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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/alimentiessenziali.htm

Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm

Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Esami anni precedenti Franco:
http://digilander.libero.it/genfraglo/VolontariWEB.com_files/esamisu.htm

Esami anni precedenti di Franca:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/esamisufranca.htm

RMN colonna lombosacrale di Franca del marzo 2012 e sotto RMN bacino alla stessa data.
http://acidoascorbico.altervista.org/VolontariWEB.com_files/esamefarncavertebre.htm

Per la prova che il COLESTEROLO  e la vitamina D3 sono legati
http://acidoascorbico.altervista.org/prova3/IImmagini/esamiluciano15.htm

e
http://acidoascorbico.altervista.org/prova3/Immagini/vitdcolestconfermalegame.htm

L'articolo dice:
"L’esame coproparassitologico è un esame utile per dimostrare la presenza di parassiti, larve o uova nelle feci dell’ospite. Poiché la vita media dei trofozoiti è breve, la raccolta e l’esame debbono essere ripetuti almeno tre volte (tre campioni diversi) e le feci devono essere tenute a temperatura ambiente ed esaminate a fresco; le cisti possono essere evidenziabili anche dopo molte ore.

Interferiscono con i risultati della ricerca dei parassiti non solo molti farmaci (contenenti ferro, bismuto, olio minerale ecc.; sino a 1 settimana dalla loro assunzione), ma anche mezzi di contrasto radiologici, antibiotici, antimalarici, antiamebici, sostanze a base di iodio (sino a 3 settimane dalla loro assunzione).

L’esame coproparassitologico viene effettuato mediante esame visivo (macroscopico), microscopico o colturale. Non tutti i laboratori sono perfezionati in questo tipo di analisi. Per cui si possono avere falsi negativi.

Ora, prima di tutto riporto l'esame delle feci sia di Franca che di me, datato 12/05/2018.
Questo esame l'ho richiesto al mio medico di base in seguito alla scoperta che il corpo umano è soggetto all'attacco dei PARASSITI che secondo gli articoli della dottoressa Letizia Bernardi Naturopatia Bionutrizionale possono essere molto pericolosi per la salute umana, causandone addirittura delle malattie mortali come il cancro.
Volendo controllare se i nostri corpi ne fossero invasi, ecco la ragione di questi esami.

Questi i valori rilavati a Franca
ESAME FECI (chimico-fisico e parassitologico)
* Es. Microscopio *
Colore:                             MARRONE
Odore:                             SUI GENERIS
Consistenza:                     POLTACEA
pH:                                  7.70
Res. Alimentari:                ASSENTE
Muco:                              ASSENTE
Sangue:                            ASSENTE
Altro:

* Es. Microscopio *
Fibre carnee:                     ASSENTI
Residui vegetali                 PRESENTI +
Amido:                             ASSENTE
Grassi neutri:                     PRESENTI
Parassiti:                           ASSENTI
Altro:                                RARE SPORE MICOTICHE

ESAME PARASSITOLOGICO DELLE FECI
Metodo arricchimento per centrifugazione differenziata
ELMINTI:                        ASSENTI
PROTOZOI/MICETI:       RARE SPORE MICOTICHE
ALTRO:

http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/esameparassitifra18.htm

Onde poter rilevare la differenza dai valori di Franca, ecco i miei:
ESAME FECI (chimico-fisico e parassitologico)
* Es. Microscopio *
Colore:                             MARRONE
Odore:                             SUI GENERIS
Consistenza:                     POLTACEA
pH:                                  6.50
Res. Alimentari:                ASSENTE
Muco:                              ASSENTE
Sangue:                            ASSENTE
Altro:

* Es. Microscopio *
Fibre carnee:                     ASSENTI
Residui vegetali                 PRESENTI +
Amido:                             ASSENTE
Grassi neutri:                     PRESENTI
Parassiti:                           ASSENTI
Altro:

ESAME PARASSITOLOGICO DELLE FECI
Metodo arricchimento per centrifugazione differenziata
ELMINTI:                        ASSENTI
PROTOZOI/MICETI:       ASSENTI
ALTRO:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/esameparassiti18.htm

L'articoli relativo ai parassiti della dottoressa riporta:
"Più di 170 specie di protozoi ed elminti parassiti possono raggiungere l'uomo attraverso il cibo e l’acqua. La maggior parte delle infezioni parassitarie sono legate alla povertà, alla malnutrizione, alla disbiosi intestinale e ad abitudini alimentari improprie.

