Per sapere il motivo di queste integrazioni, oltre la mia esperienza, clicca QUI
Per sapere cosa è il PRIMO FLAGELLO umano che si chiama CAFFE'
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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/alimentiessenziali.htm

Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm

Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Per la OMOCISTEINA descritta da Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteina.htm

Per la OMOCISTEINA cosa è,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteinacosae.htm

Tutto sulla vitamina D,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Per la vitamina D di Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/mmagini/vitaminadangelobona.htm

Per la PSICOTERAPIA e la vitamina D di Angelo Bona
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/vitaminadangelobonaa.htm

Quanta pazienza avete! scusate la mia sfacciataggine.
Invece personalmente NON MI STANCO MAI!!!
Difatti rieccomi a parlarvi della vitamina D, quella che per AUTOPRODURCI servono SOLO DUE COSE:
1) il COLESTEROLO dichiarato CATTIVO dalla medicina, ma che in effetti è anche lui già AUTOPRODOTTO e non riesco a capire che il mio corpo sia tanto STUPIDO DA AUTOPRODURSENE IN PIU' PER ARRECARSI DANNO, e voi?
2) il SOLE, sorgente DI VITA PER OGNI ESSERE VIVENTE.
Eppure ci hanno insegnato per molti anni che il COLESTEROLO ci causa gli ICTUS e gli INFARTI facendoci ingoiare pastiglie CHIMICHE, il cui "PRINCIPIO ATTIVO" nel nostro corpo NON CI DEVE STARE. Che presa in giro!
"Ed ancora altri se lo riterrà opportuno, ma a questo punto, tu innocentemente dovresti chiedergli di fare nel tuo sangue pure la ricerca del "principio attivo" (così viene chiamato l'agente del FARMACO che stai ingoiando, vero?).
A questo punto lui ti dirà sorridendo che non si può.
Allora tu dovresti chiedergli:
"scusi dottore, ma se non si può vuol dire che questo "principio attivo" NON DEVE ESSERE NEL MIO SANGUE, vero?
Ma se non deve essere nel mio sangue, cosa farà mai nel mio corpo? lei me lo sà dire e spiegare chiaramente?"

http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/esamedelsangue.htm

Ora vuoi ovviare a queste FALSITA' dei "PROTETTIVI SOLARI" prodotti CHIMICI CANCEROGENI?
La pagina recita:
CREME SOLARI: VITAMINA A ,RETINILE PALMITATO CANCEROGENO,TOSSICO
"TRADUZIONE dall'inglese
Consumer Attenzione: cancerose Vitamina-A retinoidi si trovano in molti prodotti per la cura personale, oltre protezioni solari
Senatore Charles Schumer (D) ha recentemente sollecitato un'azione rapida da parte della FDA relativa alle nuove prove cliniche di un legame tra Palmitate Retinyl per uso topico e il cancro della pelle per le creme solari, giusto in tempo per l'estate. Retinyl palmitato è un derivato della vitamina A stabilizzato, utilizzato in oltre 500 filtri solari popolari, ma come ad una società emergente naturale cura della pelle, i potenziali pericoli si estendono ben oltre i prodotti solari.
"Centro Nazionale della FDA per la ricerca tossicologica e il National Toxicology Program hanno condotto studi che suggeriscono un possibile legame tra il cancro della pelle e palmitato retinile," Schumer ha detto nel corso di una recente conferenza.
Retinyl palmitato è un derivato della vitamina A stabilizzato, utilizzato in oltre 500 filtri solari popolari, ma come ad una società emergente naturale cura della pelle, i potenziali pericoli si estendono ben oltre i prodotti solari.
"Protezioni solari sono solo una piccola parte del mercato palmitato retinile. Ci sono centinaia di altri prodotti che lo utilizzano come ingrediente attivo tra sieri anti-età, creme per la pelle, cosmetici ed anche prodotti alimentari. Abbiamo sempre guidato lontano da usare palmitato retinile o qualsiasi suo contenuto di vitamina A sintetica parenti, perché le prove per i potenziali problemi è stato fuori per anni ", dice Wayne Perry, sviluppatore di prodotti di piombo per Greensations, una società naturale cura della pelle conosciuta per loro marchi ThermaSkin , ThermaScalp e tendenze giovanili .
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/retinilepalmitatocremesol.htm

Ed anche per molti anni ci hanno insegnato che il SOLE con i suoi raggi UVB (e ce ne hanno fatto delle pappardelle dei personaggi di primo piano) dichiarandoli CANCEROGENI. Facendoci spalmare sulla pelle PRODOTTI CHIMICI che non mangeremmo mai, ma che spalmandoli sulla pelle per preservare la SALUTE, permettiamo al nostro corpo di metterli direttamente nel sangue ed AVVELENARCI, sempre perchè questi prodotti CHIMICI nell'esame del sangue NON CI DEVONO ESSERE.
QUINDI QUANTE FALSITA' CI HANNO PROPINATO FIN'ORA E PER CHE COSA? SEMPLICE, NELLE NOSTRE MALATTIE
CI SGUAZZANO.
Scusate lo sfogo su tutte queste FALSITA'.

SUL VIDEO LA DOTTORESSA Debora Rasio....
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=Sf8_R_ScBhE
DICE
"Sono Debora Rasio, sono oncologa e nutrizionista, e nel 1992 appena laureata sono stata inviata negli Stati Uniti dove ho fatto ricerca.
"Sono rimasta per 8 anni e mi occupavo di ricerche nell'ambito oncologico, quindi studiavo quali erano i meccanismi alla base dello sviluppo del tumore.
Dopo 4 anni di questa ricerca, ero un pò insoddisfatta quindi ho proseguito...perchè avevo un'idea che questa teoria non avrebbe poi mai fatto questa differenza straordinaria per trasformare la vita di tutti quanti, sebbene in verità lo fà, perchè i farmaci stanno andando vanti nelle loro capacità di modulare l'espressione della malattia ed anche di curare."
SCUSATE SE MI PERMETTO, MA VORREI INTERPRETARE QUESTO VIDEO CERCANDO DI CAPIRE IL VERO MOTIVO PER CUI E' STATO FATTO, IN QUANTO NON SI FA' MAI NULLA PER NULLA E NOI QUESTO LO SAPPIAMO MOLTO BENE.
ORA, LA SOPRADETTA DICHIARAZIONE POSSO SOLO INTERPRETARLA CHE LEI HA CAPITO CHE L'UNICA POSSIBILITA' ESISTENTE ERA CHE "DI NON SCOPRIRE NULLA", POICHE' IN EFFETTI NON VI E' NULLA DA SCOPRIRE PER CURARE I TUMORI, SPECIALMENTE DI "CHIMICO" POI.
QUINDI AVENDO CAPITO QUESTO HA PREFERITO LASCIARE "LA RICERCA" RINUNCIANDO A QUEL LAUTO STIPENDIO  GARANTITO (ANCHE LAUTO SICURAMENTE POICHE' NON DEVONO DIFFONDERE LE VERITA') POICHE' QUESTO E' SENZA ALCUNA SODDISFAZIONE, PER TUTTA UNA VITA POI,.
ANCHE SE ALLA FINE DEL SUO RACCONTO, PER COPRIRE LE CARTE DICHIARA CHE I FARMACI IN FONDO "CURANO".
QUANTO HO INTERPRETATO SOPRA E' DIMOSTRATO AMPIAMENTE E CHIARAMENTE SOTTO PARLANDO DELLA VITAMINA D, DELLA QUALE LEI DICE CHE PREVIENE E CURA IL TUMORE E NON SOLO, MA TANTE ALTRE MALATTIE DICHIARATE FIN'ORA INCURABILI. ADDIRITTURA CONSIGLIA DI ANDARE CONTRO CERTE REGOLE, QUELLE SULLE "CREME SOLARI" INCULCATE A TUTTI DA MOLTI ANNI.
http://digilander.libero.it/genfranca/Immagini/vitaminadgiustoefalso.htm

Prima di procedere nella conoscenza della vitamina D (ORMONE) consiglio di vedere questo video chiarificatore intitolato:
"Vitamina D, cosa fare quando è carente"
Di questo video mi permetto di modificare il valore nel sangue rilavato in ng/ml che ritengo ottimale non inferiore al 50 ng/ml e non 30 ng/ml come indica invece il dott.
Giuseppe Varcasia.
https://youtu.be/PQ5PjcupVB0

Le DROGHE CAFFE', TE' e TABACCO le prime cause di morte prematura.
La OMOCESTEINA la SOLA CAUSA DI ICTUS ED INFARTI, controllatela con questo semplice esame del sangue:
vitamina D
PARATORMONE
CALCIO
POTASSIO
FERRO
FOSFOREMIA
vitamina B12
MAGNESIO ERITROCITARIO (O INTRAERITROCITARIO)
OMOCISTEINA
e sono certo che oltre che avere il COLESTEROLO ALTO hai anche CARENZA di vitamina D, poichè questi due sono legati l'uno all'altro e sono inversamente proporzionali.
Se invece hai la OMOCISTEINA alta sei a rischio infarto o ictus, quindi alle malattie cardiovascolari legate.
Questa OMOCISTEINA è nei cibi, ma sopratutto è aumentata dalle DROGHE come il TABACCO ed il CAFFE'. Quindi evitarle è TANTA SALUTE.
Una vitamina e precisamente la vitamina B9 (ACIDO FOLICO) è quello che te la fà abbassare. Questo ACIDO FOLICO è nei vegetali, sopratutto nelle verdure a foglia verde che vanno ingoiate CRUDE.
http://digilander.libero.it/anna945/Immagini/omocisteina.htm

"Intervista alla Professoressa Maria Rosaria Ambrosio dell’Università degli studi di Ferrara, realizzata in occasione di un meeting di aggiornamento in reumatologia svoltosi a Bologna l’8 settembre 2012
il video

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=eE_e32Wl0-0

Vitamina D e paratormone sono due ormoni importanti per la regolazione del metabolismo calcico. I livelli di paratormone sono inversamente correlati ai livelli di vitamina D. Quando ci sono livelli ridotti di vitamina D, i livelli di paratormone sono elevati. Nell’iperparatiroidismo primario il deficit di vitamina D è più elevato e il quadro clinico di questi pazienti è più grave. In questo caso le linee guida consigliano il dosaggio della vitamina D, mantenendone i livelli superiori a 50 mmol/l. E’ consigliato il trattamento con la forma non idrossilata della vitamina D per evitare l’ipercalcemia, monitorando la calcemia e la calciuria"
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/vitaminadparatormonealto.htm

