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tossico come il
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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/alimentiessenzialicosasono.htm
Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm
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http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm
Per la vitamina K2 e la sua essenzialità
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminaK2base.htm
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indispensabile per ogni essere vivente
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/silicioorganicoevitaminaK2.htm
Per l'ACIDO ABSCISSICO ORMONE AUTOPRODOTTO che guida gli "ZUCCHERI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/acidoabscissicociclo.htm
Tutta la documentazione in nostro possesso inerente i dottori
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/dottoribase.htm
Tutto sul BICARBONATO DI SODIO "DEMONIZZATO" dalla medicina
ed il perchè:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/bicarbonatodisoephBASE.htm
Questa pagina la voglio dedicare all'INGANNO più spregevole della "medicina"
dimostrabile senza ombra di dubbio, il quale si può dimostrare chiaro chiaro
sulla vitamina D3 (ORMONE).
Partiamo dal fatto che lo zinco, nelle pastiglie che troviamo in commercio delle
ne contengono 50 mg. di prodotto. Della melatonina delle pastiglie che
contengono 10 mg. di prodotto. Quindi possiamo dedurre che la quantità di questi
"ALIMENTI ESSENZIALI"
NON CAUSANO ALCUN DANNO
in quanto con Franca questa quantità le abbiamo ingoiate per anni, anzi
ultimamente di pastiglie di zinco ne ingoiamo addirittura due.
Dobbiamo partire ora da quanto recita al riguardo la pagina che riporta:
"IL FALSO MITO DELLA TOSSICITA' DELLA VITAMINA D
Ora torniamo alla strana storia della vitamina D e, in particolare, ai tentativi
di renderla illegale da parte delle lobby farmaceutiche e della FDA degli Stati
Uniti (l'agenzia regolatrice per farmaci ed alimenti).
Dopo la scoperta di un metodo per produrre in modo semplice ed economico grandi
quantità di vitamina D2 irradiando di luce UV sulla materia organica, l'America
di fine anni Venti iniziò a consumarne a palate. Decine di alimenti, compresi
gli hot dog e la birra, venivano arricchiti con la vitamina D attraverso
l'irraggiamento. Gli articolo di giornale parlavano del "miracolo del sole" e ne
enumeravano i tanti benefici per la salute.
Secondo il resoconto di uno scienziato, fra la fine degli anni Venti ed i primi
anni Trenta, una persona media assumeva 20 mg di vitamina D2 al giorno, e gli
ospedali si erano rapidamente svuotati. Nessuno si ammalava più. Gli ospedali
stavano andando in bancarotta, insieme ai medici ed alle case farmaceutiche. Più
o meno in questo periodo, vari ricercatori stavano intraprendendo degli studi
somministrando ai cani un dosaggio di gran lunga maggiore dell'equivalente umano
di 20 mg al giorno. Alcuni studi indicavano che si riscontrava una leggera
tossicità per dosi maggiori ai 20 mg al giorno, ma questa era per lo più causata
da impurità nel processo di preparazione. In seguito, attraverso l'uso di metodi
migliori, si riuscì a produrre della vitamina D2 teoricamente priva di tossicità
(comunque assumere livelli molto superiori ai 20 mg come per quasi tutte le
sostanze ingerite in quantità davvero eccessive, può essere pericoloso ed anche
tossico. quindi occorre sperimentare con cautela).
Insomma, una versione degli eventi è che alcune figure del settore
farmaceutico/medico si siano aggrappate all'idea della tossicità della vitamina
D per cercare di metterla al bando. La loro prima azione fu di cambiare l'unità
di misura della vitamina D2 dai milligrammi alle unità internazionali (UI) che
usiamo attualmente rendendo la misurazione il più possibile confusa.
All'improvviso, 25 mg erano diventati 1.0 milione di UI...fà un'impressione
molto più SPAVENTOSA!
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadluciano.htm
Ecco per cui da domani ingoio 10 pastiglie da 10000 UI con un totale di 100000
UI pari a 2.5 mg in quanto in commercio non trovo una quantità maggiore.
Questi valori si ottengono cliccando su questo link:
https://www.etoolsage.com/converter/IU_Converter.asp?Cate=1&Substance=1010&Meas1=milligram&Meas2=IU&selectUnit=0.5&Result=10000+IU+%28s%29
Naturalmente lò faccio senza paura, e ve ne comunicherò i risultati, anche
perchè ho certezza che i valori di riferimento di questo ORMONE sono volutamente
FALSI, ma sopratutto è FALSA la INTOSSICAZIONE in quanto come di norma, la
medicina vive sulla PAURA dell'individuo.
Mai come in questo contesto detto COVID-19, lo ha dimostrato così apertamente.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminad3inganno.htm
La Lanolina non è un prodotto chimico di sintesi, ma di origine
naturale.
LA LANOLINA è un prodotto naturale e si trova in commercio solo di origine
naturale, quindi da lana di pecora.
La lanolina, anche denominata cera di lana, è una sostanza presente sulla lana
della pecora.
E’ un misto di estere e acidi grassi con alcool ad alta massa molecolare.
