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Il ruolo imprescindibile della vitamina D nella prevenzione delle
malattie
La Dott.ssa Debora Rasio spiega l'importanza della vitamina D e il suo ruolo
imprescindibile nella prevenzione delle malattie.
"Sono oncologa e nutrizionista. Nel '92, appena laureata, sono stata inviata
negli Stati Uniti dove per 8 anni ho fatto ricerca in ambito oncologico.
Studiavo i meccanismi che sono alla base del tumore. Dopo 4 anni di ricerca, mi
sono sentita un po' insoddisfatta, avevo l'idea che forse questa teoria non
avrebbe poi fatto quella differenza straordinaria per trasformare la vita di
tutti quanti. Sebbene in verità lo fa, perché i farmaci stanno andando avanti
nella capacità di modulare l'espressione della malattia e anche di curarla.
Però evidentemente la mia passione era un'altra. E quindi poi mi sono occupata
di terapie complementari, come venivano chiamate allora, ovvero che facevano da
complemento alle terapie convenzionali. Ho scritto un documento che si chiama
“Death by medicine” che ha avuto una larga eco e che si occupava dei danni della
medicina. Quando siamo fuori dagli ambienti ospedalieri, osserviamo qualcosa e
lo critichiamo, molto spesso vediamo una delle due realtà. È come vedere
bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto.
Quando sono tornata in Italia nel 2001 e ho cominciato a lavorare negli
ospedali. Ho visto che in realtà negli ospedali si salvano anche tante vite.
Quindi il mio privilegio è quello di aver avuto l'opportunità di essere da tutte
e due le parti della barriera. Quindi sia un po' contro il sistema medico,
perché qualunque sistema messo in atto è pieno di difetti, e il sistema medico
non fa nessuna eccezione. Ma ha anche i suoi pregi. Quindi poi lavorando in
ospedale, mi sono accorta che tante persone arrivano in ospedale che stanno
quasi per morire, poi invece, grazie a Dio, siamo anche in grado di curarle.
Non ho mai provato questo amore per la malattia mentre ho una grandissima
passione per la salute
Mi sono occupata di oncologia in ospedale, ero in reparto, in day-hospital e poi
in ambulatorio. Per fare bene il proprio lavoro ognuno di noi deve amare il
proprio lavoro, deve amare profondamente quello che fa.
E io in effetti non ho mai provato questo amore per la malattia mentre ho una
grandissima passione per la salute. Ho quindi avuto l'opportunità e la fortuna
di potermi occupare di salute nell'ambito ospedaliero universitario.
Quindi quello che faccio oggi, non è più l'oncologa, sebbene io sia oncologa. Il
mio curriculum ha shiftato da ricercatrice in oncologia a ricercatrice in
nutrizione. Faccio master in modo da educare i medici a saper usare la
nutrizione come strumento di salute. Stanno cambiando molto le cose ultimamente.
Un tempo nessuno s'interessava di alimentazione. Oggi è il paziente che impone
al medico di essere informato su quali sono le scelte migliori per lui. E quindi
questo feedback continuo fra noi e i pazienti è di grande stimolo e c'impedisce
di sederci e ci forza a dover andare sempre più avanti nelle nostre conoscenze.
Il mio lavoro si svolge a Roma, lavoro sia in ospedale, sia privatamente. Sono
su Radio Montecarlo, ogni venerdì c'è un segmento dedicato alla salute. Vado
anche in televisione a parlare di alimentazione. Faccio corsi sia ai
professionisti, che anche ad un pubblico più generale. È un diversificazione ma
l'intenzione è una sola che è quella di capire che se iniziamo a mangiare un po'
più come madre natura ha previsto che noi mangiassimo, quindi nutrendoci delle
cose che la terra ha da offrirci, non possiamo che guadagnare che in termini di
salute e di longevità.
La vitamina D è un ormone, non è una vitamina
Non la possiamo assumere con gli alimenti in quantitativi sufficienti per
coprire i nostri fabbisogni. Per poterla produrre, di fatto la produciamo noi
stessi, abbiamo bisogno di fare una cosa che oggi invece è considerata proibita,
ovvero di esporci alla luce del sole. In particolare modo, per produrre la
vitamina D abbiamo bisogno di esporci a quella radiazione solare che è la
ultravioletta B, una radiazione solare molto calda. È quella che colpisce la
crosta terrestre nell'orario compreso fra le 11.30 e le 15.00, quando il sole è
proprio allo zenit sopra di noi, perché è una radiazione corta.