LA CURA DEL SOLE - Per decenni, i malati di Tbc, prima che fossero disponibili gli antibiotici, venivano mandati in luoghi esposti al sole per sottoporsi a elioterapia, senza conoscere il perchè delle guarigioni. Ora, per la prima volta, lo studio della Queen Mary University di Londra evidenzia che la vitamina D ad alto dosaggio, somministrata in aggiunta alla terapia antibiotica, aiuta i pazienti a recuperare più rapidamente grazie a una migliore risposta immunitaria. «Fino a pochi anni fa, infatti, si credeva che fosse l’abbinamento sole, aria pura e frizzante della montagna – spiega Giancarlo Isaia, geriatra ed esperto di malattie metaboliche dell’osso all’università di Torino delle Molinette – a produrre le guarigioni, ma oggi c’è la conferma che il sole metabolizzando la vitamina, aumenta la capacità immunitaria dell’organismo, tanto da contribuire a debellare le infezioni da Tbc».
I GIUSTI LIVELLI - Da molto tempo è noto che la vitamina D, che è sintetizzata per l’80% dall’irradiazione della pelle da parte della luce solare e per il 20% dall’alimentazione, è assai utile per la salute delle ossa e dei muscoli. Non tutti sanno, invece, che è stato recentemente evidenziato un positivo effetto della vitamina D nella prevenzione di numerose malattie degenerative, come alcuni tipi di tumore (mammella, prostata, colon), nelle malattie cardiovascolari (infarto, ictus), patologie neurologiche come la demenza ed il morbo Parkinson, nel diabete mellito ed anche in alcune malattie autoimmuni ed infettive. Le linee guida dell’OMS hanno, infatti, stabilito che l’individuo deve avere nel sangue un livello di vitamina D pari a 30 nanogrammi per millilitro di sangue, mentre nel 75% della popolazione italiana le quantità stanno molto al di sotto.   
http://digilander.libero.it/genfranca/Immagini/vitaminadtubercolosi.htm

In seguito a ricerche fatte con i nostri contatti è risultato che chi è CARENTE di questa vitamina D è in eccesso di COLESTEROLO.
Sembra che il corpo che NON E' STUPIDO e dato che si AUTOPRODUCE entrambi dica:
"...io ti produco più COLESTEROLO, tu ESPONITI AL SOLE che HO BISOGNO DI vitamina D", poichè questa è l'AUTOPRODUZIONE di questa vitamina.
COLESTEROLO + RAGGI UV = vitamina D
Personalmente ne sono un esempio lampante con questi valori datati 21 gennaio 2014 di cui:
VITAMINA D TOTALE (25-OH D)                   22.9            valori di riferimento [30.0 - 74.0]
COLESTEROLO TOTALE                                223             valore ottimale 110-200 mc/dl
rilevabili dall'esame sopra.

Ora invece dopo avervi parlato del dottor Coimbra:

L'importante e comunque è ingoiare e10000 UI al giorno ed il valore nel sangue non deve essere solo sufficienti, perchè la sufficienza è 30 ng/ml e NON ci garantisce un buon metabolismo dell'osso.
Però se vogliamo far funzionare al meglio tutti i nostri meccanismi per la prevenzione dei tumori, o comunque contro i batteri ed i virus esogeni, allora è importante che i nostri livelli si attesti intorno ai 100.
Quindi se vediamo che i nostri livelli sono insufficienti, lo possiamo vedere soltanto con un dosaggio, dobbiamo supplementare.  La dose raccomandata dal md Coimbra è di 10000 UI al giorno che corrispondono a 40 gocce della Dibase 10000 UI gocce della farmacia, oppure del generico.
"
E' importante che si dica che la dose giornaliera che è raccomandata oggi, internazionalmente, non esclude nessun paziente dalla carenza di vitamina D, è una dose irrisoria, molto sotto la dose fisiologica.
E allora, quando abbiamo iniziato a dare la dose fisiologica, che è la dose di 10.000 unità giornaliere, cioè la dose che si produce con pochi minuti di esposizione solare, ossia, se hai addosso canottiera e bermuda, con le gambe e le braccia esposte al sole, produrrai in 20 minuti, se hai la pelle chiara e sei giovane, 10.000 unità di vitamina D al giorno.
Allora, 10.000 UI è una dose fisiologica, non è una super dose.
Però la maggior parte dei dottori considerano questa dose potenzialmente tossica."

http://digilander.libero.it/genfranco2/Immagini/vitaminadcoimbraa.htm

La conferma dei 10000 UI di vitamina D giornalieri sono necessari per la BUONA SALUTE l'abbiamo da questo articolo che recita:

"La Vitamina D è memorizzata nel corpo umano come calcidiol (25-hydroxy-vitamin D) che ha un grande volume di distribuzione e un'emivita dei circa 20 - 29 giorni. Livelli del Siero di calcidiol (25-hydroxy-vitamin D) sono usati tipicamente per diagnosticare la dose eccessiva di vitamina D. In persone in buona salute, i livelli di calcidiol sono normalmente fra 32 - 70 ng/mL (80 - 175 nmol/L), ma questi livelli può essere fino alla volta 15 maggior nei casi della tossicità di vitamina D. Livelli del Siero di ormone bioactive di vitamina D (1,25 (OH2) D) sono solitamente normali nei casi della dose eccessiva di vitamina D., ma questo è osservato da alcuni ricercatori come antiquato ed eccessivamente restrittivo.
Una valutazione del rischio 2007 è stata fatta da due impiegati del Consiglio di associazione commerciale di supplemento dietetico per Nutrizione Responsabile e dai loro due colleghi, che hanno dichiarato che hanno avuti conflitti di interessi non personali o finanziari. Hanno suggerito che 250 microgrammi/giorno (10.000 IU) in adulti in buona salute dovrebbero essere adottati come il limite superiore tollerabile. In ratti un LD50 orale di 619 mg/kg è notato. Tutti I casi conosciuti della tossicità di vitamina D con il hypercalcemia hanno compreso l'assunzione oltre di 1.000 microgrammi/giorno (40.000 IU) se contenuto un tentativo di aumentare i livelli di vitamina D. La Maggior Parte delle casse storiche ufficiale-registrate della dose eccessiva di vitamina D hanno accaduto dovuto la fabbricazione e gli infortuni sul lavoro. Negli Stati Uniti, l'esposizione della dose eccessiva della vitamina D è stata riferita da 284 persone nel 2004 (un anno a caso selezionato), piombo a 1 morte.
Alcuni sintomi della tossicità di vitamina D sono un risultato del hypercalcemia (un livello elevato di calcio nel sangue) causato da assorbimento intestinale aumentato del calcio. La tossicità di Vitamina D è conosciuta per essere una causa di ipertensione. I sintomi Gastrointestinali della tossicità di vitamina D possono comprendere l'anoressia, la nausea ed il vomito. Questi sintomi sono seguiti spesso dalla poliuria (eccessiva produzione di urina), dalla polidipsia (sete aumentata), dalla debolezza, dal nervosismo, dal prurito (prurito) e finalmente dall'insufficienza renale. Altri segnali della malattia renale compreso proteina elevata livella nell'urina, colate urinarie e un'accumulazione degli sprechi nella circolazione sanguigna può anche svilupparsi. Un Altro studio indicato ha elevato il rischio di malattia di cuore ischemica quando 25D era superiore a 89 ng/mL. La tossicità di Vitamina D è trattata interrompendo il completamento di vitamina D e limitando l'assunzione del calcio. Se la tossicità è severa i livelli del calcio di sangue possono più ulteriormente essere diminuiti con i corticosteroidi o i bifosfonati. In alcuni casi il danno del rene può essere irreversibile. Secondo alcune sorgenti, la produzione endogena con l'esposizione completa dell'organismo a luce solare è circa 250 µg (10.000 IU) al giorno.
http://digilander.libero.it/anna945/Immagini/esamemariucciavitd.htm

e sono certo che oltre che avere il COLESTEROLO ALTO hai anche CARENZA di vitamina D poichè questi hanno un legame imprenscindibile, data la necessità del COLESTEROLO per AUTOPRODURRE questa vitamina D. Te lo dice la dottoressa e lo trovi sopra.
MENTRE PER I VALORI 30 E 50 ng/ml è FALSO, POICHE' QUESTI VALORI SONO STATI FISSATI DALLA MEDICINA SPERIMENTANDO SU PERSONAGGI SCORBUTICI E CIOE' "CARENTI" DI ACIDO ASCORBICO IL QUALE METTE IL CORPO IN CONDIZIONE DI ESSERE AL TOP E QUINDI COME STABILITO DA MADRE NATURA E LA EVOLUZIONE. Il valore nel sangue di massimo deve essere 70 ng/ml come indicato:  "In persone in buona salute, i livelli di calcidiol sono normalmente fra 32 - 70 ng/mL (80 - 175 nmol/L)"
LA PROVA E' SU QUESTO LINK:
http://digilander.libero.it/anna945/Immagini/vitaminadintossicazione.htm

E questo scrive il dottor Angelo Bona:

Lo affermano i ricercatori delle piu' importanti università del mondo come Harvard, Stanford University School of Medicine e tante altre.PubMed link 1.
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/link1a.htm

Clicca su author information per vedere da dove provengono gli articoli che ti indico. ??
PubMed è l'enciclopedia di tutti gli studi approvati dalla comunità scientifica mondiale ed ogni mia affermazione ha sempre una pezza d'appoggio sicura.??
E' molto importante che tu lo sappia perchè non mi pare che te lo dica nessuno. Sai perchè? Perchè la vitamina D costa pochissimo e nessuna lobbies privata ci puo' speculare sopra.??
Ti chiederai come si puo' curarsi preventivamente con la vitamina D.??
A questo punto si creerà attorno a te un vuoto incomprensibile. Nessuno ti vuole far fare l'esame fondamentale per capire la tua quasi certa carenza che si accerta con un piccolo prelievo di sangue per dosare la 25OHD3??.
Te lo dico perchè piu' della metà della popolazione è fortemente carente di vitamina D.??
Poi magari anche se qualcuno pensa di compensarla, ti daranno qualche gocciolina inutile che non serve assolutamente per aggiungere il dosaggio idoneo per prevenire il cancro che è tra i 60 gli 80 ng/ml. PubMed link 2
.
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/link2a.htm.

