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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
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Tutto sul MAGNESIO
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Tutto sulla vitamina D
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In questo periodo particolare, molte ditte industriali alimentari risentono del boicottaggio del consumatore che abbandona ed ignora i prodotti che contengono l'OLIO DI PALMA.
Come è prevedibile però le aziende interessate non dormono sugli allori e pagano profumatamente i mezzi di informazione affinchè informino e convincano il consumatore che suoi timori sono infondati.
Mettono in ballo personaggi che pare siano gli SCIENZIATI del ramo, ma che in fondo sono in pieno conflitto di interessi.
Ormai di questo abbiamo CERTEZZE da prove che sono inconfutabili.
La pagina recita:

"""Le principali riviste scientifiche distorcono il processo scientifico e rappresentano una tirannia che va spezzata”. Questo è il giudizio del premio Nobel per la medicina 2013: Randy Schekman.
Randy Schekman biologoRandy Schekman, è il biologo americano che ha vinto il premio Nobel per aver scoperto il meccanismo che regola il trasporto delle molecole nelle cellule, ed è anche la nuova icona anti-casta che lancia accuse violente, su un problema di cui in realtà si discute da tempo. “La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente”. La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman al “Guardian”, il giorno stesso in cui ha ricevuto il premio Nobel, e quindi non solo nel momento più importante per la sua carriera di ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità per lui. Ma non basta, la dichiarazione di Schekman era stata preceduta di un paio di giorni, da quella di un altro autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che sempre al “Guardian” aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche.
Ma se la dichiarazione di Schekman è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio con il quale è stata inghiottita dalla stampa. Alcuni quotidiani italiani le hanno almeno dedicato il minimo sindacale, come Il Corriere della Sera, che titola “Schekman: Le principali riviste scientifiche danneggiano la scienza” (poco più che un trafiletto) e l’Unità, “Il Nobel Schekman: Boicottiamo Science e Nature”, mentre altri hanno invece vistosamente dimenticato di parlarne. Ma ancor più vistosa è la “dimenticanza” da parte di soggetti che fanno della divulgazione scientifica il loro argomento centrale. Non una parola è stata spesa infatti, da parte di testate come Le Scienze, Oggiscienza, Query, Pikaia e perfino Focuse Ocasapiens, generalmente attente a difendere la cosiddetta buona scienza (quella sciorinata dal CICAP!) dalle idee magari un po’ stravaganti di qualche personaggio poco noto.
Le principali riviste scientifiche internazionali – Nature, Cell e Science – sono paragonate da Schekman a tiranni: “Pubblicano in base all’appeal mediatico di uno studio, piuttosto che alla sua reale rilevanza scientifica. Da parte loro, visto il prestigio, i ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione”.
“La tentazione di vedere i propri lavori pubblicati su quelle riviste spinge i ricercatori ad aggiustare i risultati, per renderli più accattivanti e “alla moda. Tutto questo ovviamente a discapito di scoperte magari meno trendy ma più importanti e determinanti per il progresso“. Non pago, Schekman attacca anche gli editori, che preferiscono pensare allo scoop piuttosto che al valore intrinseco di un lavoro. Come dire, prima i soldi poi la scienza.
Una tale accusa lanciata da un neo premio Nobel dovrebbe meritare la massima attenzione, ma la tecnica è sempre la stessa: ignorare per non dare visibilità a certe idee, considerate scomode. Ma Schekman aggiunge dell’altro: “Queste riviste, sono capaci di cambiare il destino di un ricercatore e di una ricerca, influenzando le scelte di governi e istituzioni. Sfruttano il loro prestigio, distorcono i processi scientifici e rappresentano una tirannia che deve essere spezzata, per il bene della scienza”.
“La scienza con le sue dichiarazioni è un’autorità in grado di influenzare le scelte di governi e istituzioni, e se è manipolabile da parte di chi detiene il comando delle principali testate scientifiche, è automaticamente vero che le affermazioni su temi sensibili possono essere orientate in base alle convenienze dei governi stessi o delle istituzioni”. Le dichiarazioni di Schekman supportano dunque indirettamente che su temi come il Global warming, la pandemia H1N1, l’eugenetica e tutte le implicazioni della visione malthusiana dell’evoluzione, la possibilità di orientare gli studi in un senso “conveniente” è reale.
L’episodio della dichiarazione di Schekman mostra che nemmeno per un Nobel è facile denunciare i problemi della scienza, figurarsi per soggetti enormemente meno visibili. La denuncia di Schekman rappresenta tuttavia un incentivo ad andare avanti per tutti coloro che ritengono la scienza una realtà preziosa, che deve essere difesa dalle strumentalizzazioni e da qualsiasi tentativo di piegarne i risultati a vantaggio di interessi particolari.
Rivisto da Fisicaquantistica.it"""
http://acidoascorbico.altervista.org/prova3/Immagini/scientificopremionobel.htm

