Per sapere il motivo di queste integrazioni, oltre la mia
esperienza,
clicca
QUI
Per sapere cosa è il PRIMO FLAGELLO umano che si chiama
CAFFE'
clicca
QUI
Leggi quanto riporta il sito PAGINE
MEDICHE "area medica" della
CAFFEINA Clicca
QUI
inoltre è un
INSETTICIDA Clicca
QUI e lo
ZUCCHERO: dannoso e
tossico come il
CAFFE', l'ALCOOL
ed il TABACCO Clicca
QUI
Per tutta la documentazione in nostro possesso
clicca
QUI
Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/alimentiessenziali.htm
Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm
Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm
Per la OMOCISTEINA descritta da Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteina.htm
Per la OMOCISTEINA cosa è,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteinacosae.htm
Tutto sulla vitamina D,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm
Per la
vitamina D di Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/mmagini/vitaminadangelobona.htm
Per la
PSICOTERAPIA e la vitamina D di Angelo Bona
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/vitaminadangelobonaa.htm
La pagina originale dalla quale ho prodotto questa riporta:
"Quanta pazienza avete! scusate la mia sfacciataggine.
Invece personalmente NON MI STANCO MAI!!!
Difatti rieccomi a parlarvi della vitamina D, quella che per AUTOPRODURCI
servono SOLO DUE COSE:
1) il COLESTEROLO dichiarato CATTIVO dalla medicina, ma che in effetti è anche
lui già AUTOPRODOTTO e non riesco a capire che il mio corpo sia tanto STUPIDO DA
AUTOPRODURSENE IN PIU' PER ARRECARSI DANNO, e voi?
2) il SOLE, sorgente DI VITA PER OGNI ESSERE VIVENTE.
Eppure ci hanno insegnato per molti anni che il COLESTEROLO ci causa gli ICTUS e
gli INFARTI facendoci ingoiare pastiglie CHIMICHE, il cui "PRINCIPIO ATTIVO" nel
nostro corpo NON CI DEVE STARE. Che presa in giro!
"Ed ancora altri se lo riterrà opportuno, ma a questo punto, tu innocentemente
dovresti chiedergli di fare nel tuo sangue pure la ricerca del "principio attivo" (così viene
chiamato l'agente del FARMACO che stai ingoiando, vero?).
A questo punto lui ti dirà sorridendo che non si può.
Allora tu dovresti chiedergli:
"scusi dottore, ma se non si può vuol dire che questo "principio attivo" NON
DEVE ESSERE NEL MIO SANGUE, vero?
Ma se non deve essere nel mio sangue, cosa farà mai nel mio corpo? lei me lo sà
dire e spiegare chiaramente?"
http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/esamedelsangue.htm
Ora vuoi ovviare a queste FALSITA' dei "PROTETTIVI SOLARI" prodotti CHIMICI
CANCEROGENI?
La pagina recita:
CREME SOLARI: VITAMINA A ,RETINILE PALMITATO
CANCEROGENO,TOSSICO
"TRADUZIONE dall'inglese
Consumer Attenzione: cancerose Vitamina-A retinoidi si trovano in molti prodotti
per la cura personale, oltre protezioni solari
Senatore Charles Schumer (D) ha recentemente sollecitato un'azione rapida da
parte della FDA relativa alle nuove prove cliniche di un legame tra Palmitate
Retinyl per uso topico e il cancro della pelle per le creme solari, giusto in
tempo per l'estate. Retinyl palmitato è un derivato della vitamina A
stabilizzato, utilizzato in oltre 500 filtri solari popolari, ma come ad una
società emergente naturale cura della pelle, i potenziali pericoli si estendono
ben oltre i prodotti solari.
"Centro Nazionale della FDA per la ricerca tossicologica e il National
Toxicology Program hanno condotto studi che suggeriscono un possibile legame tra
il cancro della pelle e palmitato retinile," Schumer ha detto nel corso di una
recente conferenza.
Retinyl palmitato è un derivato della vitamina A stabilizzato, utilizzato in
oltre 500 filtri solari popolari, ma come ad una società emergente naturale cura
della pelle, i potenziali pericoli si estendono ben oltre i prodotti solari.
"Protezioni solari sono solo una piccola parte del mercato palmitato retinile.
Ci sono centinaia di altri prodotti che lo utilizzano come ingrediente attivo
tra sieri anti-età, creme per la pelle, cosmetici ed anche prodotti alimentari.
Abbiamo sempre guidato lontano da usare palmitato retinile o qualsiasi suo
contenuto di vitamina A sintetica parenti, perché le prove per i potenziali
problemi è stato fuori per anni ", dice Wayne Perry, sviluppatore di prodotti di
piombo per Greensations, una società naturale cura della pelle conosciuta per
loro marchi ThermaSkin , ThermaScalp e tendenze giovanili .
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/retinilepalmitatocremesol.htm
Ed anche per molti anni ci hanno insegnato che il SOLE con i suoi
raggi UVB (e ce ne hanno fatto delle pappardelle dei personaggi di primo piano) dichiarandoli
CANCEROGENI. Facendoci spalmare sulla pelle PRODOTTI CHIMICI che non mangeremmo
mai, ma che spalmandoli sulla pelle per preservare la SALUTE, permettiamo al
nostro corpo di metterli direttamente nel sangue ed AVVELENARCI, attraverso i
PORI, sempre perchè
questi prodotti CHIMICI nell'esame del sangue NON CI DEVONO ESSERE.
QUINDI QUANTE FALSITA' CI HANNO PROPINATO FIN'ORA E PER CHE COSA? SEMPLICE,
NELLE NOSTRE MALATTIE
CI SGUAZZANO.
Scusate lo sfogo su tutte queste FALSITA'.
Mi permetto di riprendere questa pagina poichè è già
dedicata al dottor Claudio Sauro, del quale ne riporto le sue precedenti
informazioni sulla vitamina D:
"Leggete questo interessantissimo post del Dr. Sauro.
Che i parametri fossero al ribasso l'avevamo già abbondantemente intuito,
ma ora un medico si prende la briga di informarci ulteriormente, secondo
quelle che sono le sue conoscenze...
DA RIVEDERE L’INDICE TERAPEUTICO DELLA VITAMINA D
CLAUDIO SAURO·LUNEDÌ 22 AGOSTO 2016
L’INDICE TERAPEUTICO della Vit D è sicuramente da rivedere; attualmente si
considera come indice terapeutico della Vit D un valore che varia fra 30 e
100 ng/ml. Questo valore è già cambiato più volte negli ultimi 50 anni dal
momento che i vecchi protocolli indicavano un INDICE TERAPEUTICO di 10-60
ng/ml, poi si è visto che il valore di 10 è troppo basso per calcificare
l’osso ed il limite minimo per una corretta calcificazione è 28,5 ng/ml
per cui il limite minimo è stato arrotondato a 30. Però cerchiamo di
definire meglio cosa si intende per INDICE TERAPEUTICO è vediamo perché
per la Vit D non funziona. L'indice terapeutico (IT, anche noto come
rapporto terapeutico) è un parametro farmacologico che è indice della
sicurezza di un farmaco. È definito come il rapporto tra la dose letale
mediana e la dose efficace mediana. Ma poiché la Vit D per essere attivata
subisce diversi passaggi e quella che viene dosata è la forma intermedia
(quella attivata dal fegato) o 25-OH.idrossi-colecalciferolo si può
ragionevolmente dire che un INDICE TERAPEUTICO per la dose intermedia
praticamente non esiste dal momento che se la dose minima efficace per
calcificare l’osso è 30 ng/ml la dose massima o letale mediana
praticamente non esiste. La dose letale mediana dovrebbe essere una dose
che uccide il 50% dei soggetti, ma nessuno è mai morto neppure per dosi
altissime della forma intermedia. L’INDICE TERAPEUTICO sarebbe molto più
corretto applicarlo alla forma terminale o 1-25 OH-idrossi-colecalciferolo
perché questa regola effettivamente la calcemia ed una calcemia troppo
alta (14-18 ng/ml) potrebbe comportare l’arresto del cuore in sistole. Ma
si è visto che non è solo la forma terminale che agisce, ma anche la forma
intermedia e probabilmente anche la forma primaria quella che si forma con
l’esposizione della pelle alla luce solare (COLECALCIFEROLO); la forma
intermedia chiamata anche CALCIDIOLO ha pure le sue funzioni; se n’è
accorto un medico argentino, un certo Coimbra, che ha visto che
aumentandola molto riesce a guarire la SCLEROSI MULTIPLA se presa nella
fase iniziale (ha già migliai di casi di casistica che lo comprovano) .