Alcuni parassiti mostrano una distribuzione internazionale, altri una distribuzione più limitata a causa dei loro complessi cicli vitali, che richiedono la presenza di uno o più ospiti intermedi.

Le cause delle infestazioni? da parassiti intestinali sono da attribuire diversi fattori: dal consumo di carne poco cotta, alla verdura non lavata accuratamente, dalla presenza di animali domestici non sempre sverminati, alla loro cattiva igiene e alla scarsa igiene della casa in cui vivono. Questi parassiti che circolano nell’organismo, talvolta si creano nell’intestino o entrano attraverso la bocca (acque, cibi, farmaci, ecc.). Quando superano la barriera intestinale vengono veicolati per mezzo del sangue in tutto l’organismo, andando ad annidarsi, a seconda della specie, nei punti deboli del corpo. Nel tentativo di mimetizzarsi e di sfuggire all’attacco del Sistema Immunitario possono annidarsi in molti altri organi e dare luogo a diverse problematiche, una di queste è l'epilessia. Per questo il primo obiettivo che dobbiamo porci nel combattere i parassiti è ripristinare una flora intestinale corretta ed un’adeguata permeabilità intestinale.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/parassitiintestinali.htm

Riguardo a questo articolo, con Franca NON INGOIAMO NULLA di quanto citato, quindi ritengo che l'esame di entrambi sia più che attendibile.

