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Ho trovato sul web questo articolo sulla vitamina D3, della quale l'utore di un nuovo libro ha la precisa pretesa di continuare a DEMONIZZARE la vitamina D3 (COLECALCIFEROLO), nonostante i più di 250000 (duecentocinquantamila) studi positivi, il cui autore fà di nome Angelo Rossiello.

Devo rendere atto che per l'autore di questo libro, riportare le sue convinzioni sia perfettamente lecito, in quanto se il lettore non ha riferimenti, la sua è l'unica ipotesi valida.

Per fare un discorso serio sulla vitamina D3 (COLECALCIFEROLO), base dell'articolo in oggetto, è necessario partire con delle basi MOLTO SERIE, che vi propongo, onde poter chiarire senza ombra di dubbio lo scopo dell'articolo in oggetto.
Devo partire dal fatto incontestabile che il 4 novembre 2019 l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), quindi il massimo organo della medicina in Italia, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana un ordine indirizzato a TUTTI i medici italiani, il quale impone loro di NON prescrivere più la vitamina D3 (COLECALCIFEROLO) la prima forma su 3 (tre) forme di vitamina D, se non nei casi previsti e descritti dalla AIFA stessa controllabile da ognuno di voi sui link indicati sotto.
Eccone la forma ed i contenuti:
"Fissato questo primo dato di fatto, che è il più importante, ora passiamo al secondo, la AUTOPRODUZIONE del COLESTEROLO, un grasso, ma perchè il COLESTEROLO e non la vitamina D direttamente?
Semplicissimo, perchè per la AUTOPRODUZIONE di vitamina D è INDISPENSABILE avere pronto questo COLESTEROLO che circola nel sangue, in quanto questa AUTOPRODUZIONE avviene esponendosi al SOLE che i sui raggi UV colpendo la pelle con sotto i capillari, trasmutano questo COLESTEROLO in vitamina D.
In proposito la pagina della AIFA Italiana recita:
"La vitamina D viene prodotta per effetto sulla cute dei raggi ultravioletti di tipo B (lunghezza d’onda 290 - 315 nm) che trasformano un precursore, il 7 deidrocolesterolo (la pro-vitamina D), in pre-vitamina D e successivamente in colecalciferolo (vitamina D3). La vitamina D può essere quindi depositata nel tessuto adiposo o trasformata a livello epatico in 25OH vitamina D (calcidiolo o calcifediolo) che, veicolata da una proteina vettrice, rappresenta il deposito circolante della vitamina D. Per esercitare la propria attività biologica il 25OH colecalciferolo deve essere trasformato in 1-25 (OH)2 colecalciferolo o calcitriolo, ligando naturale per il recettore della vitamina D. La sede principale della 1-idrossilasi è il rene ma questo enzima è presente anche nelle paratiroidi, ed in altri tessuti epiteliali."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/coronanota96aifa.htm

Ora però dedichiamoci a svelare la VERA CAUSA di questa PANDEMIA, come promesso all'inizio dell'articolo.
Devo però a questo punto, riportare una mia esperienza personale, vissuta col mio medico di base, il quale nel mese di novembre alla mia solita richiesta di prescrizione di vitamina D da anni, sia per mia moglie Franca che per me, mi ha informato che per mia moglie, malata di OSTEOPOROSI, avrebbe continuato la prescrizione, ma per me non avrebbe più potuto prescrivermela in quanto che erano cambiate le direttive e si scusava, al che risposi che non importava, la vitamina D per me l'avrei acquistata ingoiando quei 10000 UI giornalieri come da anni.
E così feci, ed al momento questo fatto non ebbe importanza, ma pocho tempo fa, leggendo l'articolo che recita:
"L’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-2019 è 81 anni, sono in maggioranza uomini e in più di due terzi dei casi hanno tre o più patologie preesistenti. Lo afferma una analisi sui dati di 105 pazienti italiani deceduti al 4 marzo, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, che sottolinea come ci siano 20 anni di differenza tra l’età media dei deceduti e quella dei pazienti positivi al virus."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/coronaviruseministeroetamedia.htm

