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tossico come il
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ed il TABACCO Clicca
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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/alimentiessenzialicosasono.htm
Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm
Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm
Per la vitamina K2 e la sua essenzialità
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/vitaminaK2base.htm
Per il SILICIO ORGANICO, secondo elemento sul pianeta, quindi
indispensabile per ogni essere vivente
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/silicioorganicoevitaminaK2.htm
Per l'ACIDO ABSCISSICO ORMONE AUTOPRODOTTO che guida gli "ZUCCHERI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/acidoabscissicociclo.htm
Tutta la documentazione in nostro possesso inerente i dottori
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/dottoribase.htm
Tutto sul BICARBONATO DI SODIO "DEMONIZZATO" dalla medicina
ed il perchè:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/bicarbonatodisoephBASE.htm
Altra pagina recita:
"L'articolo in oggetto inizia con un discorso che personalmente ritengo molto
chiarificatore al riguardo di ciò che si usa, sia nei medicinali che nei CIBI
IMMONDIZIA delle industrie.
La parte che mi permetto di riportare subito recita:
"Il biossido di titanio non è facilmente sostituibile nei farmaci. A dirlo
l’Agenzia europea per i medicinali a cui, lo scorso maggio, la Commissione
Europea ha chiesto di pronunciarsi sulle possibili alternative al biossido di
titanio nei farmaci e sulle considerazioni da tenere in considerazione
nell’intraprendere una graduale eliminazione di questo eccipiente. Solo pochi
giorni prima, infatti, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare aveva
emesso un parere specificando che, alla luce delle conoscenze scientifiche, il
biossido di titanio (TiO2) non poteva più essere considerato un additivo
alimentare sicuro. Questo colorante contiene un gran numero di nanoparticelle,
che gli conferisce un particolare potenziale tossico."
Cosa? il BIOSSIDO DI TITANIO denominato E171, è TOSSICO quindi un VELENO? ma
cosa è?
Nello specifico, ecco perchè i medicinali sono VELENO, e non lo dico
personalmente, ma il "foglio illustrativo" allegato, il quale con la frase
"Potrebbe causarti" con pagine di descrizione, che a volte la descrizione non è
neppure tanto precisa, se non omessa come per gli "antidolorifici" che causano la
OSTEOPOROSI non dichiarata.
La pagina recita:
"Note informative
Il biossido di titanio (E171) è autorizzato come additivo alimentare nell'UE in
base all'allegato II del regolamento (CE) n.1333/2008.
La sicurezza dell'additivo E171 è stata valutata di nuovo dal gruppo di esperti
scientifici ANS dell'EFSA nel 2016 nel quadro del regolamento (UE) n. 257/2010,
che prescrive un programma di valutazione ex novo degli additivi alimentari
autorizzati nell'UE prima del 20 gennaio 2009.
Nel suo parere del 2016 il gruppo ANS aveva raccomandato di eseguire nuovi studi
per colmare le lacune nei dati sui possibili effetti sul sistema riproduttivo,
dati sui quali poter impostare una dose giornaliera accettabile (DGA) della
sostanza. Aveva anche evidenziato un margine di incertezza circa la
caratterizzazione del materiale usato come additivo alimentare (E171), in
particolare per quanto riguarda la dimensione delle particelle e la
distribuzione granulometrica del biossido di titanio usato come E171.£
https://www.efsa.europa.eu/it/news/titanium-dioxide-e171-no-longer-considered-safe-when-used-food-additive
...al che devo rilevare una parola che a me fà accapponare la pelle, AGISCE SUL:
"SISTEMA RIPRODUTTIVO"
Oh, ma allora questa parola dichiara apertamente che dato che lo scopo del
SISTEMA è di DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, ora possiamo capire il perchè
nei paesi detti "CIVILI" non nascono più figli, tanto che questo è stato CAUSATO
VOLONTARIAMENTE E CONSAPEVOLMENTE da chi guida la nostra vita.
Ma chissà quanti INGANNI oltre questo, dei quali stiamo scoprendo il fine,
che è SEMPRE IL MEDESIMO:
DIMINUIRE LA POPOLAZIONE MONDIALE, altro che "principi attivi" per curare i
problemi umani.