Probabilmente la forma intermedia agisce su molte altre malattie
autoimmuni dal momento che io stesso ho avuto due casi di guarigione di
ARTRITE REUMATOIDE già consolidata da molti anni. Ma Coimbra porta la
forma intermedia a dosi altissime, minimo 800, massimo 6000, e ci si può
chiedere perché dosi così alte non creino problemi. In effetti si è visto
che anche se la forma intermedia è altissima la forma terminale resta
praticamente costante, e cioè di CALCIDIOLO viene trasformato in
CALCITRIOLO solo 1,5 milionesimi di grammo in un giorno, ed è per questo
che la calcemia non subisce variazioni pericolose e si attesta sempre su
un valore che può variare fra 8,5 ed 11 mg/dl. Comunque Coimbra con dosi
altissime della forma intermedia consiglia di bere molto, dal momento che
se il paratormone non funziona correttamente c’è il rischio che la
calcemia superi gli 11 ng/ml con conseguente ipercalcemia ed ipercalciuria.
Nel protocollo Coimbra sono consigliati anche frequentissimi dosaggi della
Vit D. La forma terminale agisce come regolatore della calcemia, ma
soprattutto per la deposizione di calcio nell’osso. Si pensava una volta
che solo le cellule dell’osso (osteoblasti ed osteoclasti) avessero
recettori per la Vit D ma negli ultimi anni innumerevoli studi hanno
dimostrato che tutte le cellule hanno recettori per la Vit D e questa più
che una vitamina è un ormone che regola 4200 geni. Si è visto che la Vit.
D è fondamentale per l’integrità dei recettori, o proteine di membrana che
regola l’ingrosso di ioni nella cellula, in particolare è alla base dei
canali del calcio, del potassio e del magnesio. E’ probabile che questa
funzione l’abbia prevalentemente la forma terminale (1-25-OH-
idrossi-colecalciferolo), ma non è escluso che anche la forma intermedia (calcidiolo)
rivesta un ruolo significativo forse su altri recettori, e questo
giustificherebbe il protocollo Coimbra che da valore soprattutto alla
forma intermedia. E’ probabile che la forma intermedia sia deputata alla
sintesi delle CATELCIDINE , queste sono delle sostanze che agiscono come
veri e propri antibiotici ma anche stimolano la difesa immunitaria tramite
i macrofagi ed i leucociti. La maggior parte dei CATELICIDINE sono peptidi
lineari antimicrobici con 23-37 aminoacidi e sono molto variabili nella loro
struttura, possono agire come antibiotici nei confronti di batteri, funghi e
virus a seconda della loro struttura.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadclaudiosaurovalori.htm
UN NUOVO PROTOCOLLO PER I TUMORI
In seguito a due anni di esperienza con CHEMIOTERAPIA NATURALE posso trarre le
prime considerazioni di un certo rilievo.
Il punto più importante che è emerso riesaminando i casi di tumori che si sono
stabilizzati, sono regrediti ed in alcuni casi sono addirittura guariti è che
tutti questi casi avevano ampiamente forato il tetto di 100 ng/ml per la
vitamina D. I miglioramenti, le stabilizzazioni ed alcune guarigioni le abbiamo
quando questa vitamina D arriva a 200 ng/ml e molto spesso la supera, spesso
raggiungendo quota 200 ng/ml o anche più.
Tali valori li ho sempre ottenuti facendo assumere 300.000 UI di vitamina D3
alla settimana, ininterrottamente, generalmente si stabilizza su quota 200-250
ng/ml, in un caso 450 ng/ml. In tutti questi casi ho sempre controllato la
Calcemia (non il paratormone che non mi interessa), e la calcemia è sempre
rimasta normale. Addirittura a valori alti di vitamina D a volte si abbassa
sotto il valore di 9 mg/dl (perfettamente normale, in un solo caso ho visto il
valore di 11.2 mg/dl (peraltro non pericoloso). Questo significa che la forma
intermedia della vitamina D è determinante più di qualsiasi altro rimedio
chemioterapico o naturale, intendo dire che il 25-HO-clecalciferolo deve avere
un ruolo determinante nella cura dei tumori. probabilmente agisce ancora più
della forma terminale (calcitriolo o 1-25-OH-colecalciferolo) il quale deve
restare praticamente costante se la calcemia resta normale. Intendo dire che
anche con i valori altissimi della forma intermedia la forma terminale resta
costante. Io credo che la forma terminale più che sui recettori agisca
sopratutto sul trasporto del calcio nelle ossa, e mantenendo il calcio costante
a livello ematico. Ciò che regola la trasformazione della forma intermedia in
forma terminale è il Paratormone che si abbassa drasticamente se il valore della
forma intermedia si alza. E'probabile che sia la forma intermedia che agisce sui
ricettori G di 20-OH-colecalcoferolo molto superiori a quelli indicati nel Range
terapeutico. Ci riportiamo pertanto, con queste considerazioni al Protocollo
Coimbra per la Sclerosi Multipla. Le dosi altissime di 25-OH-colecalciferolo
agiscono nel guarire le Sclerosi Multipla esattamente come agiscono nel guarire
i tumori. E perchè Ciombra usa il semplice COLECALCIFEROLO per curare la
Sclerosi Multipla e non la forma terminale o calcitriolo; semplicemente perchè
il calcitriolo nella Sclerosi Multipla non fa assolutamente nulla. Il
Colecalciferolo (ormone del sole) si trasforma invece nella forma intermedia o
Calcidiolo che è quella che agisce. Oltretutto la forma terminale (Calcitriolo)
che esiste in certi prodotti farmaceutici ha una emivita brevissima (5 ore),
produce ipercalcemia e sarebbe pericolosissimo usarla a dosi alte, mentre la
forma iniziale o COLECALCIFEROLO è un ormone assolutamente tranquillo. Pertanto
io, visti i risultati e facendo una sintesi dei casi diciamo "di successo" ho
cominciato ad usare 300.000 UI alla settimana (sono 42.857 UI al giorno) di
Dibase (è una dose da Coimbra) + 1 fiala di Adisterolo 100.000, sono 100.000 UI
di vitamina A + 20.000 UI di vitamina D (sempre alla settimana) ed in via
continuativa, senza mai smettere. Tanto state tranquilli che la calcemia resterà
nei limiti e la vitamina D per quanta ne prendiate non andrà sopra il valore di
200-300 ng/ml (in un caso eccezionale ho avuto il valore di 450 ng/ml ma con
calcemia normale, E' comunque buona cosa, come dice Coimbra, quando si assumono
dosi così alte di vitamina D bere molta acqua, almeno 1.5-2 litri al giorno, nel
caso si manifesti ipercalcemia, anche se questa è esattamente rara, ma comunque
è meglio premunirsi. Io di problemi renali non ne ho mai visto, la creatinina si
è sempre mantenuta normale, non è mai salita neppure di 1/10 di punto. Poi a
questo iperdosaggio della vitamina D ho associato alcune cose che io ho ritenuto
importanti come il CLORURO DI MAGNESIO e la N-acetilcisteina anche se il
nocciolo fondamentale della terapia resta la vitamina D.
Pertanto riassumendo:
-Dibase 300.000 UI settimana in via continuativa
-Adisterolo 100.000 UI alla settimana in via continuativa
-CLORURO DI MAGNESIo 2 cucchiaini (6 grammi) al giorno sciolti in molta acqua
sempre in via continuativa
-N-Acetilcisteina 2 bustine da 300 mg al giorno
-Selenium- ACE EXTRA (Angelini): il selenio ha una potentissima azione
antitumorale
-ACIDO ASCORBICO in polvere; 3-5 cucchiaini da caffè al giorno sciolti in succo
di frutta
-Tintura madre di rosmarino: 30 gocce tre volte al giorno, meglio durante i
pasti
Fra le piante medicinali consiglio anche la CURCUMA che ha dimostrato in molti
studi di possedere un effettiva attività antitumorale. Consiglio la CURCUMA
impastata con alcool puro che ne estrae la curcumina. Però con la curcuma
bisogna andare cauti, perchè presa in dosi elevate (3 cucchiaini al giorno)
abbassa drasticamente il Colesterolo, addirittura anche sotto i 100 mg/dl ed un
valore basso di Colesterolo non va bene nei tumori.
