Per sapere il motivo di queste integrazioni, oltre la mia esperienza, clicca QUI
Per sapere cosa è il PRIMO FLAGELLO umano che si chiama CAFFE'
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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/alimentiessenziali.htm

Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm

Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Per la OMOCISTEINA descritta da Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteina.htm

Per la OMOCISTEINA cosa è,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova03/Immagini/omocisteinacosae.htm

Tutto sulla vitamina D,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Per la vitamina D di Angelo Bona,
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/mmagini/vitaminadangelobona.htm

Per la PSICOTERAPIA e la vitamina D di Angelo Bona
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/vitaminadangelobonaa.htm

La pagina originale dalla quale ho prodotto questa riporta:
"Quanta pazienza avete! scusate la mia sfacciataggine.
Invece personalmente NON MI STANCO MAI!!!
Difatti rieccomi a parlarvi della vitamina D, quella che per AUTOPRODURCI servono SOLO DUE COSE:
1) il COLESTEROLO dichiarato CATTIVO dalla medicina, ma che in effetti è anche lui già AUTOPRODOTTO e non riesco a capire che il mio corpo sia tanto STUPIDO DA AUTOPRODURSENE IN PIU' PER ARRECARSI DANNO, e voi?
2) il SOLE, sorgente DI VITA PER OGNI ESSERE VIVENTE.
Eppure ci hanno insegnato per molti anni che il COLESTEROLO ci causa gli ICTUS e gli INFARTI facendoci ingoiare pastiglie CHIMICHE, il cui "PRINCIPIO ATTIVO" nel nostro corpo NON CI DEVE STARE. Che presa in giro!
"Ed ancora altri se lo riterrà opportuno, ma a questo punto, tu innocentemente dovresti chiedergli di fare nel tuo sangue pure la ricerca del "principio attivo" (così viene chiamato l'agente del FARMACO che stai ingoiando, vero?).
A questo punto lui ti dirà sorridendo che non si può.
Allora tu dovresti chiedergli:
"scusi dottore, ma se non si può vuol dire che questo "principio attivo" NON DEVE ESSERE NEL MIO SANGUE, vero?
Ma se non deve essere nel mio sangue, cosa farà mai nel mio corpo? lei me lo sà dire e spiegare chiaramente?"

http://digilander.libero.it/genfranco/Immagini/esamedelsangue.htm

Ora vuoi ovviare a queste FALSITA' dei "PROTETTIVI SOLARI" prodotti CHIMICI CANCEROGENI?
La pagina recita:
CREME SOLARI: VITAMINA A ,RETINILE PALMITATO CANCEROGENO,TOSSICO
"TRADUZIONE dall'inglese
Consumer Attenzione: cancerose Vitamina-A retinoidi si trovano in molti prodotti per la cura personale, oltre protezioni solari
Senatore Charles Schumer (D) ha recentemente sollecitato un'azione rapida da parte della FDA relativa alle nuove prove cliniche di un legame tra Palmitate Retinyl per uso topico e il cancro della pelle per le creme solari, giusto in tempo per l'estate. Retinyl palmitato è un derivato della vitamina A stabilizzato, utilizzato in oltre 500 filtri solari popolari, ma come ad una società emergente naturale cura della pelle, i potenziali pericoli si estendono ben oltre i prodotti solari.
"Centro Nazionale della FDA per la ricerca tossicologica e il National Toxicology Program hanno condotto studi che suggeriscono un possibile legame tra il cancro della pelle e palmitato retinile," Schumer ha detto nel corso di una recente conferenza.
Retinyl palmitato è un derivato della vitamina A stabilizzato, utilizzato in oltre 500 filtri solari popolari, ma come ad una società emergente naturale cura della pelle, i potenziali pericoli si estendono ben oltre i prodotti solari.
"Protezioni solari sono solo una piccola parte del mercato palmitato retinile. Ci sono centinaia di altri prodotti che lo utilizzano come ingrediente attivo tra sieri anti-età, creme per la pelle, cosmetici ed anche prodotti alimentari. Abbiamo sempre guidato lontano da usare palmitato retinile o qualsiasi suo contenuto di vitamina A sintetica parenti, perché le prove per i potenziali problemi è stato fuori per anni ", dice Wayne Perry, sviluppatore di prodotti di piombo per Greensations, una società naturale cura della pelle conosciuta per loro marchi ThermaSkin , ThermaScalp e tendenze giovanili .
http://digilander.libero.it/genfranco5/Immagini/retinilepalmitatocremesol.htm

Ed anche per molti anni ci hanno insegnato che il SOLE con i suoi raggi UVB (e ce ne hanno fatto delle pappardelle dei personaggi di primo piano) dichiarandoli CANCEROGENI. Facendoci spalmare sulla pelle PRODOTTI CHIMICI che non mangeremmo mai, ma che spalmandoli sulla pelle per preservare la SALUTE, permettiamo al nostro corpo di metterli direttamente nel sangue ed AVVELENARCI, attraverso i PORI, sempre perchè questi prodotti CHIMICI nell'esame del sangue NON CI DEVONO ESSERE.
QUINDI QUANTE FALSITA' CI HANNO PROPINATO FIN'ORA E PER CHE COSA? SEMPLICE, NELLE NOSTRE MALATTIE
CI SGUAZZANO.
Scusate lo sfogo su tutte queste FALSITA'.