Quindi mettono in campo altri inganni pur di raggiungere il loro scopo, ma non solo l'OLIO DI PALMA fà arretrare il consumatore dal consumare i prodotti delle industrie alimentari.
Uno altro prodotto e che ci si porta appresso da anni, causa certa di molte malattie in quanto PRODOTTO CHIMICO è:
La margarina ed il nichel:
Margarina

La margarina è una emulsione di olio in acqua; più precisamente è formata da una frazione lipidica, da una acquosa e da alcuni costituenti minori (coloranti di origine naturale, antimicrobici, emulsionanti e conservanti). La frazione acquosa è costituita da acqua o latte (in Italia non è consentita l'aggiunta di questo alimento), mentre quella lipidica contiene oli e grassi vegetali, tra cui olio di arachide, di germe di mais, di vinaccioli, di soia, di girasole, di colza.
Le margarine presenti in commercio sono tutte di origine vegetale, mentre quelle contenenti grassi animali vanno sotto il nome di oleomargarine e sono utilizzate soltanto nell'industria, soprattutto in quella pasticciera.
Dal momento che l'olio e l'acqua sono liquidi a temperatura ambiente, per ottenere la consistenza semisolida tipica della margarina è necessario eseguire un'operazione di idrogenazione. In base al numero di doppi legami saturati si otterranno margarine più o meno compatte. L'idrogenazione avviene insufflando in appositi serbatoi, dotati di camicie riscaldanti, idrogeno gassoso ed utilizzando nichel come catalizzatore.
http://digilander.libero.it/genfranco1/Immagini/margarinanichel.htm

Attenti però ai grassi polinsaturi:
"La margarina è un alimento naturale?
I grassi polinsaturi impiegati per produrre la margarina sono normalmente di origine vegetale: semi di girasole, semi di cotone e soia. Così potrebbe sembrare veramente un prodotto naturale. Tuttavia, quando la margarina giunge sulla tavola del consumatore è ormai un prodotto altamente manipolato dall’industria alimentare e di naturale non ha più nulla."

http://digilander.libero.it/genfranco1/Immagini/grassipolinsaturi.htm

"Una dieta ricca di acidi grassi insaturi, sopratutto quelli polinsaturi, può distruggere il rifornimento di vitamina E dell'organismo e causare lesioni muscolari e cerebrali, come pure degenerazioni dei vasi sanguigni. Si deve stare attenti a non includere nella dieta un quantità eccessiva di oli polinsauri senza un corrispondente aumento di vitamina E." a pagina 161/340 di
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/originalelp.pdf

Questa invece è la RGR Razione Giornaliera Raccomandata che fino a fine 2009 questa dose massima ammessa era di 10 mg (10 UI), ma poi al ritocco di queste linee guida la dose è stata aumentata a 36 mg (36 UI). La variazione della vitamina C invece da 60 mg è stata portata a 240 mg. (la cosa molto strana è che molti organi competenti NON NE SONO INFORMATI e questo determina quanto sia importante per LORO la nostra salute). Questa  la pagina:
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/razionerg.htm

Si ritiene invece che la VITAMINA E, in dosi che vanno da 50 UI a 2500 UI al giorno possa prevenire e guarire malattie cardiache compreso il DIABETE. Queste le parti che possono rendere l'idea. L'informazione complete e la fonte da pagina 160/340 a pagina 170/340 di questo link:
http://digilander.libero.it/genfraglo/Immagini/originalelp.pdf

ed ancora a "pagina 160/640 (vitamina E) i disturbi cardiovascolari
Per il controllo della patologia arteriosclerotica, che è la causa dei disturbi cardiovascolari nelle loro svariate manifestazioni, un'altra vitamina ha manifestato la propria efficacia, somministrata da sola o associata all'ACIDO ASCORBICO. Si tratta della vitamina E (tocoferolo). una vitamina liposolubile. Essa è stata scoperta nel 1922 da Hwerbwert M. Evans, professore di biochimica all'università della California, e della sua collaboratrice Katherine Scott Bischop.

