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Per la definizione degli "ALIMENTI ESSENZIALI"
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/alimentiessenziali.htm

Tutto sul MAGNESIO
http://acidoascorbico.altervista.org/prova2/Immagini/magnesiobase.htm

Tutto sulla vitamina D
http://acidoascorbico.altervista.org/prova1/Immagini/vitaminadbase.htm

Dopo aver avuto informazione dal telegiornale che da ieri 6 marzo 2018 la quantità di succo di arancia nelle aranciate industriali passa dal 12% al 20%.
Rilevato con certezza che i CIBI e le BEVANDE degli scaffali sono UNA TRUFFA COMMERCIALE SOLO PER IL PIL e quindi per il LUCRO, che non può che causare MALATTIE a chi li ingoia, in quanto contenenti, anche per il 100% di PRODOTTI CHIMICI, mi permetto di sottoporvi quanto segue.
Nello specifico dell'articolo sulle ARANCIATE, che fin dal 1958 sono fatte con un prodotto che con l'arancia non ha nulla che fare per l'88%, ma il resto di cosa è fatta? e sopratutto COSA CONTIENE?
Come si potrà rilevare dalla foto, dato che gli INGREDIENTI sono messi per ordine di quantità, il primo componente è:
ACQUA
cui gli "AROMI NATURALI DI AGRUMI", PRODOTTI CHIMICI che di NATURALE non hanno proprio NULLA, danno il GUSTO della arancia al prodotto.
Quindi sappiamo che per dare il gusto dell'arancio vi è l'aggiunta degli "AROMI" o "AROMI NATURALI", PRODOTTI CANCEROGENI.
Come secondo componente lo ZUCCHERO, ZUCCHERO BIANCO VELENO PURO. Ma quanto sarà la quantità?
Poi ci stupiamo se i nostri bambini hanno ilo DIABETE, o altro peggio!
Vogliamo ora fare due conti insieme?
Quanto costa l'acqua?     ZERO
Quanto costa lo ZUCCHERO BIANCO?   pochi centesimi per la dose di un litro
Quanto costano gli "AROMI" o "AROMI NATURALI"?    pochissimo anche perchè la quantità da mettere in un litro di acqua è minima.
QUANTO COSTANO LE ARANCE? a noi ad anche 2 euro al kg., che sicuramente il produttore le vende a meno, ma è sempre un costo, mentre la somma di questo sopra è molto minore.
Ma non dimentichiamo il lavoro dello spremere queste arance per prenderne il succo, mentre imbottigliare ACQUA il costo è pari come l'imbottigliare il succo di arancia.
La SALUTE  UMANA? ed a chi può importare di questa?
QUANTO GUADAGNO! Al commerciante SOLO QUELLO CONTA.
Sono cattivo?
Lascio a voi la decisione ultima.

Mi permetto di dirlo in quanto lo denuncia chiaramente l'articolo in oggetto che tra l'altro recita:
"L’innalzamento del contenuto di succo d’arancia – sottolinea la Coldiretti – modifica dopo 60 anni una norma del 1958 e mira, in primo luogo, a tutelare la salute dei consumatori adeguandosi ad un contesto programmatico europeo che tende a promuovere una alimentazione più sana ed a diffondere corretti stili alimentari. In tale ambito, alcuni studi hanno posto in evidenza che una bevanda con il 20% di succo di arancia aiuti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C raccomandato dalle diverse Accademie scientifiche e la sua assunzione veicola un variegato mix di sostanze fitochimiche che possono incidere positivamente sulle difese del sistema immunitario. Con la nuova norma – precisa la Coldiretti – si contribuisce, inoltre, ad offrire il giusto riconoscimento alle bevande di maggior qualità riducendo l’utilizzo di aromi artificiali e soprattutto di zucchero la cui elevata concentrazione potrebbe essere utilizzata per sopperire alla minore qualità dei prodotti."