Mi permetto di riprendere questa pagina poichè è già dedicata al dottor Claudio Sauro, del quale ne riporto le sue precedenti informazioni sulla vitamina D:
"Leggete questo interessantissimo post del Dr. Sauro.
Che i parametri fossero al ribasso l'avevamo già abbondantemente intuito, ma ora un medico si prende la briga di informarci ulteriormente, secondo quelle che sono le sue conoscenze...
DA RIVEDERE L’INDICE TERAPEUTICO DELLA VITAMINA D
CLAUDIO SAURO·LUNEDÌ 22 AGOSTO 2016
L’INDICE TERAPEUTICO della Vit D è sicuramente da rivedere; attualmente si considera come indice terapeutico della Vit D un valore che varia fra 30 e 100 ng/ml. Questo valore è già cambiato più volte negli ultimi 50 anni dal momento che i vecchi protocolli indicavano un INDICE TERAPEUTICO di 10-60 ng/ml, poi si è visto che il valore di 10 è troppo basso per calcificare l’osso ed il limite minimo per una corretta calcificazione è 28,5 ng/ml per cui il limite minimo è stato arrotondato a 30. Però cerchiamo di definire meglio cosa si intende per INDICE TERAPEUTICO è vediamo perché per la Vit D non funziona. L'indice terapeutico (IT, anche noto come rapporto terapeutico) è un parametro farmacologico che è indice della sicurezza di un farmaco. È definito come il rapporto tra la dose letale mediana e la dose efficace mediana. Ma poiché la Vit D per essere attivata subisce diversi passaggi e quella che viene dosata è la forma intermedia (quella attivata dal fegato) o 25-OH.idrossi-colecalciferolo si può ragionevolmente dire che un INDICE TERAPEUTICO per la dose intermedia praticamente non esiste dal momento che se la dose minima efficace per calcificare l’osso è 30 ng/ml la dose massima o letale mediana praticamente non esiste. La dose letale mediana dovrebbe essere una dose che uccide il 50% dei soggetti, ma nessuno è mai morto neppure per dosi altissime della forma intermedia. L’INDICE TERAPEUTICO sarebbe molto più corretto applicarlo alla forma terminale o 1-25 OH-idrossi-colecalciferolo perché questa regola effettivamente la calcemia ed una calcemia troppo alta (14-18 ng/ml) potrebbe comportare l’arresto del cuore in sistole. Ma si è visto che non è solo la forma terminale che agisce, ma anche la forma intermedia e probabilmente anche la forma primaria quella che si forma con l’esposizione della pelle alla luce solare (COLECALCIFEROLO); la forma intermedia chiamata anche CALCIDIOLO ha pure le sue funzioni; se n’è accorto un medico argentino, un certo Coimbra, che ha visto che aumentandola molto riesce a guarire la SCLEROSI MULTIPLA se presa nella fase iniziale (ha già migliai di casi di casistica che lo comprovano) . Probabilmente la forma intermedia agisce su molte altre malattie autoimmuni dal momento che io stesso ho avuto due casi di guarigione di ARTRITE REUMATOIDE già consolidata da molti anni. Ma Coimbra porta la forma intermedia a dosi altissime, minimo 800, massimo 6000, e ci si può chiedere perché dosi così alte non creino problemi. In effetti si è visto che anche se la forma intermedia è altissima la forma terminale resta praticamente costante, e cioè di CALCIDIOLO viene trasformato in CALCITRIOLO solo 1,5 milionesimi di grammo in un giorno, ed è per questo che la calcemia non subisce variazioni pericolose e si attesta sempre su un valore che può variare fra 8,5 ed 11 mg/dl. Comunque Coimbra con dosi altissime della forma intermedia consiglia di bere molto, dal momento che se il paratormone non funziona correttamente c’è il rischio che la calcemia superi gli 11 ng/ml con conseguente ipercalcemia ed ipercalciuria. Nel protocollo Coimbra sono consigliati anche frequentissimi dosaggi della Vit D. La forma terminale agisce come regolatore della calcemia, ma soprattutto per la deposizione di calcio nell’osso. Si pensava una volta che solo le cellule dell’osso (osteoblasti ed osteoclasti) avessero recettori per la Vit D ma negli ultimi anni innumerevoli studi hanno dimostrato che tutte le cellule hanno recettori per la Vit D e questa più che una vitamina è un ormone che regola 4200 geni. Si è visto che la Vit. D è fondamentale per l’integrità dei recettori, o proteine di membrana che regola l’ingrosso di ioni nella cellula, in particolare è alla base dei canali del calcio, del potassio e del magnesio. E’ probabile che questa funzione l’abbia prevalentemente la forma terminale (1-25-OH- idrossi-colecalciferolo), ma non è escluso che anche la forma intermedia (calcidiolo) rivesta un ruolo significativo forse su altri recettori, e questo giustificherebbe il protocollo Coimbra che da valore soprattutto alla forma intermedia. E’ probabile che la forma intermedia sia deputata alla sintesi delle CATELCIDINE , queste sono delle sostanze che agiscono come veri e propri antibiotici ma anche stimolano la difesa immunitaria tramite i macrofagi ed i leucociti. La maggior parte dei CATELICIDINE sono peptidi lineari antimicrobici con 23-37 aminoacidi e sono molto variabili nella loro struttura, possono agire come antibiotici nei confronti di batteri, funghi e virus a seconda della loro struttura.

http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadclaudiosaurovalori.htm

UN NUOVO PROTOCOLLO PER I TUMORI

In seguito a due anni di esperienza con CHEMIOTERAPIA NATURALE posso trarre le prime considerazioni di un certo rilievo.
Il punto più importante che è emerso riesaminando i casi di tumori che si sono stabilizzati, sono regrediti ed in alcuni casi sono addirittura guariti è che tutti questi casi avevano ampiamente forato il tetto di 100 ng/ml per la vitamina D. I miglioramenti, le stabilizzazioni ed alcune guarigioni le abbiamo quando questa vitamina D arriva a 200 ng/ml e molto spesso la supera, spesso raggiungendo quota 200 ng/ml o anche più.
Tali valori li ho sempre ottenuti facendo assumere 300.000 UI di vitamina D3 alla settimana, ininterrottamente, generalmente si stabilizza su quota 200-250 ng/ml, in un caso 450 ng/ml. In tutti questi casi ho sempre controllato la Calcemia (non il paratormone che non mi interessa), e la calcemia è sempre rimasta normale. Addirittura a valori alti di vitamina D a volte si abbassa sotto il valore di 9 mg/dl (perfettamente normale, in un solo caso ho visto il valore di 11.2 mg/dl (peraltro non pericoloso). Questo significa che la forma intermedia della vitamina D è determinante più di qualsiasi altro rimedio chemioterapico o naturale, intendo dire che il 25-HO-clecalciferolo deve avere un ruolo determinante nella cura dei tumori. probabilmente agisce ancora più della forma terminale (calcitriolo o 1-25-OH-colecalciferolo) il quale deve restare praticamente costante se la calcemia resta normale. Intendo dire che anche con i valori altissimi della forma intermedia la forma terminale resta costante. Io credo che la forma terminale più che sui recettori agisca sopratutto sul trasporto del calcio nelle ossa, e mantenendo il calcio costante a livello ematico. Ciò che regola la trasformazione della forma intermedia in forma terminale è il Paratormone che si abbassa drasticamente se il valore della forma intermedia si alza. E'probabile che sia la forma intermedia che agisce sui ricettori G di 20-OH-colecalcoferolo molto superiori a quelli indicati nel Range terapeutico. Ci riportiamo pertanto, con queste considerazioni al Protocollo Coimbra per la Sclerosi Multipla. Le dosi altissime di 25-OH-colecalciferolo agiscono nel guarire le Sclerosi Multipla esattamente come agiscono nel guarire i tumori. E perchè Ciombra usa il semplice COLECALCIFEROLO per curare la Sclerosi Multipla e non la forma terminale o calcitriolo; semplicemente perchè il calcitriolo nella Sclerosi Multipla non fa assolutamente nulla. Il Colecalciferolo (ormone del sole) si trasforma invece nella forma intermedia o Calcidiolo che è quella che agisce. Oltretutto la forma terminale (Calcitriolo) che esiste in certi prodotti farmaceutici ha una emivita brevissima (5 ore), produce ipercalcemia e sarebbe pericolosissimo usarla a dosi alte, mentre la forma iniziale o COLECALCIFEROLO è un ormone assolutamente tranquillo. Pertanto io, visti i risultati e facendo una sintesi dei casi diciamo "di successo" ho cominciato ad usare 300.000 UI alla settimana (sono 42.857 UI al giorno) di Dibase (è una dose da Coimbra) + 1 fiala di Adisterolo 100.000, sono 100.000 UI di vitamina A + 20.000 UI di vitamina D (sempre alla settimana) ed in via continuativa, senza mai smettere. Tanto state tranquilli che la calcemia resterà nei limiti e la vitamina D per quanta ne prendiate non andrà sopra il valore di 200-300 ng/ml (in un caso eccezionale ho avuto il valore di 450 ng/ml ma con calcemia normale, E' comunque buona cosa, come dice Coimbra, quando si assumono dosi così alte di vitamina D bere molta acqua, almeno 1.5-2 litri al giorno, nel caso si manifesti ipercalcemia, anche se questa è esattamente rara, ma comunque è meglio premunirsi. Io di problemi renali non ne ho mai visto, la creatinina si è sempre mantenuta normale, non è mai salita neppure di 1/10 di punto. Poi a questo iperdosaggio della vitamina D ho associato alcune cose che io ho ritenuto importanti come il CLORURO DI MAGNESIO e la N-acetilcisteina anche se il nocciolo fondamentale della terapia resta la vitamina D.
Pertanto riassumendo:

-Dibase 300.000 UI settimana in via continuativa

-Adisterolo 100.000 UI alla settimana in via continuativa

-CLORURO DI MAGNESIo 2 cucchiaini (6 grammi) al giorno sciolti in molta acqua sempre in via continuativa

-N-Acetilcisteina 2 bustine da 300 mg al giorno

-Selenium- ACE EXTRA (Angelini): il selenio ha una potentissima azione antitumorale

-ACIDO ASCORBICO in polvere; 3-5 cucchiaini da caffè al giorno sciolti in succo di frutta

-Tintura madre di rosmarino: 30 gocce tre volte al giorno, meglio durante i pasti