pagina 162/340
Non si ha notizia di effetti collaterali negativi seguiti all'assunzione de dosi elevate di vitamina E. Sotto questo aspetto, essa differisce dai vari farmaci, come l'aspirina (per citarne uno dei meno pericolosi), che sono diffusamente usati nel trattamento delle malattie per le quali Shute sostengono l'efficacia della vitamina E.
Il fatto che la vitamina E sia priva di pericoli e che gli Shute ne affermino l'efficacia nel trattamento delle malattie coronariche ed in parecchie altre patologie avrebbe dovuto provocare un'approfondita indagine da parte delle scettiche autorità sanitarie: si sarebbe dovuto accertare la verità attraverso un gran numero di prove a doppio ceco, in cui i pazienti di un gruppo ricevessero un placebo. Ma in realtà queste indagini non sono mai state fatte, a trentanove anni di distanza dalle prima comunicazioni in proposito.
La vitamina E, che è antiossidante e liposolubile, e la vitamina C, anch'essa antiossidante ma idrosolubile, collaborano nel proteggere i vasi sanguigni e altri tessuti dai danni provocati dall'ossidazione. Esse rallentano il processo di deterioramento che avviene nell'organismo con il passare del tempo e aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari. Sono efficaci anche come coadiuvanti delle terapie convenzionali.

Oltre a molte relazioni pubbliche in varie riviste mediche dal 1946 in poi, gli Shute hanno descritto i loro metodi e risultati in due libri, "Vitamin E for Ailing, and Healthy Hearts (Vitamina E per cuori sani e malati), di Wilfrid E. Shute e Harold J. Taub (1969); e "The Heart and Vitamin E (Il cuore e la vitamina E), di Eavn Shute e collaboratori (1956,1969). Le malattie discusse in distinti capitoli di questi libri includono disturbi coronarici ed ischemia del cuore e la concomitante angina, febbri reumatiche, disturbi cardiaci reumatici acuti e cronici, ipertensione, disturbi cardiaci congeniti, malattie vascolari periferiche, arteriosclerosi, ulcera indolore, DIABETE, disturbi renali e ustioni.
pagina  165/340
Tuttavia è ben noto che occorre assumere la vitamina E per due o tre mesi perchè essa cominci ad operare. Essa viene immagazzinata nei grassi, e l'esaurimento della scorta dell'organismo avviene molto lentamente; pertanto, il sistema dei mesi alterni non poteva permettere ai pazienti di modificare in modo significativo la quantità di vitamina E immagazzinata.

Dalla pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/vitaminaeictuscura.htm

A questi sopra però, dobbiamo aggiungere altri PRODOTTI CHIMICI CANCEROGENI di nome "AROMI" o "AROMI NATURALI" che sfido ognuno di voi a non trovare negli INGREDIENTI dei CIBI o delle BEVANDE degli scaffali, che sono molto peggiori dell'OLIO DI PALMA.
Altrimenti come potrebbero rende consumabile un prodotto come la SOIA, un fagiolo adattato per tutte le esigenze, perfino in CARNE.
Controllate gente, CONTROLLATE.
Devo però riportare per onestà che una ditta, la YOMO ha adattato un suo prodotto, uno yogurth  eliminando questi PRODOTTI CHIMICI dichiarandolo sulla confezione:




http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/yomoyoghurt.htm

...e continuando nella lista dei PRODOTTI NOCIVI ecco i PRODOTTI CHIMICI, VELENO PURO messi nei CIBI degli scaffali, onde poter mantenere quel business che altrimenti crollerebbe come un castello di sabbia:
"Svelato il segreto più gelosamente custodito dalle multinazionali alimentari
Tutte le aziende alimentari custodiscono gelosamente UN PICCOLO SPORCO SEGRETO e oggi voglio rivelartelo mettendo a nudo tutta la questione!
Molte persone parlano degli additivi chimici utilizzati come ingredienti, questo però non è il solo problema: le aziende alimentari inseriscono qualcos'altro negli alimenti, qualcosa che sfugge alle regolamentazioni qualcosa di DAVVERO MESCHINO.
Il problema principale di ogni azienda alimentare è vendere di più spendendo di meno.
Per far ciò le aziende nell'ultimo secolo si sono sempre più modernizzate, implementando sistemi di produzione ad alta resa e bassa spesa.
Questi sistemi di produzione sono stati applicati all'agricoltura, agli allevamenti e tutta la produzione successiva.
Procedimenti altamente tecnologici producono enormi quantità di cibo in pochissimo tempo.
Tutto ciò però ha contribuito a far crescere un problema: il cibo industriale NON E' SAPORITO, PERDE TUTTO IL SUO SAPORE NATURALE le diverse fasi di lavorazione: la lavorazione è diventata iper-tecnologica, ma LA VERDURA, LA FRUTTA, LA CARNE, IL LATTE. I LATTICINI e le materie prime non sono risultate adatte per essere sottoposte a questo tipo di stress meccanico e chimico, risultato il cibo che esce dalla filiera ad alta tecnologia non ha più sapore, è cattivo, e nessun uomo lo accoglierebbe come cibo in quello stato.
Ma un momento! Il cibo che troviamo al supermercato è gustoso, pieno di sapore, eppure proviene da procedimenti industriali: come è possibile tutto ciò?
La risposta è semplice:
CHIMICA!
Questo è il segreto delle aziende alimentari, tutto il sapore dei loro cibi proviene da quell'unica piccola parolina sul fondo della lista degli ingredienti:
“AROMI”.
Dietro a questa semplice e onnipresente scritta si può celare di tutto.
E non farti ingannare dal termine “Aromi naturali”: la differenza con il semplice termine
“Aromi” è davvero minima e di naturale c'è ben poco (potremmo dire niente!).
Gli aromi costituiscono un mercato fiorente gestito da poche compagnie di punta in tutto il
mondo."
http://digilander.libero.it/genfranca/Immagini/aromia.htm

"A TOTALE GARANZIA della PROVA SCIENTIFICA di quanto è la mia ORIGINE descritta sopra, quale dubbio posso avere se questo è fatto da Madre Natura dall'inizio della vita?
E dato che sono venuto al mondo per la CONTINUAZIONE DELLA MIA SPECIE come progettato da Madre Natura all'inizio del mondo, come potrò trasmettere ai miei posteri quei prodotti CHIMICI tanto RICERCATI dalla medicina ed usati per la mia MANUTENZIONE sognando di guarire le mie malattie?
La RICERCA?
Bella parola, vero? basta questa per dare SPERANZA, ma speranza di cosa? quella per gli STUPIDI onde ritirare montagne di denaro?"

http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/originidellavita.htm

Ed ancora altri se lo riterrà opportuno, ma a questo punto, tu innocentemente dovresti chiedergli di fare pure la ricerca del "principio attivo" (così viene chiamato l'agente del FARMACO che stai ingoiando, vero?).
A questo punto lui ti dirà sorridendo che non si può.
Allora tu dovresti chiedergli:
"scusi dottore, ma se non si può vuol dire che questo "principio attivo" NON DEVE ESSERE NEL MIO SANGUE, vero?
Ma se non deve essere nel mio sangue, cosa farà mai nel mio corpo? lei me lo sà dire e spiegare chiaramente?
Senza tenere conto delle descrizioni del foglio illustrativo allegato, che a volte sono diverse pagine di raccomandazioni e di avvertenze sulle controindicazioni che possono causare danni al mio corpo.
Come potrà mai farmi BENE?
E quindi come posso permettere che questi "PRINCIPI ATTIVI" entrino nel mio corpo?
E quali BENEFICI potranno mai apportare se non quello di riempire il mio corpo di VELENOSE TOSSINE? Ed cosa faranno mai gli "AROMI" o "AROMI NATURALI" o i CONSERVANTI o COLORANTI, anche lo CHIMICI, messi nei CIBI che ingoiamo ogni giorno o quelli che ci spalmiamo addosso o usiamo per le pulizie, sia personali che della casa, senza ricordare che questi entrano direttamente nel nostro sangue attraverso i PORI?