Contrariamente a qualsiasi opinione il colesterolo è un antitumorale e sarebbe
indispensabile che il suo valore restasse intorno ai 300 mg/dl. Non
preoccupatevi, non comporta nessun rischio ateromasico. Una dieta povera di
aminoacidi essenziali (Protocollo Nacci) è difficile da attuare, pertanto l'ho
completamente abbandonata. Una alimentazione povera di carne e latticini è
comunque consigliabile anche se secondo me non determinante, pertanto preferisco
non essere rigido sulla dieta.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadclaudiosaurotumori.htm
Dottor Sauro Claudio
Inviato Ieri, 25 lug 2018 alle 18:49
IL PRIMO MECCANISMO, il più noto è quello di formazione del tessuto osseo ,
ovvero dello scheletro. L'osso è costituito da una corticale e da una parte
interna spugnosa e le cellule che sono deputate alla formazione dell'osso sono
principalmente gli OSTEOBLASTI, mentre vedremo in seguito che le cellule che
sono deputate al riassorbimento osseo sono principalmente gli OSTEOCLASTI.
L'osteoblasto è una cellula che elabora la matrice extracellulare del tessuto
osseo. È una cellula ricca di RER e apparato di Golgi, ha perciò un citoplasma
basofilo, la superficie cellulare è provvista di corti e sottili prolungamenti.
L'osteoblasto origina da cellule osteoprogenitrici, dette preosteoblasti. La sua
funzione è quella di produrre la matrice organica del tessuto osseo stesso,
costituita di fibre collagene di tipo I, proteoglicani e glicoproteine; la
matrice ossea precoce prodotta dagli osteoblasti, non cristallizzata, è detta
tessuto osteoide. All'interno della matrice sono presenti numerose vescicole di
secrezione ricche di un enzima caratteristico, la fosfatasi alcalina, e di ioni
Ca2+ e (PO4)3 e Magnesio Fosfato-: queste vescicole costituiscono i primi nuclei
di mineralizzazione della matrice. La membrana cellulare aderisce alla matrice
pericellulare per mezzo di integrine specifiche. Gli osteoblasti sono presenti
sia nell'embrione, durante la formazione delle ossa, sia nell'adulto, durante i
processi di rimaneggiamento e riparazione del tessuto osseo. L'osteoblasto
contiene al suo interno delle granulazioni PAS-positive dette matrix vesicles o
globuli calcificanti, provvisti di membrana e ritenuti l'agente che dà il via al
processo di mineralizzazione e queste granulazioni sono strettamente legate alla
Vit D al Paratormone ed alla Calcitonina. E poiché la Vit D regola la secrezione
di entrambi questi due ultimi ormoni possiamo considerarla il fattore primario
nella calcificazione dell’osso. Perchè si formi una corretta corticale e
trabecolare ossea necessitano 28,5 ng/ml di Vit D, ovvero la forma terminale
1-25-OH- idrossi-colecalciferolo. Tra le varie proteine secrete dall'osteoblasto
troviamo anche la procollagenasi, enzima che, deposto nella matrice verrà
trasformato nella sua forma attiva, la collagenasi, che sarà impiegata dagli
osteoclasti nella demolizione delle fibre collagene. L'attivazione della
procollagenasi è a carico degli stessi osteoclasti, che tramite una serie di
proteine, arrivano a disporre della collagenasi matura. Inoltre, l'osteoblasto
(e la sua forma più differenziata l'osteocita) presenta sulla membrana anche dei
recettori per il paratormone(PTH) grazie ai quali, una volta avvenuta
l'interazione con il suddetto ormone, vengono liberati gli OAF (osteoclast
activating factors), ovvero fattori di attivazione per gli osteoclasti, che
inizieranno il processo di riassorbimento della matrice calcificata. Quando la
funzione biosintetica cessa gli osteoblasti diventano osteociti, le cellule del
tessuto osseo adulto, che occupano le lacune ossee. Il riassorbimento dell'osso
invece avviene attraverso gli osteoclasti: L'osteoclasto è una cellula molto
grande, polinucleata (sincizio) e ricca di lisosomi. Appartiene alla linea dei
monociti-macrofagi, deriva cioè dalla cellula mesenchimale emopoietica. Presenta
molte estroflessioni ed increspature nella membrana plasmatica, in posizione
basale, chiamato orletto striato. Gli osteoclasti vanno a contatto con la
matrice ossea e hanno la funzione di riassorbire l'osso erodendolo mediante
enzimi di esocitosi e pH acido, collaborano cioè all'omeostasi calcica. Gli
osteoclasti sono influenzati per il riassorbimento osseo dalla Vit D, dal
Paratormone e dalla Calcitonina. Il più importante fattore per il riassorbimento
osseo è la Calcitonina, un ormone secreto dalle cellule parafollicolari della
tiroide. La Calcitonina viene secreta quando ci sono alti livelli di calcio nel
sangue e riduce l’assorbimento di calcio a livello intestinale contrariamente a
quello che fa la Vit D ed il Paratormone, però non ha nessun ruolo nella
calcificazione dell’osso ma solo nel suo riassorbimento attraverso gli
Osteoclasti. Il Paratormone al contrario della Calcitonina, aumenta in sincronia
con la Vit D il riassorbimento del calcio a livello intestinale, ha un azione
irrisoria nella trasformazione a livello epatico della forma primaria di Vit D (colecalciferolo)
nella forma intermedia (calcidiolo- 25-oh-colecalciferolo), mentre ha un ruolo
determinante nella trasformazione a livello renale, del Calcidiolo nella forma
terminale attiva o Calcitriolo (1-25-oh-idrossi-colecalciferolo) e permette che
la forma terminale resti praticamente sempre costante anche se i valori della
forma intermedia sono altissimi (3000 ng/ml). La Vit D (o ormone G) ha invece un
ruolo determinante per l’ingresso del calcio, del fosforo e del magnesio negli
osteoblasti e questo lo fa attraverso i Recettori G di Membrana di cui parleremo
in seguito. Inoltre ha un ruolo determinante nella calcificazione dell’osso e
quindi prevalentemente sugli Osteoblasti, mentre Calcitonina e Paratormone hanno
un ruolo determinante per il riassorbimento dell’osso, e quindi sugli
Osteoclasti. Potremmo inoltre dire che Paratormone e Calcitonina sono
determinanti per regolare il livello di calcio ematico (calcemia), mentre la Vit
D in questo senso ha un azione modestissima perché il suo valore resta
praticamente sempre costante (da 8,6 a 10,4 ng/dl; la quantità di Vit D attivata
dal rene o 1-25-oh-idrossi-colecalciferolo è praticamente costante ogni giorno e
cioè 1,5 ng/dl con variazioni minime (anche se la forma intermedia è altissima).
LA SECONDA AZIONE da nominare è un azione sul SNC, abbiamo visto come la Vit D
abbia anche un azione antidepressiva, agisca come uno stabilizzatore di membrana
e determini la produzione e la regolazione di importanti mediatori cerebrali
come l’Ossitocina, la Vasopressina e la Serotonina. Inoltre come stabilizzaore
di menbrana può essere considerato un antiepilettico impoertante tanto che il
maggior esperto mondiale di Vit D , il Proff. Michael Holick (con oltre 400
pubblicazioni) ha scritto addirittura un libro sulla Vit D come antiepilettico.