Quindi se il sole è più lontano, non arriva a colpire la superficie della pelle,
resta in superficie, crea un arrossamento, la sensazione di caldo. Ma anche
facendo questo, colpisce la molecola di colesterolo che abbiamo sulla superficie
della pelle, la trasforma nella pre-vitamina D che entra in circolo. Verrà poi a
sua volta trasformata a livello di fegato, rene, ma a livello anche di tutte le
cellule del corpo, nella formula ormonalmente attiva, che è un potentissimo
modulatore dell'espressione del 3% del genoma umano.
E quello che questo ormone straordinariamente fa non è soltanto occuparsi
dell'assorbimento del calcio, metabolismo di calcio e fosforo e quindi
dell'osso, la cui rilevanza già possiamo intuire. È enorme per i bambini che
devono sviluppare le ossa e per gli anziani che le devono mantenere. Ma ha anche
un ruolo imprescindibile nel controllo dello sviluppo dei tumori.
Non solo ci si ammala di più, ma si muore anche di più, dove c'è meno sole
Sappiamo che esiste un gradiente nord-sud in tutto il mondo, Italia inclusa,
d'incidenza di tumori. Quindi laddove c'è meno sole, per esempio nel nord
d'Italia, ma anche nel nord Europa, nel nord America, in tutti i paesi c'è
questo gradiente, ci si ammala di tumori molto di più che nel sud. Non solo ci
si ammala di più, ma si muore anche di più, dove c'è meno sole. Questo perché la
vitamina D è implicata in tantissimi meccanismi di sviluppo di tumore. Sappiamo,
per esempio, che la vitamina D è importantissima per inibire la crescita delle
cellule, per impedire la formazione di nuovi vasi sanguigni, per indurre le
cellule alterate a morire, per inibire la capacità di formare metastasi a
distanza.
Produce anche un effetto straordinario nella regolazione del sistema
immunitario. Quindi il sistema immunitario viene impattato dalla vitamina D in 2
modi quasi opposti. Da una parte abbiamo bisogno di vitamina D per montare una
buona risposta immunitaria, contro virus, batteri, microplasmi. Un tempo quando
ci si ammalava di tubercolosi, l'unica terapia si faceva nei sanatori in
montagna prendendo il sole. Prendendo il sole, le persone guarivano dalla
tubercolosi, perché il loro sistema immunitario poteva produrre una molecola che
si chiama catelicidina che ha proprio la particolarità di distruggere il
microbatterio della tubercolosi.
Ma questo vale anche contro i virus, contro i batteri e quindi non è un caso che
d'inverno ci ammaliamo di più di patologie infettive. Questo anche perché
abbiamo livelli più bassi di vitamina D.
Ma non è solo questo il beneficio della vitamina D
Quindi la presenza di adeguati livelli di vitamina D nel sangue non è utile solo
per ridurre l'incidenza di tumori, ridurre la mortalità in seguito a tumori e
ridurre il rischio d'infezioni. Ma anche evitare che il nostro sistema
immunitario monti una risposta eccessiva nei riguardi delle nostre cellule,
ovvero tutte le patologie autoimmuni.
Ci si ammala di patologie autoimmuni se si hanno bassi livelli di vitamina D.
Vale per l'asma, vale per il diabete di tipo 1, di cui purtroppo si ammalano
molti bambini, vale per l'artrite reumatoide, vale per il lupus eritematoso
sistemico, vale per la sclerosi multipla.
Nei paesi dei popoli del nord, dove c'è poco sole, ci si ammala molto di più di
sclerosi multipla. È una malattia un po' intermittente, i pazienti sono soggetti
a delle poussée che si manifestano ancor più quando i livelli di vitamina D sono
più bassi.
La vitamina D è imprescindibile anche per la prevenzione delle malattie
cardiovascolari
E poi viene il grande capitolo della prevenzione cardiovascolare, la vitamina D
è imprescindibile anche per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Chi
ha elevati livelli di vitamina D nel sangue, ha una fortissima riduzione del
rischio di sviluppare infarto, ictus, ipertensione. Ma è anche implicata nel
controllo della glicemia. Quindi avere bassi livelli di vitamina D, ci
predispone di più alla sindrome metabolica e al diabete di tipo 2.
Quindi sembra quasi che dovunque noi andiamo a vedere, troviamo un ruolo perché
questo ormone sia presente in concentrazioni adeguate, perché il suo deficit è
sempre associato ad un aumento del rischio di queste malattie, sia cronico
degenerative, ma anche di quelle acute, come le infezioni e ovviamente i tumori.