Fra le piante medicinali consiglio anche la CURCUMA che ha dimostrato in molti studi di possedere un effettiva attività antitumorale. Consiglio la CURCUMA impastata con alcool puro che ne estrae la curcumina. Però con la curcuma bisogna andare cauti, perchè presa in dosi elevate (3 cucchiaini al giorno) abbassa drasticamente il Colesterolo, addirittura anche sotto i 100 mg/dl ed un valore basso di Colesterolo non va bene nei tumori.
Contrariamente a qualsiasi opinione il colesterolo è un antitumorale e sarebbe indispensabile che il suo valore restasse intorno ai 300 mg/dl. Non preoccupatevi, non comporta nessun rischio ateromasico. Una dieta povera di aminoacidi essenziali (Protocollo Nacci) è difficile da attuare, pertanto l'ho completamente abbandonata. Una alimentazione povera di carne e latticini è comunque consigliabile anche se secondo me non determinante, pertanto preferisco non essere rigido sulla dieta.

http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/vitaminadclaudiosaurotumori.htm

Dottor Sauro Claudio
Inviato Ieri, 25 lug 2018 alle 18:49

IL PRIMO MECCANISMO, il più noto è quello di formazione del tessuto osseo , ovvero dello scheletro. L'osso è costituito da una corticale e da una parte interna spugnosa e le cellule che sono deputate alla formazione dell'osso sono principalmente gli OSTEOBLASTI, mentre vedremo in seguito che le cellule che sono deputate al riassorbimento osseo sono principalmente gli OSTEOCLASTI. L'osteoblasto è una cellula che elabora la matrice extracellulare del tessuto osseo. È una cellula ricca di RER e apparato di Golgi, ha perciò un citoplasma basofilo, la superficie cellulare è provvista di corti e sottili prolungamenti. L'osteoblasto origina da cellule osteoprogenitrici, dette preosteoblasti. La sua funzione è quella di produrre la matrice organica del tessuto osseo stesso, costituita di fibre collagene di tipo I, proteoglicani e glicoproteine; la matrice ossea precoce prodotta dagli osteoblasti, non cristallizzata, è detta tessuto osteoide. All'interno della matrice sono presenti numerose vescicole di secrezione ricche di un enzima caratteristico, la fosfatasi alcalina, e di ioni Ca2+ e (PO4)3 e Magnesio Fosfato-: queste vescicole costituiscono i primi nuclei di mineralizzazione della matrice. La membrana cellulare aderisce alla matrice pericellulare per mezzo di integrine specifiche. Gli osteoblasti sono presenti sia nell'embrione, durante la formazione delle ossa, sia nell'adulto, durante i processi di rimaneggiamento e riparazione del tessuto osseo. L'osteoblasto contiene al suo interno delle granulazioni PAS-positive dette matrix vesicles o globuli calcificanti, provvisti di membrana e ritenuti l'agente che dà il via al processo di mineralizzazione e queste granulazioni sono strettamente legate alla Vit D al Paratormone ed alla Calcitonina. E poiché la Vit D regola la secrezione di entrambi questi due ultimi ormoni possiamo considerarla il fattore primario nella calcificazione dell’osso. Perchè si formi una corretta corticale e trabecolare ossea necessitano 28,5 ng/ml di Vit D, ovvero la forma terminale 1-25-OH- idrossi-colecalciferolo. Tra le varie proteine secrete dall'osteoblasto troviamo anche la procollagenasi, enzima che, deposto nella matrice verrà trasformato nella sua forma attiva, la collagenasi, che sarà impiegata dagli osteoclasti nella demolizione delle fibre collagene. L'attivazione della procollagenasi è a carico degli stessi osteoclasti, che tramite una serie di proteine, arrivano a disporre della collagenasi matura. Inoltre, l'osteoblasto (e la sua forma più differenziata l'osteocita) presenta sulla membrana anche dei recettori per il paratormone(PTH) grazie ai quali, una volta avvenuta l'interazione con il suddetto ormone, vengono liberati gli OAF (osteoclast activating factors), ovvero fattori di attivazione per gli osteoclasti, che inizieranno il processo di riassorbimento della matrice calcificata. Quando la funzione biosintetica cessa gli osteoblasti diventano osteociti, le cellule del tessuto osseo adulto, che occupano le lacune ossee. Il riassorbimento dell'osso invece avviene attraverso gli osteoclasti: L'osteoclasto è una cellula molto grande, polinucleata (sincizio) e ricca di lisosomi. Appartiene alla linea dei monociti-macrofagi, deriva cioè dalla cellula mesenchimale emopoietica. Presenta molte estroflessioni ed increspature nella membrana plasmatica, in posizione basale, chiamato orletto striato. Gli osteoclasti vanno a contatto con la matrice ossea e hanno la funzione di riassorbire l'osso erodendolo mediante enzimi di esocitosi e pH acido, collaborano cioè all'omeostasi calcica. Gli osteoclasti sono influenzati per il riassorbimento osseo dalla Vit D, dal Paratormone e dalla Calcitonina. Il più importante fattore per il riassorbimento osseo è la Calcitonina, un ormone secreto dalle cellule parafollicolari della tiroide. La Calcitonina viene secreta quando ci sono alti livelli di calcio nel sangue e riduce l’assorbimento di calcio a livello intestinale contrariamente a quello che fa la Vit D ed il Paratormone, però non ha nessun ruolo nella calcificazione dell’osso ma solo nel suo riassorbimento attraverso gli Osteoclasti. Il Paratormone al contrario della Calcitonina, aumenta in sincronia con la Vit D il riassorbimento del calcio a livello intestinale, ha un azione irrisoria nella trasformazione a livello epatico della forma primaria di Vit D (colecalciferolo) nella forma intermedia (calcidiolo- 25-oh-colecalciferolo), mentre ha un ruolo determinante nella trasformazione a livello renale, del Calcidiolo nella forma terminale attiva o Calcitriolo (1-25-oh-idrossi-colecalciferolo) e permette che la forma terminale resti praticamente sempre costante anche se i valori della forma intermedia sono altissimi (3000 ng/ml). La Vit D (o ormone G) ha invece un ruolo determinante per l’ingresso del calcio, del fosforo e del magnesio negli osteoblasti e questo lo fa attraverso i Recettori G di Membrana di cui parleremo in seguito. Inoltre ha un ruolo determinante nella calcificazione dell’osso e quindi prevalentemente sugli Osteoblasti, mentre Calcitonina e Paratormone hanno un ruolo determinante per il riassorbimento dell’osso, e quindi sugli Osteoclasti. Potremmo inoltre dire che Paratormone e Calcitonina sono determinanti per regolare il livello di calcio ematico (calcemia), mentre la Vit D in questo senso ha un azione modestissima perché il suo valore resta praticamente sempre costante (da 8,6 a 10,4 ng/dl; la quantità di Vit D attivata dal rene o 1-25-oh-idrossi-colecalciferolo è praticamente costante ogni giorno e cioè 1,5 ng/dl con variazioni minime (anche se la forma intermedia è altissima).

