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Dalla pagina in oggetto una parte di questa recita:
"Caramelle, gomme da masticare, confetti tipo M&M’s, farmaci, farmaci come l’efferalgam e il Buscopan…. Il Salvagente nel numero di giugno in edicola ha portato in laboratorio 12 prodotti alla ricerca del biossido di titanio. Trovandolo spesso in nanoparticelle
Un caso-simbolo è il biossido di titanio: noto e contestato additivo utilizzato nelle creme solari ma anche nelle protesi dentarie e perfino in molti cibi, è prodotto spesso in forma nanometrica. Un rischio nel rischio. Partendo da questa consapevolezza, nel numero di Salvagente in edicola dal 23 maggio (acquista qui la versione digitale)abbiamo pubblicato l’inchiesta di copertina dedicata proprio al biossido di titanio. Abbiamo acquistato 12 prodotti – tra snack, confetti al cioccolato, alle mandorle, gomme da masticare e farmaci – e li abbiamo portati in laboratorio per verificare se la presenza di questo additivo si limitava alla forma standard, così come dichiarata in etichetta, oppure se erano presenti cristalli di E171 in forma nano e micro.

Il pericolo nascosto
Ebbene, in tutti i prodotti in cui le analisi hanno confermato la presenza dell’additivo, questo era presente anche in dimensione nano e micro in forma di anatasio, la più pericolosa tra le morfologie che può assumere il cristallo di biossido di titanio. Cosa significa tutto questo? Il risultato delle analisi solleva – a nostro giudizio – almeno quattro quesiti a cui è necessario trovare una risposta per il bene di chi consuma questi prodotti, nella maggior parte bambini. Partendo da un presupposto: la sicurezza del biossido di titanio è ancora controversa. O meglio, se non ci sono dubbi sulla sua pericolosità quando è respirato – nel 2006 la Iarc ha definito il biossido di titanio “possibile cancerogeno per l’uomo” quando inalato – la questione è ancora del tutto aperta sui rischi per l’uomo quando questo additivo viene ingerito. Nel 2017 una ricerca firmata dall’Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra), ha mostrato – per la prima volta – che l’esposizione cronica al biossido di titanio, tramite la sua ingestione, “provoca stadi precoci di cancerogenesi”. Una conclusione che ha portato il governo francese, dopo una serie di ripensamenti, a sospendere l’immissione nel mercato di prodotti che contengono tra gli additivi il biossido di titanio a partire da gennaio 2020. L’Europa, invece, è rimasta a guardare ignorando i pericoli ventilati dall’Inra. Rischi amplificati quando parliamo di particelle di dimensioni nanometriche: che proprio per le dimensioni ridotte possono penetrare nel nostro organismo danneggiandolo e arrivando a raggiungere perfino il Dna.

Altra pagina recita:
"Prima di tutto devo far notare la data dell'articolo che è:
17 Gennaio 2022, quindi di questi giorni.
Ora essendo venuto a conoscenza che questo prodotto VELENOSO è stato messo nei loro prodotti sia dalle case farmaceutiche che dalle industrie alimentari, autorizzate dai Ministeri Della Salute di tutta Europa, devo far presente i danni causati nel tempo da questo VELENO alle persone che inconsapevolmente lo hanno ingoiato facendo da CAVIE perdendo la possibilità di svolgere il NATURALE compito stabilito da >Madre >Natura alla nostra venuta al mondo, che è quello di CONTINUARE LA PROPRIA SPECIE. Ma non solo, si potrà rilevare che la previsione delle industrie farmaceutiche è di usare ancora questo VELENO per almeno altri 10 anni. Lascio quidi ad ognuno di voi le sue personali conclusioni.
Sul "biossido di titanio" un VELENO, vorrei sottolineare la parte dell'articolo in oggetto che recita:
"Già prima di questa presa di posizione dell’Efsa, il mercato aveva iniziato a non usare più l’additivo sostituendolo con l’amido di riso oppure con il bicarbonato di calcio, come fatto da Cameo. Più complessa, invece, si prospetta la sostituzione del biossido nei farmaci: usato come eccipiente in diversi medicinali, l’Agenzia europea dei farmaci ha frenato sulla sua sostituzione. Chiamata in causa dalla Commissione europea, l’Ema è stata lapidaria sostenendo che occorreranno almeno 10 anni per vedere questo additivo eliminato dalla composizione di diversi farmaci."