La vitamina D3 è prodotta sottoponendo la lanolina a radiazioni UVB della stessa
lunghezza d’onda dei raggi solari.
Questa reazione di fotosintesi naturale è la stessa di quella che si produce nel
nostro organismo.
Produce dei cristalli puri di vitamina D3, i quali non contengono più alcuna
lanolina, nemmeno sotto forma di tracce.
La vitamina D3 estratta dalla lanolina è quindi perfettamente naturale e non è
dannosa per chi è allergico alla lana.
Per gli allergici alla Lanolina ho trovato ricerche per allergia a lanolina e
riferita solo a Dermatiti da contatto, quindi riferito a contatto esterno, non
da ingestione.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28940210/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23665833/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16823706/
Se qualcuno ha avuto problemi di allergia nell’uso della vit D di qualsiasi
forma derivata da Lanolina, non è dovuta a Lanolina, ma agli eccipienti
contenuti nel prodotto.
Non esistono lavorazioni sintentiche di origine animale, quindi non esiste
lanolina fatta in laboratorio da zero, perché non conviene e non è nemmeno
realizzabile.
La lanolina si produce a partire dalla lana di pecora, quindi è sempre un
estratto naturale. Per quanto riguarda la vita della pecora da cui si estrae
lanolina non esitono (o se esistono non le ho trovate) certificazioni sulla
natura del territorio da esse occupato, se inquinato o meno.
La vitamina D3 (colecalciferolo), prodotta a partire dalla lanolina (un derivato
animale), potrebbe essere evitata da alcuni vegani, che possono preferire invece
l’uso di prodotti contenenti vitamina D2 (ergocalciferolo), di origine vegetale.
Tuttavia alcune ricerche suggeriscono comunque che la vitamina D3 sia più
efficace della D2 per il mantenimento di adeguati livelli sierici, mentre altri
studi indicano un’efficacia sovrapponibile. Per quanto riguarda lo stato di
vitamina D nei vegetariani, è stato osservato che i vegetariani possono
presentare livelli di vitamina D pari o inferiori ai non-vegetariani, comunque
sempre all’interno del range di normalità.
Ragioni d’uso dei derivati animali in cosmetica
da sito Dermatology Research
Le ragioni attuali d’impiego dei derivati animali in cosmetica sono molte e
complesse.
La tradizione
Nella sua ricerca di sostanze dall’ambiente che lo circondava, l’uomo non ha
potuto fare a meno di considerare gli animali come una sorgente di sostanze
elaborate e simili a quelle della sua fisiologia. Sia per l’alimentazione sia
per la risoluzione di problemi legati alle proprie patologie che per il
mantenimento, cura e modifica del proprio aspetto.
Rospi vivi impiegati nelle malattie della pelle, lumache tritate per lottare
contro le irritazioni, gli usi ancestrali. Poi, i sottoprodotti derivati
dall’alimentazione, quali i grassi animali. Impieghi derivati certo
dall’osservazione diretta e casuale di benefici reali, in un mondo senza
disponibilità di sintesi chimica controllabile dagli umani.
La tradizione d’impiego è passata indenne attraverso i secoli. La scoperta
accidentale che il grasso colante dalle carni arrostite, caduto sulle ceneri
potassiche del legno, produceva un detergente efficace, il sapone, ha prodotto
effetti duraturi fino al nostro millennio.
La fusione degli alveari in acqua per ricavarne tutto il miele ha rivelato le
proprietà emulsionanti della cera d’api, per citare sostanze ancora oggi in uso.
La complessità di sintesi
Tutti i derivati animali ancora oggi in uso in cosmesi sono miscele complesse di
molecole (o di loro derivati) difficili da riprodurre sinteticamente.
Come per tutti i derivati dal mondo organico, il corteo degli accompagnanti
dell’eventuale ingrediente principale è un sistema di sostanze polifunzionali,
unico e irripetibile a costi accessibili. Si tratta quasi sempre di
macromolecole, ottenibili con molti passaggi e scarsa resa per via sintetica o
non esistenti nel mondo vegetale.
La combinazione ottimale di sostanze
Spesso il complesso di ingredienti derivati da animali costituisce un unicum con
proprietà speciali. Pensiamo ad esempio alla lanolina, con proprietà
auto-emulsionanti (le emulsioni sono da sempre un’aspirazione dell’uomo,
circondato in natura da molti esempi meravigliosi quali il burro e il latte) ed
emollienti uniche, alla propoli, il primo battericida naturale, alle secrezioni
odorose di certi animali.
La derivazione dalla catena alimentare
Nella ricerca di nuove applicazioni dei materiali di scarto disponibili dalla
macellazione di animali per la propria alimentazione, sono nati tutti i derivati
proteici usati in cosmetica, così utili per la protezione e l’idratazione
cutanea. Anche i grassi hanno subito la stessa sorte quando eccedenti rispetto
al fabbisogno. La scoperta di ingredienti e attività speciali in questi prodotti
ha portato all’impiego delle ceramidi, ad esempio.
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