Non solo, ma aggiungendo a questa notizia anche quella delle morti dichiarate causa CORONAVIRUS, siano per la maggior parte MASCHI, che come dichiarato in tv in data 20 marzo 2020, su 10 (dieci) morti, ben 8 (otto) sono maschi, mentre le rimanenti 2 (due) sono femmine, quindi questo rapporto è ANOMALO, ed è questo fatto che mi ha aperto una idea che richiedendo al mio medico di base dove avrei trovato le sue direttive, egli mi ha informato di dove avrei potuto reperirle senza problemi, digitando su google le parole "NOTA 96 AIFA", ho trovato le pagine che ora vi metto a disposizione.
La pagina di questo "NOTA 96 AIFA" recita:
"Dell'articolo devo sottolineare le parti che ritengo importanti al fine di dimostrare ciò che è mia intenzione di dimostrare:

"La prescrizione a carico del SSN dei farmaci con indicazione “prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D” nell’adulto (>18 anni) è limitata alle seguenti condizioni:
Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D nei seguenti scenari clinici:
indipendentemente dalla determinazione della 25(OH) D
persone istituzionalizzate
donne in gravidanza o in allattamento
persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate non candidate a terapia remineralizzante (vedi nota 79)
previa determinazione della 25(OH) D (vedi algoritmo allegato)
persone con livelli sierici di 25OHD < 20 ng/mL e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate)
persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D
persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la
correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia*
una terapia di lunga durata con farmaci interferenti col metabolismo della vitamina D
malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto
* Le terapie remineralizzanti dovrebbero essere iniziate dopo la correzione della ipovitaminosi D."

e l'altra:
"Il valore di 25OHD pari a 20 ng/ml (50 nmol/l) è ritenuto, come supportato dalla letteratura scientifica, il limite oltre il quale viene garantito un adeguato assorbimento intestinale di calcio e il controllo dei livelli di paratormone nella quasi totalità della popolazione; per tale motivo esso rappresenta il livello sotto il quale iniziare una supplementazione (IOM 2011). L’intervallo dei valori compresi tra 20 e 40 ng/mL viene considerato come “desirable range” in base a motivazioni di efficacia, garantita oltre i 20 ng/mL, e sicurezza, non essendovi rischi aggiuntivi al di sotto dei 40 ng/mL (El-Hajj Fuleihan G et al. 2015)."
Riporto i valori di riferimento che si trovano sui documenti di ritorno del laboratorio analisi riguardo alla vitamina D.

In proposito del valore di 25OHD pari a 20 ng/ml (50 nmol/l), devo però riportare quanto riportato sugli esami eseguiti dal laboratorio analisi in riferimento al valore della vitamina D:
VITAMINA D3 (25 OH).....valore rilevato ng/ml...................V.R. <20 carente
.................................................................................................21 - 29 insufficiente
.................................................................................................30 - 100 sufficiente
quindi a mio modesto parere da profano, posso dichiarare che dal valore 21 al valore 30 ng/ml, la quantità di vitamina D3 nel sangue dell'individuo sia INSUFFICIENTE, a meno che l'individuo sia in PERFETTA SALUTE, ma parlando di anziani dai 60 (sessanta) anni in su e con all'attivo diversi problemi, anche gravi, sia piuttosto azzardato citare lo studio (El-Hajj Fuleihan G et al. 2015)." a meno che NON CI SIA LA REALE INTENZIONE DI UCCIDERE.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/coronanota96aifa.htm