Ma scusate, si stà parlando di un VELENO usato per moltissimi anni che tra l'altro agisce sulla parte sessuale, quindi ne evita la
CONTINUAZIONE DELLA SPECIE
fine della organizzazione del SISTEMA che mai come ora dimostra che vuole la
DIMONUZIONE DELLA NOSTRA SPECIE,
Sapere poi che anzichè CURARE, lo scopo che dovrebbero avere questi medicinali, questo "principio attivo" invece sà SOLO CAUSARE DANNI che sono elencati (e non tutti) sul "foglio illustrativo" allegato detto anche bugiardino..

Ora si scopre che è un VELENO aggiunto anche nei CIBI IMMONDIZIA delle industrie alimentari.
Ma allora questo è stato fatto VOLONTARIAMENTE e nessuno si preoccupa di CASTIGARE questi individui.
Ora mi chiedo;
"Come potrò ancora ingoiare farmaci sapendo, senza ombra di dubbio che mi stanno AVVELENANDO?"
NON E' MIA INTENZIONE CREARE TERRORE, MA SOLAMENTE FAR CONOSCERE ALLE PERSONE LE VERITA'.

Però l'articolo in oggetto riporta:
"Entro luglio il biossido di titanio non sarà più utilizzato come additivo alimentare. La Commissione Europea ha adottato, infatti, un divieto sull’uso dell’E171 che entrerà in vigore dopo un periodo transitorio di sei mesi. Da questa estate, dunque, questo additivo non dovrebbe più essere aggiunto ai prodotti alimentari."
Altra pagina recita:
"Oltre l'articolo in oggetto, mi permetto di riportare la lista dei prodotti aggiunti agli ingredienti dei cibi  dalle industrieche sono colleghi del BIOSSIDO DI TITANIO, quindi PRODOTTI CHIMICI, che TUTTI hanno in fine ben preciso.
L'autorizzazione di queste aggiunte sono permesse da chi dichiara di dedicarsi alla SALUTE UMANA.
La lista sotto riportata recita:
"Se proprio non riusciamo a evitarli, almeno conosciamoli... "

La pagina ci dice:
"L'articolo in oggetto inizia con un discorso che personalmente ritengo molto chiarificatore al riguardo di ciò che si usa, sia nei medicinali che nei CIBI IMMONDIZIA delle industrie.
La parte che mi permetto di riportare subito recita:
"Il biossido di titanio non è facilmente sostituibile nei farmaci. A dirlo l’Agenzia europea per i medicinali a cui, lo scorso maggio, la Commissione Europea ha chiesto di pronunciarsi sulle possibili alternative al biossido di titanio nei farmaci e sulle considerazioni da tenere in considerazione nell’intraprendere una graduale eliminazione di questo eccipiente. Solo pochi giorni prima, infatti, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare aveva emesso un parere specificando che, alla luce delle conoscenze scientifiche, il biossido di titanio (TiO2) non poteva più essere considerato un additivo alimentare sicuro. Questo colorante contiene un gran numero di nanoparticelle, che gli conferisce un particolare potenziale tossico."

Cosa? il BIOSSIDO DI TITANIO denominato E171, è TOSSICO quindi un VELENO? ma cosa è?
Nello specifico, ecco perchè i medicinali sono VELENO, e non lo dico personalmente, ma il "foglio illustrativo" allegato, il quale con la frase "Potrebbe causarti" con pagine di descrizione, che a volte la descrizione non è neppure tanto precisa, se non omessa come per gli "antidolorifici" che causano la OSTEOPOROSI non dichiarata.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/conservantiecolorantineicibi.htm

Altra pagina recita:
"L'articolo in oggetto inizia con un discorso che personalmente ritengo molto chiarificatore al riguardo di ciò che si usa, sia nei medicinali che nei CIBI IMMONDIZIA delle industrie.
La parte che mi permetto di riportare subito recita:
"Il biossido di titanio non è facilmente sostituibile nei farmaci. A dirlo l’Agenzia europea per i medicinali a cui, lo scorso maggio, la Commissione Europea ha chiesto di pronunciarsi sulle possibili alternative al biossido di titanio nei farmaci e sulle considerazioni da tenere in considerazione nell’intraprendere una graduale eliminazione di questo eccipiente. Solo pochi giorni prima, infatti, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare aveva emesso un parere specificando che, alla luce delle conoscenze scientifiche, il biossido di titanio (TiO2) non poteva più essere considerato un additivo alimentare sicuro. Questo colorante contiene un gran numero di nanoparticelle, che gli conferisce un particolare potenziale tossico."