LA SECONDA AZIONE da nominare è un azione sul SNC, abbiamo visto come la Vit D abbia anche un azione antidepressiva, agisca come uno stabilizzatore di membrana e determini la produzione e la regolazione di importanti mediatori cerebrali come l’Ossitocina, la Vasopressina e la Serotonina. Inoltre come stabilizzaore di menbrana può essere considerato un antiepilettico impoertante tanto che il maggior esperto mondiale di Vit D , il Proff. Michael Holick (con oltre 400 pubblicazioni) ha scritto addirittura un libro sulla Vit D come antiepilettico. Ma soprattutto la Vit D ha un azione regolatrice dell’umore e questo significa che qualsiasi trauma viene incamerato dall’inconscio in modo diverso tale da non determinare una somatizzazione se non molto modesta, e sappiamo quanto le somatizzazioni possano essere importanti anche nella genesi dei tumori. Pertanto un adeguato apporto di Vit D riduce lo Stress se si subisce un trauma. E’ indubbio che lo stress sia un fattore importante di infiammazione: lo stress attiva l’infiammazione attraverso la stimolazione di NF-kB, l’induzione della disfunzione endoteliale, l’accelerato invecchiamento delle cellule, accensione della ridistribuzione delle cellule del corpo e la stimolazione beta adrenergica della mielopoiesi, l’attivazione di assi di stress omeostatici i come il sistema nervoso simpatico, attivazione degli assi dello stress omeostatico assi e disturbi del sonno.(aumento delle citochine), e l’aumento in iperalgesia con possibile aumento di segnale della sostanza P pro infiammatoria. Lo stress generalmente viene somatizzato a vari livelli e su vari organi. Uno degli organi più frequentemente interessati è il sistema digerente con gastrite, ulcera gastrica, colite spastica e colon irritabile. Ma lo stress può interessare praticamente tutti gli organi e sistemi ed anche se apparentemente un organo maggiore è interessato viene interessato nel contempo tutto l’organismo. La produzione di catechine pro infiammatorie determina la caduta di molti fattori essenziali in particolare minerali come il Magnesio (che regola 300 reazioni enzimatiche), il Potassio (che regola 70 reazioni enzimatiche) e molti altri oligoelementi e vitamine. Vengono inoltre interessate dalle catechine pro-infiammatorie vitamine come la Vit D, la Vit A, parecchie vitamine del comlesso B in particolare la Vit B6. Generalmente il valore di queste vitamine precipita nel sangue con conseguente carenza e tutto quello che ne consegue. L’organismo tenta di reagire allo stress con stimolazione dell’ACTH ipofisario che va a sua volta a stimolare gli ormoni surrenali, in particolar modo il Cortisolo. Questo ha un azione anti infiammatoria ma determina a sua volta la perdita di numerosi fattori essenziali in particolare la Vit D che è particolarmente sensibile a questo ormone. Inoltre la stimolazione di NF-kB con induzione della disfunzione endoteliale comporta l’innescarsi di malattie autoimmuni che possono essere molto soggettive e sono diverse fra individuo ed individuo a seconda del patrimonio genetico che uno ha.

La TERZA AZIONE è quella sull’imput insulinemico, benchè la Vit D possa aumentare la produzione di insulina aumenta nel contempo anche i recettori di membrana delle cellule all’insulina, ciò significa che il glucosio viene meglio incamerato nelle cellule e sfruttato. Queste azioni comunque sono abbastanza complesse, basti dire che la Vit D riduce dell’80% il diabete giovanile (diabete insulinodipendente) perchè agisce in senso protettivo sulle cellule pancreatiche del Langherans, ed agisce anche sul diabete tipo II aumentando i recettori di membrana per l’insulina e riducendo in tal modo l’imput insulinemico. Dal momento che l’insulina è uno dei fattori favorenti il cancro, si capisce quanto sia importante anche questa azione. Come agisca sulle cellule pancreatiche del Langherans (deputate alla produzione di insulina) è ancora oggetto di discussione. Comunque una delle ipotesi più accreditate è che tali cellule siano particolarmente ricche di cellule G le quali dipendono strettamente dal livello di Vit D, e venendo a mancare questa vanno inevitabilmente incontro alla morte. Ma come agiscono i Recettori G di comunicazione?? Per parlare correttamente dei recettori G dobbiamo far chiarezza su quella che è la struttura di una normale cellula eucariota animale. Vediamo cos’è: Una cellula eucariotica animale è solitamente una molecola estremamente complessa. Sebbene condivida con la cellula batterica alcuni aspetti come l’RNA, il DNA ed i ribosomi possiede una serie di altre strutture che non troviamo nella cellula batterica quali una parete cellulare molto più complessa i desmosomi, i perossisomi, l’’apparato di Golgi, il ribosoma, il reticolo endoplasmatico, i lisosomi, la cromatina, i centrioli: intervengono al momento della duplicazione cellulare e sono responsabili di un'ordinata disposizione degli organuli cellulari, e soprattutto i mitocondri che sono responsabili della respirazione aerobica o così detto Ciclo di Krebs. Sebbene molti di questi organelli si trovino nelle cellule batteriche più complesse quali ad esempio quella dei Bacterioides che hanno 1-2 micron di grandezza, sono praticamente assenti nelle cellule batteriche più semplici quali quelle ad esempio dei cocchi che hanno 300 nanometri di diametro. Per questo i batteri, non avendo il Ciclo di Krebs hanno una respirazione anaerobica ( esattamente come le cellule tumorali). In tali cellule non c’è neppure una membrana fra il genoma ed il DNA ma la regione citoplasmatica priva di nucleo e/o organelli contiene principalmente il genoma ed i ribosomi. Un cromosoma procariote è solitamente una molecola circolare. Anche senza un vero nucleo, il DNA è condensato in un nucleoide. Ma quello che distingue soprattutto le cellule animali dalle cellule batteriche sono le dimensioni, da 20 nanometri di alcune cellule batteriche ai 10-30 micrometri delle cellule animali (a seconda dell’organo). Un aumento di diametro di n volte comporterebbe un aumento della superficie cellulare di circa n² volte. Certe cellule animali di 30 micrometri potrebbero contenere diverse centinaia di cellule batteriche di 300 nanometri (come gli staffilococchi). Questo per dare l’ordine di grandezza dei diversi tipi di cellule, ma sono i recettori G di membrana che a noi interessano e quindi la struttura della membrana cellulare. La membrana cellulare (detta anche membrana plasmatica o plasmalemma) è un sottile rivestimento che delimita tutte le cellule sia batteriche che animali separandole e proteggendole dall'ambiente esterno. Tale rivestimento è composto in prevalenza da un doppio strato di fosfolipidi, molecole contenenti regioni idrofobiche (rivolte verso l'interno della membrana) ed idrofile (rivolte verso l'esterno). Per tale motivo, la membrana è spesso definita come doppio foglietto fosfolipidico o bilayer fosfolipidico. Solo nelle cellule animali sono presenti nella membrana numerose macromolecole proteiche e glicoproteiche (oltre al colesterolo e a diversi glicolipidi) sono inserite all'interno della struttura lipidica della membrana. Tali macromolecole possono spostarsi liberamente all'interno della membrana stessa (motivo per il quale la sua struttura è definita a mosaico fluido), possono agire come canali o pompe che trasportano le molecole all'interno o all'esterno della cellula. Sulla superficie della membrana sono presenti anche numerosi recettori, e macromolecole che permettono alla cellula di rispondere prontamente ai segnali (tipicamente ormonali) provenienti dall'esterno. Tali macromolecole permettono la comunicazione fra le cellule fin dalla loro nascita ed una corretta “differenziazione”. Questo ovviamente non avviene fra i batteri che non hanno nessun bisogno di differenziarsi e restano sempre quelli. Intendo dire che uno stafilococco, nasce come stafilococco e resterà sempre uno stafilococco dalla nascita alla morte. Se noi invece prendiamo, tanto per fare un esempio, le cellule del midollo umano, nasceranno come cellule altamente indifferenziata e si differenzieranno progressivamente in linee diverse che potranno essere globuli rossi, diversi tipi di globuli bianchi e piastrine. Questo comporta una coordinazione assoluta nel messaggio che viene dato fin dall’inizio e che è mediato proprio dai Recettori G di membrana, ovvero da quelle macromolecole proteiche che si trovano in superficie. Tali macromolecole possiamo distinguerle in: - La famiglia A, a cui appartiene la rodopsina, è di gran lunga la più numerosa e comprende la maggior parte dei recettori per le monoamine e i neuropeptidi. Nelle cellule del Langherans è proprio la famiglia A che produce l’insulina. - La famiglia B è costituita dai recettori della secretina, del glucagone e della calcitonina - La famiglia C è costituita principalmente dai recettori metabotropici del glutammato e dai recettori che regolano l’ingresso e l’uscita di ioni, in particolare il Calcio, il Potassio ed il Magnesio I principali bersagli delle proteine G, attraverso i quali controllano diversi aspetti delle funzioni cellulari, sono i seguenti: - adenil ciclasi: l'enzima responsabile della formazione del cAMP; - fosfolipasi C: l'enzima responsabile della formazione dell'inositolo trifosfato e del diacilglicerolo;- - canali ionici: in particolare i canali del calcio e del potassio e del magnesio e probabilmente anche di altri ioni ed oligoelementi. Da questa esposizione risulta evidente quanto sia importante la Vit D che ha un azione determinante per l’integrità dei recettori G di comunicazione e quindi anche sulla produzione di insulina. Risulta altrettanto evidente come tali recettori abbiano una funzione fondamentale anche per la vita della cellula e come la loro mancanza causi un inevitabile morte cellulare.