L’Italia è tra i paesi con maggiori livelli di carenza di vitamina D ed è stato osservato che tra le persone anziane la percentuale di soggetti carenti raggiunge il 70-80%, ma è già nei giovani e soprattutto nei bambini obesi che possiamo parlare di pandemia, cioè di epidemia dilagante. PubMed link 3.
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/link3a.htm

Come molti studiosi sanno il cancro è poi profondamente legato alla depressione e guarda caso la vitamina D cura anche la depressione ed i disturbi d'ansia e di panico agendo sul gene TPH2 producendo la serotonina. PubMed link 4.??
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/link4a.htm

da questo link:
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/vitaminadangelobona.htm

Leggete questo interessantissimo post del Dr. Sauro.
Che i parametri fossero al ribasso l'avevamo già abbondantemente intuito, ma ora un medico si prende la briga di informarci ulteriormente, secondo quelle che sono le sue conoscenze...
DA RIVEDERE L’INDICE TERAPEUTICO DELLA VITAMINA D
CLAUDIO SAURO·LUNEDÌ 22 AGOSTO 2016
L’INDICE TERAPEUTICO della Vit D è sicuramente da rivedere; attualmente si considera come indice terapeutico della Vit D un valore che varia fra 30 e 100 ng/ml. Questo valore è già cambiato più volte negli ultimi 50 anni dal momento che i vecchi protocolli indicavano un INDICE TERAPEUTICO di 10-60 ng/ml, poi si è visto che il valore di 10 è troppo basso per calcificare l’osso ed il limite minimo per una corretta calcificazione è 28,5 ng/ml per cui il limite minimo è stato arrotondato a 30. Però cerchiamo di definire meglio cosa si intende per INDICE TERAPEUTICO è vediamo perché per la Vit D non funziona. L'indice terapeutico (IT, anche noto come rapporto terapeutico) è un parametro farmacologico che è indice della sicurezza di un farmaco. È definito come il rapporto tra la dose letale mediana e la dose efficace mediana. Ma poiché la Vit D per essere attivata subisce diversi passaggi e quella che viene dosata è la forma intermedia (quella attivata dal fegato) o 25-OH.idrossi-colecalciferolo si può ragionevolmente dire che un INDICE TERAPEUTICO per la dose intermedia praticamente non esiste dal momento che se la dose minima efficace per calcificare l’osso è 30 ng/ml la dose massima o letale mediana praticamente non esiste. La dose letale mediana dovrebbe essere una dose che uccide il 50% dei soggetti, ma nessuno è mai morto neppure per dosi altissime della forma intermedia. L’INDICE TERAPEUTICO sarebbe molto più corretto applicarlo alla forma terminale o 1-25 OH-idrossi-colecalciferolo perché questa regola effettivamente la calcemia ed una calcemia troppo alta (14-18 ng/ml) potrebbe comportare l’arresto del cuore in sistole. Ma si è visto che non è solo la forma terminale che agisce, ma anche la forma intermedia e probabilmente anche la forma primaria quella che si forma con l’esposizione della pelle alla luce solare (COLECALCIFEROLO); la forma intermedia chiamata anche CALCIDIOLO ha pure le sue funzioni; se n’è accorto un medico argentino, un certo Coimbra, che ha visto che aumentandola molto riesce a guarire la SCLEROSI MULTIPLA se presa nella fase iniziale (ha già migliai di casi di casistica che lo comprovano) . Probabilmente la forma intermedia agisce su molte altre malattie autoimmuni dal momento che io stesso ho avuto due casi di guarigione di ARTRITE REUMATOIDE già consolidata da molti anni. Ma Coimbra porta la forma intermedia a dosi altissime, minimo 800, massimo 6000, e ci si può chiedere perché dosi così alte non creino problemi. In effetti si è visto che anche se la forma intermedia è altissima la forma terminale resta praticamente costante, e cioè di CALCIDIOLO viene trasformato in CALCITRIOLO solo 1,5 milionesimi di grammo in un giorno, ed è per questo che la calcemia non subisce variazioni pericolose e si attesta sempre su un valore che può variare fra 8,5 ed 11 mg/dl. Comunque Coimbra con dosi altissime della forma intermedia consiglia di bere molto, dal momento che se il paratormone non funziona correttamente c’è il rischio che la calcemia superi gli 11 ng/ml con conseguente ipercalcemia ed ipercalciuria. Nel protocollo Coimbra sono consigliati anche frequentissimi dosaggi della Vit D. La forma terminale agisce come regolatore della calcemia, ma soprattutto per la deposizione di calcio nell’osso. Si pensava una volta che solo le cellule dell’osso (osteoblasti ed osteoclasti) avessero recettori per la Vit D ma negli ultimi anni innumerevoli studi hanno dimostrato che tutte le cellule hanno recettori per la Vit D e questa più che una vitamina è un ormone che regola 4200 geni. Si è visto che la Vit. D è fondamentale per l’integrità dei recettori, o proteine di membrana che regola l’ingrosso di ioni nella cellula, in particolare è alla base dei canali del calcio, del potassio e del magnesio. E’ probabile che questa funzione l’abbia prevalentemente la forma terminale (1-25-OH- idrossi-colecalciferolo), ma non è escluso che anche la forma intermedia (calcidiolo) rivesta un ruolo significativo forse su altri recettori, e questo giustificherebbe il protocollo Coimbra che da valore soprattutto alla forma intermedia. E’ probabile che la forma intermedia sia deputata alla sintesi delle CATELCIDINE , queste sono delle sostanze che agiscono come veri e propri antibiotici ma anche stimolano la difesa immunitaria tramite i macrofagi ed i leucociti. La maggior parte dei CATELICIDINE sono peptidi lineari antimicrobici con 23-37 aminoacidi e sono molto variabili nella loro struttura, possono agire come antibiotici nei confronti di batteri, funghi e virus a seconda della loro struttura.

http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadclaudiosaurovalori.htm

UN NUOVO PROTOCOLLO PER I TUMORI

In seguito a due anni di esperienza con CHEMIOTERAPIA NATURALE posso trarre le prime considerazioni di un certo rilievo.
Il punto più importante che è emerso riesaminando i casi di tumori che si sono stabilizzati, sono regrediti ed in alcuni casi sono addirittura guariti è che tutti questi casi avevano ampiamente forato il tetto di 100 ng/ml per la vitamina D. I miglioramenti, le stabilizzazioni ed alcune guarigioni le abbiamo quando questa vitamina D arriva a 200 ng/ml e molto spesso la supera, spesso raggiungendo quota 200 ng/ml o anche più.
Tali valori li ho sempre ottenuti facendo assumere 300.000 UI di vitamina D3 alla settimana, ininterrottamente, generalmente si stabilizza su quota 200-250 ng/ml, in un caso 450 ng/ml. In tutti questi casi ho sempre controllato la Calcemia (non il paratormone che non mi interessa), e la calcemia è sempre rimasta normale. Addirittura a valori alti di vitamina D a volte si abbassa sotto il valore di 9 mg/dl (perfettamente normale, in un solo caso ho visto il valore di 11.2 mg/dl (peraltro non pericoloso). Questo significa che la forma intermedia della vitamina D è determinante più di qualsiasi altro rimedio chemioterapico o naturale, intendo dire che il 25-HO-clecalciferolo deve avere un ruolo determinante nella cura dei tumori. probabilmente agisce ancora più della forma terminale (calcitriolo o 1-25-OH-colecalciferolo) il quale deve restare praticamente costante se la calcemia resta normale. Intendo dire che anche con i valori altissimi della forma intermedia la forma terminale resta costante. Io credo che la forma terminale più che sui recettori agisca sopratutto sul trasporto del calcio nelle ossa, e mantenendo il calcio costante a livello ematico. Ciò che regola la trasformazione della forma intermedia in forma terminale è il Paratormone che si abbassa drasticamente se il valore della forma intermedia si alza. E'probabile che sia la forma intermedia che agisce sui ricettori G di 20-OH-colecalcoferolo molto superiori a quelli indicati nel Range terapeutico. Ci riportiamo pertanto, con queste considerazioni al Protocollo Coimbra per la Sclerosi Multipla. Le dosi altissime di 25-OH-colecalciferolo agiscono nel guarire le Sclerosi Multipla esattamente come agiscono nel guarire i tumori. E perchè Ciombra usa il semplice COLECALCIFEROLO per curare la Sclerosi Multipla e non la forma terminale o calcitriolo; semplicemente perchè il calcitriolo nella Sclerosi Multipla non fa assolutamente nulla. Il Colecalciferolo (ormone del sole) si trasforma invece nella forma intermedia o Calcidiolo che è quella che agisce. Oltretutto la forma terminale (Calcitriolo) che esiste in certi prodotti farmaceutici ha una emivita brevissima (5 ore), produce ipercalcemia e sarebbe pericolosissimo usarla a dosi alte, mentre la forma iniziale o COLECALCIFEROLO è un ormone assolutamente tranquillo. Pertanto io, visti i risultati e facendo una sintesi dei casi diciamo "di successo" ho cominciato ad usare 300.000 UI alla settimana (sono 42.857 UI al giorno) di Dibase (è una dose da Coimbra) + 1 fiala di Adisterolo 100.000, sono 100.000 UI di vitamina A + 20.000 UI di vitamina D (sempre alla settimana) ed in via continuativa, senza mai smettere. Tanto state tranquilli che la calcemia resterà nei limiti e la vitamina D per quanta ne prendiate non andrà sopra il valore di 200-300 ng/ml (in un caso eccezionale ho avuto il valore di 450 ng/ml ma con calcemia normale, E' comunque buona cosa, come dice Coimbra, quando si assumono dosi così alte di vitamina D bere molta acqua, almeno 1.5-2 litri al giorno, nel caso si manifesti ipercalcemia, anche se questa è esattamente rara, ma comunque è meglio premunirsi. Io di problemi renali non ne ho mai visto, la creatinina si è sempre mantenuta normale, non è mai salita neppure di 1/10 di punto. Poi a questo iperdosaggio della vitamina D ho associato alcune cose che io ho ritenuto importanti come il CLORURO DI MAGNESIO e la N-acetilcisteina anche se il nocciolo fondamentale della terapia resta la vitamina D.
Pertanto riassumendo:

-Dibase 300.000 UI settimana in via continuativa

-Adisterolo 100.000 UI alla settimana in via continuativa

-CLORURO DI MAGNESIo 2 cucchiaini (6 grammi) al giorno sciolti in molta acqua sempre in via continuativa

-N-Acetilcisteina 2 bustine da 300 mg al giorno

-Selenium- ACE EXTRA (Angelini): il selenio ha una potentissima azione antitumorale

-ACIDO ASCORBICO in polvere; 3-5 cucchiaini da caffè al giorno sciolti in succo di frutta

-Tintura madre di rosmarino: 30 gocce tre volte al giorno, meglio durante i pasti