Cosa? il BIOSSIDO DI TITANIO denominato E171, è TOSSICO quindi un VELENO? ma cosa è?
Nello specifico, ecco perchè i medicinali sono VELENO, e non lo dico personalmente, ma il "foglio illustrativo" allegato, il quale con la frase "Potrebbe causarti" con pagine di descrizione, che a volte la descrizione non è neppure tanto precisa, se non omessa come per gli "antidolorifici" che causano la OSTEOPOROSI non dichiarata.
La pagina recita:
"Note informative
Il biossido di titanio (E171) è autorizzato come additivo alimentare nell'UE in base all'allegato II del regolamento (CE) n.1333/2008.
La sicurezza dell'additivo E171 è stata valutata di nuovo dal gruppo di esperti scientifici ANS dell'EFSA nel 2016 nel quadro del regolamento (UE) n. 257/2010, che prescrive un programma di valutazione ex novo degli additivi alimentari autorizzati nell'UE prima del 20 gennaio 2009.
Nel suo parere del 2016 il gruppo ANS aveva raccomandato di eseguire nuovi studi per colmare le lacune nei dati sui possibili effetti sul sistema riproduttivo, dati sui quali poter impostare una dose giornaliera accettabile (DGA) della sostanza. Aveva anche evidenziato un margine di incertezza circa la caratterizzazione del materiale usato come additivo alimentare (E171), in particolare per quanto riguarda la dimensione delle particelle e la distribuzione granulometrica del biossido di titanio usato come E171.£
https://www.efsa.europa.eu/it/news/titanium-dioxide-e171-no-longer-considered-safe-when-used-food-additive

...al che devo rilevare una parola che a me fà accapponare la pelle, AGISCE SUL:
"SISTEMA RIPRODUTTIVO"
Oh, ma allora questa parola dichiara apertamente che dato che lo scopo del SISTEMA è di DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, ora possiamo capire il perchè nei paesi detti "CIVILI" non nascono più figli, tanto che questo è stato CAUSATO VOLONTARIAMENTE E CONSAPEVOLMENTE da chi guida la nostra vita.
Ma chissà  quanti INGANNI oltre questo, dei quali stiamo scoprendo il fine, che è SEMPRE IL MEDESIMO:
DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, altro che "principi attivi" per curare i problemi umani.
Non parliamo poi della parte dello stessi articolo di cui il link sopra che recita:
"dati sui quali poter impostare una dose giornaliera accettabile (DGA) della sostanza.
... che indica chiaramente che NON SI VUOLE ELIMINARE questo VELENO, ma continuando ad usarlo con dosi minori.
Pare che detto questo, abbiamo capito con chi abbiamo a che fare, vero?
Non ho più parole, in quanto personalmente sono stato STERILIZZATO con i vaccini, quindi non ho potuto fare ciò per cui sono venuto al mondo:
"CONTINUARE LA MIA SPECIE"
unico fine di questa mia venuta.
Ora in quanto mi dispiacerebbe sparisse l'articolo citato, me permetto di riportare la parte interessata.

La pagina recita:
"PRODOTTI CHIMICI, prodotti chimici, "prodotti chimici" ed ancora PRODOTTI CHIMICI!
Siamo circondati da PRODOTTI CHIMICI.
Con questi si conservano i CIBI, li si colorano, li si rende appetibili, ma sopratutto COMMERCIABILI e per poterlo fare DEVONO DURARE dando il tempo a chi lo produce di GUADAGNARE. 
Certo devono fare il PIL, lo stato DEVE GUADAGNARE, le aziende DEVONO GUADAGNARE,  TUTTI DEVONO GUADAGNARE, ma, e la SALUTE?
Che ne è della SALUTE UMANA?
Questa non conta per nessuno, anzi l'importante è che NESSUNO POSSA DIMOSTRARE che la causa dei suoi problemi di SALUTE sono causati da questi PRODOTTI CHIMICI.
Per questo si è inventata la parola SCIENZA.
Questa parola DEVE tranquillizzare l'individuo e per poterlo fare hanno delegato delle aziende definite "autorevoli", che con i loro giornali informano la ignara popolazione delle PROVE SCIENTIFICHE che dimostrano che questi PRODOTTI CHIMICI non arrecano danni alla sua salute, quindi spacciando queste PROVE per AFFIDABILI.
Non potendolo fare sulle sigarette, ecco che sono spuntate le scritte sui pacchetti.
Con i FARMACI, "principi attivi" CHIMICI, nella confezione il "foglio illustrativo" che informa che la casa produttrice NON E' RESPONSABILE degli eventuali danni arrecati da tale PRODOTTO CHIMICO.
Il tutto è appoggiato da una PUBBLICITA' INGANNEVOLE E FALSA che alla fine è pagata dal consumatore.
Ma non importa, a chi può importare se non all'individuo ingannato  e MALATO? L'importante è non poter dimostrare la loro MALAFEDE chiedendo eventuali danni come è stato anni addietro con le sigarette in America.