http://acidoascorbico.altervista.org/prova30/Immagini/esamedelsangue.htm

Ma torniamo all'OLIO DI PALMA e vediamo come è prodotto dalle industrie alimentari:

Olio di palma

I frutti della palma, facilmente deperibili, dopo il raccolto vengono sterilizzati tramite il vapore, in seguito vengono snocciolati, cotti, pressati e filtrati. L'olio che se ne ricava è di colore rossastro per via dell'alto contenuto di beta-carotene, solido a temperatura ambiente e ha un odore caratteristico; il sapore può essere dolciastro. Dopo un ulteriore PROCESSO DI RAFFINAZIONE può assumere un colore bianco giallino. È usato come olio alimentare, per farne margarina e come ingrediente di molti cibi lavorati, specie nell'industria alimentare. È uno dei pochi oli vegetali con un contenuto relativamente alto di grassi saturi (come anche l'olio di cocco) e quindi semi-solido a temperatura ambiente

https://it.wikipedia.org/wiki/Olio_di_palma

Raffinazione dell'olio vegetale

La raffinazione degli oli vegetali è un processo industriale, o meglio, una serie di processi, che genera la stragrande maggioranza degli oli impiegati in settori produttivi come quello alimentare, farmaceutico e cosmetico. Per raffinazione si intende il trattamento dell'olio grezzo, dopo l'estrazione o la spremitura del seme (o del frutto, ad esempio l'oliva).
Vi sono differenti fasi che compongono un processo di raffinazione, le quali provocano trasformazioni di carattere chimico e fisico dell'olio, e differenti tipi di raffinazione, in relazione al prodotto che si vuole ottenere.

Estrazione dell'olio
Estrazione con solvente

I semi finemente frantumati sono immersi in un bagno di solvente, costituito da un solvente organico, generalmente un idrocarburo a basso peso molecolare come ESANO o EPTANO, in lenta agitazione. Trascorso il tempo di contatto, il solvente viene fatto evaporare innalzando la temperatura del bagno fino a 150 °C sotto vuoto e condensato per essere riutilizzato. Ad evaporazione terminata, l'olio viene filtrato sotto pressione e avviato alla raffinazione. Il residuo dei semi viene recuperato, frantumato e trasformato in farina da destinarsi all'alimentazione animale, sotto forma di pellets o granulare.

https://it.wikipedia.org/wiki/Raffinazione_dell%27olio_vegetale

Esano

Con il termine esano ci si riferisce ad un qualunque alcano avente formula bruta C6H14 o ad una qualunque miscela di più composti corrispondenti a tale formula (isomeri strutturali) o per antonomasia all'isomero lineare, chiamato più propriamente n-esano[3].
A temperatura e pressione ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore di benzina, di cui è un costituente importante, e quasi immiscibile con l'acqua. È un composto estremamente infiammabile, irritante, nocivo, pericoloso per l'ambiente e tossico per il sistema riproduttivo.
È un solvente molto importante, unico a causa della sua bassissima costante dielettrica. È utilizzato nelle reazioni che coinvolgono basi molto forti, ad esempio la preparazione di un reattivo di Grignard

https://it.wikipedia.org/wiki/Esano

Eptano

Con il termine eptano ci si riferisce ad un qualunque alcano avente formula bruta C7H16 o ad una qualunque miscela di più composti corrispondenti a tale formula (isomeri strutturali) o per antonomasia all'isomero lineare, chiamato più propriamente n-eptano[2].

A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore pungente.

È un composto molto infiammabile, irritante per la pelle, pericoloso per l'ambiente, nocivo.

Il n-eptano ha per definizione numero di ottano pari a zero (l'altro riferimento è il 2,2,4-trimetilpentano, che ha numero di ottano eguale a 100).

https://it.wikipedia.org/wiki/Eptano


E BUON APPETITO con i prodotti PETROLIFERI.

Le l'italiano è la tua lingua leggi sotto.
Se hai cliccato sul traduttore e vuoi leggere la pagina nella tua lingua clicca sulla riga.

il link è: https://it.wikipedia.org/wiki/Raffinazione_dell%27olio_vegetale



 

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