"Dalla redazione: i dottori hanno scoperto una nuova causa della comparsa dell’alito cattivo: l’infezione da parassiti. Lo studio appena concluso afferma che gli scarti prodotti dai parassiti sono tossici e formano un atmosfera all’interno dello stomaco favorevole per la formazione di batteri e vermi. Proprio per questa ragione le persone infette da parassiti possono presentare alito cattivo.
—Oggi parliamo di questo con il capo dell’Instituto di Parassitologia Italiano Alberto Pirelli.
—Dottor Pirelli buon giorno! Iniziamo dalla domanda principale. E’ vero che Roma è la città con il più alto tasso di infezione da parassiti della popolazione?
«— Si. Roma è al primo posto per infezione da parassiti. La colpa è della cattiva condizione dell’ecologia della città, dell’immobilità del governo e dell’atteggiamento menefreghista nei confronti delle persone.»
—Dottor Pirelli, quanto c’è di vero nel collegamento tra alito cattivo e infezione da parassiti?
—Solo un paio di anni fa, la comunità medica riteneva che l’alito cattivo si forma nella bocca. Invece, gli ultimi studi hanno dimostrato che in realtà il motivo principale è un altro, ed è collegato allo stomaco (che da sempre problemi se è affetto da parassiti). In questo modo gli studiosi hanno capito che è inappropriato ignorare un sintomo del genere. L’infezione da parassiti in forma aggravata comporta praticamente tutte le malattia gravi che esistono.
L’alito cattivo è un chiaro segno della presenza di parassiti nell’organismo
che può comportare complicazioni fatali'
Io personalmente credo agli studi e posso dire che combaciano con quelli del nostro istituto. Un banale “alito cattivo” si tramuterà in una malattia più seria. In realtà circa il 92 per cento delle morti è collegato alla presenza di parassiti. E questo non vuol dire solo morte per malattia, Infatti la maggior parte delle cosiddette “morti naturali” in realtà è comportata dai parassiti.
—Di solito con infezione da parassiti la gente pensa ai comuni vermi, come possono comportare alito cattivo e addirittura morte?
—In realtà si tratta di una incomprensione ritenere che i parassiti siano solo i vermi. Esiste un’enorme quantità di parassiti diversi, che vivono in organi diversi. Ovviamente comportano malattia diverse. E sì anche i vermi, per essere precisi gli elminiti, sono molto pericolosi. Divorano nel vero senso della parola l’intestino, comportandone il marcimento e la putrefazione, fino alla morte. E in più per fino gli elminiti sono complessi da trovare e distruggere.
Affianco ad essi esistono migliaia di parassiti, che possono tranquillamente vivere nel vostro fegato, nel cervello, nei polmoni, nel sangue, nello stomaco, nell’intestino. E praticamente tutti sono letali. Una parte di loro inizia subito ad agire in maniera aggressiva rovinando l’organismo. Una parte di loro agisce a lungo in maniera invisibile, fino a che non arrivano al punto che l’organismo umano non riesce più a sopportarne la presenza e si arriva alla morte.
In aggiunta posso dire certamente che praticamente tutti sono affetti da parassiti. Il problema è che la maggior parte di questi sono praticamente non identificabili. E quando ne compaiono le conseguenze, i medici tentano finalmente di eliminarli. Perfino nei corpi aperti per la vivisezione, servono analisi particolari per riuscire a trovarli. O per lo meno a trovarne la maggior parte.
"Esistono migliaia di parassiti, che possono vivere nel vostro fegato, cervello, polmoni, sangue e stomaco. E praticamente tutti sono mortali. E tutto solitamente comincia con l’alito cattivo"
—Può riportare qualche esempio concreto di infezione da parassiti?
—Posso riportare un centinaio di esempi. Beh, per oggi mi soffermo su quei tipi di infezione che danno il più chiaro esempio di come i parassiti possano essere pericolosi.
Come prima cosa, come si è scoperto, alcuni tipi di vermi possono portare al cancro. In più, tecnicamente, non si ammala di cancro la persona, ma il verme. Ma le loro cellule dannose si riproducono all’interno dell’organismo umano, infettando quindi la persona. Questo accade quando le larve dei vermi si infiltrano nelle ghiandole e nei linfonodi attraverso l’intestino. Come risultato, si trasformano in ammassi tumorali, che poi portano ai risultati noti. La morte arriva come conseguenza in pochi mesi. Solo una settimana fa abbiamo incontrato una delle comuni morti per ammassi tumorali di questo tipo.
Al centro di questa foto: cellule dannose dell’ammasso, che vengono trasferite all’essere umano dal verme-parassita
Un altro caso comune, è l’infezione da parassiti del cervello. Questo comporta nevrosi, affaticamento rapido, eccitazione fuori controllo e repentini cambi d’umore. Nello stadio più avanzato, quando il cervello è pieno di parassiti, si formano tipi di malattie più pericolosi, che comportano in fine la morte.
«Teniamo un archivio fotografico con le autopsie dove sono stati trovati parassiti all’interno degli organi. Non vi posso mostrare queste foto perché sono paurose. »
Il terzo esempio è l’infezione da parassiti del cuore. Si ritiene che sia un tipo di infezione molto rara. In realtà possiamo trovare parassiti del cuore anche in quantità minime nel 23 per cento della popolazione. Possiamo quindi dire che si tratta di quasi un quarto della popolazione. Nello stadio iniziale sono assolutamente invisibili, la loro presenza non comporta effetti visibili. Tuttavia più il tempo passa più se ne vedono i risultati. Proprio loro sono la causa principale delle più comuni malattie del cuore, e ad essere precisi, quasi il 100 per cento delle morti per arresto cardiaco ha a che fare con i parassiti.
—Cos’altro c’è di pericoloso nell’infezione da parassiti?
««Per quanto riguarda gli uomini, i parassiti comportano: problemi alla prostata, impotenza, adenoma, cistite,sabbia e calcoli renali, nella vescica.
Per quanto riguarda le donne: dolore e infiammazione delle ovaie. Formazione di fibroma, mioma, mastopatia fibrosi-cistica, infiammazioni varie a organi interni escretori. E chiaramente invecchiamento della pelle.»
——Come ci si può difendere dai parassiti? Con qualche analisi o medicinali?
—Purtroppo bisogna ammettere che al giorno d’oggi non esistono strumenti abbastanza precisi per diagnosticare che parassiti siano presenti e in che quantità all’interno dell’organismo. Questo è dovuto dal fatto che esistono una quantità inverosimile di diverse specie di parassiti, e purtroppo risulta impossibile definire quali siano presenti. La procedura completa contro i parassiti in Italia è usufruibile in pochissimi posti e con una spesa inverosimile.
I primi sintomi attraverso i quali si può capire che il vostro organismo è affetto da parassiti sono:
Alito cattivo
Allergia (sonnolenze, lacrime, muco)
Influenze frequenti, febbre, naso tappato
Stanchezza cronica (vi stancate più di quanto vi impegnate)
Mal di testa cronici,diarrea
Dolori alle ossa e alle articolazioni
Nervosismo, sonno e appetito compromessi
Occhiaie scure
Se riscontrate due dei sintomi elencati, siete assolutamente affetti da una infezione da parassiti.
Se vogliamo soffermarci sulle medicine, veniamo in contro a dei problemi. Al giorno d’oggi esiste solo una soluzione per liberarsi dai parassiti, che fortunatamente è tutta italiana.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/parassitologia.htm