Ed ora, ecco cosa sono questi PRODOTTI CHIMICI messi nei CIBI degli scaffali.

La FORMALDEIDE è ancora usata nei CIBI degli scaffali come CONSERVANTE, anche se si ha  certezza della sua CANCEROGENICITA'.
Non riesco a capire quali immensi interessi permettano questo impiego.
Una ragione in più per abbandonare i CIBI degli scaffali.
E' mai possibile che non vi siano controlli e restrizioni almeno sui CIBI?

Dove si trova?
La sua eccezionale caratteristica battericida, la sua solubilità e la capacità reattiva con altre sostanze, infatti, hanno sicuramente favorito la diffusione dell’utilizzo della formaldeide nell’industria: da anni è adoperata con larghissimo impiego nella fabbricazione di, resine sintetiche, colle, solventi, conservanti, disinfettanti e deodoranti, detergenti, cosmetici, tessuti.
Ma è soprattutto il suo utilizzo per la conservazione degli alimenti, che desta maggiore allarme. Percentuali di formaldeide si possono trovare negli alimenti che subiscono processi di conservazione o disinfezione: il suo uso viene consentito anche come conservante alimentare in alcuni cibi, dove viene immesso come “additivo” e la sigla di “conservante E240” (occhio all’etichetta) ed anche E239 (ottenuto dalla sintesi della formaldeide ed ammonio).
L’E239 si usa come conservante contro i funghi nel caviale, formaggio (sempre nel formaggio provolone), acciughe, conserve di pesce.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/formaldeide.htm

dalla pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/conservanti.htm

Altra pagina recita:
"Già il fatto che sia denominato E171, vuol dire che è stato usato senza ritegno, dato che è un COLORANTE, come abbiamo rilevato, nei FAMACI e nei CIBI delle industrie destinati al sostentamento dell'umanità intera.
Chiarisco subito che gli "ALIMENTI ESSENZIALI" detti "integratori" sono TUTTI bianche come la neve e non riesco a capire che si debba COLORARE ciò che dovrebbe essere destinato alla ALIMENTAZIONE di individui viventi pur sapendo che è un VELENO.
Il biossido di titanio non è facilmente sostituibile nei farmaci. A dirlo l’Agenzia europea per i medicinali a cui, lo scorso maggio, la Commissione Europea ha chiesto di pronunciarsi sulle possibili alternative al biossido di titanio nei farmaci e sulle considerazioni da tenere in considerazione nell’intraprendere una graduale eliminazione di questo eccipiente. Solo pochi giorni prima, infatti, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare aveva emesso un parere specificando che, alla luce delle conoscenze scientifiche, il biossido di titanio (TiO2) non poteva più essere considerato un additivo alimentare sicuro. Questo colorante contiene un gran numero di nanoparticelle, che gli conferisce un particolare potenziale tossico.
Era quindi importante decidere il suo destino anche come additivo usato nei farmaci: come abbiamo più volte detto, il biossido di titanio se sta pian piano scomparendo dagli alimenti (ancor prima della sua messa al bando) continua ad essere presente in maniera importante nei farmaci.
“Nessuno dei potenziali sostituti (carbonato di calcio o amido, per esempio) unirebbe tutte le qualità del biossido di titanio” è stata la conclusione delle aziende farmaceutiche che l’Ema ha fatto proprie senza avanzare alcun dubbio. In particolare – come spiega il magazine francese Que Choisir – quando si parla dell’utilità del TiO2 nella protezione dai raggi UV. Tuttavia, questo può essere facilmente ottenuto lasciando i farmaci nella loro scatola!
Inoltre – continuano i nostri colleghi francesi – l’Ema sottolinea che il colore del farmaco è importante per la sua accettazione da parte del paziente. “Si tratta di un argomento difficile da ascoltare con tutti i segnali di allarme che sono stati evidenziati e continuano ad accumularsi sul tema del biossido di titanio”, stima Mathilde Detcheverry, delegata generale di Avicenn, associazione di informazione sui nanomateriali. Infatti, la prima condizione per l’accettabilità è la certezza che il beneficio supererà il rischio.
Alla luce delle argomentazioni avanzate dai produttori, l’Ema stima almeno dieci anni il tempo necessario affinché il biossido di titanio scompaia dai farmaci. Questo, infatti, è dovuto al fatto che la riformulazione richiede numerosi controlli (stabilità, scioglimento, non interferenza con altri componenti, ecc.) e che ogni nuovo farmaco dovrà essere rivalutato dalle autorità nazionali e da se stesso. Una procedura farraginosa, certo, ma che non deve scoraggiare né i laboratori né le agenzie vista la questione della salute pubblica. Infine, arriva l’argomento della mazza: “Data l’entità dell’uso di questo eccipiente, i tempi e i costi necessari per la riformulazione e il volume dei prodotti interessati, qualsiasi obbligo di sostituzione del TiO2 comporterà quasi certamente una significativa carenza di farmaci e interruzioni o ritiri con importanti conseguenze per i pazienti."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/biossidodititaniovelenoso.htm