Il QUARTO MECCANISMO è quello sulla produzione di MUCINA dello stomaco CURANDO IN TAL MODO LA GASTRITE E L’ULCERA GASTRICA e DUODENALE, ma soprattutto prevenendo in tal modo il DISMICROBISMO INTESTINALE, che come abbiamo tratteremo in Post prossimi può avere un ruolo determinante nella genesi dei tumori. Perché eserciti questo meccanismo però la Vit D deve raggiungere almeno il livello di 70 ng/ml. Il dismicrobismo intestinale può essere una causa determinante di una flora putrefattiva con sviluppo di batteri come i Clostridium ed i Coli che possono secernere tossine come la Putrescina e la Cadaverina che andando in circolo sono dei potenti pro-infiammatori.

La QUINTA AZIONE è quella ANTINFIAMMATORIA DIRETTA che si manifesta già quando il valore entra nel Range Terapeutico (30-100 ng/ml). Il meccanismo di tale azione è molto complesso, basti dire che a differenza dei FANS e del cortisone è molto “profondo” e parte dall’interno della cellula. Tale azione anti infiammatoria , come abbiamo già visto è strettamente legata ai Recettori G di Comunicazione ed in particolare allo scambio ionico. Inoltre si è visto che livelli terapeutici di Vit D neutralizzano la formazione di Citochine Infiammatorie. Questo ci fa dedurre che livelli bassi di Vit D predispongano l’organismo a processi infiammatori cronici. Inoltre come dice il Proff.Coimbra : "La differenza tra la vitamina D e i farmaci convenzionali utilizzati nel trattamento di malattie autoimmuni è che la vitamina è un immunoregolatore, non un immunosoppressore. Mentre gli altri farmaci sopprimono il sistema immunitario nel suo complesso, lasciando il corpo suscettibile alle infezioni, la vitamina D è l'unica sostanza in grado di inibire selettivamente la reazione chiamata "Th17", che è causata dalle malattie autoimmuni." (dott. Coimbra.)Da quanto esposto sopra si può dedure che il sole è importante per la salute quanto l’alimentazione.

LA SESTA AZIONE E’ SUI RECETTORI G DI MEMBRANA O DI COMUNICAZIONE scoperta dai ricercatori del Moores Cancer Center dell'Università della California, che hanno analizzato 200 studi e 2500 ricerche di laboratorio (le cellule se non riescono a comunicare regrediscono a livello di simil-staminali e si ha il tumore). LE PROTEINE G DI COMUNICAZIONEI responsabili della comunicazione cellulare sono generalmente molecole extracellulari secrete da altre cellule o dalla cellula stessa che possono agire sulla cellula stessa, a brevi distanze o a lunghe distanze. Tali molecole sono catturate da recettori (recettori G), che sono spesso proteine transmembrana collocate all'interno della membrana plasmatica con un sito di legame posto nello spazio extracellulare. Le vie di segnalazione coinvolgono per lo più proteine di segnalazione, possono essere relativamente semplici ma più spesso, negli organismi superiori, sono complesse ed interconnesse tra loro, non hanno specifica direzionalità e possono essere lette sia dalla membrana plasmatica verso il citoplasma o il nucleo che viceversa. Le proteine non sono però gli unici attori di queste vie di segnalazione che spesso coinvolgono anche ioni inorganici, fosfolipidi, steroidi e loro derivati. Queste proteine infine fanno convergere la segnalazione a proteine effettrici, la cui conformazione viene alterata mediante opportune reazioni chimiche che possono portare alla loro attivazione o inattivazione. Di queste proteine fanno parte ad esempio i canali ionici, proteine regolatrici di geni, enzimi, proteine strutturali del citoscheletro, recettori intracellulari, mitocondri e tutta la catena respiratoria. Sembra che un fattore determinante nel regolare tali proteine negli animali superiori sia il colecalciferolo e l'ergocalciferolo oltre al retinolo; queste sarebbero strettamente legate anche con i canali del calcio e del magnesio. Si è visto in fatti che in mancanza di colecalciferolo e di ergocalciferolo e retinolo , gran parte di queste proteine vengono a mancare compromettendo l'ingresso del calcio e del magnesio nella cellula. Poi la carenza di magnesio endocellulare compromette anche l’ingresso del potassio, intendo dire che una carenza di magnesio e di potassio endocellulare comporta un alterazione di tutta la catena enzimatica ed uno stato acido endocellulare che predispone all’infiammazione ed ai tumori. Inoltre la carenza o l’alterazione di tali proteine G agiscono comporta la risposta finale a quella data via di segnalazione che può essere l'alterazione dell'espressione genica, l'alterazione del metabolismo di una o più sostanze, la creazione di complessi proteici, il movimento della cellula per azione sul citoscheletro. Ma quello che è fondamentale nelle cellule staminali è che tali proteine determinano la direzionalità, cioè la capacità a differenziarsi in organi specifici. Questo avviene fin dallo sviluppo dell'ovulo in morula e successivamente in embrione, ma avviene anche nell'organismo adulto dove le staminali da ogni organo si differenziano in cellule adulte secondo linee ben precise. La mancanza determina la perdita di direzionalità, e ciò comparta una replicazione indifferenziata delle cellule che vanno a formare il così detto tumore o neoplasia. Tale tumore o neoplasia sarà tanto più indifferenziato, quanto più erano indifferenziate le cellule che perdono la direzionalità. Risulta chiaro quindi che in mancanza di ergocalciferolo, colecalciferolo e retinolo tali cellule perdono la capacità direzionale. Generalmente bastano valori relativamente bassi di queste sostanze (vitamine) per sostenere le proteine necessarie per la comunicazione, però esistono molte sostanze che possono ostacolarne la funzione. Gran parte delle sostanze che agiscono nella cascata infiammatoria ne ostacolano l'azione ( e quindi impediscono la comunicazione cellulare). Fra le sostanze esogene che ostacolano la comunicazione cellulare (e quindi i recettori G di comunicazione) possiamo annoverare le sostanze presente nei catrami, ceri prodotti di combustione (benzopirene), il cisplatino che si usa in chemioterapia, certi virus (es il Virus dell'HIV che causa il Sarcoma di Kaposi), l'amianto, le sostanze radioattive e molte altre. Esistono sostanze che facilitano l'azione di queste vitamine, ed in particolare tutte quelle che riducono il processo infiammatorio. In questo senso certe sostanze possono essere più o meno specifiche nell'attivare i recettori G, sempre che siano presenti, anche in minima quantità il colecalciferolo, l'ergocalciferolo, ed il retinolo. Certe sostanze che pur essendo molto attive nel ridurre l'infiammazione come ad esempio il cortisone, sono poco attive nel facilitare l'azione dei recettori G , mentre altre sostanze che agiscono con meccanismo diverso risultano molto attive nel facilitare l'azione delle suddette vitamine . Si tratta di sostanze vegetali, in particolare i bioflavonoidi e le antocianine, il coenzima Q, molti oligoelementi e minerali quali ad esempio il magnesio il calcio ed il potassio e la Vit K2 . Tutte queste sostanze hanno anche un ruolo importante nel ridurre l'infiammazione. Da tutto ciò abbiamo capito come la comunicazione fra le cellule sia indispensabile perchè conservino la specificità e la direzionalità, e questo si traduce in particolare nella direzinalità delle staminali. Se pensiamo al feto ad esempio tale meccanismo diventa indispensabile perchè non si abbiano malformazioni fetali anche gravi, se pensiamo alle staminali dell'adulto possiamo far l'esempio dell'osso nel quale le staminali si differenziano nelle varie cellule che ritroviamo nel sangue, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine.. Ma così è in ogni organo perchè c'è un ricambio continuo delle cellule vecchie che vengono sostituite da cellule nuove. La partenza avviene sempre da una cellula indifferenziata, che si differenzia progressivamente in cellula adulta con funzioni ben precise. Il meccanismo non è semplice e necessita, come già detto , di quei fattori che determinano la direzionalità. Persa questa si ha il tumore. Ed è chiaro come in questa complessità i recettori G possano essere alterati o distrutti dalle sostanze così dette cancerogene, che non saranno solo sostanze inerti come il benzopirene, i catrami, l’asbesto, ma pure fattori infettivi come virus (es il Sarcoma di Kaposi nell’AIDS), certi funghi quali le varie specie di Candida, di Histoplasma Capsulatum, ma soprattutto i fattori che presiedono alla cascata infiammatoria. Infatti, si da il caso che virus, funghi, sostanze cancerogene possano causare un infiammazione cronica, che inattiva l’attività del colecalciferolo, e determina uno scollamento cellulare e quindi una perdita di direzionalità frà le cellule e la conseguente regressione a livello di staminali. Si ha risposta immunitaria?? Certamente, perché l’alterazione di tutte queste proteine complesse può determinare a livello di membrana una diversa conformazione delle cellule che vengono riconosciute o possono essere riconosciute come estranee, troppo spesso la risposta è modesta, ma va potenziata, ed io credo che sia l’unica via per sconfiggere i tumori. I marker tumorali? Sono dati semplicemente dalla diversa conformazione cellulare che si determina, e dalla specificità della biochimica di ogni organo. A mano a mano che le cellule diventano sempre più indifferenziate, la specificità dei marker tumorali si perde e per questo è spesso difficile risalire da una metastasi all’organo di origine, e non sempre è possibile farlo. Nella speranza che la medicina si orienti verso fattori che stimolano al massimo l’immunità, e non solo a fattori che la deprimono gravemente, io lascio questo messaggio , per altro riconosciuto dai più recenti studi sui tumori