Fra le piante medicinali consiglio anche la CURCUMA che ha dimostrato in molti studi di possedere un effettiva attività antitumorale. Consiglio la CURCUMA impastata con alcool puro che ne estrae la curcumina. Però con la curcuma bisogna andare cauti, perchè presa in dosi elevate (3 cucchiaini al giorno) abbassa drasticamente il Colesterolo, addirittura anche sotto i 100 mg/dl ed un valore basso di Colesterolo non va bene nei tumori.
Contrariamente a qualsiasi opinione il colesterolo è un antitumorale e sarebbe indispensabile che il suo valore restasse intorno ai 300 mg/dl. Non preoccupatevi, non comporta nessun rischio ateromasico. Una dieta povera di aminoacidi essenziali (Protocollo Nacci) è difficile da attuare, pertanto l'ho completamente abbandonata. Una alimentazione povera di carne e latticini è comunque consigliabile anche se secondo me non determinante, pertanto preferisco non essere rigido sulla dieta.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadclaudiosaurotumori.htm

Ora il dottor Angelo Bona ci dà una informazione molto importare riguardo alle DROGHE  usate come psicofarmaci per curare la DEPRESSIONE, cosa successa a me personalmente dal 1972 al 1985 che quando ho smesso di bere il CAFFE' ho finito di ingoiare sia il transene che il valium (psicofarmaci). Ora ne ho pagato il dovuto con l'asportazione delle cisti renali conseguenti a questi farmaci ingoiati. Ma lui ci informa che la prima causa di questa depressione è la CARENZA di vitamina D che se poi aggiunta ad altre cause rovina la vita di chi vi incappa.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadangelobonaab.htm

Ho certezza che questi psicofarmani e cioè DROGHE in miscuglio con PRODOTTI CHIMICI hanno un compito ben preciso, CREARE MALATTIE, anche perchè cosa si semina oggi si raccoglie domani, anche in questo orto umano. Chi potrebbe mai pensare una bassezza così evidente nei nostri tempi, avendo scoperto LE VERITA' NATURALI, CHIARE ed incontrovertibili su TUTTO IL SISTEMA?
Ora tornando alle parole del dottore:
"Nessuno ti informa di scoop scientifici di questo livello, nessuno ha interesse di valorizzare la vitamina D perchè? Perchè non costa una cippa e fa benissimo!
Se poi si scivola sul discorso che la vitamina D è anticancro e utilissima nella prevenzione casca l'asino! Ma per caso ci vogliono malati? Leggi questo articolo scientificissimo e pubblicato su Nature Cancer da grandissimi scienziati delle Università congiunte di Stanford, Harvard e Boston! .........
Nonostante questi contributi lapalissiani qualcuno storcerà comunque il nasino o il nasone!
Ma ritorniamo alla psicoterapia. Nessuno ti informa che prima di affrontare una psicoterapia è essenziale che il tasso di vitamina D e quindi di serotonina sia ottimale.
Prima di seguire una psicoterapia per anni, magari non risolvendo i tuoi conflitti, il tuo panico, la tua depressione e assoggettandoti agli immancabili psicofarmaci chiediti qual'è il tuo valore di 25OHD.
La 25OHD è il calcidiolo ed è questo valore che devi sapere della tua vitamina D.
Il calcidiolo è in realtà il precursore della vitamina D attiva o calcitriolo che si forma a livello renale.
L'80% di pazienti che vedo in studio patiscono livelli di 25OHD bassissimi intorno a 20 ng/ml o molto meno.
Il valore ideale di 25OHD è invece di 100 ng/ml. Dicono che non si debba superare i 150 ng/ml.
Inoltre la drammatica carenza di vitamina D insieme ad un ipotiroidismo frequentissimo specie nelle donne vogliono dire depressione garantita e inficiano il corretto percorso della psicoterapia.
Ti consiglio pertanto di valutare anche il TSH insieme agli anticorpi anti TPO e anti TG prima di inerpicarti lungo gli erti e spesso interminabili sentieri della filosofia e della psicoterapia.
Incontro pazienti naufraghi irrisolti di psicoterapie decennali che superano in due mesi la loro depressione e panico una volta riequilibrate D e tiroide. E sono i miei risultati che contano e che parlano chiaro e non la Summa teologiae! (che comunque consulto credendo nella complementarietà dei saperi)."
...ecco che mi collego a quanto da lui dichiarato riguardo a questi "psicofarmaci" prescrittimi dagli allora medici del ramo, i quali mi hanno prescritto per 13 anni gli "psicofarmaci" transene e valium al bisogno giornaliero.

Senza contare il denaro che ho reso alle case farmaceutiche, contando anche le sigarette che ho consumato giorno dopo giorno negli anni, ed insieme ancora ai CAFFE' che ho consumato giornalmente fornendo così ai coltivatori dell'orto VERI CAPITALI. Una TASSA giornaliera molto redditizia! di cui sono stato una VITTIMA INCONSAPEVOLE ma valida.
Nel frattempo con queste DROGHE e PRODOTTI CHIMICI (VELENO PURO) nascondendosi dietro alle parole SCIENZA e PROVE SCIENTIFICA, mi mi hanno regalato quello di cui oggi i raccoglitori odierni ne traggono i profitto mentre personalmente rischio la SALUTE.
TUTTO BEN STUDIATO, NON E' VERO?
E pensare che sarebbe stato giusto che qualche medico del periodo, evitando la semina, dandomi la informazione come quella del dottor Angelo Bona:

"Prima di seguire una psicoterapia per anni, magari non risolvendo i tuoi conflitti, il tuo panico, la tua depressione e assoggettandoti agli immancabili psicofarmaci chiediti qual'è il tuo valore di 25OHD."
Anzi al contrario oggi più che mai i medici EVITANO IN OGNI MODO DI FAR FARE QUESTO ESAME. Ma non basta, il sistema ha impostato un esame di questa vitamina a tempi ben determinati e non meno di 6 mesi l'uno dall'altro, inventando un costo troppo alto, data la grande richiesta del periodo.
QUESTO NON PUO' ESSERE ALTRO CHE UN CHIARO SEGNALE DI MALAFEDE.
Certo sanno che i futuri colleghi perderanno i clienti.
Questi medici di base, il loro primo fronte nel popolo, non si è ancora reso conto che stanno perdendo la fiducia dei clienti, sia loro che i loro informatori scientifici. Questo perchè ormai abbiamo capito tutti che i loro "principi attivi" NON DEVONO STARE nel nostro sangue che è per ben dal 70 al 90% del nostro corpo, a differenza degli "ALIMENTI ESSENZIALI" i quali ci devono essere in quanto lui li richiede sul foglio di analisi. Al richiesta di spiegazione, dato che non riescono a spiegare cosa facciano questi "principi attivi" nel nostro sangue, i medici con i quali ho avuto a che fare a questa mia semplice domanda di una chiara delucidazione in merito, si sono dileguati a gambe levate.
CHISSA' PERCHE'.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/esamedelsangue.htm

Ho fatto ricerche di malattie guarite da qualche FARMACO, ma non ne ho trovate neanche una.
Ed ora ecco le prove delle malattie guarite con gli "ALIMENTI ESSENZIALI":
Ho fatto altrettante ricerche se vi fossero malattie guarite con degli "ALIMENTI ESSENZIALI" ottenendo questi risultati:
La prima e più importante malattia guarita con uno di questi è
lo SCORBUTO guarito dall' ACIDO ASCORBICO
la PELLAGRA guarita dalla VITAMINA B3 (NIACINA)
il BERI-BERI guarito dalla VITAMINA B1 (TIAMINA)
il RACHITISMO guarito dalla vitamina D (ORMONE)
la POLIOMIELITE guarita dal CLORURO DI MAGNESIO
la SCLEROSI MULTIPLA e le malattie AUTOIMMUNI dalla VITAMINA D cura del dottor Coimbra
la OSTEOPOROSI dalla VITAMINA D
la TUBERCOLOSI (TBC) dalla VITAMINA D
la ANEMIA PERNICIOSA guarita dalla VITAMINA B12 (COBALAMINA)
Un ricercatore dell’Istituto Lister di Medicina Preventiva di Londra stava sperimentando su dei ratti una dieta a base di chiara d’uovo cruda come fonte unica di proteine. Dopo qualche settimana i ratti diedero segni di squilibrio: comparvero dermatiti ed emorragie cutanee: gli animali perdevano il pelo, gli arti si paralizzavano, diminuivano di peso, e infine morivano.
guarita dalla BIOTINA del gruppo B.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova3/Immagini/malattieguarite.htm

Queste sono solo alcune delle realtà che col tempo, e neanche troppo, scopriremo che ne saranno guarite molte altre.
Sono pieno di fantasia? Decidilo tu.
Ecco cosa dice l'articolo riguardo alla causa delle mie CISTI RENALI:

"Accade spesso che nel corso di un’ecografia o una Tac effettuata per le ragioni più diverse, si scopra per caso la presenza di una o più cisti del rene.
La scoperta in genere causa preoccupazione, che il più delle volte, però, è ingiustificata.
Le cisti renali sono infatti molto frequenti nella popolazione, tanto che si stima che dopo i cinquant’anni, ne sia affetta circa una persona su tre.........................

Non è chiaro come si formino le cisti: si sa che esistono dei fattori predisponenti, inoltre, potrebbero incidere alcuni fattori ambientali come il fumo, l’inquinamento atmosferico, l’esposizione prolungata a certe sostanze tossiche o l’abuso di alcune particolari tipologie di farmaci antidolorifici. Un ruolo importante sembra giocare la genetica, soprattutto per alcune tipologie di cisti più complesse, che tuttavia insorgono precocemente tanto che possono essere già presenti alla nascita. Queste particolari cisti rappresentano però delle patologie a sé stanti che hanno caratteristiche peculiari e possono mettere a repentaglio la funzionalità del rene.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/cistirenali.htm

E questo non è che uno dei campi di semina cui è disseminato il percorso di ogni essere umano.       
Quindi non mi resta altro che invitarvi a guardarvi intorno onde riuscire a vedere le trappole tese dal vostro simile, tra "AROMI" o "AROMI NATURALI", FARMACI  CHIMICI tanto pubblicizzati, che anche solo per questo motivo dovrebbero insegnarvi molto. 