La pagina recita:
"
Entro luglio il biossido di titanio non sarà più utilizzato come additivo alimentare. La Commissione Europea ha adottato, infatti, un divieto sull’uso dell’E171 che entrerà in vigore dopo un periodo transitorio di sei mesi. Da questa estate, dunque, questo additivo non dovrebbe più essere aggiunto ai prodotti alimentari.

“La sicurezza del cibo che mangiano i nostri cittadini e la loro salute non sono negoziabili. Questo è il motivo per cui garantiamo un controllo rigoroso e continuo dei più elevati standard di sicurezza per i consumatori. Una pietra angolare di questo lavoro è garantire che solo sostanze sicure, supportate da solide prove scientifiche, raggiungano le nostre tavole. Con il divieto di oggi, stiamo rimuovendo un additivo alimentare che non è più considerato sicuro. Conto sulle autorità degli Stati membri per la loro cooperazione nell’assicurare che gli operatori alimentari mettano fine all’uso dell’E171 negli alimenti” ha commentato il commissario Stella Kyriakides, responsabile per la salute e la sicurezza alimentare.

Il biossido di titanio viene utilizzato per conferire colore bianco a molti alimenti, dai prodotti da forno e creme spalmabili per panini a zuppe, salse, condimenti per insalate e integratori alimentari. Gli Stati membri hanno approvato all’unanimità la proposta della Commissione, avanzata lo scorso autunno. Si basava su un parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare che concludeva che l’E171 non poteva più essere considerato sicuro se utilizzato come additivo alimentare.

Già prima di questa presa di posizione dell’Efsa, il mercato aveva iniziato a non usare più l’additivo sostituendolo con l’amido da riso oppure con il bicarbonato di calcio, come fatto da Cameo. Più complessa, invece, si prospetta la sostituzione del biossido nei farmaci nei farmaci: usato com eccipiente in diversi medicinali, l’Agenzia europea dei farmaci ha frenato sulla sua sostituzione. Chiamata in causa dalla Commissione europea, l’Ema è stata lapidaria sostenendo che occorreranno almeno 10 anni per vedere questo additivo eliminato dalla composizione di diversi farmaci. Clicca qui per scoprire in quali farmaci è presente il biossido di titanio.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/biossidodititanioneicibi.htm

14/11/2022 - Non ci facciamo caso, perché sono parte della nostra quotidianità, ma salse fluide e cremose, formaggi candidi come la neve, dolci soffici per settimane sono tutti cibi più che elaborati. Iper-tecnologici. Oggi l’industria alimentare aggiunge alla maggior parte dei prodotti una serie di coloranti, addensanti e additivi. In alcuni casi si tratta di particelle ingegnerizzate, di dimensioni minime. 