Ma soprattutto la Vit D ha un azione regolatrice dell’umore e questo significa
che qualsiasi trauma viene incamerato dall’inconscio in modo diverso tale da non
determinare una somatizzazione se non molto modesta, e sappiamo quanto le
somatizzazioni possano essere importanti anche nella genesi dei tumori. Pertanto
un adeguato apporto di Vit D riduce lo Stress se si subisce un trauma. E’
indubbio che lo stress sia un fattore importante di infiammazione: lo stress
attiva l’infiammazione attraverso la stimolazione di NF-kB, l’induzione della
disfunzione endoteliale, l’accelerato invecchiamento delle cellule, accensione
della ridistribuzione delle cellule del corpo e la stimolazione beta adrenergica
della mielopoiesi, l’attivazione di assi di stress omeostatici i come il sistema
nervoso simpatico, attivazione degli assi dello stress omeostatico assi e
disturbi del sonno.(aumento delle citochine), e l’aumento in iperalgesia con
possibile aumento di segnale della sostanza P pro infiammatoria. Lo stress
generalmente viene somatizzato a vari livelli e su vari organi. Uno degli organi
più frequentemente interessati è il sistema digerente con gastrite, ulcera
gastrica, colite spastica e colon irritabile. Ma lo stress può interessare
praticamente tutti gli organi e sistemi ed anche se apparentemente un organo
maggiore è interessato viene interessato nel contempo tutto l’organismo. La
produzione di catechine pro infiammatorie determina la caduta di molti fattori
essenziali in particolare minerali come il Magnesio (che regola 300 reazioni
enzimatiche), il Potassio (che regola 70 reazioni enzimatiche) e molti altri
oligoelementi e vitamine. Vengono inoltre interessate dalle catechine
pro-infiammatorie vitamine come la Vit D, la Vit A, parecchie vitamine del
comlesso B in particolare la Vit B6. Generalmente il valore di queste vitamine
precipita nel sangue con conseguente carenza e tutto quello che ne consegue.
L’organismo tenta di reagire allo stress con stimolazione dell’ACTH ipofisario
che va a sua volta a stimolare gli ormoni surrenali, in particolar modo il
Cortisolo. Questo ha un azione anti infiammatoria ma determina a sua volta la
perdita di numerosi fattori essenziali in particolare la Vit D che è
particolarmente sensibile a questo ormone. Inoltre la stimolazione di NF-kB con
induzione della disfunzione endoteliale comporta l’innescarsi di malattie
autoimmuni che possono essere molto soggettive e sono diverse fra individuo ed
individuo a seconda del patrimonio genetico che uno ha.
La TERZA AZIONE è quella sull’imput insulinemico, benchè la Vit D possa
aumentare la produzione di insulina aumenta nel contempo anche i recettori di
membrana delle cellule all’insulina, ciò significa che il glucosio viene meglio
incamerato nelle cellule e sfruttato. Queste azioni comunque sono abbastanza
complesse, basti dire che la Vit D riduce dell’80% il diabete giovanile (diabete
insulinodipendente) perchè agisce in senso protettivo sulle cellule pancreatiche
del Langherans, ed agisce anche sul diabete tipo II aumentando i recettori di
membrana per l’insulina e riducendo in tal modo l’imput insulinemico. Dal
momento che l’insulina è uno dei fattori favorenti il cancro, si capisce quanto
sia importante anche questa azione. Come agisca sulle cellule pancreatiche del
Langherans (deputate alla produzione di insulina) è ancora oggetto di
discussione. Comunque una delle ipotesi più accreditate è che tali cellule siano
particolarmente ricche di cellule G le quali dipendono strettamente dal livello
di Vit D, e venendo a mancare questa vanno inevitabilmente incontro alla morte.
Ma come agiscono i Recettori G di comunicazione?? Per parlare correttamente dei
recettori G dobbiamo far chiarezza su quella che è la struttura di una normale
cellula eucariota animale. Vediamo cos’è: Una cellula eucariotica animale è
solitamente una molecola estremamente complessa. Sebbene condivida con la
cellula batterica alcuni aspetti come l’RNA, il DNA ed i ribosomi possiede una
serie di altre strutture che non troviamo nella cellula batterica quali una
parete cellulare molto più complessa i desmosomi, i perossisomi, l’’apparato di
Golgi, il ribosoma, il reticolo endoplasmatico, i lisosomi, la cromatina, i
centrioli: intervengono al momento della duplicazione cellulare e sono
responsabili di un'ordinata disposizione degli organuli cellulari, e soprattutto
i mitocondri che sono responsabili della respirazione aerobica o così detto
Ciclo di Krebs. Sebbene molti di questi organelli si trovino nelle cellule
batteriche più complesse quali ad esempio quella dei Bacterioides che hanno 1-2
micron di grandezza, sono praticamente assenti nelle cellule batteriche più
semplici quali quelle ad esempio dei cocchi che hanno 300 nanometri di diametro.
Per questo i batteri, non avendo il Ciclo di Krebs hanno una respirazione
anaerobica ( esattamente come le cellule tumorali). In tali cellule non c’è
neppure una membrana fra il genoma ed il DNA ma la regione citoplasmatica priva
di nucleo e/o organelli contiene principalmente il genoma ed i ribosomi. Un
cromosoma procariote è solitamente una molecola circolare. Anche senza un vero
nucleo, il DNA è condensato in un nucleoide. Ma quello che distingue soprattutto
le cellule animali dalle cellule batteriche sono le dimensioni, da 20 nanometri
di alcune cellule batteriche ai 10-30 micrometri delle cellule animali (a
seconda dell’organo). Un aumento di diametro di n volte comporterebbe un aumento
della superficie cellulare di circa n² volte. Certe cellule animali di 30
micrometri potrebbero contenere diverse centinaia di cellule batteriche di 300
nanometri (come gli staffilococchi). Questo per dare l’ordine di grandezza dei
diversi tipi di cellule, ma sono i recettori G di membrana che a noi interessano
e quindi la struttura della membrana cellulare. La membrana cellulare (detta
anche membrana plasmatica o plasmalemma) è un sottile rivestimento che delimita
tutte le cellule sia batteriche che animali separandole e proteggendole
dall'ambiente esterno. Tale rivestimento è composto in prevalenza da un doppio
strato di fosfolipidi, molecole contenenti regioni idrofobiche (rivolte verso
l'interno della membrana) ed idrofile (rivolte verso l'esterno). Per tale
motivo, la membrana è spesso definita come doppio foglietto fosfolipidico o
bilayer fosfolipidico. Solo nelle cellule animali sono presenti nella membrana
numerose macromolecole proteiche e glicoproteiche (oltre al colesterolo e a
diversi glicolipidi) sono inserite all'interno della struttura lipidica della
membrana. Tali macromolecole possono spostarsi liberamente all'interno della
membrana stessa (motivo per il quale la sua struttura è definita a mosaico
fluido), possono agire come canali o pompe che trasportano le molecole
all'interno o all'esterno della cellula. Sulla superficie della membrana sono
presenti anche numerosi recettori, e macromolecole che permettono alla cellula
di rispondere prontamente ai segnali (tipicamente ormonali) provenienti
dall'esterno. Tali macromolecole permettono la comunicazione fra le cellule fin
dalla loro nascita ed una corretta “differenziazione”. Questo ovviamente non
avviene fra i batteri che non hanno nessun bisogno di differenziarsi e restano
sempre quelli. Intendo dire che uno stafilococco, nasce come stafilococco e
resterà sempre uno stafilococco dalla nascita alla morte. Se noi invece
prendiamo, tanto per fare un esempio, le cellule del midollo umano, nasceranno
come cellule altamente indifferenziata e si differenzieranno progressivamente in
linee diverse che potranno essere globuli rossi, diversi tipi di globuli bianchi
e piastrine. Questo comporta una coordinazione assoluta nel messaggio che viene
dato fin dall’inizio e che è mediato proprio dai Recettori G di membrana, ovvero
da quelle macromolecole proteiche che si trovano in superficie. Tali
macromolecole possiamo distinguerle in: - La famiglia A, a cui appartiene la
rodopsina, è di gran lunga la più numerosa e comprende la maggior parte dei
recettori per le monoamine e i neuropeptidi. Nelle cellule del Langherans è
proprio la famiglia A che produce l’insulina. - La famiglia B è costituita dai
recettori della secretina, del glucagone e della calcitonina - La famiglia C è
costituita principalmente dai recettori metabotropici del glutammato e dai
recettori che regolano l’ingresso e l’uscita di ioni, in particolare il Calcio,
il Potassio ed il Magnesio I principali bersagli delle proteine G, attraverso i
quali controllano diversi aspetti delle funzioni cellulari, sono i seguenti: -
adenil ciclasi: l'enzima responsabile della formazione del cAMP; - fosfolipasi
C: l'enzima responsabile della formazione dell'inositolo trifosfato e del
diacilglicerolo;- - canali ionici: in particolare i canali del calcio e del
potassio e del magnesio e probabilmente anche di altri ioni ed oligoelementi. Da
questa esposizione risulta evidente quanto sia importante la Vit D che ha un
azione determinante per l’integrità dei recettori G di comunicazione e quindi
anche sulla produzione di insulina. Risulta altrettanto evidente come tali
recettori abbiano una funzione fondamentale anche per la vita della cellula e
come la loro mancanza causi un inevitabile morte cellulare.