Loa loa è un nematode filariasi, un verme parassita dell'uomo e di altri animali, diffuso principalmente in Africa e in India.
Viene comunemente chiamato verme dell'occhio. È infatti uno dei pochi vermi responsabili della filariasi sottocutanea nell'uomo[1]. Altri due responsabili diffusi sono la Onchocerca volvulus e la Mansonella streptocerca. Le larve vengono comunemente chiamate microfilarie.
Indice
1 Descrizione fisica
2 Ciclo Vitale
3 Patogenesi
4 Note
5 Altri progetti
6 Collegamenti esterni
Descrizione fisica
I vermi loa loa hanno un corpo molto semplice, composto da testa, corpo e coda.
I maschi hanno genericamente una lunghezza dai 20 ai 34mm e sono larghi tra i 350 e i 430µm. Le femmine sono invece leggermente più grandi, con una dimensione tra i 20 e i 70mm e una larghezza di circa 425 µm.[2]
Si muovono attraverso il grasso sottocutaneo, cibandosene, ma anche nel tessuto connettivo, nelle sierose, nel Sistema circolatorio linfatico o nel sangue.
Ciclo Vitale
Ciclo vitale del verme nell'uomo
Solitamente tre sono le specie coinvolte in questo ciclo vitale: il parassita loa loa, un portatore (solitamente della specie Chrysops), e un ospite (in genere l'uomo o altri grandi mammiferi)[2].
Un insetto mordendo un umano infetto ingerisce anche il loa loa;
Il verme si sposta quindi all'interno del corpo dell'insetto depositando delle larve;
Qui le larve si sviluppano dalla prima alla terza fase;
Quando hanno raggiunto la terza fase le larve si spostano nella proboscide dell'insetto;
Quando l'insetto infetto morde un ospite umano le larve si spostano entrando nel tessuto sottocutaneo.
Qui le larve maturano in adulti, riproducendosi.
Patogenesi
Questi parassiti infettano l'ospite umano muovendosi prevalentemente attraverso i tessuti sottocutanei causando infiammazione della pelle, soprattutto quando il parassita si ferma per un periodo di tempo in una specifica zona del corpo. Zone spesso colpite sono polsi e caviglie, molto soggette a morsi, ma il fastidio scompare appena il parassita riprende a muoversi[2].
I parassiti possono anche viaggiare attraverso l'occhio, infettandolo e causandone gonfiore. I sintomi più comuni includono prurito, dolori articolari, stanchezza, e possono arrivare anche a causare la morte dell'ospite.
I principali metodi di diagnosi comprendono la presenza di microfilarie nel sangue, la presenza di un verme nell'occhio (ben visibile), e la presenza di gonfiori cutanei.
I vermi possono facilmente essere rimossi chirurgicamente, solitamente seguiti da un trattamento a base di farmaci[3].

http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/parassitiloaloanelsangue.htm

Visti gli esami di entrambi posso ritenere e quindi dichiarare, senza possibilità di smentita, che gli "ALIMENTI ESSENZIALI" ingoiati con costanza, sopratutto l'ACIDO ASCORBICO AUTOPRODOTTO da ogni essere vivente, escluso l'Homo Sapiens quindi noi, sono determinanti nell'aumentare le "difese immunitarie" riuscendo ad eliminare gli eventuali indesiderati e pericolosi parassiti citati dagli articoli.
Mi permetto di dirlo in quanto non riesco a giustificare questa invasione di parassiti nel corpo di altre specie animali, che nel caso non avendo la possibilità di comportarsi come detto dall'articolo citato onde eliminarli, questa invasione sarebbe per quelle specie la loro estinzione. Questo fatto però non mi risulta:
"Le cause delle infestazioni? da parassiti intestinali sono da attribuire diversi fattori: dal consumo di carne poco cotta, alla verdura non lavata accuratamente, dalla presenza di animali domestici non sempre sverminati, alla loro cattiva igiene e alla scarsa igiene della casa in cui vivono. Questi parassiti che circolano nell’organismo, talvolta si creano nell’intestino o entrano attraverso la bocca (acque, cibi, farmaci, ecc.).
Però come detto sopra, loro hanno la importantissima AUTOPRODUZIONE di ACIDO ASCORBICO.