Non parliamo poi della parte dello stessi articolo di cui il link sopra che
recita:
"dati sui quali poter impostare una dose giornaliera accettabile (DGA) della
sostanza.
... che indica chiaramente che NON SI VUOLE ELIMINARE questo VELENO, ma
continuando ad usarlo con dosi minori.
Pare che detto questo, abbiamo capito con chi abbiamo a che fare, vero?
Non ho più parole, in quanto personalmente sono stato STERILIZZATO con i
vaccini, quindi non ho potuto fare ciò per cui sono venuto al mondo:
"CONTINUARE LA MIA SPECIE"
unico fine di questa mia venuta.
Ora in quanto mi dispiacerebbe sparisse l'articolo citato, me permetto di
riportare la parte interessata.
La pagina recita:
"PRODOTTI CHIMICI, prodotti chimici, "prodotti chimici" ed ancora
PRODOTTI CHIMICI!
Siamo circondati da PRODOTTI CHIMICI.
Con questi si conservano i CIBI, li si colorano, li si rende appetibili, ma
sopratutto COMMERCIABILI e per poterlo fare DEVONO DURARE dando il tempo a chi
lo produce di GUADAGNARE.
Certo devono fare il PIL, lo stato DEVE GUADAGNARE, le aziende DEVONO
GUADAGNARE, TUTTI DEVONO GUADAGNARE, ma, e la SALUTE?
Che ne è della SALUTE UMANA?
Questa non conta per nessuno, anzi l'importante è che NESSUNO POSSA DIMOSTRARE
che la causa dei suoi problemi di SALUTE sono causati da questi PRODOTTI
CHIMICI.
Per questo si è inventata la parola SCIENZA.
Questa parola DEVE tranquillizzare l'individuo e per poterlo fare hanno delegato
delle aziende definite "autorevoli", che con i loro giornali informano la ignara
popolazione delle PROVE SCIENTIFICHE che dimostrano che questi PRODOTTI CHIMICI
non arrecano danni alla sua salute, quindi spacciando queste PROVE per
AFFIDABILI.
Non potendolo fare sulle sigarette, ecco che sono spuntate le scritte sui
pacchetti.
Con i FARMACI, "principi attivi" CHIMICI, nella confezione il "foglio
illustrativo" che informa che la casa produttrice NON E' RESPONSABILE degli
eventuali danni arrecati da tale PRODOTTO CHIMICO.
Il tutto è appoggiato da una PUBBLICITA' INGANNEVOLE E FALSA che alla fine è
pagata dal consumatore.
Ma non importa, a chi può importare se non all'individuo ingannato e
MALATO? L'importante è non poter dimostrare la loro MALAFEDE chiedendo eventuali
danni come è stato anni addietro con le sigarette in America.
Ed ora, ecco cosa sono questi PRODOTTI CHIMICI messi nei CIBI
degli scaffali.
La FORMALDEIDE è ancora usata nei CIBI degli scaffali come
CONSERVANTE, anche se si ha certezza della sua CANCEROGENICITA'.
Non riesco a capire quali immensi interessi permettano questo impiego.
Una ragione in più per abbandonare i CIBI degli scaffali.
E' mai possibile che non vi siano controlli e restrizioni almeno sui CIBI?
Dove si trova?
La sua eccezionale caratteristica battericida, la sua solubilità e la capacità
reattiva con altre sostanze, infatti, hanno sicuramente favorito la diffusione
dell’utilizzo della formaldeide nell’industria: da anni è adoperata con
larghissimo impiego nella fabbricazione di, resine sintetiche, colle, solventi,
conservanti, disinfettanti e deodoranti, detergenti, cosmetici, tessuti.
Ma è soprattutto il suo utilizzo per la conservazione degli alimenti, che desta
maggiore allarme. Percentuali di formaldeide si possono trovare negli alimenti
che subiscono processi di conservazione o disinfezione: il suo uso viene
consentito anche come conservante alimentare in alcuni cibi, dove viene immesso
come “additivo” e la sigla di “conservante E240” (occhio all’etichetta) ed anche
E239 (ottenuto dalla sintesi della formaldeide ed ammonio).