Il QUARTO MECCANISMO è quello sulla produzione di MUCINA dello stomaco CURANDO
IN TAL MODO LA GASTRITE E L’ULCERA GASTRICA e DUODENALE, ma soprattutto
prevenendo in tal modo il DISMICROBISMO INTESTINALE, che come abbiamo tratteremo
in Post prossimi può avere un ruolo determinante nella genesi dei tumori. Perché
eserciti questo meccanismo però la Vit D deve raggiungere almeno il livello di
70 ng/ml. Il dismicrobismo intestinale può essere una causa determinante di una
flora putrefattiva con sviluppo di batteri come i Clostridium ed i Coli che
possono secernere tossine come la Putrescina e la Cadaverina che andando in
circolo sono dei potenti pro-infiammatori.
La QUINTA AZIONE è quella ANTINFIAMMATORIA DIRETTA che si manifesta già quando
il valore entra nel Range Terapeutico (30-100 ng/ml). Il meccanismo di tale
azione è molto complesso, basti dire che a differenza dei FANS e del cortisone è
molto “profondo” e parte dall’interno della cellula. Tale azione anti
infiammatoria , come abbiamo già visto è strettamente legata ai Recettori G di
Comunicazione ed in particolare allo scambio ionico. Inoltre si è visto che
livelli terapeutici di Vit D neutralizzano la formazione di Citochine
Infiammatorie. Questo ci fa dedurre che livelli bassi di Vit D predispongano
l’organismo a processi infiammatori cronici. Inoltre come dice il Proff.Coimbra
: "La differenza tra la vitamina D e i farmaci convenzionali utilizzati nel
trattamento di malattie autoimmuni è che la vitamina è un immunoregolatore, non
un immunosoppressore. Mentre gli altri farmaci sopprimono il sistema immunitario
nel suo complesso, lasciando il corpo suscettibile alle infezioni, la vitamina D
è l'unica sostanza in grado di inibire selettivamente la reazione chiamata
"Th17", che è causata dalle malattie autoimmuni." (dott. Coimbra.)Da quanto
esposto sopra si può dedure che il sole è importante per la salute quanto
l’alimentazione.
LA SESTA AZIONE E’ SUI RECETTORI G DI MEMBRANA O DI COMUNICAZIONE scoperta dai
ricercatori del Moores Cancer Center dell'Università della California, che hanno
analizzato 200 studi e 2500 ricerche di laboratorio (le cellule se non riescono
a comunicare regrediscono a livello di simil-staminali e si ha il tumore). LE
PROTEINE G DI COMUNICAZIONEI responsabili della comunicazione cellulare sono
generalmente molecole extracellulari secrete da altre cellule o dalla cellula
stessa che possono agire sulla cellula stessa, a brevi distanze o a lunghe
distanze. Tali molecole sono catturate da recettori (recettori G), che sono
spesso proteine transmembrana collocate all'interno della membrana plasmatica
con un sito di legame posto nello spazio extracellulare. Le vie di segnalazione
coinvolgono per lo più proteine di segnalazione, possono essere relativamente
semplici ma più spesso, negli organismi superiori, sono complesse ed
interconnesse tra loro, non hanno specifica direzionalità e possono essere lette
sia dalla membrana plasmatica verso il citoplasma o il nucleo che viceversa. Le
proteine non sono però gli unici attori di queste vie di segnalazione che spesso
coinvolgono anche ioni inorganici, fosfolipidi, steroidi e loro derivati. Queste
proteine infine fanno convergere la segnalazione a proteine effettrici, la cui
conformazione viene alterata mediante opportune reazioni chimiche che possono
portare alla loro attivazione o inattivazione. Di queste proteine fanno parte ad
esempio i canali ionici, proteine regolatrici di geni, enzimi, proteine
strutturali del citoscheletro, recettori intracellulari, mitocondri e tutta la
catena respiratoria. Sembra che un fattore determinante nel regolare tali
proteine negli animali superiori sia il colecalciferolo e l'ergocalciferolo
oltre al retinolo; queste sarebbero strettamente legate anche con i canali del
calcio e del magnesio. Si è visto in fatti che in mancanza di colecalciferolo e
di ergocalciferolo e retinolo , gran parte di queste proteine vengono a mancare
compromettendo l'ingresso del calcio e del magnesio nella cellula. Poi la
carenza di magnesio endocellulare compromette anche l’ingresso del potassio,
intendo dire che una carenza di magnesio e di potassio endocellulare comporta un
alterazione di tutta la catena enzimatica ed uno stato acido endocellulare che
predispone all’infiammazione ed ai tumori. Inoltre la carenza o l’alterazione di
tali proteine G agiscono comporta la risposta finale a quella data via di
segnalazione che può essere l'alterazione dell'espressione genica, l'alterazione
del metabolismo di una o più sostanze, la creazione di complessi proteici, il
movimento della cellula per azione sul citoscheletro. Ma quello che è
fondamentale nelle cellule staminali è che tali proteine determinano la
direzionalità, cioè la capacità a differenziarsi in organi specifici. Questo
avviene fin dallo sviluppo dell'ovulo in morula e successivamente in embrione,
ma avviene anche nell'organismo adulto dove le staminali da ogni organo si
differenziano in cellule adulte secondo linee ben precise. La mancanza determina
la perdita di direzionalità, e ciò comparta una replicazione indifferenziata
delle cellule che vanno a formare il così detto tumore o neoplasia. Tale tumore
o neoplasia sarà tanto più indifferenziato, quanto più erano indifferenziate le
cellule che perdono la direzionalità. Risulta chiaro quindi che in mancanza di
ergocalciferolo, colecalciferolo e retinolo tali cellule perdono la capacità
direzionale. Generalmente bastano valori relativamente bassi di queste sostanze
(vitamine) per sostenere le proteine necessarie per la comunicazione, però
esistono molte sostanze che possono ostacolarne la funzione. Gran parte delle
sostanze che agiscono nella cascata infiammatoria ne ostacolano l'azione ( e
quindi impediscono la comunicazione cellulare). Fra le sostanze esogene che
ostacolano la comunicazione cellulare (e quindi i recettori G di comunicazione)
possiamo annoverare le sostanze presente nei catrami, ceri prodotti di
combustione (benzopirene), il cisplatino che si usa in chemioterapia, certi
virus (es il Virus dell'HIV che causa il Sarcoma di Kaposi), l'amianto, le
sostanze radioattive e molte altre. Esistono sostanze che facilitano l'azione di
queste vitamine, ed in particolare tutte quelle che riducono il processo
infiammatorio. In questo senso certe sostanze possono essere più o meno
specifiche nell'attivare i recettori G, sempre che siano presenti, anche in
minima quantità il colecalciferolo, l'ergocalciferolo, ed il retinolo. Certe
sostanze che pur essendo molto attive nel ridurre l'infiammazione come ad
esempio il cortisone, sono poco attive nel facilitare l'azione dei recettori G ,
mentre altre sostanze che agiscono con meccanismo diverso risultano molto attive
nel facilitare l'azione delle suddette vitamine . Si tratta di sostanze
vegetali, in particolare i bioflavonoidi e le antocianine, il coenzima Q, molti
oligoelementi e minerali quali ad esempio il magnesio il calcio ed il potassio e
la Vit K2 . Tutte queste sostanze hanno anche un ruolo importante nel ridurre
l'infiammazione. Da tutto ciò abbiamo capito come la comunicazione fra le
cellule sia indispensabile perchè conservino la specificità e la direzionalità,
e questo si traduce in particolare nella direzinalità delle staminali. Se
pensiamo al feto ad esempio tale meccanismo diventa indispensabile perchè non si
abbiano malformazioni fetali anche gravi, se pensiamo alle staminali dell'adulto
possiamo far l'esempio dell'osso nel quale le staminali si differenziano nelle
varie cellule che ritroviamo nel sangue, globuli rossi, globuli bianchi,
piastrine.. Ma così è in ogni organo perchè c'è un ricambio continuo delle
cellule vecchie che vengono sostituite da cellule nuove. La partenza avviene
sempre da una cellula indifferenziata, che si differenzia progressivamente in
cellula adulta con funzioni ben precise. Il meccanismo non è semplice e
necessita, come già detto , di quei fattori che determinano la direzionalità.