LA SETTIMA AZIONE E’ QUELLA ANTI-ANGIOGENETICA che esercita se è presente anche Vit A paragonabile a quella che esercita il Gallato di Epigallocatechina (EGCG) del Tè verde. L’azione anti angiogenetica della Vit D è abbastanza curiosa perché è l’unica vitamina che ha questa funzione (anche se potenziata dalla Vit A). Precedentemente avevamo detto che è improprio chiamare vitamina la D perché in realtà è un ormone che agisce su 4200 geni. La Vit D ha un azione anti angiogenetica perché agisce su un fattore che si chiama VEGF-A ed è un fattore determinante per lo sviluppo dei capillari del tumore. La Vit D sopprime lo sviluppo di questo fattore, impedendo in tal modo lo sviluppo tumorale. Inoltre è interessante considerare che non è la forma terminale che agisce sull’angiogenesi ma la forma intermedia (calcidiolo), infatti la forma terminale (calcitriolo) per quanto sia alta la forma intermedia resta pressochè costante. L’azione anti angiogenetica della forma intermedia è proporzionale al livello, e parte da un livello minimo di 90 ng/ml per attestarsi su un livello massimo di 250 ng/ml. Per quanto questo livello sia ampiamente superiore alle note AIFA non deve spaventare dal momento che la calcemia e la creatinina resteranno perfettamente normali per un calo del Paratormone ed un rialzo della Calcitonina. Questi due ormoni saranno poi quelli che regoleranno la sintesi della forma terminale.

L’OTTAVA AZIONE stà nella produzione delle CATERICIDINE che la Vit D produce che agiscono come antibiotici su BATTERI, FUNGHI e VIRUS , questi possono avere un ruolo determinante nella genesi di molti tumori e di molte altre patologie e questo fa si che la Vit D sia alla base del sistema immunitario E’ il motivo per cui si portavano gli affetti da tubercolosi nei sanatori dove l’unica ricetta era sole ed aria. Coloro che riuscivano a produrre una quantità adeguata di Vit D guarivano, gli altri soccombevano. Posti questi cinque meccanismi di azione credo che la Vit D possa entrare a pieno titolo fra le sostanze antitumorali naturali più efficaci. Come già detto il percorso della Vit D primaria o colecalcifediolo è il seguente: colecalcifediolo (che si forma a livello cutane da una molecola di colesterolo se questa viene colpita dagli UVB ----> fegato---->il fegato trasforma il colecalciferolo in 25-idrossi-colecalciferolo sotto l'azione di una 25-idrossilasi microsomiale (e quindi la trasformazione non è influenzata dal paratormone); per questo la forma intermedia può arrivare a livelli altissimi, anche di 6000 ng/ml restando la calcemia nella norma (e vedremo il perchè); quindi forma intermedia (calcidiolo) -------------> rene> che trasforma la forma intermedia nella forma terminale o calcitriolo (1-25-OH-idrossi-colecalciferolo); questa è profondamente influenzata dal Paratormone che si abbassa drasticamente se la forma intermedia aumenta il suo livello, per cui la trasformazione della forma intermedia in forma terminale resta pressochè costante (1,5 mcg al giorno), ed in tal modo la calcemia resta nella norma. Una volta si pensava che fosse solo la forma terminale che agisce sui recettori G di membrana, ma studi recenti fanno suppore che anche la forma intermedia possa avere un certo ruolo, infatti contrariamente a quello che si pensava si è visto che il 25-OH-D3 non è soltanto un metabolita intermedio precursore del solo 1,25(OH)2D3, ma potrebbe agire direttamente sul rene, sulle ossa ed indubbiamente sull’intestino; potrebbe inoltre essere il precursore di altri metaboliti attivi. Dal momento che influenza 4200 geni (secondo gli ultimi studi), si presume che possa influenzare profondamente la produzioni di ormoni soprattutto ipofisari: è già certo ad esempio che influenzi la produzione del TSH che a sua volta va a stimolare gli ormoni ipofisari. La produzione di questi ormoni e di vitamina D è strettamente dipendente dalla concentrazione plasmatica di calcio: una condizione di ipocalcemia stimola la produzione di paratormone e di 1,25(OH)D. Un aumento del calcio plasmatico, invece, favorisce la sintesi di calcitonina. Il delicato equilibrio che si viene a creare determina una buona regolazione dei processi di mineralizzazione. Sembra, infine, che la vitamina D possa promuovere la differenziazione dei cheratinociti dell'epidermide e degli osteoclasti ossei e, forse, detiene anche un'azione antiproliferativa. Alcuni studi degli anni 2000 hanno suggerito che la vitamina D potrebbe avere un ruolo nella regolazione della risposta immunitaria di tipo innato contro gli agenti microbici. Da esperimenti in vitro si è evidenziato come l'1,25(OH)D possa stimolare la produzione di CATERICIDINA umana (human cathelicidin antimicrobial peptide, CAMP), un peptide con azione antimicrobica (anche se le CATERICIDINE prodotte dalla Vit D, sono molte, e possono avere struttura molecolare diversa), in differenti colture cellulari. L'espressione genica della catelicidina sembra essere regolata da un promotore del gene CAMP contenente un elemento rispondente alla vitamina D (vitamin D response element, VDRE) cui si va a legare il recettore per la vitamina D. Secondo Wang e colleghi, l'1,25(OH)D è in grado di stimolare la produzione di altri peptidi antimicrobici: la defensina ß di tipo 2 (defensin ß2, defß2) la lipocalina associata alla gelatinasi neutrofila (neutophil gelatinase-associated lipocalin, ngal). Simili dati permettono di dare un sostegno, almeno iniziale, allo studio di Cannel e colleghi i quali, riprendendo un'ipotesi già sostenuta di Edgar Hoper-Simpson nel 1981, sostengono che i picchi invernali di sindrome influenzale potrebbero essere dovuti ad una carenza di vitamina D a seguito d'una minor esposizione alla luce solare, e recenti studi hanno confermato questa ipotesi, mostrando che un livello adeguato nel sangue di 25(OH)D riduce significativamente l'incidenza di infezioni respiratorie acute. Una recente meta analisi ha rilevato una forte correlazione tra carenza di vitamina D e tiroiditi autoimmuni (Hashimoto e Graves).