e l'altra pagina sempre riguardo a questa "NOTA 96 AIFA" dice:
"Dell'articolo mi permetto di sottolineare la parte che ritengo la più importante e che recita:
"Facendo seguito alle segnalazioni pervenute all’AIFA da alcuni operatori del settore e per fornire chiarezza sulle modalità applicative della Nota 96, si anticipa che è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale un’integrazione alla Determinazione n. 1533/2019, prevista per la data del 4 novembre 2019, attraverso cui verrà più esplicitamente indicato che i farmaci in classe A a base dei principi attivi colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo nella formulazione in capsule, richiamati all’allegato 1 della citata determinazione, per la prevenzione e il trattamento della carenza di Vitamina D, sono prescrivibili a carico del Servizio Sanitario Nazionale secondo le limitazioni previste dalla Nota nella popolazione adulta “età > 18 anni” (classe A – Nota 96), con conferma delle modalità prescrittive a carico del Servizio Sanitario Nazionale per la popolazione pediatrica, cui non si applica la Nota."
Ma la parte che ritengo più importante per i medici di base è questa:
"Tale integrazione chiarisce espressamente la modifica della prescrivibilità a carico del SSN, tramite Nota 96, con parziale valenza di riclassificazione dei suddetti farmaci limitatamente alla popolazione adulta nella prevenzione e nel trattamento della carenza di Vitamina D, e avrà efficacia a partire dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/coronanota96chiarimenti.htm

Ed è proprio riguardo al primo articolo dell'AIFA che mi appello, e si può visionare questa pagina cliccando sul link interessato, che per vedere l'originale, cliccare sul link della pagina, il quale riporta le regole di riferimento per i medici di base, e descrive le condizioni alle quali devono attenersi per prescrivere questa vitamina D ai loro clienti, senza tenere conto invece anche delle altre GRAVI patologie alle quali ora si danno la colpa delle morti, dato che . 
Mentre quest'ultimo articolo riporta ultimo articolo al quale mi appello, è quello che riporta la data 4 novembre 2019, giorno della pubblicazione di questo diciamo EDITTO, il quale ritengo che sia quello che alcuni mesi dopo:
"Coronavirus: Iss, in Italia i decessi accertati finora per causa del Covid-19 sono solo due"
Però è facile capire che questo è la CARENZA di vitamina D.
Riguardo alle morti dei medici e degli infermieri, il fatto è giustificato dal fatto che la pubblicazione di questo "NOTA 96 AIFA" sulla Gazzetta Ufficiale italiana, non riguarda solo i clienti di questi medici, ma sono una regola anche per loro, che per attenersi a questa regola, anche loro hanno smesso di ingoiare vitamina D con le conseguenze che sappiamo.
A riprova è il fatto che i medici deceduti sono anche loro di una certa età.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/coronavirusmaschimorti.htm

Fissato questo come base, ora passiamo a fissare un altro fatto che ritengo IMPORTANTISSIMO al riguardo, chiarire bene cosa succede dopo aver ingoiato questa vitamina D3 (COLECALCIFEROLO).
A chiarirlo non è una mia personale idea, ma è un articolo di un Laboratorio Analisi, il quale dichiara quanto avviene dopo aver ingoiato questa vitamina::
"Mi permetto di fare una sintesi che ritengo molto importante e comprensibile da tutti.
Dato che ingoiando della vitamina D3 si ingoia una forma detta COLECALCIFEROLO, che però NON è una forma attiva, e questo il corpo lo immagazzina nei grassi in quanto il COLECALCIFEROLO è un OLIO, per poi prelevarlo al bisogno. Questo NATURALMENTE viene AUTOPRODOTTO dal corpo usando il COLESTEROLO già AUTOPRODOTTO ed i raggi UV del SOLE, ma è la STESSA COSA del cosi detto "integratore" in quanto formula chimica, che mi permetto di consigliare di ingoiarne costantemente ogni giorno a chi pensa di esserne CARENTE, anche senza un esame del sangue, dato che i medici sono restii a farlo fare. Lo consiglio in quanto il 90% della popolazione non esponendosi al sole ne è sicuramente CARENTE. La esposizione dovrebbe essere GIORNALIERA
Al bisogno lo preleva ed è ancora COLECALCIFEROLO, e lo preleva per portarlo al fegato che lo trasforma in altra forma detta "25 -OH-D3", che è la forma ATTIVA che circola nel sangue ed è quella rilevata quando viene fatto l'esame del sangue.
Ma non basta, al bisogno poi questa forma "25 -OH-D3", circolando nel corpo trasportata dal sangue, viene portata nei reni, nei quali al bisogno, questa "25 -OH-D3" viene ancora trasformato in un'altra forma detta "D 1,25-OH", Una forma molto importante per l'individuazione di malattie e condizioni che interessano il normale metabolismo di calcio e fosforo.
Chiarito questo, che poi potrete leggere chiaramente e dettagliatamente spiegato dall'articolo in oggetto, NON RIESCO PROPRIO A CONVINCERMI CHE QUESTI PASSAGGI LO FACCIA UN CORPO STUPIDO, IN QUANTO CHE, SE COSI' FOSSE SAREBBE "AUTOLESIVO", ma dato che il corpo AUTONOMAMENTE, quindi senza l'uso del cervello, proviene da un tempo indefinito di EVOLUZIONE, sono certo che UCCIDERSI autonomamente non lo farebbe MAI.
Invece chi vuole convincermi di questo è una persona di MALAFFARE, e mi dispiace che sia proprio quella che dichiara di  vuole la mia SALUTE.