Persa questa si ha il tumore. Ed è chiaro come in questa complessità i recettori
G possano essere alterati o distrutti dalle sostanze così dette cancerogene, che
non saranno solo sostanze inerti come il benzopirene, i catrami, l’asbesto, ma
pure fattori infettivi come virus (es il Sarcoma di Kaposi nell’AIDS), certi
funghi quali le varie specie di Candida, di Histoplasma Capsulatum, ma
soprattutto i fattori che presiedono alla cascata infiammatoria. Infatti, si da
il caso che virus, funghi, sostanze cancerogene possano causare un infiammazione
cronica, che inattiva l’attività del colecalciferolo, e determina uno
scollamento cellulare e quindi una perdita di direzionalità frà le cellule e la
conseguente regressione a livello di staminali. Si ha risposta immunitaria??
Certamente, perché l’alterazione di tutte queste proteine complesse può
determinare a livello di membrana una diversa conformazione delle cellule che
vengono riconosciute o possono essere riconosciute come estranee, troppo spesso
la risposta è modesta, ma va potenziata, ed io credo che sia l’unica via per
sconfiggere i tumori. I marker tumorali? Sono dati semplicemente dalla diversa
conformazione cellulare che si determina, e dalla specificità della biochimica
di ogni organo. A mano a mano che le cellule diventano sempre più
indifferenziate, la specificità dei marker tumorali si perde e per questo è
spesso difficile risalire da una metastasi all’organo di origine, e non sempre è
possibile farlo. Nella speranza che la medicina si orienti verso fattori che
stimolano al massimo l’immunità, e non solo a fattori che la deprimono
gravemente, io lascio questo messaggio , per altro riconosciuto dai più recenti
studi sui tumori
LA SETTIMA AZIONE E’ QUELLA ANTI-ANGIOGENETICA che esercita se è presente anche
Vit A paragonabile a quella che esercita il Gallato di Epigallocatechina (EGCG)
del Tè verde. L’azione anti angiogenetica della Vit D è abbastanza curiosa
perché è l’unica vitamina che ha questa funzione (anche se potenziata dalla Vit
A). Precedentemente avevamo detto che è improprio chiamare vitamina la D perché
in realtà è un ormone che agisce su 4200 geni. La Vit D ha un azione anti
angiogenetica perché agisce su un fattore che si chiama VEGF-A ed è un fattore
determinante per lo sviluppo dei capillari del tumore. La Vit D sopprime lo
sviluppo di questo fattore, impedendo in tal modo lo sviluppo tumorale. Inoltre
è interessante considerare che non è la forma terminale che agisce sull’angiogenesi
ma la forma intermedia (calcidiolo), infatti la forma terminale (calcitriolo)
per quanto sia alta la forma intermedia resta pressochè costante. L’azione anti
angiogenetica della forma intermedia è proporzionale al livello, e parte da un
livello minimo di 90 ng/ml per attestarsi su un livello massimo di 250 ng/ml.
Per quanto questo livello sia ampiamente superiore alle note AIFA non deve
spaventare dal momento che la calcemia e la creatinina resteranno perfettamente
normali per un calo del Paratormone ed un rialzo della Calcitonina. Questi due
ormoni saranno poi quelli che regoleranno la sintesi della forma terminale.
L’OTTAVA AZIONE stà nella produzione delle CATERICIDINE che la Vit D produce che
agiscono come antibiotici su BATTERI, FUNGHI e VIRUS , questi possono avere un
ruolo determinante nella genesi di molti tumori e di molte altre patologie e
questo fa si che la Vit D sia alla base del sistema immunitario E’ il motivo per
cui si portavano gli affetti da tubercolosi nei sanatori dove l’unica ricetta
era sole ed aria. Coloro che riuscivano a produrre una quantità adeguata di Vit
D guarivano, gli altri soccombevano. Posti questi cinque meccanismi di azione
credo che la Vit D possa entrare a pieno titolo fra le sostanze antitumorali
naturali più efficaci. Come già detto il percorso della Vit D primaria o
colecalcifediolo è il seguente: colecalcifediolo (che si forma a livello cutane
da una molecola di colesterolo se questa viene colpita dagli UVB ----> fegato---->il
fegato trasforma il colecalciferolo in 25-idrossi-colecalciferolo sotto l'azione
di una 25-idrossilasi microsomiale (e quindi la trasformazione non è influenzata
dal paratormone); per questo la forma intermedia può arrivare a livelli
altissimi, anche di 6000 ng/ml restando la calcemia nella norma (e vedremo il
perchè); quindi forma intermedia (calcidiolo) -------------> rene> che trasforma
la forma intermedia nella forma terminale o calcitriolo
(1-25-OH-idrossi-colecalciferolo); questa è profondamente influenzata dal
Paratormone che si abbassa drasticamente se la forma intermedia aumenta il suo
livello, per cui la trasformazione della forma intermedia in forma terminale
resta pressochè costante (1,5 mcg al giorno), ed in tal modo la calcemia resta
nella norma. Una volta si pensava che fosse solo la forma terminale che agisce
sui recettori G di membrana, ma studi recenti fanno suppore che anche la forma
intermedia possa avere un certo ruolo, infatti contrariamente a quello che si
pensava si è visto che il 25-OH-D3 non è soltanto un metabolita intermedio
precursore del solo 1,25(OH)2D3, ma potrebbe agire direttamente sul rene, sulle
ossa ed indubbiamente sull’intestino; potrebbe inoltre essere il precursore di
altri metaboliti attivi. Dal momento che influenza 4200 geni (secondo gli ultimi
studi), si presume che possa influenzare profondamente la produzioni di ormoni
soprattutto ipofisari: è già certo ad esempio che influenzi la produzione del
TSH che a sua volta va a stimolare gli ormoni ipofisari. La produzione di questi
ormoni e di vitamina D è strettamente dipendente dalla concentrazione plasmatica
di calcio: una condizione di ipocalcemia stimola la produzione di paratormone e
di 1,25(OH)D. Un aumento del calcio plasmatico, invece, favorisce la sintesi di
calcitonina. Il delicato equilibrio che si viene a creare determina una buona
regolazione dei processi di mineralizzazione. Sembra, infine, che la vitamina D
possa promuovere la differenziazione dei cheratinociti dell'epidermide e degli
osteoclasti ossei e, forse, detiene anche un'azione antiproliferativa. Alcuni
studi degli anni 2000 hanno suggerito che la vitamina D potrebbe avere un ruolo
nella regolazione della risposta immunitaria di tipo innato contro gli agenti
microbici. Da esperimenti in vitro si è evidenziato come l'1,25(OH)D possa
stimolare la produzione di CATERICIDINA umana (human cathelicidin antimicrobial
peptide, CAMP), un peptide con azione antimicrobica (anche se le CATERICIDINE
prodotte dalla Vit D, sono molte, e possono avere struttura molecolare diversa),
in differenti colture cellulari. L'espressione genica della catelicidina sembra
essere regolata da un promotore del gene CAMP contenente un elemento rispondente
alla vitamina D (vitamin D response element, VDRE) cui si va a legare il
recettore per la vitamina D. Secondo Wang e colleghi, l'1,25(OH)D è in grado di
stimolare la produzione di altri peptidi antimicrobici: la defensina ß di tipo 2
(defensin ß2, defß2) la lipocalina associata alla gelatinasi neutrofila (neutophil
gelatinase-associated lipocalin, ngal). Simili dati permettono di dare un
sostegno, almeno iniziale, allo studio di Cannel e colleghi i quali, riprendendo
un'ipotesi già sostenuta di Edgar Hoper-Simpson nel 1981, sostengono che i
picchi invernali di sindrome influenzale potrebbero essere dovuti ad una carenza
di vitamina D a seguito d'una minor esposizione alla luce solare, e recenti
studi hanno confermato questa ipotesi, mostrando che un livello adeguato nel
sangue di 25(OH)D riduce significativamente l'incidenza di infezioni
respiratorie acute. Una recente meta analisi ha rilevato una forte correlazione
tra carenza di vitamina D e tiroiditi autoimmuni (Hashimoto e Graves).
IL NONO MECCANISMO è quello dell’attivare il Ciclo di Krebs ovvero
dell’ossigeno. Che stimoli sicuramente tale ciclo emerge dal fatto che pazienti
che prima necessitavano di ossigeno dopo l’assunzione di Vit D3, in modo che il
valore arrivi almeno a 70 ng/ml non sentono più il bisogno di utilizzare
ossigeno in surplus ed abbandonano la bombola di erogazione senza difficoltà.