IL NONO MECCANISMO è quello dell’attivare il Ciclo di Krebs ovvero dell’ossigeno. Che stimoli sicuramente tale ciclo emerge dal fatto che pazienti che prima necessitavano di ossigeno dopo l’assunzione di Vit D3, in modo che il valore arrivi almeno a 70 ng/ml non sentono più il bisogno di utilizzare ossigeno in surplus ed abbandonano la bombola di erogazione senza difficoltà. Questo ormai mi è capitato più volte in pazienti che soffrono di Insufficienza Respiratoria Cronica per Enfisema Polmonare o per BPCO. Non solo, ma alla misurazione di ossigeno al dito con il SATURIMETRO, l’ossigeno passa da un valore di 89-90 SpO2%(o anche meno) ad un livello di 97 SpO2% cioè ad un valore del tutto normale. Mi sono capitati anche casi di pazienti con BPCO che sono passati da un livello di 85 Spo2% ad un livello di 98 Spo2 %. Il 05/06/2017 è uscito un articolo sul giornale Arena di un anziano guarito con alte dosi di Vit D3 (in circa due mesi di assunzione) nel quale l’oncologo incredulo ha chiesto se avesse bevuto l’acqua santa di Lourdes. Il paziente aveva un grosso tumore polmonare e viaggiava ormai con 4-5 litri di ossigeno al minuto. Mandato a casa dall’Oncologia con una prognosi di vita di due settimane, suo figlio, come ultima spiaggia, è stato da me con la cartella clinica del padre. Gli ho detto “penso che ormai non ci sia più nulla da fare, comunque proviamo con alte dosi di Vit D3, al massimo male non gli fa”. Tornato a casa anche se incredulo, il figlio ha cominciato a somministrare al padre alte dosi di Vit D3 (300.000 UI/settimana) ed il padre in circa tre settimane non solo ha abbandonato la bombola di ossigeno, ma si è rimesso ad andare in bicicletta. Tornato appunto dall’oncologo dopo circa 6 mesi, questo vedendolo in buona salute gli ha chiesto se avesse bevuto l’Acqua Santa di Lourdes. Poi ha saputo che aveva preso solo Vit D3, così ha cominciato a prescriverla anche lui. . A che punto agisca la Vit D nel Ciclo di Krebs è difficile dirlo dal momento che entrano in gioco talmente tanti fattori. Ma comunque è un aspetto sicuramente da studiare anche se finora non è mai stato fatto. Posso dire che è una mia scoperta fatta quasi casualmente. Tre mesi fa ho dato della vitamina D ad un paziente che aveva un Insufficienza Respiratoria e viaggiava con la bombola di ossigeno. Tornato a visitarlo dopo 15 giorni ho visto la bombola di ossigeno da una parte e lui che respirava normalmente. Sono rimasto allibito. Da allora ho cominciato a far assumere la Vit D a tutti i pazienti con insufficienza respiratoria ed ho notato in tutti un incredibile miglioramento. Tutti sono passati da una saturazione di ossigeno insufficiente a livelli di ossigeno praticamente normali, e questo sempre in 20 massimo 30 giorni. La cosa penso abbia una rilevanza notevole dl momento che viene completamente ignorata dai testi che trattano la Vit D. Si elencano 100 altre proprietà, ma non questa che penso abbia una rilevanza notevole, anzi penso abbia la valenza di una bomba. Nelle forme tumorali, poiché il ciclo della respirazione è diverso, glicolisi anaerobica e mancanza del Ciclo di Krebs, chiaramente questo meccanismo non può funzionare. Se nelle forme tumorali esiste ancora qualche “traccia” del Ciclo di Krebs è probabile che attivandolo, o la cellula torna normale, o va in apoptosi, ciè viene distrutta, perché non può tollerare una respirazione diciamo “normale. La cellula tumorale deve necessariamente utilizzare una glicolisi anaerobica per replicarsi rapidamente. Il ritorno alla normalità non è consentito. E’ probabile anche che questo meccanismo spieghi anche i buoni risultati che si ottengono con la Vit D nel Morbo di Alzheimer. Infatti aumentando l’ossigenazione a livello neuronale si migliorano tutte quelle funzioni che sono venute a mancare in tale patologia.

La DECIMA AZIONE poco conosciuta è quella sul metabolismo dello ZOLFO. Si è visto infatti che livelli di 40-60 ng/ml di Vit D prevengono l’artrosi e questo lo fanno regolando lo scambio o l’assorbimento dello zolfo a livello delle cartilagini. Un grosso studio fatto recentemente ha evidenziato questo meccanismo.
http://www.dottorperuginibilli.it/integratori-vitamine-minerali/1174-artrosi-e-vitamina-d

L’artrosi è la forma più comune di affezione reumatica. E’ caratterizzata dalla progressiva perdita delle cartilagini delle articolazioni ed è legata all’età, all’obesità, a precedenti traumi ed è più frequente nelle donne. Ricercatori dell’ Ankara Physical Medicine and Rehabilitation Training and Research Hospital hanno di recente pubblicato uno studio dove risulta evidente il legame tra i livelli di vitamina D3 e il rischio di sviluppare l’artrosi. Un adeguato apporto di vitamina D è necessario per un rinnovamento ottimale della cartilagine e precedenti ricerche epidemiologiche hanno mostrato che bassi livelli di vitamina D sono associati all’artrosi delle ginocchia (gonartrosi). Anche bassi livelli delle altre vitamine liposolubili (A, E, K) sono associati ad un maggiore rischio di artrosi. Per queste ragioni, i ricercatori turchi hanno deciso di approfondire ulteriormente il legame vitamina D/artrosi. Hanno reclutato 80 donne tra i 20 e i 45 anni di età che non presentavano dolori o problemi alle ginocchia. Le donne sono state divise in tre gruppi sulla base dei loro valori di vitamina D:

< 10 ng/mL

= 10 ng/mL but < 20 ng/mL

>20 ng/ml di Vit D

Poi è stato misurato lo spessore delle cartilagini delle ginocchia tramite un ecografo. Nel gruppo <10ng/mL la cartilagine era più sottile in tutti i punti misurati rispetto a quella degli altri gruppi di donne. Questa è quindi un’ulteriore conferma che bassi livelli di vitamina D possono essere associati ad un maggiore rischio di artrosi. Inoltre, uno studio indiano pubblicato lo scorso anno ha mostrato che l’integrazione di vitamina D è in grado di migliorare sensibilmente il dolore associato alla gonartrosi, confermando ancora una volta l’importanza della vitamina D nell’artrosi. L’ideale per curare l’artrosi è associare la Vit D a ZOLFO ORGANICO, o N-AMECILCISTEINA o MSM (metilsulfonilmetano).

L’UNDICEMA AZIONE è quella antidepressiva. Questa azione si esplica attraverso due meccanismi il principale dei quali è l’attivazione del Ciclo di Krebs nel neurone. In pratica il neurone, con adeguati livelli di Vit D utilizza meglio l’ossigeno. Questo determina un maggior rilascio di mediatori chimici che hanno un azione antidepressiva come l’ACETILCOLINA e la SEROTONINA. In pratica anziche somministrare farmaci come il DONAZEPIL che inibiscono l’ACETILCOLINESTERASI deputata alla degradazione dell’ACETILCOLINA, non somministrando Vit D incrementiamo la produzione di ACETILCOLINA e di SEROTONINA Inoltre si è visto che la Vit D 2 regola anche la produzione di vari messaggeri aminergici e peptidergici e che influenza l'attività endocrino-autonomica di alcuni sistemi sensoriali e motori. In tal modo possiamo fare a meno di farmaci che incrementano la produzione di ACETILCOLINA e di SEROTONINA e di altri mediatori fondamentali per la funzione del SNC. Occorre dire che molti di questi farmaci hanno una marea di controindicazioni e di effetti collaterali.