Le feci sono il materiale espulso dall’ano, cioè dall’orifizio terminale dell’apparato digerente, e rappresentano, insieme ad altre sostanze, il prodotto ultimo di elaborazione degli alimenti introdotti con la dieta ogni giorno. La percentuale di materiale derivante dalla dieta nelle feci è però relativamente bassa; infatti le feci continuano a formarsi anche in condizioni di digiuno totale.

Le feci dei bambini spesso presentano residui non digeriti perché il sistema enzimatico è immaturo, sono anche giallastre nei bimbi che seguono una dieta prevalente lattea. In certe forme di catarro intestinale, specialmente dei bimbi, le feci invece diventano giallo-verdastre.

Invece negli adulti sani le feci sono consistenti come una banana, più o meno cilindriche, di colorito brunastro, e possono assumere sfumature cromatiche diverse per l'uso di diversi cibi e medicamenti (mirtilli, cioccolato, ecc.; ferro, bismuto, santonina, rabarbaro, ecc.).

I costituenti delle feci sono: residui alimentari; residui di secreti versati nell'intestino (bile, fermenti); microrganismi, che in condizioni normali costituiscono un terzo del residuo secco delle feci; prodotti della parete intestinale (cellule epiteliali muco, ecc.); costituenti accidentali (peli, parassiti, ecc.).

La consistenza delle feci dipende, oltre che dalla qualità degli elementi che le compongono, dalla velocità con la quale il contenuto intestinale sorpassa le diverse sezioni dell'intestino; così si hanno: feci dure, a pallottola, in certi casi di stipsi (75% d'acqua); feci liquide, se la peristalsi è aumentata (90% d'acqua). Le feci formate (normali, non diarroiche) sono composte per il 75% di acqua e solo per il 25% di sostanze solide. Il 30% del peso secco delle feci è costituito da corpi batterici, derivanti dalla ricchissima flora intestinale. Un ulteriore 15% è costituito da sostanze inorganiche, prevalentemente calcio e fosfati, che non vengono assorbiti completamente dall’intestino. Un ulteriore 5% è dato dalle sostanze grasse e dai loro derivati. Sono inoltre presenti piccoli quantitativi di cellule di desquamazione provenienti dalla mucosa intestinale, muco ed enzimi digestivi.

Delle sostanze solide che compongono le feci, una parte è costituita dai residui indigeriti di cellulosa (fibre). La cellulosa è il tessuto dei vegetali e quindi si trova nella frutta, in alcune verdure (radicchio e lattuga) e nei cereali. La presenza di fibre vegetali nelle feci è fondamentale nella determinazione del volume totale e nella consistenza delle feci stesse, essendo le fibre molto igroscopiche (capaci di assorbire l'acqua). La capacità di inglobare notevoli quantità di acqua fa sì che dopo l'ingestione, giunta nel tratto gastrointestinale, la cellulosa si rigonfi, aumentando il volume ed il peso delle feci, ma anche il senso di sazietà ed i movimenti peristaltici.

Una dieta povera di fibre determinerebbe la formazione di feci scarse di volume e di consistenza molto sostenuta, rallenterebbe il transito, favorendo la stitichezza; una dieta ricca di fibre ha invece l’effetto opposto.

Inoltre i vegetali nella dieta, oltre ad apportare minerali e vitamine indispensabili, sono fondamentali per nutrire la flora batterica sana e per regolare il carico glicemico dei pasti. Una dieta povera di vegetali rischierebbe di essere o una dieta troppo carica di carboidrati complessi e quindi squilibrata dal punto di vista glicemico o troppo carica di proteine e quindi eleverebbe notevolmente il pH aumentando lo stato di acidosi.

