.
Questa è l’assunzione giornaliera per adulti umani del peso di 70 kg
raccomandato dai nutrizionisti, dai fisici e dal Consiglio per l’ Alimentazione
e la Nutrizione dell’Accademia Nazionale delle Scienze di Washington.
La mia dose giornaliera raccomandata di acido ascorbico si avvicinerebbe molto a
quella sintetizzata quotidianamente dai mammiferi con il gene del il GLO
intatto. In condizioni di stress le dosi devono essere incrementate e l’aumento
della dose può essere stabilito dal test di intolleranza intestinale del
Dott.Robert Cathcart.
Ho preso per molti anni circa 20 grammi di acido ascorbico giornalmente, oltre
300 volte l’attuale RDA, godendo sempre di ottima salute per tutto il periodo.
Nelle mie pubblicazioni del 1983 relative agli effetti del regime mega-ascorbico
sull’invecchiamento e sulla sindrome di Alzhaimer, cito come esempi lampanti del
potere che l’acido ascorbico ha nel mantenere una lunga e sana vita attiva,
senza malattie, i miei vecchi amici e colleghi: Albert Szent-Gyorgyi (età 91);
Linus Pauling ( età 83); Frederick Klenner (età 77); me stesso (età 77). Stanno
tutti lavorando ancora sodo e nessuno mostra la minima traccia di Alzhaimer.
Ritengo che uno dei più grossi abbagli della Medicina del ventesimo secolo sia
l’accettazione di questi inappropriati livelli di RDA, senza prima aver condotto
studi in “doppio cieco” su lunghi periodi per verificare la loro reale
accuratezza ed efficacia sulla salute. Un abbaglio aggravato ulteriormente dalle
scuole di medicina che insegnano ai futuri medici antiquate idee sullo scorbuto,
ben due decadi dopo la dimostrazione da parte del sottoscritto che lo scorbuto è
un problema letale nella genetica.
Per la prima volta in milioni di anni fu possibile “curare” lo scorbuto grazie
al fatto che nei primi anni ’40 l’acido ascorbico puro divenne disponibile sul
mercato a poco prezzo. La medicina non si pronunciò all’epoca in quanto nessuno
aveva le necessarie conoscenze sulla genetica dello scorbuto da poterli
istruire. Questa scusa venne meno quando pubblicai i miei studi sulla genetica
dello scorbuto negli anni 1965-67, ma nonostante questo nessuno si mosse per
correggere questo difetto congenito ed eliminare gli effetti minacciosi sulla
salute da parte di epidemie Iatrogene dello Scorbuto Cronico Sub-Clinico.
A parte amici medici, colleghi e molte persone malate, estranee all’ambiente
medico, le istituzioni mediche hanno ignorato questo lavoro e per loro non è
stato altro che l’ennesima pubblicazione medica. Non si sono mai concessi
l’opportunità di osservare i risultati incoraggianti che i loro pazienti
avrebbero ottenuto se si fossero liberati dello Scorbuto Subclinico Cronico
debilitante.
Nei primi anni ’60 ho coinvolto il Dott. Linus Pauling nei miei precedenti studi
e sulla tecnica per bloccare il comune raffreddore. Ha confermato il mio lavoro
e la sua vita non è più stata la stessa. Tutto ciò ha portato, nel 1970, alla
pubblicazione del suo libro, “Vitamina C e il Comune Raffreddore”, che nelle
future edizioni divenne “Vitamina C, il Comune Raffreddore e l’Influenza”. Nel
1979 comparve “Il cancro e la Vitamina C”, in cui descriveva la sua
collaborazione con il Dott. Ewan Cameron.
Nel 1974 diedi avvio alla pubblicazione delle mie tesi sulla leucemia
mega-ascorbica.
Nel 1975, in collaborazione con un mio caro amico, Wendell O. Belfield, Dottore
in Veterinaria, scrissi una relazione per dimostrare il bisogno e gli ottimi
risultati della terapia mega-ascorbica ottenuti in cani e gatti, nonostante essi
siano dotati del gene intatto del GLO.
Scoprimmo che cani e gatti producono scarse dosi giornaliere di ascorbato nel
loro fegato, circa un quinto della quantità prodotta da altri mammiferi con il
gene intatto del il GLO. Per molti anni Wendell continuò, da solo e con grande
successo, a utilizzare i megaascorbici nella cura del cimurro e della displasia
dell’anca in cani di grande taglia. Recentemente ha anche risolto, con dosi
mega-ascorbiche, il problema della leucemia felina, prima causa di morte
infantile nei gatti. Wendell, come i suoi colleghi nella medicina umana, ebbe
problemi con le istituzioni mediche veterinarie.
I suoi due libri sui cani (1981) e sui gatti (1983) sono dei classici per
mantenere queste due razze in buona salute.
I miei suggerimenti sul cancro furono pubblicati nel 1974, 1976, 1977 e 1981.