L’E239 si usa come conservante contro i funghi nel caviale, formaggio (sempre
nel formaggio provolone), acciughe, conserve di pesce.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/formaldeide.htm
dalla pagina:
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/conservanti.htm
Altra pagina recita:
"Già il fatto che sia denominato E171, vuol dire che è stato usato senza ritegno,
dato che è un COLORANTE, come abbiamo rilevato, nei FAMACI e nei CIBI delle
industrie destinati al sostentamento dell'umanità intera.
Chiarisco subito che gli "ALIMENTI ESSENZIALI" detti "integratori" sono TUTTI
bianche come la neve e non riesco a capire che si debba COLORARE ciò che
dovrebbe essere destinato alla ALIMENTAZIONE di individui viventi pur sapendo
che è un VELENO.
Il biossido di titanio non è facilmente sostituibile nei farmaci.
A dirlo l’Agenzia europea per i medicinali a cui, lo scorso maggio, la
Commissione Europea ha chiesto di pronunciarsi sulle possibili alternative al
biossido di titanio nei farmaci e sulle considerazioni da tenere in
considerazione nell’intraprendere una graduale eliminazione di questo
eccipiente. Solo pochi giorni prima, infatti, l’Agenzia europea per la sicurezza
alimentare aveva emesso un parere specificando che, alla luce delle conoscenze
scientifiche, il biossido di titanio (TiO2) non poteva più essere considerato un
additivo alimentare sicuro. Questo colorante contiene un gran numero di
nanoparticelle, che gli conferisce un particolare potenziale tossico.
Era quindi importante decidere il suo destino anche come additivo usato nei
farmaci: come abbiamo più volte detto, il biossido di titanio se sta pian piano
scomparendo dagli alimenti (ancor prima della sua messa al bando) continua ad
essere presente in maniera importante nei farmaci.
“Nessuno dei potenziali sostituti (carbonato di calcio o amido, per esempio)
unirebbe tutte le qualità del biossido di titanio” è stata la conclusione delle
aziende farmaceutiche che l’Ema ha fatto proprie senza avanzare alcun dubbio. In
particolare – come spiega il magazine francese Que Choisir – quando si parla
dell’utilità del TiO2 nella protezione dai raggi UV. Tuttavia, questo può essere
facilmente ottenuto lasciando i farmaci nella loro scatola!
Inoltre – continuano i nostri colleghi francesi – l’Ema sottolinea che il colore
del farmaco è importante per la sua accettazione da parte del paziente. “Si
tratta di un argomento difficile da ascoltare con tutti i segnali di allarme che
sono stati evidenziati e continuano ad accumularsi sul tema del biossido di
titanio”, stima Mathilde Detcheverry, delegata generale di Avicenn, associazione
di informazione sui nanomateriali. Infatti, la prima condizione per
l’accettabilità è la certezza che il beneficio supererà il rischio.
Alla luce delle argomentazioni avanzate dai produttori, l’Ema stima almeno dieci
anni il tempo necessario affinché il biossido di titanio scompaia dai farmaci.
Questo, infatti, è dovuto al fatto che la riformulazione richiede numerosi
controlli (stabilità, scioglimento, non interferenza con altri componenti, ecc.)
e che ogni nuovo farmaco dovrà essere rivalutato dalle autorità nazionali e da
se stesso. Una procedura farraginosa, certo, ma che non deve scoraggiare né i
laboratori né le agenzie vista la questione della salute pubblica. Infine,
arriva l’argomento della mazza: “Data l’entità dell’uso di questo eccipiente, i
tempi e i costi necessari per la riformulazione e il volume dei prodotti
interessati, qualsiasi obbligo di sostituzione del TiO2 comporterà quasi
certamente una significativa carenza di farmaci e interruzioni o ritiri con
importanti conseguenze per i pazienti."