http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/aabibitearomi.htm

La pagina recita:
"Svelato il segreto più gelosamente custodito dalle multinazionali alimentari
Tutte le aziende alimentari custodiscono gelosamente UN PICCOLO SPORCO SEGRETO e oggi voglio rivelartelo mettendo a nudo tutta la questione!
Molte persone parlano degli additivi chimici utilizzati come ingredienti, questo però non è il solo problema: le aziende alimentari inseriscono qualcos'altro negli alimenti, qualcosa che sfugge alle regolamentazioni qualcosa di DAVVERO MESCHINO.
Il problema principale di ogni azienda alimentare è vendere di più spendendo di meno.
Per far ciò le aziende nell'ultimo secolo si sono sempre più modernizzate, implementando sistemi di produzione ad alta resa e bassa spesa.
Questi sistemi di produzione sono stati applicati all'agricoltura, agli allevamenti e tutta la produzione successiva.
Procedimenti altamente tecnologici producono enormi quantità di cibo in pochissimo tempo.
Tutto ciò però ha contribuito a far crescere un problema: il cibo industriale NON E' SAPORITO, PERDE TUTTO IL SUO SAPORE NATURALE le diverse fasi di lavorazione: la lavorazione è diventata iper-tecnologica, ma LA VERDURA, LA FRUTTA, LA CARNE, IL LATTE. I LATTICINI e le materie prime non sono risultate adatte per essere sottoposte a questo tipo di stress meccanico e chimico, risultato il cibo che esce dalla filiera ad alta tecnologia non ha più sapore, è cattivo, e nessun uomo lo accoglierebbe come cibo in quello stato.
Ma un momento! Il cibo che troviamo al supermercato è gustoso, pieno di sapore, eppure proviene da procedimenti industriali: come è possibile tutto ciò?
La risposta è semplice:
CHIMICA!
Questo è il segreto delle aziende alimentari, tutto il sapore dei loro cibi proviene da quell'unica piccola parolina sul fondo della lista degli ingredienti:
“AROMI”.
Dietro a questa semplice e onnipresente scritta si può celare di tutto.
E non farti ingannare dal termine “Aromi naturali”: la differenza con il semplice termine
“Aromi” è davvero minima e di naturale c'è ben poco (potremmo dire niente!).
Gli aromi costituiscono un mercato fiorente gestito da poche compagnie di punta in tutto il
mondo.
Si parla addirittura di servizi segreti del cibo.
I servigi di queste aziende produttrici di inganni, (Aromi), sono rilasciati sotto stretto riserbo, non sia mai che l'opinione pubblica venga a conoscenza che lo yogurt alla fragola presente in tutti i supermercati contiene:
amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.
Tutto questo elenco di ingredienti dietro la piccola scritta “Aromi”
Fra questi ingredienti troviamo un estere (anisil-formato) dell'acido formico, nonché esteri
(metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato) dell'alcole metilico: nel corpo gli esteri in genere vengono "smontati" (non al 100%), ossia nel caso specifico si liberano appunto, a seconda della sostanza, alcole metilico ed acido formico che sono entrambi assai velenosi!
Senza gli aromi il cibo industriale risulterebbe pessimo e quindi invendibile.
Gli aromi sono un inganno colossale che ogni giorno ci portiamo a casa sulle nostre tavole. Esistono migliaia di aromi e nessuno sa che tipo di interazioni possono verificarsi all'interno del corpo umano:non esistono studi in tal senso, questo per due motivi:
1. Sarebbero davvero molto lunghi e costosi.
2. Le multinazionali alimentari non ne vogliono sapere di uno studio di questo tipo, un'eventuale bocciatura senza appello degli aromi farebbe crollare l'intera industria.
Buona parte del cibo che ti porti a casa ogni giorno contiene un inganno e mina la tua salute in modo che nemmeno immagini."
http://acidoascorbico.altervista.org/prova3/Immagini/aromia.htm

Lascio quindi ad ognuno di voi rilevare cosa si è bevuto fin'ora e cosa si è dato da bere ai propri figli onde capire quale può essere la causa di molti disturbi.
La pubblicità della fanta dice
"FANTA L'ARANCIATA ITALIANA ...."


Questo però non è solo per questa bibita, ma lo è per  TUTTE le bibite proposte dagli scaffali, ma non solo, anche i liquori. E sono queste le bibite che diamo ai nostri figli ed ai nipoti?
Ma sopratutto è questo che insegniamo loro come STILE DI VITA E DI SALUTE?

Devo ancora far rilevare la parte che dice:
"a tutelare la salute dei consumatori adeguandosi ad un contesto programmatico europeo che tende a promuovere una alimentazione più sana ed a diffondere corretti stili alimentari."