Non dimentichiamo le DROGE, CAFFE' TE' e TABACCO, "psicofarmaci" e CONSERVANT E COLORANTI dichiarati "BUONI" dalla INVENTATA "SCIENZA", cui si può ovviare lasciando sugli scaffali i prodotti TRAPPOLA CONTAMINATI..
Non mi stanco di riportare quanto riporta la pagina:
"Svelato il segreto più gelosamente custodito dalle multinazionali alimentari
Tutte le aziende alimentari custodiscono gelosamente UN PICCOLO SPORCO SEGRETO e oggi voglio rivelartelo mettendo a nudo tutta la questione!
Molte persone parlano degli additivi chimici utilizzati come ingredienti, questo però non è il solo problema: le aziende alimentari inseriscono qualcos'altro negli alimenti, qualcosa che sfugge alle regolamentazioni qualcosa di DAVVERO MESCHINO.
Il problema principale di ogni azienda alimentare è vendere di più spendendo di meno.
Per far ciò le aziende nell'ultimo secolo si sono sempre più modernizzate, implementando sistemi di produzione ad alta resa e bassa spesa.
Questi sistemi di produzione sono stati applicati all'agricoltura, agli allevamenti e tutta la produzione successiva.
Procedimenti altamente tecnologici producono enormi quantità di cibo in pochissimo tempo.
Tutto ciò però ha contribuito a far crescere un problema: il cibo industriale NON E' SAPORITO, PERDE TUTTO IL SUO SAPORE NATURALE le diverse fasi di lavorazione: la lavorazione è diventata iper-tecnologica, ma LA VERDURA, LA FRUTTA, LA CARNE, IL LATTE. I LATTICINI e le materie prime non sono risultate adatte per essere sottoposte a questo tipo di stress meccanico e chimico, risultato il cibo che esce dalla filiera ad alta tecnologia non ha più sapore, è cattivo, e nessun uomo lo accoglierebbe come cibo in quello stato.
Ma un momento! Il cibo che troviamo al supermercato è gustoso, pieno di sapore, eppure proviene da procedimenti industriali: come è possibile tutto ciò?
La risposta è semplice:
CHIMICA!
Questo è il segreto delle aziende alimentari, tutto il sapore dei loro cibi proviene da quell'unica piccola parolina sul fondo della lista degli ingredienti:
“AROMI”.
Dietro a questa semplice e onnipresente scritta si può celare di tutto.
E non farti ingannare dal termine “Aromi naturali”: la differenza con il semplice termine
“Aromi” è davvero minima e di naturale c'è ben poco (potremmo dire niente!).
Gli aromi costituiscono un mercato fiorente gestito da poche compagnie di punta in tutto il
mondo.
Si parla addirittura di servizi segreti del cibo.
I servigi di queste aziende produttrici di inganni, (Aromi), sono rilasciati sotto stretto riserbo, non sia mai che l'opinione pubblica venga a conoscenza che lo yogurt alla fragola presente in tutti i supermercati contiene:
amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.
Tutto questo elenco di ingredienti dietro la piccola scritta “Aromi”
Fra questi ingredienti troviamo un estere (anisil-formato) dell'acido formico, nonché esteri
(metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato) dell'alcole metilico: nel corpo gli esteri in genere vengono "smontati" (non al 100%), ossia nel caso specifico si liberano appunto, a seconda della sostanza, alcole metilico ed acido formico che sono entrambi assai velenosi!
Senza gli aromi il cibo industriale risulterebbe pessimo e quindi invendibile.
Gli aromi sono un inganno colossale che ogni giorno ci portiamo a casa sulle nostre tavole. Esistono migliaia di aromi e nessuno sa che tipo di interazioni possono verificarsi all'interno del corpo umano:non esistono studi in tal senso, questo per due motivi:
1. Sarebbero davvero molto lunghi e costosi.
2. Le multinazionali alimentari non ne vogliono sapere di uno studio di questo tipo, un'eventuale bocciatura senza appello degli aromi farebbe crollare l'intera industria.
Buona parte del cibo che ti porti a casa ogni giorno contiene un inganno e mina la tua salute in modo che nemmeno immagini."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova3/Immagini/aromia.htm

da questo link:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadangelobonaa.htm

...ora parliamo del dottor Andrea Rizzo, che inoltre riporta delle tabelle molto precise, delle dosi anche per i NOSTRI BAMBINI, che sono la nostra GENERAZIONE FUTURA quindi importante, poichè la nostra continuazione della specie, che purtroppo troppe persone si dimenticano il perchè della nostra venuta sulla terra. Questo perchè i mezzi di comunicazione e di informazione hanno il dovere di creare il MASSIMO CAOS. E COME CI RIESCONO!!!! 

Quando parliamo di vitamina D, ci riferiamo normalmente alla D2 e D3.

La vitamina D, conosciuta per la sua principale attività antirachitica è un nutriente liposolubile indispensabile per un corretto sviluppo dei tessuti ossei e per una funzione neuromuscolare ottimale.

La sua funzione fisiologica principale consiste nel promuovere l’assorbimento di calcio e fosforo attraverso la mucosa intestinale, rendendo possibile la calcificazione dello scheletro.

Oggi riconsiderata per nuove molteplici altre funzioni: Svolge un ruolo importante nell’assicurare un corretto funzionamento di muscoli, nervi, coagulazione sanguigna e utilizzo dell’energia, essendo un fattore essenziale per l’omeostasi minerale. Inoltre agisce come antiossidante, immunomodulatore e antinfiammatorio.

Per questo è utilizzata in diverse patologie e disturbi quali sclerosi multipla, cardiopatie, psoriasi, artrite reumatoide.

La sua carenza è stata osservata in alcuni tipi di tumore e nella resistenza all’insulina.

Studi recenti sembrano confermare che la maggior parte della popolazione non assume quantità adeguate di vitamina D attraverso la dieta e l’esposizione al sole. Sono infatti molto poche le fonti alimentari di vitamina D (es. olio di fegato di merluzzo, uova di galline nutrite con vitamina D) e la maggior quantità viene assimilata grazie ad alimenti arricchiti.

Una corretta integrazione sopperisce a tali carenze, contribuendo alla salute dell’organismo.

LA VITAMINA D NELLO SPORT

La ricerca suggerisce che la vitamina D possiede un ruolo attivo nella funzione immunitaria, la sintesi delle proteine, la funzione muscolare, la risposta infiammatoria, la crescita cellulare e svariate regolazioni a livello del muscolo scheletrico [1,2,3,4]. Un sintomo comune di carenza di vitamina D è la debolezza muscolare.

Visti i molti ruoli essenziali della vitamina D nel corpo, è stato suggerito che le prestazione fisica può essere influenzata seriamente da un adeguata presenza di vitamina D, specialmente in quelli che sono clinicamente carenti.

La carenza di vitamina D è stata stimata in più di un miliardo di persone in tutto il mondo [5]. I dati Terzo National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES III) hanno mostrato un aumento significativo di tale insufficienza di vitamina D negli Stati Uniti nel corso degli ultimi 30 anni, con oltre il 77% degli americani considerati carenti di vitamina D [6]. I tassi allarmanti di tale carenza, considerando le vaste proprietà metaboliche della vitamina D hanno portato i ricercatori a esaminare l’influenza della vitamina D, non solo sulla prevenzione delle malattie, ma anche sulle prestazioni fisiche e lesioni.

Vitamina D e tessuto muscolare

La via autocrina sembra essere di estrema importanza e ha recentemente ricevuto molta attenzione per quanto riguarda la vitamina D e l’ influenza sulla funzione del muscolo scheletrico [11]. I siti recettoriali per la vitamina D (VDR) sono stati individuati in quasi tutti i tessuti all’interno del corpo [12]. Il recettore VDR regola l’espressione in centinaia di geni che svolgono funzioni corporee essenziali. La scoperta del VDR all’interno dei muscoli ha suggerito un ruolo significativo per la vitamina D nel tessuto muscolare ed è stato identificato come un importante regolatore del muscolo scheletrico [3,11,13,14,15,16]. Ci sono due meccanismi proposti con cui lo stato della vitamina D può influenzare la forza muscolare: Una possibile spiegazione riguarda il ruolo diretto di 1,25-diidrossivitamina D [1,25 (OH) 2D] sui VDR all’interno delle cellule muscolari [11,17,18]. Una seconda spiegazione suggerisce che la vitamina D modifica il trasporto di calcio nel reticolo sarcoplasmatico aumentando l’efficienza o il numero di siti di legame del calcio coinvolti nella contrazione muscolare. Questo meccanismo indiretto Tuttavia, è stato esaminato solo in modelli animale(ratti) [11]. Uno studio contesta la presenza di VDR nelle cellule muscolari scheletriche e suggerisce che la colorazione immunocitochimica per rilevare VDR può essere responsabile per i risultati falsi positivi evidenziati in studi precedenti [18,19].

E’ stato suggerito che la supplementazione di vitamina D nei soggetti con basso livello di vitamina D può migliorare la forza muscolare. Si ritiene che ciò sia dovuto ad un aumento delle dimensioni e la quantità di fibre muscolari tipo II (contrazione veloce) associate alla presenza di vitamina D [11,20].

Vari ricercatori hanno trovato che la vitamina D può avere un effetto significativo sulla riduzione della debolezza muscolare, dolore, equilibrio e di rischio di fratture [3,4].

Diversi studi osservazionali hanno suggerito che i livelli della vitamina D influenzano la forza e la funzione muscolare negli anziani [11,21].

Questi risultati sulla correlazione di vitamina D e funzione muscolare suggeriscono che la sua adeguata presenza può avere un impatto significativo sulle prestazioni dei muscoli e la prevenzione degli infortuni, quindi influenzando le prestazioni atletiche. Tuttavia, devono essere svolte ulteriori ricerche per determinare l’entità dell’effetto della vitamina D sulla forza muscolare e le prestazioni.

Vitamina D e salute delle ossa

La vitamina D agisce in due modi distinti all’interno del corpo, attraverso meccanismi meccanismi endocrini eautocrini. Il primo è il più noto, tale meccanismo agisce aumenta l’attività di assorbimento del calcio e osteoclasti intestinale [1]. La vitamina D è essenziale per la crescita ossea, la densità e il rimodellamento, e senza adeguate quantità, si verifica facilmente perdita ossea e conseguenti lesioni[7]. Quando la vitamina D è bassa, l’ormone paratiroideo (PTH) aumenta l’attività di riassorbimento osseo al fine di soddisfare la domanda del corpo del fabbisogno di calcio [8]. Quindi bassi livelli di vitamina D aumentano il turnover osseo, che amplifica il rischio di una lesione ossea, spesso definite fratture da stress.

In uno studio esaminando un gruppo di reclute militari finlandesi si è scoperto che i livelli di vitamina D sono strettamente correlati con la massa ossea e il basso livello è correlato a fratture da stress [9]

In uno studio è stato dato un supplemento di vitamina D (800 UI al giorno) ad un gruppo di militari donne, per otto settimane, esse presentarono una minore incidenza del 20 per cento in fratture da stress rispetto al gruppo placebo [8] .

Questi studi in popolazioni attive, come reclute militari, mostrano il ruolo fondamentale che la vitamina D svolge sulla salute ottimale delle ossa. Questi risultati suggeriscono anche che un livello sufficiente di vitamina D può prevenire gli infortuni, come fratture da stress. Le fratture da stress sono abbastanza comune tra gli atleti le subiscono 10% -31% degli atleti [8]. Le fratture da stress possono influenzare in modo significativo le prestazioni a causa di dolore debilitante e addirittura disabilità permanente [8].