Acquista qui il nuovo numero. Caramelle, gomme da masticare, confetti tipo M&M’s, farmaci, farmaci come l’efferalgam e il Buscopan…. Il Salvagente nel numero di giugno in edicola ha portato in laboratorio 12 prodotti alla ricerca del biossido di titanio. Trovandolo spesso in nanoparticelle

Un caso-simbolo è il biossido di titanio: noto e contestato additivo utilizzato nelle creme solari ma anche nelle protesi dentarie e perfino in molti cibi, è prodotto spesso in forma nanometrica. Un rischio nel rischio. Partendo da questa consapevolezza, nel numero di Salvagente in edicola dal 23 maggio (acquista qui la versione digitale)abbiamo pubblicato l’inchiesta di copertina dedicata proprio al biossido di titanio. Abbiamo acquistato 12 prodotti – tra snack, confetti al cioccolato, alle mandorle, gomme da masticare e farmaci – e li abbiamo portati in laboratorio per verificare se la presenza di questo additivo si limitava alla forma standard, così come dichiarata in etichetta, oppure se erano presenti cristalli di E171 in forma nano e micro.

Il pericolo nascosto
Ebbene, in tutti i prodotti in cui le analisi hanno confermato la presenza dell’additivo, questo era presente anche in dimensione nano e micro in forma di anatasio, la più pericolosa tra le morfologie che può assumere il cristallo di biossido di titanio. Cosa significa tutto questo? Il risultato delle analisi solleva – a nostro giudizio – almeno quattro quesiti a cui è necessario trovare una risposta per il bene di chi consuma questi prodotti, nella maggior parte bambini. Partendo da un presupposto: la sicurezza del biossido di titanio è ancora controversa. O meglio, se non ci sono dubbi sulla sua pericolosità quando è respirato – nel 2006 la Iarc ha definito il biossido di titanio “possibile cancerogeno per l’uomo” quando inalato – la questione è ancora del tutto aperta sui rischi per l’uomo quando questo additivo viene ingerito. Nel 2017 una ricerca firmata dall’Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra), ha mostrato – per la prima volta – che l’esposizione cronica al biossido di titanio, tramite la sua ingestione, “provoca stadi precoci di cancerogenesi”. Una conclusione che ha portato il governo francese, dopo una serie di ripensamenti, a sospendere l’immissione nel mercato di prodotti che contengono tra gli additivi il biossido di titanio a partire da gennaio 2020. L’Europa, invece, è rimasta a guardare ignorando i pericoli ventilati dall’Inra. Rischi amplificati quando parliamo di particelle di dimensioni nanometriche: che proprio per le dimensioni ridotte possono penetrare nel nostro organismo danneggiandolo e arrivando a raggiungere perfino il Dna. Evitarlo è impossibile, visto che il consumatore non è in grado di riconoscerle. Se l’articolo 18 del Regolamento Ue 1169/2011 è chiaro nel prevedere che tutti gli ingredienti presenti sottoforma di nanomateriali devono essere indicati in etichetta, è anche vero che il 1363/2013 esclude l’obbligo per i nanoingredienti di additivi autorizzati. E ancora oggi l’E171 è autorizzato. 

Perché nessuno dichiara le nanoparticelle?
In tanta ambiguità, le nostre analisi hanno dimostrato che il biossido di titanio è presente anche in dimensioni al sotto dei 50 nanometri  (50 miliardesimi di metri) senza che in etichetta se ne faccia menzione. Possibile che il produttore ometta queste informazioni così importanti perché ignora la presenza di particelle di E171? 

Andrea Cavallo, responsabile del laboratorio di Microscopia elettronica e microanalisi ad ultra risoluzione – Certema, ha più di un dubbio: “Non credo si tratti di una contaminazione accidentale dal momento che in alcuni prodotti la quantità di queste piccolissime particelle è molto elevata. Credo, piuttosto, che il produttore abbia inserito nel ciclo il biossido di titanio non preoccupandosi di verificare le dimensioni dei cristalli ma fidandosi delle dichiarazioni di chi gli ha venduto l’additivo”. 

Le uniche certezze sono che il biossido di titanio in nanoparticelle c’è e che è impossibile quantificare il rischio perché il biossido di titanio non si distribuisce in maniera uniforme in tutti i prodotti con la conseguenza che in uno stesso lotto, o addirittura in una stessa confezione, ci possono essere prodotti dove è più concentrato, altri meno e altri dove non è nemmeno presente. 

Una vera e propria “roulette russa” che andrebbe risolta a livello legislativo con la messa la bando della sostanza, tanto più che è utilizzata solo a fini estetici non ha alcun valore nutrizionale, né svolge alcuna funzione tecnologica benefica.


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Se NON hai ancora visitato il nostro sito ti consiglio di visitarlo e per capire cosa è l'ACIDO ASCORBICO devi leggere le pagine più importanti che sono: CHI SIAMO, LA DONNA,
SITO SECONDO, SITO TERZO, SITO QUARTO, SITO SESTO,
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