La DODICESIMA AZIONE è quella sulla DEMENZA DI ALZHEIMER. In pratica questa si esplica con lo stesso meccanismo che si ha nell’azione antidepressiva, ma ciò che gioca un ruolo determinante sono due fattori: un attivazione del ciclo di Krebs ed un miglior utilizzo del glucosio da parte del neurone. La risposta però si ha solo nelle forme iniziali e non nelle forme dove il danno neurologico si è già determinato. La risposta può essere buona (circa il 50% dei casi trattati), o anche mancare del tutto. La risposta inoltre può essere transitoria (difficilmente permanente), e questa transitorietà è legata al procedere della malattie che è determinata da fattori ancora sconosciuti. Io generalmente, la Vit D, perché si abbia una risposta più stabile la associo ad altri fattori, in particolare OLI DI PESCE (EPA e DHA) da assumere alla dose di 3 gr al giorno. Inoltre ad un polivitaminico e poliminerale come il Supradin (1 cp/die), perché anche certi oligoelementi (zinco, rame, manganese, molibdeno, iodio) possono essere importanti per una corretta funzione neuronale, e se ne registra spesso la carenza, soprattutto nell’anziano.

La TREDICESIMA AZIONE è quella dimagrante o meglio di normalizzazione del peso corporeo. Essa agisce soprattutto sugli ADIPOCITI bianchi dell’addome, attraverso la secrezione di una sostanza simil ormonale,la LEPTINA che fa diminuire la fame e riduce il senso di sazietà. Non è da escludersi però che la sua azione si esplichi anche con l’attivazione dei mitocondri e cioè del ciclo dell’ossigeno, questo permetterebbe una metabolizzazione del grasso degli ADIPOCITI, e pertanto questi ridurrebbero, e di molto, il loro contenuto di grasso. Un altro meccanismo che si è invocato è quello dell’attivazione delle pompe ioniche di cui gli adipociti ne sono carenti. Un aumento del Magnesio endocellulare riattiva tutti i sistemi enzimatici (più di 300) con conseguente metabolismo del grasso endocellulare.

La QUATTORDICESIMA AZIONE è una delle più importanti, e per questo volutamente l’ho tenuta per ultima. E’ l’azione di prevenzione delle malattie cardiovascolari che avviene attraverso numerosi meccanismi, citeremo i più importanti:

Un azione di normalizzazione dell’insulina: sappiamo infatti come l’insulina, se non controllata, giochi un ruolo determinante come causa di aterosclerosi.
La seconda azione è quella antinfiammatoria per neutralizzazione delle CATERICIDINE pro-infiammatorie. L’infiammazione infatti gioca un ruolo determinante come causa di aterosclerosi perché determina un danno a livello della parete vascolare con conseguente formazione della placca ateromasica. L’infiamazione gioca un ruolo determinante anche nella genesi delle patologie cardiache pechè va a danneggiare il muscolo cardiaco attraverso un meccanismo di rabdomiolisi. Per questo può determinare insufficienza cardiaca, ipertrofia ventricolare, fibrillazione atriale, extrasistolia, tachicardia, danno a livello delle valvole cardiache.
La terza azione di protezione cardiaca e vascolare è quella di ossigenazione attraverso un attivazione del CICLO DI KREBS. Questo determina una maggior resistenza degli epiteli arteriosi agli insulti da parte dei Radicali Liberi, e determina pure a livello cardiaco una miglior risposta a tutti gli insulti sia batterici che ormonali o dei radicali liberi.
La quarta azione è quella sulle pompe ioniche: facendo entrare più Magnesio nella cellula ne attiva tutte le catene enzimatiche. Sappiamo quanto il Magnesio sia determinante per il cuore, questo minerale stà praticamente alla base della funzionalità cardiaca.

Riassumendo la Vit D ha le seguenti azioni:
sull'osso, è indispensabile per la calcificazione dell'osso e per prevenire il rachitismo nel bambino.
un azione antiepilettica per un aumento o normalizzazione della respirazione neuronale. Infatti, uno dei principali meccanismi che si invocano per i focolai epilettogeni, è che questi siano poco irrorati ed ossigenati, ed esplichino pertanto una risposta anomala, eccessiva, di stimolo della risposta neuronale che si propaga rapidamente a tutto il SNC.
una spiccata azione preventiva del diabete sia di tipo I che di tipo II
E' alla base (insieme allo Zinco) del sistema immunitario con un meccanismo complesso.
aiuta a perdere peso, soprattutto addominale, in quanto stimola la LEPTINA, un particolare ormone che favorisce la mobilitazione del grasso corporeo (si è visto che questa azione sul grasso si esercita anche sul fegato, in quanto riduce la steatosi epatica
si è dimostrata eccezionale (ad alte dosi) anche per curare la Cirrosi Epatica, forse per i suoi processi antinfiammatori ed anti steatosici.
un azione protettiva dello stomaco per un aumento della mucina gastrica
un azione regolante la flora intestinale, in quanto se aumenta la mucina gastrica favorisce una flora probiotica intestinale. Questa azione diventa massima se si assumono nel contempo dei Sali di Magnesio, che favoriscono il proliferare del Bifidobacterium Bifidum, (il più importante battere della flora probiotica), ed il Magnesio distrugge i batteri dannosi Clostridium, Perfrigens e Coli.
un azione antinfiammatoria perchè regola i canali ionici e inibisce la produzione di catelcidine proinfiammatorie secrete soprattutto dal tessuto adiposo.
un azione sui recettori G di membrana e quindi permette la comunicazione cellulare (ed impedisce che le cellule degenerino in cellule neoplastiche)
un azione antitumorale diretta, perchè anti-angiogenetica (impedisce che si formi il circolo capillare del tumore)
un azione antibatterica, antivirale ed antifungina tramite le catelicidine
un azione attivante il ciclo di Krebs mitocondriale (cioè attivante la respirazione cellulare)
un azione sullo zolfo che la rende utile per la prevenzione dell'artrosi
un azione antidepressiva per un incrementazione della produzione di Acetilcolina e di Serotonina
un azione positiva nella Demenza di Alzheimer, probabilmente legata ad un incrementazione della respirazione neuronale
Un azione dimagrante, soprattutto sul grasso addominale, per la stimolazione di un ormone, la Leptina.

Come si assume?? Conviene attenersi agli ultimi dosaggi indicati dai ricercatori americani e cioè 5000 UI/die. A questo proposito si possono comprare le perle in farmacia, di libera vendita (non serve la ricetta medica), e si assuma 1 perla ogni mattina a colazione, sempre, si può sospendere solo nei mesi estivi nei quali ci si espone al sole. Con questa dose non serve fare nessun dosaggio ematico della Vit D e del calcio ematico. L'importante è anche assumere del Magnesio perchè questo è indispensabile per far funzionare correttamente la Vit D; si tenga presente a questo proposito che il dosaggio del Magnesio ematico esprime poco una carenza di Magnesio perchè questo è uno ione quasi esclusivamente endocellulare, per cui a volte la Magnesiemia può essere normale ed esserci nel contempo una carenza di Magnesio endocellulare. Pertanto conviene assumere 3-4 gr di sali di Magnesio al giorno, i meglio assorbibili sono il Pidolato di Magnesio, l'Ascorbato di Magnesio, ed il Citrato di Magnesio. Si tenga presente che gli ultimi studi danno una carenza di Magnesio nel 50% della popolazione. Gli alimenti più ricchi di magnesio sono i frutti secchi, in particolare le Mandorle.

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il link è: http://www.cosenascoste.com/forum/topic/46619-acido-ascorbico-o-vit-c/page-16#entry1670436

 

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