L’altra via per la quale la vitamina D svolge la sua azione è quella autocrina. E’ meno nota, ma molti processi metabolici essenziali avvengono per tale via. Infatti su base giornaliera, più dell’80% della vitamina D nel corpo viene utilizzata attraverso la via autocrina [10]. E’coinvolta nei processi essenziali dell’organismo come i segnali di risposta dei gene, l’espressione genetica, la sintesi delle proteine, la sintesi degli ormoni, la risposta immunitaria e quella infiammatoria ed infine il turnover cellulare e di sintesi [10]. “Senza la vitamina D, la capacità della cellula di rispondere adeguatamente alle patologiche e segnali fisiologici è compromessa” [10].

Livelli raccomandati di assunzione per la vitamina D

L’esposizione della pelle al sole è la più abbondante fonte di vitamina D, inoltre ci sono alcune fonti alimentari interessanti. Alcuni alimenti contengono naturalmente livelli significativi di vitamina D, tra essi annoveriamo: salmone, pesce grasso, tuorli d’uovo, inoltre esistono prodotti fortificati, come, latte, cereali e succo d’arancia [24]. Anche se queste fonti alimentari possono apparire utili come fonte di vitamina D,purtroppo il processo di assorbimento dietetico è efficace solo per circa il 50%; pertanto, gran parte del valore nutritivo si perde nella digestione [25].

La mancanza di vitamina D nella dieta è un altro fattore che aumenta il rischio di insufficienza di vitamina D. La maggior parte degli esperti concordano sul fatto che una maggiore assunzione di vitamina D, attraverso fonti alimentari, raggi ultravioletti B (UVB) dell’esposizione al sole, e l’integrazione sono necessari per ottenere livelli ottimali di vitamina D nel siero [10,26,27,28].

Nel novembre del 2010, l’Istituto di Medicina (IOM) ha pubblicato le nuove raccomandazioni per assunzione di vitamina D:

400-600 UI / die per i bambini e gli adulti (0-70 anni)

800 UI / giorno per gli adulti più anziani (> 70 anni ) [29].

Questi valori sono solo stati portati al rialzo rispetto alle precedenti raccomandazioni [29].

Molti esperti sostengono che le raccomandazioni di assunzione IOM possono adeguatamente prevenire la carenza di vitamina D clinica, ma sono significativamente inferiori al livello necessario per raggiungere ottimale di vitamina D [5,6,10,26]. La dose giornaliera consigliata (RDA) per la vitamina D, secondo l’Istituto Nazionale di Medicina (IOM) [29] è confrontata con quella dell’Endocrine Society [30] vedi Tabella 1.

Molti credono che la RDA sia troppo bassa [5, 6,10,26], compresa la Endocrine Society, che ha pubblicato le linee guida di assunzione di vitamine che sono significativamente più elevate [30].

La Endocrine Society raccomanda

400-1000 UI / die per i bambini sotto l’anno di vita,

600-1000 UI / die nei bambini (1-18 anni)

1500-2000 UI / giorno negli adulti

Per tutti questi valori oltre ad una sensibile esposizione al sole [30].

TABELLA 1

Recommended vitamin D intake levels of the Institute of Medicine vs. Endocrine Society [29,30].
Age...............................................Recommended Intake (IU/day)..........................................Upper Limit (IU/day)
National Institute of Medicine
Children (0–18 years)......................... 400–600....................................................................... 2500 (1–3 years)
....................................................................................................................................................3000 (4–8 years)
....................................................................................................................................................4000 (13–18 years)
Adults (19–70 years)................................600......................................................................................4000
Older Adults (>70 years).........................800..................................................................................... 4000
Pregnancy/Lactation...............................600......................................................................................4000
The Endocrine Society
Children (0–18 years)..........................400–1000.............................................................................2000–4000
Adults (19–70 years)...........................1500–2000..............................................................................10,000
Older Adults (>70 years)....................1500–2000..............................................................................10,000
Pregnancy/Lactation...........................600–1000 (14–18 years)
............................................................1500–2000 (19–50 years)........................................................10,000

Un’altra area di dibattito tra i ricercatori di vitamina D sono i valori di riferimento utilizzati per definire gli ottimali livelli di ottimale di vitamina D, la carenza e l’insufficienza.

La concentrazione nel siero di 25 (OH) D (25-idrossivitamina D) come valori ottimali sono ancora controversi; Tuttavia, la maggior parte dei ricercatori hanno stabilito valori di riferimento molto simili tra loro [31].

La carenza di vitamina D è spesso definito come <20 ng / mL (50 nmol / L),

l’insufficienza come 20-32 ng / mL (50-80 nmol / L),

livelli ottimali sono> 40 ng / ml (100 nmol / L) [5,10,12,32].

Il termine insufficienza “sembra essere il termine attualmente preferito per i livelli di carenza di concentrazione teorica nel siero non sufficiente a proteggere contro svariate malattie croniche” [32].

Quando i livelli sierici di vitamina D sono > 32 ng / ml, l’ormone paratiroideo (PTH) mantiene livelli stabili e si ridurre il rischio di ipoparatiroidismo secondario, comunemente associato con bassi livelli di vitamina D. Inoltre, l’assorbimento di calcio intestinale migliora, riducendo il rischio di malattia ossee secondarie [5,28]. Queste funzioni di base della vitamina D sono efficacemente dimostrate con livelli a 25 (OH) D > 32 ng / ml; Tuttavia, i benefici superiori sono osservati a livelli ancora superiori. Ad esempio, solo a livelli 25 (OH) D

> 40 ng / ml, la vitamina D cominciano ad essere immagazzinata nel muscolo e grasso [20,28]. Pertanto, a livelli <40 ng / mL, il corpo si basa su un rifornimento giornaliera di vitamina D per soddisfare direttamente le esigenze quotidiane, ma in base all’apporto dietetico quotidiano non saranno quasi mai sufficienti.

A livelli <40 ng / mL, sembra che vi sia sufficiente circolazione 25 (OH) D disponibile per tutte le necessità metaboliche immediate. Tuttavia, la vitamina D non è probabilmente disponibile per vari processi avanzati coinvolti nei percorsi autocrini [20].

Si stima che il corpo richiede 3000-5000 UI di vitamina D al giorno per soddisfare le esigenze di “essenzialmente in ogni tessuto e cellula del corpo” [12].

L’OIM raccomanda 600 UI di vitamina D per la maggior parte degli adulti (18-70 anni di età) per prevenire la carenza di vitamina D clinica, definita come 25 (OH) D ≤ 20 ng / mL [29].

Al contrario, le raccomandazioni più di esperti sono molto superiori a 600 UI al giorno, perché le loro raccomandazioni hanno lo scopo di contribuire a raggiungere livelli ottimali di 25 (OH) D di almeno 40 ng / mL. Livelli di assunzione superiori raccomandati dalla maggior parte degli esperti permettono il supporto per esigenze metaboliche quotidiane e consentono anche lo stoccaggio di vitamina D, promuovendoneb maggiore disponibilità, ciò sembra ridurre il rischio di molte malattie ed il miglioramento delle prestazioni. La vitamina D giornaliera raccomandata, secondo la maggior parte degli esperti, è di almeno 1000 UI al giorno per mantenere livelli ottimali di25 (OH) D; tuttavia sono necessari quantità superiori se i livelli di inizio non è ottimale [5,10,28]. Visto che oltre il 77% degli americani sono carenti di vitamina D, è evidente che le attuali raccomandazioni on sono ottimali [5,6,10,26].

Le raccomandazioni di assunzione aumentano con l’età, gravidanza, allattamento.

Inoltre, gli esperti raccomandano dosaggi molto più alti se i livelli di 25 (OH) D cominciano ad essere carenti, essi infatti variano da 2000 a 200.000 UI, finché i livelli di 25 (OH) D non tornano ad essere sufficienti, allora 1000-2000 UI / die sono sufficienti per il mantenimento [5,28 , 32].

Un trattamento comunemente prescritti per correggere rapidamente la carenza di vitamina D è una dose settimanale di 50.000 UI di vitamina D per otto settimane [12].

Il limite massimo tollerabile per la vitamina D è stata impostata dal IOM a 4000 UI per gli adulti, rispetto a 10.000 UI / die dal Endocrine Society [29,30] (Tabella 1).

I principali esperti sostengono che anche con una dose giornaliera di 10.000 UI ci vorrebbero mesi, o anche anni per manifestare sintomi di tossicità [28]. Una recente pubblicazione non ha trovato casi di tossicità con dosi giornaliere di 30.000 UI al giorno per un periodo di tempo [10] molto esteso.

Indipendentemente dal valore di assunzione alimentare, la quantità di vitamina D prodotta da 15 minuti di esposizione al sole senza protezione è di 10.000 a 20.000 UI, in un individuo di pelle chiara, ecco perché per la maggior parte degli esperti ritengono che la tossicità è un evento raro ed improbabile [10,12 ]. Durante i mesi che i raggi UVB sono disponibili dal sole, cinque a 15 minuti di esposizione al sole senza protezione, tra le ore 10:00 e 03:00 sembra fornire adeguate quantità di vitamina D [12].

Non sono mai stati segnalati casi di tossicità da vitamina D esposizione al sole; tuttavia, i sintomi di intossicazione, come ipercalcemia, sono stati osservati durante livelli 25 (OH) D superiori a 150 ng / mL [12]. I livelli nel siero di 25 (OH) D in individui che vivono vicino all’equatore e lavoro all’aperto sono mediamente di 50 ng / mL, ciò sostiene la teoria che la tossicità della vitamina D dal sole è estremamente improbabile, e suggeriscono che qualsiasi tossicità sia il risultato unicamente di eccessiva supplementazione [28]. Indipendentemente, molti esperti concordano di 1000 UI / die in assenza di esposizione al sole adeguata può mantenere livelli D 25 (OH) di almeno 32 ng / mL [12].

CARENZE DI VITAMINA D NEGLI ATLETI

La distanza dall’equatore, le stagioni e le ore di luce solare sono il termometro diretto che decide se la vitamina D disponibile dal sole è sufficiente. La produzione di vitamina D dal sole è dettata anche dalla copertura nuvolosa, l’inquinamento, crema protettive solari, pigmento della pelle e l’età. Durante i mesi estivi, le radiazioni UVB dal sole possono essere assorbite in quantità adeguate per sintetizzare la vitamina D [5]. Tuttavia, durante i mesi invernali, l’angolo del sole impedisce alla radiazione UVB di fare il loro dovere questo a latitudini maggiore di 35-37 gradi, di conseguenza, la vitamina D non può essere sintetizzata sufficientemente dal sole in queste aree [5,20].