Questo ormai mi è capitato più volte in pazienti che soffrono di Insufficienza
Respiratoria Cronica per Enfisema Polmonare o per BPCO. Non solo, ma alla
misurazione di ossigeno al dito con il SATURIMETRO, l’ossigeno passa da un
valore di 89-90 SpO2%(o anche meno) ad un livello di 97 SpO2% cioè ad un valore
del tutto normale. Mi sono capitati anche casi di pazienti con BPCO che sono
passati da un livello di 85 Spo2% ad un livello di 98 Spo2 %. Il 05/06/2017 è
uscito un articolo sul giornale Arena di un anziano guarito con alte dosi di Vit
D3 (in circa due mesi di assunzione) nel quale l’oncologo incredulo ha chiesto
se avesse bevuto l’acqua santa di Lourdes. Il paziente aveva un grosso tumore
polmonare e viaggiava ormai con 4-5 litri di ossigeno al minuto. Mandato a casa
dall’Oncologia con una prognosi di vita di due settimane, suo figlio, come
ultima spiaggia, è stato da me con la cartella clinica del padre. Gli ho detto
“penso che ormai non ci sia più nulla da fare, comunque proviamo con alte dosi
di Vit D3, al massimo male non gli fa”. Tornato a casa anche se incredulo, il
figlio ha cominciato a somministrare al padre alte dosi di Vit D3 (300.000 UI/settimana)
ed il padre in circa tre settimane non solo ha abbandonato la bombola di
ossigeno, ma si è rimesso ad andare in bicicletta. Tornato appunto dall’oncologo
dopo circa 6 mesi, questo vedendolo in buona salute gli ha chiesto se avesse
bevuto l’Acqua Santa di Lourdes. Poi ha saputo che aveva preso solo Vit D3, così
ha cominciato a prescriverla anche lui. . A che punto agisca la Vit D nel Ciclo
di Krebs è difficile dirlo dal momento che entrano in gioco talmente tanti
fattori. Ma comunque è un aspetto sicuramente da studiare anche se finora non è
mai stato fatto. Posso dire che è una mia scoperta fatta quasi casualmente. Tre
mesi fa ho dato della vitamina D ad un paziente che aveva un Insufficienza
Respiratoria e viaggiava con la bombola di ossigeno. Tornato a visitarlo dopo 15
giorni ho visto la bombola di ossigeno da una parte e lui che respirava
normalmente. Sono rimasto allibito. Da allora ho cominciato a far assumere la
Vit D a tutti i pazienti con insufficienza respiratoria ed ho notato in tutti un
incredibile miglioramento. Tutti sono passati da una saturazione di ossigeno
insufficiente a livelli di ossigeno praticamente normali, e questo sempre in 20
massimo 30 giorni. La cosa penso abbia una rilevanza notevole dl momento che
viene completamente ignorata dai testi che trattano la Vit D. Si elencano 100
altre proprietà, ma non questa che penso abbia una rilevanza notevole, anzi
penso abbia la valenza di una bomba. Nelle forme tumorali, poiché il ciclo della
respirazione è diverso, glicolisi anaerobica e mancanza del Ciclo di Krebs,
chiaramente questo meccanismo non può funzionare. Se nelle forme tumorali esiste
ancora qualche “traccia” del Ciclo di Krebs è probabile che attivandolo, o la
cellula torna normale, o va in apoptosi, ciè viene distrutta, perché non può
tollerare una respirazione diciamo “normale. La cellula tumorale deve
necessariamente utilizzare una glicolisi anaerobica per replicarsi rapidamente.
Il ritorno alla normalità non è consentito. E’ probabile anche che questo
meccanismo spieghi anche i buoni risultati che si ottengono con la Vit D nel
Morbo di Alzheimer. Infatti aumentando l’ossigenazione a livello neuronale si
migliorano tutte quelle funzioni che sono venute a mancare in tale patologia.
La DECIMA AZIONE poco conosciuta è quella sul metabolismo dello ZOLFO. Si è
visto infatti che livelli di 40-60 ng/ml di Vit D prevengono l’artrosi e questo
lo fanno regolando lo scambio o l’assorbimento dello zolfo a livello delle
cartilagini. Un grosso studio fatto recentemente ha evidenziato questo
meccanismo.
http://www.dottorperuginibilli.it/integratori-vitamine-minerali/1174-artrosi-e-vitamina-d
L’artrosi è la forma più comune di affezione reumatica. E’ caratterizzata dalla
progressiva perdita delle cartilagini delle articolazioni ed è legata all’età,
all’obesità, a precedenti traumi ed è più frequente nelle donne. Ricercatori
dell’ Ankara Physical Medicine and Rehabilitation Training and Research Hospital
hanno di recente pubblicato uno studio dove risulta evidente il legame tra i
livelli di vitamina D3 e il rischio di sviluppare l’artrosi. Un adeguato apporto
di vitamina D è necessario per un rinnovamento ottimale della cartilagine e
precedenti ricerche epidemiologiche hanno mostrato che bassi livelli di vitamina
D sono associati all’artrosi delle ginocchia (gonartrosi). Anche bassi livelli
delle altre vitamine liposolubili (A, E, K) sono associati ad un maggiore
rischio di artrosi. Per queste ragioni, i ricercatori turchi hanno deciso di
approfondire ulteriormente il legame vitamina D/artrosi. Hanno reclutato 80
donne tra i 20 e i 45 anni di età che non presentavano dolori o problemi alle
ginocchia. Le donne sono state divise in tre gruppi sulla base dei loro valori
di vitamina D:
< 10 ng/mL
= 10 ng/mL but < 20 ng/mL
>20 ng/ml di Vit D
Poi è stato misurato lo spessore delle cartilagini delle ginocchia tramite un
ecografo. Nel gruppo <10ng/mL la cartilagine era più sottile in tutti i punti
misurati rispetto a quella degli altri gruppi di donne. Questa è quindi
un’ulteriore conferma che bassi livelli di vitamina D possono essere associati
ad un maggiore rischio di artrosi. Inoltre, uno studio indiano pubblicato lo
scorso anno ha mostrato che l’integrazione di vitamina D è in grado di
migliorare sensibilmente il dolore associato alla gonartrosi, confermando ancora
una volta l’importanza della vitamina D nell’artrosi. L’ideale per curare
l’artrosi è associare la Vit D a ZOLFO ORGANICO, o N-AMECILCISTEINA o MSM (metilsulfonilmetano).
L’UNDICEMA AZIONE è quella antidepressiva. Questa azione si esplica attraverso
due meccanismi il principale dei quali è l’attivazione del Ciclo di Krebs nel
neurone. In pratica il neurone, con adeguati livelli di Vit D utilizza meglio
l’ossigeno. Questo determina un maggior rilascio di mediatori chimici che hanno
un azione antidepressiva come l’ACETILCOLINA e la SEROTONINA. In pratica anziche
somministrare farmaci come il DONAZEPIL che inibiscono l’ACETILCOLINESTERASI
deputata alla degradazione dell’ACETILCOLINA, non somministrando Vit D
incrementiamo la produzione di ACETILCOLINA e di SEROTONINA Inoltre si è visto
che la Vit D 2 regola anche la produzione di vari messaggeri aminergici e
peptidergici e che influenza l'attività endocrino-autonomica di alcuni sistemi
sensoriali e motori. In tal modo possiamo fare a meno di farmaci che
incrementano la produzione di ACETILCOLINA e di SEROTONINA e di altri mediatori
fondamentali per la funzione del SNC. Occorre dire che molti di questi farmaci
hanno una marea di controindicazioni e di effetti collaterali.
La DODICESIMA AZIONE è quella sulla DEMENZA DI ALZHEIMER. In pratica questa si
esplica con lo stesso meccanismo che si ha nell’azione antidepressiva, ma ciò
che gioca un ruolo determinante sono due fattori: un attivazione del ciclo di
Krebs ed un miglior utilizzo del glucosio da parte del neurone. La risposta però
si ha solo nelle forme iniziali e non nelle forme dove il danno neurologico si è
già determinato. La risposta può essere buona (circa il 50% dei casi trattati),
o anche mancare del tutto. La risposta inoltre può essere transitoria
(difficilmente permanente), e questa transitorietà è legata al procedere della
malattie che è determinata da fattori ancora sconosciuti. Io generalmente, la
Vit D, perché si abbia una risposta più stabile la associo ad altri fattori, in
particolare OLI DI PESCE (EPA e DHA) da assumere alla dose di 3 gr al giorno.