Ed ora ecco un articolo che parlando della vitamina D3 ne riporta il SUO VERO CICLO dal COLECALCIFEROLO che è BIOLOGICAMENTE INATTIVO, (quindi non può causare danni) che è la vitamina D3 comunemente indicata da noi, fino alla vitamina D3 circolante nel sangue di quel corpo rilevata nei laboratori analisi sotto forma della concentrazione della sua forma BIOLOGICAMENTE ATTIVA, la 25-idrossi vitamina D (25(OH)D).
Questo determina chiaramente che la forma di vitamina D3 detto COLECALCIFEROLO, che l'individuo ingoia NON E' LA FORMA ATTIVA ed è uguale alla forma che il suo corpo si AUTOPRODUCE partendo dal COLESTEROLO esponendosi ai raggi UV del sole, e non solo ma è la stessa forma che il corpo preleva dai cibi ingoiati.
Però questa forma NON E' ATTIVA, poichè l'ATTIVAZIONE viene fatta in un secondo tempo, sia nel fegato che nei reni.
Quindi quando si ingoia il COLECALCIFEROLO, dato che NON E' ATTIVO, questo NON PUO' CAUSARE DANNI per le quantità ingoiate, e dato che ad ATTIVARE la vitamina D3 sono i miei organi, il FEGATO prima ed i RENI poi, personalmente NON RIESCO AD AMMETTERE CHE IL MIO CORPO SIA TANTO STUPIDO DA ATTIVARNE PIU' DEL NECESSARIO PER CAUSARSI DANNI.
NON E' POSSIBILE, poichè il mio corpo proviene da un tempo infinito di EVOLUZIONE, e grazie a questa io sono quì ora a parlare con voi, quindi posso solo dedurre che la INTOSSICAZIONE E' PURA FALSITA', onde spaventare le persone i modo che ne rimangano CARENTI, che solo da questa CARENZA ne possono usufruire chi di competenza.
Quindi questa informazione data da fonti tendenziose posso considerarla senz'altro FALSA.

L'articolo oggetto della pagina a cui mi riferisco recita:
"Esame/Analisi: VITAMINA D-1,25OH
Sigla e sinonimi:

INFORMAZIONI PER PAZIENTI

Significato diagnostico

Il nome vitamina D è un termine generale comunemente utilizzato per identificare i componenti di una famiglia di molecole strettamente connesse fra di loro, che derivano da un precursore comune, il 7-deidrocolesterolo o previtamina D3, presente in natura.
La previtamina D3, principalmente di origine alimentare, subisce una fotosintesi a livello della pelle regolata dall'esposizione ai raggi ultravioletti che la converte in vitamina D3 o colecalciferolo che è biologicamente inattivo.
Quando il colecalciferolo entra in circolo,viene prima di tutto assorbito dal fegato dove viene metabolizzato in 25-idrossivitamina D3 (25 -OH-D3); successivamente la 25-OH-D3 viene trasportata a livello renale dove una piccola parte subisce un'ulteriore trasformazione a 1,25 diidrossivitamina D( 1,25-OH D), che è un potentissimo ormone calcio-tropico.
La vitamina D 1,25-OH infatti rappresenta uno dei principali regolatori del metabolismo del calcio e dei fosfati: stimola l'assorbimento di calcio da parte dell'intestino e aumenta il riassorbimento osseo. Inibisce la produzione dell'ormone paratiroideo (PTH) sia con azione diretta sulle paratiroidi, sia indiretta aumentando i livelli di calcio nel siero. A sua volta, la produzione di vitamina D 1,25-OH è regolata dal PTH, determinando quindi un efficace sistema di controllo.
Proprio per il ruolo essenziale che riveste nell'assorbimento attivo ed efficace di calcio e fosforo, la determinazione della vitamina D 1,25-OH è importante per l'individuazione di malattie e condizioni che interessano il normale metabolismo di calcio e fosforo."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminadlaverita.htm