La ricerca ha suggerito che bassi livelli di vitamina D sono molto diffuse nelle popolazioni che vivono a sud del parallelo 35° [26]. Anche se si sta tempo sufficiente al sole, ma si usa una crema solare con un fattore di protezione solare (SPF) di 15 ne risultati una diminuzione del 99% dell’assorbimento della vitamina D [5]. Nonostante le persone trascorrono molto tempo all’aria aperta possono avere bisogno di supplementazione di vitamina D per mantenere adeguati livelli durante l’inverno [33,34]. Molti atleti si allenano al chiuso e molti all’aperto alla mattina presto o la sera tardi, ciò riduce notevolmente l’esposizione UVB, mettendoli a rischio considerevole di ritrovarsi in carenza. Vari studi hanno trovato molti atleti ad alto rischio carenza, la Tabella 2 visualizza prevalenza insufficiente di vitamina D tra i diversi gruppi sportivi.

Hamilton et al. (2009) hanno rivelato che il 90% degli sportivi mediorientali erano carenti di vitamina D tra aprile e ottobre [33]. Anche se questi sportivi stavano addestrando a latitudini favorevoli, Qatar (25,4 ° N), hanno in media meno di 30 minuti di esposizione al sole al giorno.

Un altro studio condotto presso latitudine favorevole (Israele 31.8 ° N), ha suggerito che il 73% degli atleti erano in carenza [35].
La maggioranza (83%) delle donne, atleti interni australiani sono stati anche risultato essere la vitamina D [36].
Uno studio condotto a latitudini meno favorevole (Laramie, WY 41.3 ° N), ha rivelato l’insufficienza di vitamina D nel 63% degli atleti sia out dore che in dore durante l’inverno, [37].
Infine, uno studio condotto ulteriormente dall’equatore (Ellensburg, WA 46.9 ° N), con atleti esclusivamente all’aperto, ha trovato che il 25% -30% presentavainsufficienza di vitamina D dall’autunno a fine inverno [38].
Storlie et al. suggerì che 1000 UI / die di vitamina D non sono sufficienti a prevenire il declino stagionale di s della vitamina D [38]. Anche se i risultati sono variabili, la posizione geografica (latitudine) non sembra essere il principali fattore di rischio per l’insufficienza di vitamina D negli atleti.
Lo è invece la mancanza di esposizione al sole, il quale sembra essere il principale fattore di rischio, mettendo atleti a maggior rischio di insufficienza di vitamina D. [2,9,33,35,36,37,38 ].
La carenza di vitamina D può avere un effetto profondo sul sistema immunitario, lo stato infiammatorio e la funzione muscolare ell’atleta. Gli studi sulla valutazione alimentari hanno scoperto che gli atleti di tutto il mondo non soddisfano le raccomandazioni dietetiche per assunzione di vitamina D, la ragione più probabile è la sintesi inadeguata a causa della mancanza di esposizione al sole.
La ricerca sugli atletici suggerisce che il mantenimento di un adeguato livello di vitamina D può ridurre le fratture da stress, infiammazione in tutto l’organismo, malattie infettive comuni. Inoltre può garantire un ottimale funzione muscolare, oltre ad essere di grande aiuto nel recupero post infortunio [44]
La vitamina D è ben nota per il suo ruolo nella regolazione del calcio e la salute delle ossa, dalla letteratura emerge un ruolo centrale della vitamina D in altri processi vitali del corpo, come ad esempio: nei segnali di risposta dei geni, nella sintesi delle proteine, nella sintesi degli ormoni, nella risposta immunitaria, oltre a turnover cellulare e alla rigenerazione. La scoperta del recettore della vitamina D a livello muscolare suggerisce un ruolo significativo di questa vitamina per un ottimale efficienza dei muscoli. Questa scoperta ha portato i ricercatori a mettere in discussione l’impatto che la carenza di vitamina D potrebbe avere sulle prestazioni atletiche e sulle lesioni. Considerando che ben oltre il 77% della popolazione generale è carente di vitamina D è probabile che molti atleti rientrino in questa categoria.

La ricerca sostiene il ruolo della vitamina D nella prevenzione delle malattie croniche e acute, come ad esempio: cancro, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, malattie autoimmuni e infettive malattie. Sia per gli atleti che le persone comuni, avere un ottimale livello di vitamina D è essenziale per innumerevoli funzioni fondamentali del corpo [45]

Prevalence of Vitamin D deficiency (<20 ng/mL) and insufficiency (<32 ng/mL) in various athletic populations.
Type of Athlete Indoor/Outdoor Gender Vitamin D Status Reference
Finnish military recruits Combination Male 39% deficient Valimaki et al. [8]
UK professional athletes (jockeys, rugby, soccer) Combination Male 62% deficient Close et al. [39]
UK athletes (football, rugby) Combination Male 57% deficient Close et al. [40]
Middle Eastern sportsman Combination Male 32% insufficient
58% deficient Hamilton et al. [33]
Australian gymnasts Indoor Female 33% insufficient Lovell [36]
Israeli athletes & dancers Indoor Male & Female 73% insufficient Constantini et al. [35]
USA indoor/outdoor athletes Combination Male & Female 12% insufficient Halliday et al. [37]
USA endurance athletes (runners) Outdoor Male & Female 42% insufficient
11% deficient Willis et al. [2]
USA outdoor athletes (rugby, football, track, cross country) Outdoor Male 25% insufficient Storlie et al. [38]



VITAMINA D E PERFORMANCE ATLETICA

Le prime ricerche riguardanti la vitamina D e le prestazioni atletiche risalgono ai primi anni del XX secolo. I ricercatori russi e tedeschi sono stati i primi a segnalare gli effetti convincenti dell’irradiazione da luce ultravioletta per migliorare le prestazioni atletiche e ridurre i dolori correlati all’attività sport iva cronica [20]. Questi primi ricercatori europei hanno suggerito miglioramenti significativi in prove a tempo, fitness cardiovascolare, e di forza con il trattamento di irradiazione UVB prima della performance [20]. Il comitato olimpico tedesco considera gli effetti delle radiazione UVB (vitamina D) abbastanza significativi da considerarli un aiuto ergogenico. A sostegno di questo concetto, molti atleti raggiungono il picco di forma fisica durante il periodo dell’anno che la vitamina D (UVB) presenta i livelli al loro massimo, estate e autunno [20].

Purtroppo, ci sono limitati studi sperimentali disponibili e ancora meno che dimostrano un miglioramento delle prestazioni con la supplementazione di vitamina D. Tuttavia, la ricerca esaminando l’invecchiamento della popolazione (> 65 anni) suggerisce vari benefici con la supplementazione di vitamina D. Studi su prestazioni multiple nell’adulto sono legati a bassi livelli di vitamina D si sono osservati diminuzione del tempo di reazione, scarso equilibrio, e un aumento del rischio di cadute [3]. Inoltre, la supplementazione di vitamina D (800 UI / die) in adulti più anziani ha mostrato miglioramenti nella resistenza e una diminuzione del disagio generale [3].

La ricerca corrente disponibile sulla vitamina D e la sua influenza sulle prestazioni atletiche.

La vitamina D presenta molti benefici per gli atleti:
Vi è una forte correlazione tra un ottimale quantità di vitamina D e un ottimale funzione muscolare. Aumentare i livelli di vitamina D riducono l’infiammazione, il dolore, miopatia, aumenta la sintesi proteica muscolare, la concentrazione di ATP, la forza, potenza e in genere le prestazioni fisiche.
La carenza di vitamina D è spesso presente negli atleti.
Per gli coloro che presentano fratture da stress, dolore muscolo-scheletrico, e malattie frequenti, si dovrebbe tener conto di una probabile carenza di vitamina D.
Correzione di questa carenza, grazie a protocolli di supplementazione orale standardizzati e controllati i quali possono produrre significativi benefici per la salute degli sportivi [43]
Sono stati esaminati i livelli di 25 (OH) D in relazione al massimo consumo di ossigeno (VO2max) per determinare l’effetto della vitamina D sulla prestazione aerobica nei maschi universitari fisicamente attivi [41]. Elevati livelli di 25 (OH) D sono stati associati ad un aumento del VO2max, rispetto a quelli con livelli di vitamina D inferiori (p <0,01) [41]. Questi risultati suggeriscono che buoni livelli di vitamina D sono favorevoli al miglioramento delle prestazioni aerobiche.
Chiudere et al. (2013) ha esaminato giovani atleti del Regno Unito (UK, 53 ° N) a base di (n = 30), e ha valutato gli effetti che la supplementazione di vitamina D (20-40,000 UI / settimana per 12 settimane) aveva sulla performance dei muscoli (1- RM panca, leg press e altezza del salto verticale) [39]. I soggetti sono stati assegnati a: placebo, 20.000 UI / settimana o 40.000 UI / settimana di vitamina D per 12 settimane. Il rendimento muscolare e i livelli di 25 (OH) D è stato misurato a sei e 12 settimane, rivelando che sei settimane di supplementazione è stato sufficiente per correggere la carenza di vitamina D, tuttavia, non è stato sufficiente per ottenere livelli ottimali di vitamina D> 40 ng / mL [39] . In generale sono stati osservati miglioramenti significativi nelle prestazioni muscolari dopo 6 o 12 settimane di supplementazione di vitamina D [39]. In questo studio, le concentrazioni basali inferiori sembravano rispondere maggiormente all’integrazione, quindi, studi futuri potrebbero valutare meglio gli effetti dividendo i soggetti in gruppi in base alle loro livelli basali.

Sebbene i livelli finali di 25 (OH) D ottenuti dagli atleti non erano più considerati carenti (> 20 ng / mL), i ricercatori hanno ipotizzato che elevati livelli sierici totali possono essere necessari per documentare le prestazioni muscolari in giovani atleti [8,39].

Secondo Chiudere et al. (2013), livelli di 25 (OH) D più elevati possono essere necessari per indurre una risposta fisiologica all’interno del muscolo scheletrico [39]. L’autore ha suggerito che il muscolo scheletrico può richiedere concentrazioni seriche più elevate per una risposta, rispetto ad altri tessuti [39]. La risposta significativa mostrata in soggetti anziani, tuttavia, può essere spiegata a causa della sarcopenia. Se Gli autori hanno suggerito che i risultati più convincenti possono essere osservati dando dosi supplementari di vitamina D per aumentare siero 25 (OH) D superiori a 40 ng / mL.

Una prova su atleti (n = 61 atleti, n = 31 soggetti sani di controllo) britannici ha valutato l’integrazione di vitamina D cercando di promuovere un aumento medio dei livelli di 25 (OH) D.