È importante osservare con precisione la natura dei residui indigeriti.

La presenza di consistenti residui vegetali indigeriti nelle feci è indice di un aumento della peristalsi intestinale o di una carenza di enzimi digestivi. La presenza di fibre connettivali indigerite è indice di una carenza degli enzimi gastrici, mentre la presenza di fibre muscolari, granuli di amido o trigliceridi, cioé i grassi presenti nella dieta, è indice di un’insufficienza del pancreas; invece, se nelle feci sono presenti acidi grassi liberi, derivati dai trigliceridi, il disturbo è connesso a una carenza di sali biliari.

A questo scopo è utile un esame microscopico delle feci.

L’esame microscopico delle feci permette di diagnosticare con precisione molte disfunzioni dell’apparato digerente e di accertare la presenza di componenti anormali delle feci, come la tipologia dei residui alimentari indigeriti, la presenza di muco, pus, sangue, azoto, zuccheri, calcoli e la presenza di parassiti.

La presenza di residui di tessuto connettivo (che si presenta sotto forma di sottili fibre raccolte a fasce) è indicativa di una insufficienza gastrica (essendo il collagene digerito soltanto dalla pepsina); la persistenza nelle fibre muscolari delle striature o dei nuclei è indicativa di una insufficienza pancreatica e così pure la presenza di granuli di amido (con la caratteristica struttura a cerchi concentrici). I grassi neutri si presentano come minute gocce rotonde od ovali, gli acidi grassi sotto forma di cristalli aghiformi ed i saponi sotto forma di ammassi irregolari, poligonali.

Le analisi della composizione delle feci sono importante per orientare la diagnosi di disfunzioni di organi diversi, o del tratto gastrointestinale o del fegato o del pancreas. Anche il colore può orientare.

Anche la ricerca del sangue occulto nelle feci è un esame utilissimo, che permette di diagnosticare la presenza di ulcerazioni, erosioni, e soprattutto di neoplasie dell’apparato digerente.

La presenza di muco nelle feci è indice di malattie infiammatorie, come le coliti; solo nei casi più gravi compare anche il pus.

Invece il sangue presente nelle feci può derivare da qualsiasi tratto dell’apparato digerente; se il sangue proviene dalle parti alte dell’apparato digerente ha un colore nerastro, mentre il sangue proveniente dal colon o dal retto ha un colore rosso vivo.

La steatorrea (anomala presenza di grasso nelle feci), che è indicativa del malassorbimento intestinale, si riscontra in molte malattie: dall’insufficienza del pancreas esocrino (pancreatite), patologie dell’intestino tenue (celiachia, malattia di Crohn, sprue tropicale), insufficienza della secrezione biliare (cirrosi), ostruzione delle vie biliari (calcolo del coledoco, cancro del pancreas). In genere si accompagna ad un evidente dimagrimento.

Il sospetto di una steatorrea nasce dall’aspetto untuoso delle feci, osservabile già ad occhio nudo, ma soltanto il dosaggio chimico dei grassi fecali permette di formulare una diagnosi: si parla di steatorrea quando l’eliminazione fecale di grassi nelle 24 ore è superiore ai 6 g.

Un tipo diverso di indagine è la ricerca dei parassiti nelle feci e dei vari tipi di vermi.

L’esame coproparassitologico è un esame utile per dimostrare la presenza di parassiti, larve o uova nelle feci dell’ospite. Poiché la vita media dei trofozoiti è breve, la raccolta e l’esame debbono essere ripetuti almeno tre volte (tre campioni diversi) e le feci devono essere tenute a temperatura ambiente ed esaminate a fresco; le cisti possono essere evidenziabili anche dopo molte ore.

Interferiscono con i risultati della ricerca dei parassiti non solo molti farmaci (contenenti ferro, bismuto, olio minerale ecc.; sino a 1 settimana dalla loro assunzione), ma anche mezzi di contrasto radiologici, antibiotici, antimalarici, antiamebici, sostanze a base di iodio (sino a 3 settimane dalla loro assunzione).

L’esame coproparassitologico viene effettuato mediante esame visivo (macroscopico), microscopico o colturale. Non tutti i laboratori sono perfezionati in questo tipo di analisi. Per cui si possono avere falsi negativi.

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