Con queste basi INCONTESTABILI poichè provate, possiamo dire che la forma di vitamina D3 (COLECALCIFEROLO) NON POTRA' MAI ESSERE PERICOLOSA AL CORPO DELL'INDIVIDUO, il quale ha la possibilità di eliminarla quando vuole e senza alcun problema in caso di ECCESSO.
Questo perchè egli è in grado di decidere AUTONOMAMENTE per se stesso come lo è stato fin dalla sua nascita e lo sarà fino alla sua morte.
Se qualcuno riesce a dimostrare, come si dice SCIENTIFICAMENTE il contrario, mi contatti, in quanto sono disponibile per chiunque SEMPRE.

Ed ora, se si vogliono ALTRE VERITA'  propongo un libro che riguardo a questa vitamina D la sà molto lunga. in modo che ognuno possa tirare le proprie personali conclusioni.

Sulla TOSSICITA' della vitamina D3 (COLECALCIFEROLO) la pagina recita
IL FALSO MITO DELLA TOSSICITA' DELLA VITAMINA D
Ora torniamo alla strana storia della vitamina D e, in particolare, ai tentativi di renderla illegale da parte delle lobby farmaceutiche e della FDA degli Stati Uniti (l'agenzia regolatrice per farmaci ed alimenti).
Dopo la scoperta di un metodo per produrre in modo semplice ed economico grandi quantità di vitamina D2 irradiando di luce UV sulla materia organica, l'America di fine anni Venti iniziò a consumarne a palate. Decine di alimenti, compresi gli hot dog e la birra, venivano arricchiti con la vitamina D attraverso l'irraggiamento. Gli articolo di giornale parlavano del "miracolo del sole" e ne enumeravano i tanti benefici per la salute.
Secondo il resoconto di uno scienziato, fra la fine degli anni Venti ed i primi anni Trenta, una persona media assumeva 20 mg di vitamina D2 al giorno, e gli ospedali si erano rapidamente svuotati. Nessuno si ammalava più. Gli ospedali stavano andando in bancarotta, insieme ai medici ed alle case farmaceutiche. Più o meno in questo periodo, vari ricercatori stavano intraprendendo degli studi somministrando ai cani un dosaggio di gran lunga maggiore dell'equivalente umano di 20 mg al giorno. Alcuni studi indicavano che si riscontrava una leggera tossicità per dosi maggiori ai 20 mg al giorno, ma questa era per lo più causata da impurità nel processo di preparazione. In seguito, attraverso l'uso di metodi migliori, si riuscì a produrre della vitamina D2 teoricamente priva di tossicità (comunque assumere livelli molto superiori ai 20 mg come per quasi tutte le sostanze ingerite in quantità davvero eccessive, può essere pericoloso ed anche tossico. quindi occorre sperimentare con cautela).
Insomma, una versione degli eventi è che alcune figure del settore farmaceutico/medico si siano aggrappate all'idea della tossicità della vitamina D per cercare di metterla al bando. La loro prima azione fu di cambiare l'unità di misura della vitamina D2 dai milligrammi alle unità internazionali (UI) che usiamo attualmente rendendo la misurazione il più possibile confusa.
All'improvviso, 20 mg erano diventati 1.0 milioni di UI...fà un'impressione molto più SPAVENTOSA!
Inoltre, era stato effettuato uno studio in cui sette studenti di medicina erano stati convinti ad assumere dosi di vitamina D sufficienti ad uccidere un cavallo e -guarda un pò- gli studenti si ammalarono, poi guarirono, e l'esperimento fu fermato. Non servì altro, e le autorità mediche fecero pressioni perchè i produttori e rivenditori ritirassero la vitamina D dal mercato.
Come ci si poteva aspettare, nel 1928 ci fù una protesta pubblica ed il governo degli USA decise di commissionare all'Università dell'Illinois di Chicago uno studio completo sul problema della tossicità della vitamina D. Lo studio durò nove anni, coinvolse centinaia di medici, 773 soggetti umani e 63 cani e produsse il cosidetto "rapporto Steck" (in alcune fonti "rapporto Streck).
Fondamentalmente in rapporto concludeva che le dosi fino a 20.000 UI per kg di peso al giorno (0 1 milione di UI per un tipico soggetto donna di 50 kg di peso) erano tollerate con sicurezza a tempo INDETERMINATO nei cani, anche per diversi anni. Il rapporto riteneva responsabili per i precedenti casi di tossicità le tecniche di produzione inadeguate ed indicava che il nuovo processo Whitter eliminasse ogni possibile tossicità della vitamina D. Fra i soggetti umani, cui erano somministrati 200.000 UI al giorno per periodi da sette giorni a cinque anni, non ci furono decessi.
Uno degli autori del rapporto assunse personalmente 3.0 milioni di UI al giorno per 15 giorni senza riscontrare alcun problema di salute. Infine si osservò che l'intossicazione da vitamina D data dall'assunzione di quantità di molto superiori di vitamina per brevi periodi non producevano alcun tipo di lesione permanente riconoscibile. La conclusione era che, a questo punto, l'onere della prova era passato a che sosteneva che le terapie con alti dosaggi di vitamina D fossero nocive (si ricordi che all'epoca si usava la vitamina D2 che rispetto alla D3 è attiva in misura da un quarto ad un sedicesimo. Adeguando i dati per la D3, potremmo inferire che un soggetto di 50 kg di peso potrebbe ingerire in sicurezza una dose da 50.000 a 250.000 UI al giorno di D3.
Io consiglierei comunque, sempre per il soggetto da 50 kg. di non superare le 50.000 UI al giorno prima di effettuare un esame del sangue.
E' bene assicurarsi di integrare la dose con una quantità adeguata di vitamina K2, che nel mio caso era di 1.000 mcg ogni 10.000 UI di D3 nell'esperimento su me stesso che descriverò fra poco.