Quindi per STILE DI VITA, si intende ingoiare PRODOTTI CHIMICI? e per ALIMENTAZIONE PIU' SANA, si intende che dal 10% di succo di aranciata in un litro, passando al 20% questa ACQUA diventi ARANCIATA SANA?

DI PEGGIO SOLO LA COCA-COLA DELLA QUALE NON Eì' DATO CONOSCERE GLI INGREDIENTI!!!!
La famosa COCA COLA, nonostante le censure volute dalla potentissima multinazionale che con i suoi spot allegri ed invitanti tiene alta la vendita di questo prodotto a livello mondiale, viene smascherata in tutto il suo veleno.
Ingredienti segreti, conquista del mondo, addormentamento della massa che crede la Coca Cola un prodotto alla moda, buono ed immancabile ai pasti.
Quello che potete fare con la COCA COLA ha dell’incredibile!!!
NO, lasciate stare l’idea di berla, in realtà ha ben poco di commestibile, se ne avete una bottiglia in casa potete valutare l’idea di scegliere di sfruttarla per dei “lavoretti” domestici, noi ve ne citiamo alcuni che, dopo averli provati personalmente, ci hanno lasciati senza parole:
STURA LAVANDINI/GABINETTI – Se il vostro wc presenta un ingorgo versate della Coca Cola, riuscirà a sciogliere ciò che sta otturando il vostro gabinetto o lavandino.
ANTI RUGGINE – Qualunque oggetto presenti della ruggine, anche vecchia, può essere trattata con delle frizioni con un panno imbevuto di Coca Cola, meglio se dopo averne versato sulla superficie lasciandola agire per alcuni minuti.
PENTOLE BRUCIATE – Versate all’interno di esse la Coca Cola, portate ad ebollizione, poi fate raffreddare e smacchiate con una spugna.
PARABREZZA DELLE AUTO SPORCHI – In questi casi la Coca Cola risulta essere una mano santa.
RAME OPACO O SPORCO – Negli oggetti o accessori di rame, potete utilizzare la Coca Cola imbevendo uno strofinaccio.
TALLONI SECCHI, CALLI, DURONI – Ebbene sì, la vostra Coca Cola è capace di sciogliere calli, duroni, callosità attorno ai talloni, semplicemente mettendo i piedi in ammollo con la bevanda (se così possiamo definirla) per 30 minuti. Dopo, sciacquate con acqua tiepida e applicate una crema idratante. Sui talloni particolarmente induriti potete proseguire nei giorni a seguire tamponando con dei batuffoli di cotone imbevuti di Coca Cola.coca cola multinazionale ruggine talloni tumore
Questi sono solo alcuni dei possibili utilizzi della Coca Cola, che con il suo ph acido è capace di corrodere praticamente tutto. Provate a mettere un centesimo dentro un bicchiere di questa bevanda e lasciatelo a marinare per un mese. Rimarrete sconvolti. Oppure se uno dei vostri figli o nipoti perde un dente da latte, conservate il dente e mettetelo in ammollo alla Coca Cola e lasciate agire per un mese o più, vedrete come il dente si deteriorerà in maniera impressionante.
A questo punto dovreste chiedervi cosa accade al vostro stomaco, ai vostri denti, alle vostre ossa, ai vostri reni e al vostro sangue se bevete abitualmente la Coca Cola. Il nostro consiglio è di non ingerirla se non volete andare incontro a carie, osteoporosi, cistite, gastrite, reflusso, anemia, tachicardia, meteorismo, deficit della memoria, emicranie, diabete, tumori etc. E soprattutto se volete davvero bene ai vostri bambini, non acquistate mai più questa brodaglia chimica.
ATTENZIONE: Darla ai bambini è sbagliatissimo! Abituate i vostri figli o nipoti a bere spremute di arance e frullati di frutta, senza trascurare, ovviamente, l’acqua, che diamo per scontata, dimenticando i luoghi dove purtroppo soffrono terribilmente la mancanza di una cosa preziosa e fondamentale come l’acqua. Proprio quell’acqua che la stessa Coca Cola Company inquina e consuma in luoghi dove già combattono con la povertà, difatti le fabbriche di Coca Cola sparse in tutto il mondo inquinano il suolo, esauriscono le risorse idriche e usurpano la terra in modo illegale, in zone come l’India ad esempio. Un motivo in più per smettere d’acquistarla.
http://acidoascorbico.altervista.org/prova5/Immagini/cocacolapiedi.htm