La vitamina D è implicata anche nello sviluppo del sistema nervoso centrale. Ci
sono dei dati che anche nell'autismo, il deficit di vitamina D possa giocare un
ruolo.
stare al sole
esporsi al sole
Quello che dobbiamo sapere è che più del 50% della popolazione mondiale è
virtualmente deficitaria di questo importantissimo ormone
Perché nessuno di noi oggi prende più il sole. Un tempo si viveva all'aperto,
quindi si era sempre esposti alla luce solare. Oggi noi viviamo al chiuso, non
solo. Ma se andiamo verso il sole, noi mettiamo una barriera di protezione,
usiamo dei filtri solari, delle creme solari. Con la crema solare s'inibisce
completamente la pelle la possibilità di produrre vitamina D.
Quindi il messaggio è un po' rivoluzionario, ovvero: andiamo fuori al sole e
andiamoci senza crema solare. Le persone però ora potrebbero obbiettare che il
sole o il troppo sole, fa venire i tumori alla pelle. In realtà gli unici tumori
che il sole fa venire sono quelli benigni della pelle, ovvero anche se sono
maligni non danno mai o quasi mai metastasi. È rarissimo che si muoia da tumori
epidermoidi, carcinomi epidermoidali, carcinomi basocellulari o basaliomi.
Viceversa il melanoma che è un tumore della pelle molto aggressivo, è il tumore
non del contadino o del pescatore che effettivamente è esposto al sole tante ore
al giorno per tutta la vita. Ma è il tumore di chi lavora dentro un ufficio
proprio perché invece la vitamina D riduce questo rischio.
Quello che sappiamo è che se volgiamo ridurre il rischio di tumori è
importantissimo mangiare bene e muoversi. Perché il movimento è una delle cose
più potenti che possiamo fare per trasformare i nostri ormoni e per prevenire
l'invecchiamento. Si è visto negli anziani che basta un anno di attività fisica,
iniziata a 75 anni, per portare l'orologio biologico indietro di 10 anni in
termini di misurazione di ormoni circolanti.
L'atra cosa importantissima che dobbiamo fare è prendere il sole nella maniera
giusta
Questo non vuol dire scottarsi ma stare quel quantitativo di tempo adeguato, in
modo tale che la nostra pelle sviluppi un certo grado di eritema solare, ovvero
un arrossamento. E poi ci sottraiamo al sole, non dobbiamo scottarci. Il tempo
di esposizione al sole varia a seconda della nostra pelle. Chi ha la pelle molto
chiara potrà stare di meno al sole.
Nel tempo noi produciamo melanina, che è un pigmento che ci protegge dalla luce
solare. Quindi i primi giorni di esposizione al sole devono essere graduali ma
anche rapportabili al nostro fototipo. Se si ha una pelle molto chiara, possono
bastare 10 minuti di sole, però tutto il corpo, da una parte e poi dall'altra.
Questo in estate, dobbiamo fare una scorta di vitamina D che ci basti poi per
tutto l'inverno.
E comunque sempre, durante tutto l'arco dell'anno, appena possiamo, dobbiamo
cercare di stare al sole. In estate anche semplicemente esponendoci
parzialmente, solo le braccia, le gambe, il volto. È vero che il sole fa
invecchiare la pelle, quindi se non volgiamo che la nostra pelle invecchi
precocemente. Possiamo mettere una crema protettiva nella parte del volto e del
collo. Ma le restanti parti del corpo devono prendere il più possibile il sole,
perché solo in estate possiamo ricevere quella radiazione solare che ci permette
di fare la scorta. Nei primi giorni ci esponiamo solo 10 minuti ma via via
possiamo esporci di più.
I livelli di vitamina D vanno dosati
Molto importante comunque è sempre dosare i propri livelli di vitamina D. Devono
essere non solo sufficienti. La sufficienza è 30 millimoli per litro ci
garantisce un buon metabolismo dell'osso, però se volgiamo far funzionare al
meglio tutti i nostri meccanismi di protezione dai tumori, dalle malattie
autoimmuni o comunque contro batteri e virus esogeni, allora è importante che i
nostri livelli si attestino attorno ai 50 mmol/L.
Quindi, se vediamo che i nostri livelli sono insufficienti, e lo possiamo vedere
soltanto con un dosaggio, dobbiamo supplementarla. Quello della vitamina D è uno
dei pochi supplementi che io consiglio di cosiddette vitamine, anche se abbiamo
detto che una vitamina non è. La cosiddetta vitamina D è l'unica che non
troviamo negli alimenti, se non in piccolissime concentrazioni".
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