http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadluciano.htm

Questa pagina la dedico alle esperienza di mia moglie Franca e me sui valori rilevati nel sangue, nel tempo. della vitamina D3, facendone per me addirittura un grafico. Sulla pagina i due grafici per poterne fare un VERO CONFRONTO potendo rilevare la similitudine.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminadgraficofranca.htm

Mi piace partire con il consiglio del dottor Coimbra che dice nel suo video:
"E' importante che si dica che la dose giornaliera che è raccomandata oggi, internazionalmente, non esclude nessun paziente dalla carenza di vitamina D, è una dose irrisoria, molto sotto la dose fisiologica.
E allora, quando abbiamo iniziato a dare la dose fisiologica, che è la dose di 10.000 unità giornaliere, cioè la dose che si produce con pochi minuti di esposizione solare, ossia, se hai addosso canottiera e bermuda, con le gambe e le braccia esposte al sole, produrrai in 20 minuti, se hai la pelle chiara e sei giovane, 10.000 unità di vitamina D al giorno.
Allora, 10.000 UI è una dose fisiologica, non è una super dose.
Però la maggior parte dei dottori considerano questa dose potenzialmente tossica."

http://digilander.libero.it/genfranco2/Immagini/vitaminadcoimbraa.htm

Questo consiglio lo terrò presente per tutta la mia vita.