Nei miei lavori del 1983, presentati all’incontro della Società Medica
Ortomolecolare in San Francisco, mostrai il caso eclatante di Joseph Kieninger,
chimico e procuratore di brevetti, malato terminale di cancro che si trasformò
in un ottimo medico di sé stesso. Joe è vittima di cancro alla prostata, con
metastasi in tutto il corpo. Fu dichiarato malato terminale nel 1977 e gli fu
diagnosticata una spettanza di vita inferiore a un anno. Grazie a rattamenti
giornalieri innovativi, con somministrazioni mega-ascorbiche sia sistemiche
(iniziando con una dose giornaliera di ascorbato di sodio compresa tra 80 e 100
grammi) che topiche, è sopravvissuto fino a oggi, vivendo una vita relativamente
normale e senza dolori, recandosi anche al lavoro giornalmente.
Penso che Joe sia il prototipo del sopravvissuto alle malattie terminali e ci ha
insegnato un nuovo modo di gestire i pazienti altamente scorbutici, abbandonati
dalla Medicina Tradizionale, che altrimenti sarebbero morti di questa malattia.
Joe, da acuto osservatore, ha scritto la sua storia e l’ha inviata al New
England Journal of Medicine, che l’ha rispedita al mittente, rifiutandosi di
pubblicarla.
Se ho ragione nel considerare Joe il prototipo del malato terminale, allora la
politica degli ospizi cambierebbe aspetto. I pazienti non si recherebbero più in
un ospizio per morire con dignità, ma per essere istruiti su come vivere con
dignità grazie a un regime mega-ascorbico economico e tornerebbero a casa a
praticare la terapia per il resto della loro vita.
Nessuna discussione sul cancro sarebbe completa senza menzionare il mio amico e
collega Henry L. Newbold di New York City che nel 1979 pubblicò il libro
intitolato “La vitamina C contro il cancro” (Stein and Day,New York). E’ ora
disponibile in versione economica e dovrebbe essere letto da ogni vittima di
cancro come un “secondo parere”; potrebbe salvare la vita.
Nel 1973 venni a conoscenza del lavoro dei Dottori australiani Archie
Kalokerinos e Glen Dettman sulle soluzioni megascorbiche per curare la Sindrome
da Morte Improvvisa Infantile (SIDS). La Sindrome da Morte Improvisa in Culla fu
anche risolta precedentemente in maniera similare dal Dott. Klenner. Il mio
lavoro indica che, a causa della mancata correzione del difetto congenito del
GLO, lo scorbuto intrauterino affligge il feto per nove mesi fino alla nascita.
Da ciò scaturisce in primis la Sindrome da Morte Improvvisa Infantile.
Klenner e Kalokerinos dimostrarono che aumentando la dose giornaliera di acido
ascorbico alla madre (15 grammi/giorno) e al neonato (100milligrammi/giorno), la
Sindrome da Morte in Culla poteva essere eliminata. La pubblicazione di questa
semplice e innocua terapia nella letteratura medica australiana scatenò l’ira
delle istituzioni mediche verso i due ricercatori. Rifiutarono di mettere alla
prova la procedura di Kalokerinos e lasciarono che i neonati morissero
inutilmente perché non avrebbe potuto esistere rimedio alla Sindrome da Morte
Improvvisa Infantile. Pensai che questo non sarebbe mai potuto accadere alla
Medicina Americana ma mi sbagliai ed è quello sta succedendo adesso quì. Le
istituzioni mediche ortodosse sono uguali in tutto il mondo. Circa 10.000
neonati muoiono ogni anno negli USA per SIDS.
Per fermare questo macello, i Dott. Kaolokerinos e Dettman sono venuti negli
Stati Uniti nel 1976 per un programma biennale di conferenze e ritorneranno
ancora nel settembre del ’84. Dieci anni fa fu pubblicato in Australia il libro
del Dott. Kalokerinos intitolato “Un bambino ogni secondo”. Nel ’81 venne
pubblicata una versione economica americana (Keats Pub. Co. New Canaan, CT
06840).
Dalla pubblicazione del loro libro nel ’74, 100.000 bambini sono morti,
sacrificati per pregiudizi medici, testardaggine professionale e insensibilità.
E’ incredibile.
Nulla di nuovo per me che ho affrontato costantemente una simile ostilità dalle
Istituzioni Mediche quando ho cercato di avviare degli studi clinici, dopo aver
pubblicato documenti sulla Leucemia (’74), sulla Medicina Veterinaria (’75), sul
fumo (’76), sul cancro (’76), sull’uso di droga (’77), sulla morte improvvisa
(’78), sul trattamento del cancro e malattie virali con interferone endogeno
(’79,’81), sulla sclerosi multipla (’82), sull’invecchiamento, sulla sindrome di
Alzhaimer (’83) e sull’AIDS (’83).
Tratto da “Psichiatria Ortomelocolare”, ’84, Volume 13, Numero 4, p.280.
Se l'italiano è la tua lingua leggi sotto.
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