La pagina recita:
"Entro luglio il biossido di titanio non sarà più utilizzato come
additivo alimentare. La Commissione Europea ha adottato, infatti, un divieto
sull’uso dell’E171 che entrerà in vigore dopo un periodo transitorio di sei
mesi. Da questa estate, dunque, questo additivo non dovrebbe più essere aggiunto
ai prodotti alimentari.
“La sicurezza del cibo che mangiano i nostri cittadini e la loro salute non sono
negoziabili. Questo è il motivo per cui garantiamo un controllo rigoroso e
continuo dei più elevati standard di sicurezza per i consumatori. Una pietra
angolare di questo lavoro è garantire che solo sostanze sicure, supportate da
solide prove scientifiche, raggiungano le nostre tavole. Con il divieto di oggi,
stiamo rimuovendo un additivo alimentare che non è più considerato sicuro. Conto
sulle autorità degli Stati membri per la loro cooperazione nell’assicurare che
gli operatori alimentari mettano fine all’uso dell’E171 negli alimenti” ha
commentato il commissario Stella Kyriakides, responsabile per la salute e la
sicurezza alimentare.
Il biossido di titanio viene utilizzato per conferire colore bianco a molti
alimenti, dai prodotti da forno e creme spalmabili per panini a zuppe, salse,
condimenti per insalate e integratori alimentari. Gli Stati membri hanno
approvato all’unanimità la proposta della Commissione, avanzata lo scorso
autunno. Si basava su un parere scientifico dell’Autorità europea per la
sicurezza alimentare che concludeva che l’E171 non poteva più essere considerato
sicuro se utilizzato come additivo alimentare.
Già prima di questa presa di posizione dell’Efsa, il mercato aveva iniziato a
non usare più l’additivo sostituendolo con l’amido da riso oppure con il
bicarbonato di calcio, come fatto da Cameo. Più complessa, invece, si prospetta
la sostituzione del biossido nei farmaci nei farmaci: usato com eccipiente in
diversi medicinali, l’Agenzia europea dei farmaci ha frenato sulla sua
sostituzione. Chiamata in causa dalla Commissione europea, l’Ema è stata
lapidaria sostenendo che occorreranno almeno 10 anni per vedere questo additivo
eliminato dalla composizione di diversi farmaci. Clicca qui per scoprire in
quali farmaci è presente il biossido di titanio.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova04/Immagini/biossidodititanioneicibi.htm
14/11/2022 - Non ci facciamo caso, perché sono parte della nostra
quotidianità, ma salse fluide e cremose, formaggi candidi come la neve, dolci
soffici per settimane sono tutti cibi più che elaborati. Iper-tecnologici. Oggi
l’industria alimentare aggiunge alla maggior parte dei prodotti una serie di
coloranti, addensanti e additivi. In alcuni casi si tratta di particelle
ingegnerizzate, di dimensioni minime.
Acquista qui il nuovo numero. Caramelle, gomme da masticare, confetti tipo
M&M’s, farmaci, farmaci come l’efferalgam e il Buscopan…. Il Salvagente nel
numero di giugno in edicola ha portato in laboratorio 12 prodotti alla ricerca
del biossido di titanio. Trovandolo spesso in nanoparticelle
Un caso-simbolo è il biossido di titanio: noto e contestato additivo utilizzato
nelle creme solari ma anche nelle protesi dentarie e perfino in molti cibi, è
prodotto spesso in forma nanometrica. Un rischio nel rischio. Partendo da questa
consapevolezza, nel numero di Salvagente in edicola dal 23 maggio (acquista qui
la versione digitale)abbiamo pubblicato l’inchiesta di copertina dedicata
proprio al biossido di titanio. Abbiamo acquistato 12 prodotti – tra snack,
confetti al cioccolato, alle mandorle, gomme da masticare e farmaci – e li
abbiamo portati in laboratorio per verificare se la presenza di questo additivo
si limitava alla forma standard, così come dichiarata in etichetta, oppure se
erano presenti cristalli di E171 in forma nano e micro.