La pagina recita:
"Ieri 02 settembre 2020 mi è venuta la idea di prendere i valori della vitamina D3 fatti negli anni, e sono 15, e di farne un grafico come ho fatto con i valori miei.
Come è naturale, subito ho voluto confrontare i due grafici e con mi sommo stupore ho dovuto notare che si somigliano molto, e mi sono stupito per questa somiglianza.
E' vero che mangiamo uguale, che prendiamo i medesimi "ALIMENTI ESSENZIALI", e che entrambi abbiamo avuto dei problemi di salute, quindi ingoiamo le stesse dosi di vitamina D3 che ultimamente da circa 3 anni sono di 20000 (ventimila UI).

Per essere breve, ora vi riporto in primis i valori rilevati dai vari esami del sangue di mia moglie Franca:
In data 08-03-2012 il valore della vitamina D di Franca è 8
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminadgraficofranca

Dalla pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminadvalorinostri.htm

Ritengo quindi che avendo conferma che il grafico è uguale, come si può controllare, ogni altra chiacchiera o invenzione sia inutile.

Riguardo agli studi effettuati su questa vitamina D citati dall'articolo, ve ne propongo alcuni che vi renderanno l'idea della importanza della vitamina D:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25662013/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28440763/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32234285/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27821896/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31368328/

COME FUNZIONA, COME REGOLARLA NATURALMENTE, PERCHE' INTEGRARLA E' IL PIU' GRANDE ERRORE CHE POSSIATE FARE

Come attraverso l'integrazione di Vitamina D state danneggiando la vostra salute e il vostro sistema immunitario anche se credete di far del bene al vostro corpo

Preciso che questo non vuole essere un libro contro la Vitamina D, ma totalmente a favore di essa e della sua enorme importanza per la nostra salute.

Questo testo è contro la supplementazione, in particolare quella ‘selvaggia’ di cui io stesso in passato sono stato vittima.

Sicuramente ci sono delle eccezioni per esempio gli anziani che perdono col tempo la capacità di sintetizzare la Vitamina D.

Ma oggi viene pubblicizzata da industrie di integratori e guru della salute che per ignoranza o squallidi interessi economici propongono dosaggi altissimi di vitamina D ogni giorno a chiunque come supplemento, addirittura per bambini.

Per milioni di anni, da quando esiste la prima forma di vita sulla terra, il sole è stato il suo motore energetico. Oggi ci dicono di assumere una pillola o delle gocce per sostituirlo.

Nonostante la quantità raccomandata dall’organizzazione mondiale della sanità (RDA) sia di massimo 2000 UI al giorno e per un periodo di tempo limitato.

La quantità di Vitamina D suggerita da questi fantomatici guru è di almeno il doppio o addirittura 10000 UI al giorno, che può arrivare fino a 300000 UI (il cosiddetto metodo Coimbra).

Attraverso questo corposo testo (più di 400 pagine) vedremo come la Vitamina D ingerita tramite integratori vada ad agire come immunosoppressore, andando a spegnere i sintomi se avete una malattia in corso, creando pesanti squilibri elettrolitici pericolosi per la nostra salute.

Di come vada a donare una sensazione di benessere all'inizio, ma nel lungo vada a causare un indebolimento marcato del sistema immunitario e della nostra salute.

Inoltre durante l'esposizione al sole il nostro corpo ha un meccanismo che autoregola la produzione di Vitamina D, ossia è in grado di bloccare naturalmente quella in eccesso per evitare pericolose intossicazioni.

Con l'integrazione artificiale invece, andiamo ad ingannare questo meccanismo naturale, portando il nostro corpo ad essere colpiti da gravi intossicazioni e tutte le conseguenze che ne derivano.

Contrariamente a quanto si pensa, la Vitamina D è un vero e proprio ormone, sottoprodotto del colesterolo come ad esempio il testosterone; prendereste mai un ormone senza essere seguiti da un esperto o solo perché avete sentito dire che dà benefici?

Nel libro, con più di 400 riferimenti bibliografici, viene spiegato chiaramente come regolare la Vitamina D, quali sono i casi dove c'è la necessità di integrare ma per brevi periodi e come attraverso soluzioni naturali o tramite il biohacking, potenziare il vostro sistema immunitario, migliorare nettamente i livelli di energia fisica e mentale, senza spendere soldi in inutili e deleteri integratori.