Il risultato all’integrazione di 5000 UI / giorno di vitamina D3 per otto settimane è davvero promettente sugli effetti della performance muscolare [40]. Questo regime d’integrazione ha significativamente aumentato i livelli medi di 25 (OH) D da (media ± SD) 11.62 ± 10.02 ng / mL a 41.27 ± 10.02 ng / mL, mentre un gruppo placebo non ha mostrato variazioni significative. Il gruppo supplementazione ha ottenuto miglioramenti significativi (p = 0.008) nello sprint su i 10 metri, sul salto verticale, nella prestazione di bench press e squat su 1-RM) rispetto al gruppo placebo [40].

In un atleta in particolare i livelli di 25 (OH) D sono passati da 22,40 ng / mL a 55.69 ng / mL mostrando miglioramenti in tutte le aree di performance, (ovviamente questo è solo un atleta).

Questi risultati supportano l’ipotesi di cui sopra che elevati livelli sierici di 25 (OH) D livelli (> 40 ng / mL) possono generare miglioramenti delle prestazioni molto convincenti [40]. I risultati suggeriscono anche che una dose giornaliera di vitamina D (5000 UI / giorno) possono essere superiore a sollevarei livelli di 25 (OH) D rispetto a una dose settimanale (40.000 UI / settimana) [39,40]. In base a questi due studi preliminari e le linee guida di esperti i livelli 25 (OH) D superiori a 40 ng / mL probabilmente sono necessari per migliorare in modo significativo le prestazioni atletiche anaerobiche. Non ci sono studi disponibili che hanno esaminato l’effetto della vitamina D sulla prestazione atletica aerobica o di resistenza.

Per mantenere livelli 25 (OH) D di 40 ng / mL, la supplementazione con integratori di vitamina D, soprattutto durante i mesi invernali, deve essere garantita [20,28,39,40].

L’obiettivo 25 D (OH) di 40 ng / mL è consigliato per atleti, perché a questo livello, la vitamina D comincia ad accumularsi come riserva nei muscoli e nel grasso per essere utilizzata in futuro.

Inoltre, a livelli inferiori a 32 ng / mL, la vitamina D non è probabile che sia prontamente disponibile per i processi avanzati coinvolti nei percorsi autocrini. Tali percorsi sono i più probabili ad influenzare le prestazioni atletiche [20,25].

Oltre ai agli studi sopra citati, recente ricerca sulla vitamina D e gli atleti si è concentrata sulla prevalenza di insufficienza di vitamina D tra gli atleti [66, 67]

Willis et al. (2012) hanno visto che la diminuzione di vitamina D è stata associata ad un aumento dei marker infiammatori negli atleti di resistenza [2]. Questi risultati richiedono indagini future per determinare se la diminuzione di vitamina D può aumentare il rischio di lesioni [2].
Razavi et al. (2011) hanno trovato che la vitamina D e l’esercizio aerobico migliora la tolleranza all’esercizio nei pazienti asmatici (rispetto al gruppo di controllo, solo chi faceva esercizio aerobico o solo chi ha supplementato con vitamina D ha ottenuto benefici), suggerendo che la vitamina D e l’esercizio aerobico insieme, possono fornire effetti anti-infiammatori all’interno polmoni [42].

Ulteriori approfondimenti in campo sportivo

La vitamina D3 aumenta l’effetto anabolico della leucina:

Aggiungere la leucina a pasti ricchi in proteine è forse la strategia di integrazione più efficace per gli atleti e body builder che cercano di accelerare la crescita muscolare.
I ricercatori della Clermont Universite in Francia hanno scoperto che maggiore è la concentrazione di vitamina D3 nel sangue, maggiore è l’ effetto anabolico della leucina .
questo è uno studio preliminare in vitro, ma che accredita quello che in altri studi si sospettava.
Nello studio si evince che la Vitamina D3 aumenta la sensibilità recettoriale all’insulina. Ed inoltre incrementa l’attività dei meccanismi anabolici cellulari.
In attesa di ulteriori studi su umani, la Vitamina D3 continua a dare eccellenti conferme del suo potenziale effetto per la crescita muscolare, oltre ai già ben noti effetti benefici e protettivi per molti organi e funzioni del nostro corpo [49]

Un ottimale presenza di vitamina D è correlata ad una migliore performance sportiva [46]
La vitamina D può aumentare la forza muscolare [47]
Gli studi confermano che la vitamina D3 (colecalciferolo) può realmente contribuire a stimolare la produzione di testosterone [48]
La vitamina D può ridurre il catabolismo muscolare dopo intenso esercizio fisico [50]
La vitamina D può ridurre i rischi di mortalità nell’adulto [51]
In soggetti sovrappeso la vitamina D abbinata all’allenamento con i pesi può contribuire a ridurre il tessuto adiposo [56]
Promettenti studi in vitro hanno evidenziato un interessante potenziale di crescita delle cellule muscolari grazie alla vitamina D [59, 60, 65]

Come accennato in precedenza, il corpo richiede una media di 3000-5000 UI / die di vitamina D ma gli elevati livelli di attività fisica negli atleti possono richiederne maggiori esigenze fisiologiche [12].

Poiché la vitamina D viene utilizzato attivamente in molte vie metaboliche, è possibile che l’atleta necessiti di un aumentata assunzione di vitamina D per assicurarsi un’adeguata disponibilità e stoccaggio così da ottenere prestazioni ottimali [32].

A questo punto, il regime di supplementazione di vitamina D appropriato per gli atleti sembra dipendere dai livelli di 25 (OH) D soggettivi, dalle stagioni e dal tempo di esposizione al sole, con l’obiettivo di raggiungere > 40 ng / mL.

Considerando questi fattori, molti atleti, in particolare chi si allena al coperto e quelli che presentano carenze, richiederanno fino a 5000UI di vitamina D / giorno per otto settimane, per raggiungere 40 ng / mL, e successivamente 1000-2000 IU / giorno per il mantenimento.

Un info interessante da rammentare è che l’assorbimento della vitamina D è ottimale quando assunta con un pasto abbondante [57]

Si è notato un interessante effetto sinergico o meglio potenziante della vitamina D per chi integra l’HMB [64]

Ulteriori studi clinici di particolare interesse per l’allenamento muscolare, la resistenza all’insulina e la rigenerazione muscolare, che la vitamina D è capace di esercitare. Sono da indagare le vie della vitamina D che regolano lo sviluppo muscolare in modelli animali e l’attività che tale vitamina possiede di alterare diversi pathways molecolari nelle cellule muscolari [65]

VITAMINA D UTILE ANCHE PER IL MORBO DI CROHN

Un integratore da banco come la vitamina D può essere utile per il morbo di Crohn?
Sembrerebbe di sì, secondo recenti studi che hanno valutato gli effetti della somministrazione di vitamina D nel contrastare questa patologia, che in Italia colpisce almeno 200mila persone.
Numerose evidenze scientifiche, infatti, hanno individuato un’associazione tra carenza di vitamina D e sviluppo del morbo di Crohn.
In questo studio pilota, condotto su pazienti con morbo di Crohn di entità leggero-moderata, si è voluto stabilire il dosaggio necessario di vitamina D per raggiungere il livello sierico ritenuto ottimale (superiore a 40 ng/ml).
I partecipanti (n= 18) sono stati valutati secondo la gravità dei sintomi utilizzando il CDAI (indice dell’attività del morbo).
La vitamina D è stata inizialmente somministrata a un dosaggio di 1.000 u.i. al giorno per 2 settimane, aumentando progressivamente fino al raggiungimento delle concentrazioni desiderate (40 ng/ml) o fino a raggiungere il dosaggio di 5.000 u.i. al giorno.
I partecipanti hanno proseguito l’assunzione per 24 settimane. All’inizio e al termine dello studio sono stati valutati parametri quali qualità della vita, densità minerale ossea, citochine, ormone paratiroideo e altri.
14 dei 18 pazienti ha richiesto il dosaggio massimo di vitamina D di 5.000 u.i. per produrre l’aumento desiderato dei livelli nel siero, migliorando il punteggio relativo alla qualità di vita, lasciando invariati gli altri parametri.
In conclusione, in un piccolo studio 24 settimane di assunzione di 5.000 u.i. di vitamina D, ha mostrato di aumentare effettivamente i livelli di vitamina D, riducendo il punteggio di CDAI, suggerendo che il ripristino dei livelli di vitamina D possa essere utile per il controllo di questa patologia [52]

LA VITAMINA D PUO’ ATTENUARE I SINTOMI DELLA DEPRESSIONE

Sembra infatti che la vitamina D sia importante per la salute cerebrale e possa essere coinvolta nella patogenesi o nella prevenzione della depressione.
È stato condotto uno studio in doppio cieco, placebo controllo, per comparare l’effetto della vitamina D associata a fluoxetina (farmaco prescritto per depressione, disturbo ossessivo compulsivo e bulimia nervosa) e fluoxetina da sola in pazienti con depressione maggiore.
Ai partecipanti è stato diagnosticato un disturbo depressivo maggiore secondo il DSM-IV (manuale diagnostico per i disturbi mentali).
Divisi in due gruppi, i pazienti hanno ricevuto giornalmente 1500 U.I. di vitamina D più 20 mg di fluoxetina, oppure solo 20 mg di fluoxetina per 8 settimane.
La combinazione vitamina D più fluoxetina ha mostrato miglioramenti nella sintomatologia già a partire dalla quarta settimana, suggerendo che l’associazione tra i due composti abbia effetti superiori nel controllo dei sintomi che non la fluoxetina da sola.
Precedenti studi avevano mostrato che i soggetti affetti da depressione sono a rischio di carenza di vitamina D, sia per la tendenza a non uscire spesso di casa (l’organismo produce la vitamina D autonomamente quando esposto alla luce solare), sia perché generalmente non praticano attività fisica.
Altri dati indicano che questa vitamina aumenta i livelli di serotonina, il neurotrasmettitore su cui gli antidepressivi agiscono.
Sembra, inoltre, che l’incremento dell’inquinamento ambientale produca la riduzione dell’assorbimento della luce solare, assorbimento ulteriormente ridotto dall’uso di creme protettive.
D’altra parte, un’eccessiva esposizione al sole non è consigliabile per il rischio di fotoinvecchiamento e fotodanneggiamento, pertanto il ricorso ad una integrazione nutrizionale può rappresentare un’alternativa interessante da valutare [53]

Metanalisi sulla vitamina D e la presunta azione antidepressiva

Una meta-analisi di tutti gli studi ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nella depressione grazie alla supplementazione di vitamina D.

L’integrazione di vitamina D (≥800 UI al giorno) è risultato utile nell’alleviare i sintomi della depressione, l’effetto era paragonabile a quella di farmaci anti-depressivi [54]

LA VITAMINA D3 PUO’ CONTRIBUIRE A RIDURRE IL TESSUTO ADIPOSO [55, 58, 61, 62, 63]

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