Inoltre ad un polivitaminico e poliminerale come il Supradin (1 cp/die), perché
anche certi oligoelementi (zinco, rame, manganese, molibdeno, iodio) possono
essere importanti per una corretta funzione neuronale, e se ne registra spesso
la carenza, soprattutto nell’anziano.
La TREDICESIMA AZIONE è quella dimagrante o meglio di normalizzazione del peso
corporeo. Essa agisce soprattutto sugli ADIPOCITI bianchi dell’addome,
attraverso la secrezione di una sostanza simil ormonale,la LEPTINA che fa
diminuire la fame e riduce il senso di sazietà. Non è da escludersi però che la
sua azione si esplichi anche con l’attivazione dei mitocondri e cioè del ciclo
dell’ossigeno, questo permetterebbe una metabolizzazione del grasso degli
ADIPOCITI, e pertanto questi ridurrebbero, e di molto, il loro contenuto di
grasso. Un altro meccanismo che si è invocato è quello dell’attivazione delle
pompe ioniche di cui gli adipociti ne sono carenti. Un aumento del Magnesio
endocellulare riattiva tutti i sistemi enzimatici (più di 300) con conseguente
metabolismo del grasso endocellulare.
La QUATTORDICESIMA AZIONE è una delle più importanti, e per questo volutamente
l’ho tenuta per ultima. E’ l’azione di prevenzione delle malattie
cardiovascolari che avviene attraverso numerosi meccanismi, citeremo i più
importanti:
Un azione di normalizzazione dell’insulina: sappiamo infatti come l’insulina, se
non controllata, giochi un ruolo determinante come causa di aterosclerosi.
La seconda azione è quella antinfiammatoria per neutralizzazione delle
CATERICIDINE pro-infiammatorie. L’infiammazione infatti gioca un ruolo
determinante come causa di aterosclerosi perché determina un danno a livello
della parete vascolare con conseguente formazione della placca ateromasica. L’infiamazione
gioca un ruolo determinante anche nella genesi delle patologie cardiache pechè
va a danneggiare il muscolo cardiaco attraverso un meccanismo di rabdomiolisi.
Per questo può determinare insufficienza cardiaca, ipertrofia ventricolare,
fibrillazione atriale, extrasistolia, tachicardia, danno a livello delle valvole
cardiache.
La terza azione di protezione cardiaca e vascolare è quella di ossigenazione
attraverso un attivazione del CICLO DI KREBS. Questo determina una maggior
resistenza degli epiteli arteriosi agli insulti da parte dei Radicali Liberi, e
determina pure a livello cardiaco una miglior risposta a tutti gli insulti sia
batterici che ormonali o dei radicali liberi.
La quarta azione è quella sulle pompe ioniche: facendo entrare più Magnesio
nella cellula ne attiva tutte le catene enzimatiche. Sappiamo quanto il Magnesio
sia determinante per il cuore, questo minerale stà praticamente alla base della
funzionalità cardiaca.
Riassumendo la Vit D ha le seguenti azioni:
sull'osso, è indispensabile per la calcificazione dell'osso e per prevenire il
rachitismo nel bambino.
un azione antiepilettica per un aumento o normalizzazione della respirazione
neuronale. Infatti, uno dei principali meccanismi che si invocano per i focolai
epilettogeni, è che questi siano poco irrorati ed ossigenati, ed esplichino
pertanto una risposta anomala, eccessiva, di stimolo della risposta neuronale
che si propaga rapidamente a tutto il SNC.
una spiccata azione preventiva del diabete sia di tipo I che di tipo II
E' alla base (insieme allo Zinco) del sistema immunitario con un meccanismo
complesso.
aiuta a perdere peso, soprattutto addominale, in quanto stimola la LEPTINA, un
particolare ormone che favorisce la mobilitazione del grasso corporeo (si è
visto che questa azione sul grasso si esercita anche sul fegato, in quanto
riduce la steatosi epatica
si è dimostrata eccezionale (ad alte dosi) anche per curare la Cirrosi Epatica,
forse per i suoi processi antinfiammatori ed anti steatosici.
un azione protettiva dello stomaco per un aumento della mucina gastrica
un azione regolante la flora intestinale, in quanto se aumenta la mucina
gastrica favorisce una flora probiotica intestinale. Questa azione diventa
massima se si assumono nel contempo dei Sali di Magnesio, che favoriscono il
proliferare del Bifidobacterium Bifidum, (il più importante battere della flora
probiotica), ed il Magnesio distrugge i batteri dannosi Clostridium, Perfrigens
e Coli.
un azione antinfiammatoria perchè regola i canali ionici e inibisce la
produzione di catelcidine proinfiammatorie secrete soprattutto dal tessuto
adiposo.
un azione sui recettori G di membrana e quindi permette la comunicazione
cellulare (ed impedisce che le cellule degenerino in cellule neoplastiche)
un azione antitumorale diretta, perchè anti-angiogenetica (impedisce che si
formi il circolo capillare del tumore)
un azione antibatterica, antivirale ed antifungina tramite le catelicidine
un azione attivante il ciclo di Krebs mitocondriale (cioè attivante la
respirazione cellulare)
un azione sullo zolfo che la rende utile per la prevenzione dell'artrosi
un azione antidepressiva per un incrementazione della produzione di Acetilcolina
e di Serotonina
un azione positiva nella Demenza di Alzheimer, probabilmente legata ad un
incrementazione della respirazione neuronale
Un azione dimagrante, soprattutto sul grasso addominale, per la stimolazione di
un ormone, la Leptina.
Come si assume?? Conviene attenersi agli ultimi dosaggi indicati dai ricercatori
americani e cioè 5000 UI/die. A questo proposito si possono comprare le perle in
farmacia, di libera vendita (non serve la ricetta medica), e si assuma 1 perla
ogni mattina a colazione, sempre, si può sospendere solo nei mesi estivi nei
quali ci si espone al sole. Con questa dose non serve fare nessun dosaggio
ematico della Vit D e del calcio ematico. L'importante è anche assumere del
Magnesio perchè questo è indispensabile per far funzionare correttamente la Vit
D; si tenga presente a questo proposito che il dosaggio del Magnesio ematico
esprime poco una carenza di Magnesio perchè questo è uno ione quasi
esclusivamente endocellulare, per cui a volte la Magnesiemia può essere normale
ed esserci nel contempo una carenza di Magnesio endocellulare. Pertanto conviene
assumere 3-4 gr di sali di Magnesio al giorno, i meglio assorbibili sono il
Pidolato di Magnesio, l'Ascorbato di Magnesio, ed il Citrato di Magnesio. Si
tenga presente che gli ultimi studi danno una carenza di Magnesio nel 50% della
popolazione. Gli alimenti più ricchi di magnesio sono i frutti secchi, in
particolare le Mandorle.
Se l'italiano è la tua lingua leggi sotto.
Se hai cliccato sul traduttore e vuoi leggere la pagina
nella tua lingua clicca sulla riga.
il link è: http://www.cosenascoste.com/forum/topic/46619-acido-ascorbico-o-vit-c/page-16#entry1670436
Sai cosa è il
CLORURO DA MAGNESIO
? vai su
http://clorurodimagnesio.altervista.org/
Ecco invece i siti che potrebbero cambiarti
la VITA
www.dr-rath-foundation.org
www.massimopietrangeli.net
www.aerrepici.org/forum/forum.asp?FORUM_ID=1
I link che NON ti devi perdere sono: cliccaci sopra poi te li leggi con comodo.
http://acidoascorbico.altervista.org/VolontariWEB.com_files/lapelle.htm
http://acidoascorbico.altervista.org/VolontariWEB.com_files/lettura.htm
http://acidoascorbico.altervista.org/VolontariWEB.com_files/esperienze.htm
Se NON hai ancora visitato il nostro sito ti consiglio di visitarlo e
per capire cosa è l'ACIDO ASCORBICO devi leggere le pagine più importanti
che sono:
CHI SIAMO,
LA DONNA,
SITO SECONDO,
SITO TERZO,
SITO QUARTO,
SITO SESTO,
SITO DECIMO.
Quindi
clicca per
SAPERNE
di più sull'ACIDO
ASCORBICO