Spero vivamente che questo mio sforzo verrà apprezzato da voi, affinché possiate acquisire sempre più consapevolezza e autodeterminazione per la vostra salute, che dipende soprattutto da voi stessi.

Un'ultima nota: il prezzo apparentemente elevato di questo libro. Sappiate che fare il divulgatore scientifico indipendente, ovvero non pagato da nessuno, e quindi garantire l'onestà delle argomentazioni al 100%, è il mio unico lavoro.

Onestamente, questo libro può salvare la vita a molti di voi, letteralmente, o quanto meno può migliorarne la qualità

COSA SCOPRIRAI ALL'INTERNO, CON CONTENUTI INEDITI

Quali sono le migliori fonti di approvvigionamento di Vitamina D per il nostro corpo;
Perché per avere un quadro fondamentale dello stato reale della Vitamina D, dovete misurare la forma attiva;
Come attraverso il sole ed il cibo vero (animale) produciamo Vitamina D e come viene regolata dal nostro corpo;
Come la supplementazione selvaggia di Vitamina D peggiora col tempo il microbioma, aumentando la permeabilità intestinale, marker affidabile di malattia o problematiche di salute anche gravi;
Come l'ambiente malsano dove viviamo, vada a indebolire il vostro meccanismo di difesa dai raggi solari soprattutto se siete la maggior parte del tempo chiusi in casa;
Le funzioni fondamentali e i benefici della Vitamina D;
Studi scientifici che smontano la maggior parte delle convinzioni sui benefici dell'integrazione di Vitamina D;
Come la carenza di vitamina D o meglio carenza di carica solare, sia associata alla comparsa della maggior parte delle malattie;
Gli innumerevoli benefici dell'esposizione al sole indipendente dalla mera produzione di Vitamina D e di come vada a stimolare le cellule T che svolgono un ruolo centrale per garantire l'immunità umana;
Come il nostro corpo autoregoli naturalmente la produzione di Vitamina D in milioni di anni di evoluzione e come l'integrazione vada a sballare questo meccanismo;
Perché integrare la vitamina D è la cosa più stupida che possiate fare e di come gli effetti a lungo termine saranno nefasti;
Perché la Vitamina D è un vero e proprio ormone;
Come livelli troppo alti di Vitamina D di deposito ossia quella che generalmente analizzate, aumenta la mortalità per tutte le cause;
Quali sono i livelli ideali prendendo le analisi degli ultimi uomini che vivono secondo natura;
Perché se avete un livello di Vitamina D di deposito basso probabilmente avete un processo infiammatorio in corso, campanello di allarme per indagare sul vostro effettivo stato di salute, l'integrazione non solo è totalmente inutile, ma persino deleteria;
Come prendervi cura dei recettori nel vostro corpo della Vitamina D, fondamentali per una regolazione ottimale;
Come recuperare il proprio benessere dopo anni di integrazione;
I danni nel lungo periodo anche per le persone sane con la supplementazione selvaggia di Vitamina D;
Come costruire pazientemente il callo solare;
Il lumisterolo, il sistema di riserva di Vitamina D naturale che utilizza il nostro corpo, e come viene ostacolato dalle integrazioni;
Come le stagioni vadano ad influenzare naturalmente i livelli di Vitamina D, fattore mai preso in considerazione. E come molti consigliano di tenere livelli non fisiologici non solo in estate ma addirittura anche in inverno;
Perché dovete risolvere o mitigare le vostre malattie andando alla radice del problema e non metterci delle pezze attraverso l'integrazione come se fosse una pillola magica;
Come l'integrazione selvaggia vada a ridurre la sensibilità del tuo corpo alla Vitamina D. In quanto il costante surplus porterà i recettori delle cellule a sballarli in maniera negativamente.
Le migliori soluzioni ancestrali e stili di vita per un'ottima regolazione ma soprattutto raggiungere una maggiore salute e benessere;
Un capitolo intero tra Covid e Vitamina D;
Come utilizzare strumenti di biohacking per aggirare la tecnologia sempre più pervasiva nella nostra vita con altra tecnologia, che sia però innocua e che simuli condizioni che troveremmo se vivessimo immersi nella natura;
E tanto altro!

 

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