Il pericolo nascosto
Ebbene, in tutti i prodotti in cui le analisi hanno confermato la presenza
dell’additivo, questo era presente anche in dimensione nano e micro in forma di
anatasio, la più pericolosa tra le morfologie che può assumere il cristallo di
biossido di titanio. Cosa significa tutto questo? Il risultato delle analisi
solleva – a nostro giudizio – almeno quattro quesiti a cui è necessario trovare
una risposta per il bene di chi consuma questi prodotti, nella maggior parte
bambini. Partendo da un presupposto: la sicurezza del biossido di titanio è
ancora controversa. O meglio, se non ci sono dubbi sulla sua pericolosità quando
è respirato – nel 2006 la Iarc ha definito il biossido di titanio “possibile
cancerogeno per l’uomo” quando inalato – la questione è ancora del tutto aperta
sui rischi per l’uomo quando questo additivo viene ingerito. Nel 2017 una
ricerca firmata dall’Istituto nazionale francese per la ricerca agronomica (Inra),
ha mostrato – per la prima volta – che l’esposizione cronica al biossido di
titanio, tramite la sua ingestione, “provoca stadi precoci di cancerogenesi”.
Una conclusione che ha portato il governo francese, dopo una serie di
ripensamenti, a sospendere l’immissione nel mercato di prodotti che contengono
tra gli additivi il biossido di titanio a partire da gennaio 2020. L’Europa,
invece, è rimasta a guardare ignorando i pericoli ventilati dall’Inra. Rischi
amplificati quando parliamo di particelle di dimensioni nanometriche: che
proprio per le dimensioni ridotte possono penetrare nel nostro organismo
danneggiandolo e arrivando a raggiungere perfino il Dna. Evitarlo è impossibile,
visto che il consumatore non è in grado di riconoscerle. Se l’articolo 18 del
Regolamento Ue 1169/2011 è chiaro nel prevedere che tutti gli ingredienti
presenti sottoforma di nanomateriali devono essere indicati in etichetta, è
anche vero che il 1363/2013 esclude l’obbligo per i nanoingredienti di additivi
autorizzati. E ancora oggi l’E171 è autorizzato.
Perché nessuno dichiara le nanoparticelle?
In tanta ambiguità, le nostre analisi hanno dimostrato che il biossido di
titanio è presente anche in dimensioni al sotto dei 50 nanometri (50
miliardesimi di metri) senza che in etichetta se ne faccia menzione. Possibile
che il produttore ometta queste informazioni così importanti perché ignora la
presenza di particelle di E171?
Andrea Cavallo, responsabile del laboratorio di Microscopia elettronica e
microanalisi ad ultra risoluzione – Certema, ha più di un dubbio: “Non credo si
tratti di una contaminazione accidentale dal momento che in alcuni prodotti la
quantità di queste piccolissime particelle è molto elevata. Credo, piuttosto,
che il produttore abbia inserito nel ciclo il biossido di titanio non
preoccupandosi di verificare le dimensioni dei cristalli ma fidandosi delle
dichiarazioni di chi gli ha venduto l’additivo”.
Le uniche certezze sono che il biossido di titanio in nanoparticelle c’è e che è
impossibile quantificare il rischio perché il biossido di titanio non si
distribuisce in maniera uniforme in tutti i prodotti con la conseguenza che in
uno stesso lotto, o addirittura in una stessa confezione, ci possono essere
prodotti dove è più concentrato, altri meno e altri dove non è nemmeno
presente.
Una vera e propria “roulette russa” che andrebbe risolta a livello legislativo
con la messa la bando della sostanza, tanto più che è utilizzata solo a fini
estetici non ha alcun valore nutrizionale, né svolge alcuna funzione tecnologica
benefica.
Se l'italiano è la tua lingua leggi sotto.
Se hai cliccato sul traduttore e vuoi leggere la pagina
nella tua lingua clicca sulla riga.
il link è: https://centro-lavoro.blogspot.com/2019/05/e171-il-nemico-invisibile-dove-si.html?fbclid=IwAR21C2gN3w3Q-aCIOo6OYZGbk1fqgbeJ_SN-WvPzYLPcazZGWh82EZi03Aw
Sai cosa è il
CLORURO DA MAGNESIO
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Ecco invece i siti che potrebbero cambiarti
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