Dopo 60 anni storico stop alle aranciate senza arancia con più frutta nelle bibite per l’entrata in vigore del provvedimento nazionale che innalza dal 12% al 20% il contenuto di succo d’arancia delle bevande analcoliche prodotte in Italia e vendute con il nome dell’arancia a succo o recanti denominazioni che a tale agrume si richiamino. Lo rende noto la Coldiretti in occasione dell’applicazione delle disposizioni contenute nella legge 161 del 30 ottobre 2014 che scattano dal 6 marzo trascorsi dodici mesi dal perfezionamento con esito positivo della procedura di notifica alla Commissione Europea del provvedimento in materia di bevande a base di succhi di frutta come richiamato dal comunicato della Presidenza del Consiglio del 24/5/17.

Un risultato straordinario per agricoltori e consumatori grandi e piccini salutato con la Giornata nazionale di mobilitazione da Roma nel Palazzo Rospigliosi a Reggio Calabria fino a Catania con iniziative in piazza per aiutare i cittadini a leggere le nuove etichette e festeggiare l’agrume piu’ consumato in Italia con maxispremute, tutor delle arance per riconoscere le diverse varietà, nutrizionisti e arance per tutti.

L’innalzamento del contenuto di succo d’arancia – sottolinea la Coldiretti – modifica dopo 60 anni una norma del 1958 e mira, in primo luogo, a tutelare la salute dei consumatori adeguandosi ad un contesto programmatico europeo che tende a promuovere una alimentazione più sana ed a diffondere corretti stili alimentari. In tale ambito, alcuni studi hanno posto in evidenza che una bevanda con il 20% di succo di arancia aiuti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C raccomandato dalle diverse Accademie scientifiche e la sua assunzione veicola un variegato mix di sostanze fitochimiche che possono incidere positivamente sulle difese del sistema immunitario. Con la nuova norma – precisa la Coldiretti – si contribuisce, inoltre, ad offrire il giusto riconoscimento alle bevande di maggior qualità riducendo l’utilizzo di aromi artificiali e soprattutto di zucchero la cui elevata concentrazione potrebbe essere utilizzata per sopperire alla minore qualità dei prodotti.

Il consiglio della Coldiretti è quello di verificare nelle etichette delle aranciate l’effettiva presenza di un contenuto in succo minimo del 20% poiché la norma prevede che le bevande prodotte anteriormente alla data di inizio dell’efficacia delle disposizioni possano essere commercializzate fino ad esaurimento delle scorte.

Non va dimenticato – continua la Coldiretti – l’impatto economico sulle imprese agricole poiché l’aumento della percentuale di frutta nelle bibite andrà a salvare oltre diecimila ettari di agrumeti italiani con una estensione equivalente a circa ventimila campi da calcio, situati soprattutto in regioni come la Sicilia e la Calabria. L’aumento della percentuale del contenuto minimo di frutta al 20% corrisponde – spiega la Coldiretti – all’utilizzo di 200 milioni di chili in piu’ di arance all’anno con effetti anche dal punto di vista paesaggistico in una situazione in cui una pianta di arance su tre (31%) è scomparsa in Italia negli ultimi quindici anni, mentre i redditi dei produttori sono andati a picco. Ad oggi per ogni aranciata venduta sugli scaffali a 1,3 euro al litro agli agricoltori vengono riconosciuti solo 3 centesimi per le arance contenute, del tutto insufficienti a coprire i costi di produzione e di raccolta. Una situazione che – denuncia la Coldiretti – alimenta una intollerabile catena dello sfruttamento che colpisce lavoratori, agricoltori ed i trasformatori attenti al rispetto delle regole.

“L’innalzamento della percentuale di succo di frutta nelle bibite va a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a ridurre le spese sanitarie dovute alle malattie connesse all’obesità in forte aumento” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “il prossimo passo verso la trasparenza è quello di rendere obbligatoria l’indicazione di origine in etichetta della frutta utilizzata nelle bevande per impedire di spacciare succhi concentrati importati da Paesi lontani come Made in Italy”.

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    http://clorurodimagnesio.altervista.org/

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I link che NON ti devi perdere sono: cliccaci sopra poi te li leggi con comodo.

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http://acidoascorbico.altervista.org/VolontariWEB.com_files/lettura.htm

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